M.E.F.

Ministero dell'Economia e delle Finanze

Ragioneria Generale dello Stato

 

 

Ragioneria Provinciale dello Stato

Via Brofferio, 26 - 08100

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La storia della Ragioneria Generale dello Stato

La Ragioneria Generale dello Stato 

Istituita dalla legge 5026 del 1869 alle dipendenze del Ministero delle finanze, la Ragioneria Generale dello Stato, oggi II Dipartimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, svolge un ruolo fondamentale nelle politiche, nei processi e negli adempimenti di bilancio, nella verifica e nel coordinamento degli andamenti della spesa pubblica, nella valutazione di tutti i progetti di legge o degli altri provvedimenti che abbiano, in qualsiasi modo, effetti economico-finanziari sul bilancio dello Stato o che riguardino gli ordinamenti contabili dello Stato. A questi ambiti di competenza, si aggiunge anche quello di proposta di iniziative di innovazione normativa nel settore economico-finanziario.

Fra i compiti fondamentali svolti dal Ragioneria figurano la predisposizione dello schema di bilancio di previsione annuale, con i relativi provvedimenti di assestamento e variazione, del bilancio pluriennale dello Stato, del disegno di legge finanziaria e la cura dei provvedimenti ad essa collegati.

Il corpo centrale della Ragioneria – con sede a Roma in Via XX Settembre - è organizzato in 11 Ispettorati, di cui 9 svolgono funzioni operative e i restanti due dedicati alla gestione del personale e a centro di documentazione e studi.

Le funzioni di monitoraggio e controllo di legalità delle spese, tenuta di scritture contabili, registrazione degli impegni di spesa e verifica dei dati attinenti alla contabilità economica vengono svolte dalla Ragioneria Generale attraverso un sistema di uffici di ragioneria periferici: gli Uffici centrali del bilancio per le Amministrazioni centrali e le Ragionerie provinciali dello Stato per le restanti amministrazioni presenti sul territorio nazionale.
Dal luglio del 2002 la carica di Ragioniere Generale dello Stato è ricoperta dal Prof. Vittorio Grilli.

Cenni storici

Con la costituzione dello Stato unitario emerge la necessità di creare un sistema razionale di contabilità delle entrate e delle spese dello Stato ai fini della loro gestione e programmazione.

Sin da allora il Cavour intese l’accertamento e il coordinamento dell’amministrazione finanziaria pubblica possibile attraverso due istituti: “l’uno indipendente, della Corte dei Conti, l’altro amministrativo, del Ministero delle Finanze”, entrambi devono “…. presentare al Parlamento le necessarie osservazioni e proposizioni sul merito di quei conti e sul miglioramento da introdurre nell’amministrazione delle finanze”.

Il 22 aprile 1869 il Parlamento approva il disegno di legge, presentato un anno prima da Ministro delle Finanze Cambray-Digny che con l’atto n.5026 decreta la nascita della Ragioneria Generale dello Stato all’interno dell’allora Ministero delle Finanze

Il 4 settembre 1870 viene approvato il relativo regolamento con regio decreto (n.5852). In esso si individuavano Ragioneria generale e Ragionerie centrali, queste ultime dipendenti dalle Amministrazioni di riferimento

Nel 1877, sette anni dopo, viene istituito il Ministero del Tesoro e la RGS passa alle sue dipendenze (r.d. 26 dicembre 1877, n. 4219)

Seguirono, negli anni successivi, vari progetti di legge tesi ad aumentare la portata e l’efficacia delle azioni di gestione del bilancio dello Stato, che diveniva sempre più complessa. Si profilava già allora la necessità di incorporare le Ragionerie centrali in quella generale.

Nel 1923, ben cinquant’anni dopo, tale progetto fu approvato (r.d. 28 gennaio 1923, n 129)
Del 1923 è anche l’approvazione del complesso di norme recante “disposizioni sulla amministrazione del patrimonio sulla contabilità generale dello Stato” , pilastro di norme contabili proposte dal Ministro delle Finanze Alberto de Stefani.

Nel 1924 (r.d. 23 maggio, n. 827) si dispone la fusione del Ministero delle Finanze con il Ministero del Tesoro

Nel 1939 viene stabilita la ristrutturazione organica e funzionale della Ragioneria Generale, che venne per la prima volta dotato di quattro ispettorati (L. 26 luglio 1939, n.1037)

Con il 1948 si determina il principio di decentramento amministrativo e nel 1953 (11 marzo, legge delega n.150) avviene la vera e propria espansione strutturale dell’Istituto nell’Ambito dell’Amministrazione periferica.

Nel giugno del 1955 (DPR 30 giugno 1955, n. 1544) furono costituite le Ragionerie regionali dello Stato attraverso la fusione degli uffici speciali della Ragioneria generale con competenze regionali e le Ragionerie già operanti presso le Intendenze di Finanza assunsero la denominazione di Ragionerie provinciali dello Stato

Nel 1962, un ulteriore adeguamento strutturale (L. 16 agosto 1962, n. 1291) dotò la RGS di altri due ispettorati e con un successivo DPR del 1988 gli Ispettorati passano a da sei a otto

Nel 1997, nell’ambito della riorganizzazione del Ministero che vide la fusione del Ministero del Tesoro con il Ministero del Bilancio, la Ragioneria è stata definita Dipartimento (II), mantenendo le funzioni di coordinamento e orientamento della vigilanza e del controllo sull’attività di gestione della finanza pubblica. Nel quadro di tale riassetto interno, le Ragionerie provinciali vengono rese dipendenti organicamente dal IV Dipartimento (Affari generali e Personale).

Nel settembre 2002 il Governo (art. 1 comma 8 dl 194, convertito in Legge 246) decreta la reintegrazione delle Ragionerie Provinciali nella struttura organica oltre che funzionale della Ragioneria Generale dello Stato, riportandole al corpo centrale a tutti gli effetti.
Sempre nell’ambito di tale decreto, la Ragioneria assume nuovi e più stringenti responsabilità nel monitoraggio e controllo ai fini del rispetto del Patto di stabilità.

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