Guidato da un'esigenza contemplativa, rende della Sardegna un'immagine intima, lontana dallo stereotipo del folklore. Dietro suggerimento di Biasi, che per primo ne intuisce Ie doti, nel 1909 si iscrive all'Accademia di Belle Arti di Roma dove subisce I'influsso delle secessioni. Allo scoppio della guerra parte volontario nella "Brigata Sassari": la trincea è occasione di studio artistico e lo spinge verso un realismo deciso. Dal 1915 manifesta attenzione nei confronti del paesaggio, inteso come evocazione interiore, e la sua produzione tocca il vertice negli anni Trenta. Nel 1924 si appassiona alla xilografia e vi si dedica fino alla fine della sua vita, pur raggiungendo esiti più interessanti con la calcografia. Nell'ultimo decennio della vita si dedica alla ceramica.