LA SINDROME DI BUA

Ovvero

PERCHE' NON E' IL CASO DI METTERSI DAVANTI AD UN LANCIATORE

 

Chi pratica sport da tiro è perfettamente al corrente che stazionare in posizione avanzata (oltre la linea di tiro), rispetto a chi in quel momento sta tirando può essere pericoloso, poiché errori od incidenti possono comunque capitare anche ai professionisti più esperti. Il lancio del boomerang non fa eccezione, ma a questa considerazione dipendente dalla casualità, generalmente ritenuta valida, si può altresì aggiungere un aspetto di carattere psicologico, dovuto all'istintività dell'essere umano. Infatti, dall'osservazione attenta dei bambini, che si avvicinavano per la prima volta al lancio del boomerang, si è denotata la tendenza in questi a prendere come riferimento, nel momento del tiro, qualsiasi persona che si trovi nel loro campo visivo: i giovani lanciatori, a volte, cambiano totalmente la direzione del lancio, spostandosi dalla traiettoria ideale a quella indirizzata verso il soggetto antistante. Detto questo, si potrebbe giungere alla conclusione semplicistica che, essendo i bambini paragonabili in buona sostanza a "cuccioli d'uomo", in essi, la caratteristica innata di prendere a bersaglio qualcuno, piuttosto che tirare nel vuoto, debba andare scemando con l'avanzare dell'età, e con il conseguente soccombere del lato animalesco a favore del lato razionale, tipico dell'uomo adulto. Questa tesi, pur corretta, non può essere considerata valida in assoluto, poiché, basandosi sempre sull'osservazione di casi reali, si sono riscontrate situazioni di persone in età non più infantile che,nell'atto di lanciare, hanno cambiato direzione di tiro, puntando in modo deciso ed inequivocabile, verso chi stazionava nel loro campo visivo: il primo soggetto sul quale si è osservato tale atteggiamento è Francesco Bua, socio APAB desaparecido, che, in preda a quella che si può a ragione definire" Sindrome di Bua", tentò di falciare il segretario e il collaudatore APAB, che camminavano defilati, ma avanzati rispetto a lui.

Quindi noi sociologi dell'APAB, consigliamo a tutti di tenersi ben alle spalle di chi lancia con voi (facendo attenzione al ritorno del boomerang),ma,se malauguratamente doveste trovarvi al di là della linea di tiro, accertatevi che negli occhi del vostro compagno, non vi sia la scintilla omicida della Sindrome di Bua.

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