PIRAS ENRICO

 


Paesaggio di Olzai

Ricordo volentieri il periodo del 1979 , quando sono stato in Sardegna per  scrivere una presentazione della mostra retrospettiva di Carmelo Floris, pittore e incisore di straordinario talento. Quel tempo è stato per me fertile di un particolare nutrimento spirituale, perché ho avuto l’occasione di conoscere un gruppo di nuovi artisti e poeti di cui nei mie libri non si aveva notizia. Così ho letto i prodigiosi  canti di Sebastiano Satta  e ho ammirato le sculture di Francesco Ciusa. A quell’ epoca  ,e del resto ancora oggi ,non si trovava nulla nei  testi culturali  che siamo abituati a leggere : per me è stata  un’ autentica  scoperta ,che non ho più dimenticato. Ed  eccomi adesso a scrivere per Enrico Piras  ,già allievo di Carmelo Floris a Olzai ,che ugualmente cresciuto con una profonda dedizione  al culto della sua terra.Oggi vive a Sassari,dove allo stesso modo incide e dipinge scene e paesaggi. Le sue acqueforti descrivono la campagna, con oliveti e boschi, con monti e paesi. E, allo stesso modo, i suoi quadri. Le sue incisioni rivelano un artista preoccupato di approfondire le immagini di una verità naturale ricca di suggestioni, mentre i suoi quadri, più larghi nella visione, recano il segno di una natura splendida nei suoi effetti, ispirata e incantevole. Comunque, sia nelle incisioni che nelle incisioni che nei quadri, l’universo della natura si presenta con un carattere di estrema e spontanea sincerità, di sicura schiettezza. Ma è soprattutto nei suoi paesaggi che Piras dimostra una emotiva sensibilità, rivelando il suo esplicito accento. Sono paesaggi, dove la sobrietà del colore, che è sempre discreta, aggiunge fascino e persuasione al quadro. Le strade e i sentieri, gli alberi sono in fiore, le abitazioni isolate o assiepate nei paesi…Le stagioni scorrono e Piras ne rileva  l’ andamento, dalla primavera all’ estate ,dall’ autunno all’ inverno. Egli ne sa interpretare gli umori , il loro carattere diverso. A volte sono tenere e affidabili, a volte aggressive e violente, ma in ogni caso manifestano  sempre i caratteri e le disposizioni che fanno parte  della linfa misteriosa della natura. Piras ne è un appassionato  interprete , che sa scegliere gli influssi che la  pervadono e sa distinguerne le varie tendenze che la determinano E dunque così ch’ egli si comporta davanti  ai fenomeni della verità naturale,sia nelle sue incisioni  che nelle sue opere a olio:il suo atteggiamento è sempre cioè  legato alla semplicità del sentire e del vedere,sempre a quello di  una mite e fresca certezza del vero ,che gli si scopre davanti agli occhi nelle circostanze di una giusta misura. E questo è senz’ altro il modo che gli permette di apprezzare la condizione che vede intorno a sé , cioè le straordinarie manifestazioni della realtà della sua Sardegna.

Mario De Micheli

 

Di origine barbaricina, ha trascorso la sua giovinezza a Olzai, il paese natale dei suoi genitori. E’ il nipote di un altro grande artista sardo Carmelo Floris, sotto la cui guida ha mosso i primi passi della sua carriera artistica; in seguito a partire dal 1965, si è avvalso dei consigli di Stanis Dessy, pittore  e incisore, è noto soprattutto in questa seconda veste. Nel corso dell’attività espositiva, avviata negli anni Sessanta, ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui ricordiamo la medaglia d’oro nel Concorso Internazionale “Bulino d’Oro” di Livorno 1968, e la medaglia di bronzo nella Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea di Roma (1969). Come organizzatore culturale si è occupato dell’allestimento di mostre storiche e ha curato alcune pubblicazioni, tra cui. (con Paola Dessy) “L’opera grafica di Stanis Dessy” Sassari 1977, raccolta dell’incisioni del maestro. Altra pubblicazione che ha curato direttamente e che esula parzialmente dalla pittura e incisione è un volume di grande prestigio e pregio “Monete della Sardegna” Sassari,1998