Rusp@ 

Gianni Ruspaggiari

Artista al passo coi tempi

Il blog di Rusp@

 

La mia poesia su tela

Sin dall'adolescenza mi sono sentito attratto dall'arte del dipingere. Il dipingere mi veniva spontaneo e passavo naturalmente dalle copie di quadri d'autore per lo studio dei colori, a copie dal vero. Ho poi frequentato negli anni 60 lo studio del pittore William Lusuardi pittore di Castelnovo di Sotto.  Ho partecipato a diversi concorsi estemporanei nei paesi della bassa con discreti risultati. Poi il servizio militare (dove ho dipinto molti quadri per abbellire la caserma), gli impegni della vita e i diversi interessi hanno fatto si che mi allontanassi momentaneamente dalla pittura. La maturità (inizi anni 80) ha di nuovo risvegliato in me l'antico amore e così mi sono riaccostato a tele e colori, dapprima quasi con timore, poi con sempre più passione e voglia di fare da spingermi a ricreare momento dopo momento la mia arte del dipingere. Interiorizzo ciò che vedo, lo faccio mio e lo imprimo sulla tela. Ogni sua tela è frutto di un momento di vissuto che è una volta sola. E così di vissuto in vissuto mi sono rispecchiato nell'acqua dove le mie particolari case si riflettono; ho passeggiato sulle vie delle città morte; ho trascritto le mie sensazioni a contatto con il quotidiano; mi sono messo in movimento con gli oggetti; ho cominciato il mio viaggio nell'astrazione; sto sperimentando con buoni risultati la computer art; mi sono innamorato perdutamente di Venezia.

Questi sono i miei momenti di ricerca, esposizione, sperimentazione che mi portano a scrivere la mia poesia su tela.                                         

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Rusp@

 

 

Rusp@ è nato a Castelnovo Di Sotto (R.E.) il 15 Maggio 1946.

Gli anni dell'adolescenza lo vedevano impegnato il mattino con la frequenza della scuola media e il pomeriggio da Elvia, Maestra di musica, che in paese impartiva lezioni partendo dai solfeggi, a chi desiderava impegnarsi nell'arte della musica. Successivamente a Reggio Emilia, due volte la settimana, praticò la scuola del Grande Maestro Mario Goi che gli impartì i primi rudimenti per suonare la fisarmonica cromatica. Prima della musica, un'altra passione premeva dentro di lui: la pittura. Questa lo portava a disegnare e dipingere qualsiasi superficie si trovava davanti, non facevano eccezione le porte di casa. Questo lo portò a studiare musica, frequentare lo studio del pittore William Lusuardi di Castelnovo Di Sotto e suo vicino di casa di allora. William gli insegnò mescolanze dei colori e tecniche pittoriche in generale. La musica lo tradì, suonava uno strumento che fine anni 50 inizio anni 60 era sostituito dalla chitarra elettrica; tuttavia questa non fu la causa che determinò il suo allontanamento dalla musica (forse fu solo un pretesto); la pittura guidava la sua mano ad esprimersi graficamente. L'arte lo chiamava a se e la sua testa non pensava ad altro. Nei primi anni 60, si iscrisse proprio a Castelnovo di Sotto ad una gara di pittura estemporanea (il suo primo concorso) e si classificò al secondo posto. In questo caso l'allievo superò il maestro, infatti il suo nome era scritto davanti a William Lusuardi. Il successo riportato lo incentivò ad andare in giro per Paesi e Città dove si svolgevano gare estemporanee. Usava un metodo di lavoro istintivo: girovagava per le strade della località dove si svolgeva il concorso e quando trovava l'ispirazione, posizionava il cavalletto e cominciava a dipingere il soggetto che aveva davanti. Se il quadro non lo soddisfaceva con una spatola raschiava via tutto. Copriva in seguito con cementite, compreso il timbro impresso dalle organizzazioni prima della competizione. Il timbro serviva per certificare il tempo, quattro ore, a disposizione per realizzare un dipinto. Alcuni quadri con cementite, crepavano vistosamente per lo spessore che ottenevano. Passavano gli anni e fu tempo di leva; destinazione "Divisione Folgore" distaccamento di Gorizia. Un giorno nel cortile, prese un foglio e una matita e si mise a disegnare la palazzina degli Ufficiali che si trovava all'interno della caserma (unico scorcio discretamente suggestivo). Passò di lì il suo Capitano e incuriosito, si mise a guardare il suo disegno. Gli fece poi alcune domande sul motivo per il quale disegnava la palazzina. Una volta spiegata la sua grande passione per l'arte, gli fece proposte di dipingere alcuni quadri ad olio per la caserma. Naturalmente accettò, anche perchè avrebbe pagato tutto lui, tele e colori, e in più gli avrebbe messo a disposizione il suo ufficio quando non era in servizio. Insomma Rusp@ passò gli ultimi mesi di naia facendo l'artista. Gli sembrava di essere ai tempi delle corti dei Nobili quando i pittori erano chiamati per dipingere ritratti e scenari d'epoca. Finito il servizio militare, causa un lavoro che lo faceva girare molto, ha fatto un'interruzione pittorica. La ripresa dopo una decina di anni è stata traumatica e molte opere non erano neppure presentabili. Dal 1985 in poi ha lavorato tantissimo, anche di notte pur di raggiungere i risultati che si era prefissato, come la sua prima personale nel 1987. Da quel momento in poi tutto è documentato con articoli sui giornali, critiche, inserimenti su cataloghi, mostre personali che seguirono, premi ottenuti, suo sito internet www.ruspaggiarigianni.it   e  suo blog    http://ruspapittore.myblog.it

Dal 2002 si contraddistingue con Rusp@, adattamento alla sua pittura anche digitale. Anche i quadri ad olio e le opere digitali dalla metà del 2002 sono firmati Rusp@ con il colore rosso (prima si firmava Ruspaggiari sempre con colore rosso). Dipinge a tempo pieno alternando la pittura ad olio a quella digitale nel suo atelier di via Giusti 9 a Castelnovo Di Sotto.

 

Ha anche altri interessi di Cultura generale, come la genealogia e la storia locale. 

 

  Ricerca Ruspaggiari 

Tutti i dati sono stati raccolti nella zona di Reggio Emilia e provincia in quanto la sua famiglia èReggiana da sempre.

Per cinque anni in Archivio Di Stato e Vescovile (dal 1996 al 2000), in archivi  Comunali  e  Parrocchiali ha portato avanti  una ricerca sull'origine e la provenienza dei Ruspaggiari, che, grazie a una buona dose di fortuna, gli ha permesso di trovarne tracce nel medioevo. Ha avuto l'opportunità di rintracciare moltissimi documenti originali ed ha inserito le loro fotocopie in un dossier di oltre cento pagine illustrate e commentate introducendo cenni di storia Reggiana. Ha un quadro generale di tutti i suoi antenati, dei loro figli, delle loro mogli, dei loro mestieri e delle loro proprietà. Ha inoltre tutti i certificati di battesimo e di matrimonio a partire dal 1559. Il dossier si divide in due parti: nella prima sono narrati  i Ruspaggiari in generale dalle origini  all'inizio del 1600  con alcuni cenni fino al 1850, nella seconda parte sono descritti i Ruspaggiari del suo ramo diretto con la stesura del suo albero genealogico dal 1532 (certo al 100%).Più indietro del 1532 conosce le probabili famiglie di provenienza, attraverso documenti di Archivio di Stato, ma, date le interruzioni, non azzarda affermazioni certe. Ha la situazione dei  Ruspaggiari nel medioevo. Ha trovato le prime famiglie Ruspaglara (così era il suo cognome in quell'epoca) nel 1315, ha scoperto l'origine  del suo cognome. 

 

La  famiglia  del suo ramo diretto si trasferì  da Reggio Emilia  dentro le mura  a Castelnovo di Sotto   nel 1779.

 

Ha scritto un libro sulla vita di suo padre che fu Patriota combattente nella seconda guerra mondiale,  prima in Iugoslavia e poi con i Partigiani Castelnovesi.

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Ha partecipato nel 2007 a Periferica - Teatro dei quartieri-  Reggio Emilia;  "Pagine di diario urbano, scatti che raccontano la città che si trasforma spaventa e stupisce". Rusp@ ha documentato (per nove anni) con fotografie e testi la ripresa a vivere di un albero secolare.  Un violento temporale nel 1998, provocò numerosi danni a Reggio e provincia,  fra questi un meraviglioso albero sito in Viale Isonzo angolo Viale Allegri.  Il maestoso albero aveva riportato notevoli ferite: rami spezzati e il tronco dimezzato. Soccorso da tecnici Comunali competenti l'albero ricominciò lentamente a germogliare e dopo nove anni ha riassunto il suo vigoroso aspetto. Uno studioso di Storia Reggiana sostiene che l'albero è un frassino americano che risale al XIX' secolo, quando c'erano le mura e i bastioni intorno alla città.