Vivibilità e ambiente a Salerno.

Anno 2007

E' stata pubblicata la tradizionale ricerca della Qualità della vita – volta a monitorare e giudicare la vivibilità delle 103 province italiane. Quest'anno risulta fortemente negativa la posizione occupata da Salerno che divide la posizione con Avellino mentre Napoli fa registrare un incredibile exploit rispetto al 2006.

Salerno perde quattro posizioni rispetto allo scorso anno. La città capoluogo scivola all’87 esimo posto rispetto all’83esimo occupato nel 2006. I punti conquistati sono 404. Salerno ed Avellino occupano l’87esimo posto. Napoli conquista 10 punti rispetto al 2006 quando era quasi fanalino di coda delle 103 province occupando la 96esima posizione.

Salerno chiude all'ultimo posto (103) per tenore di vita. Per quanto riguarda affari e lavoro Salerno perde passa dal 78° all'82° posto.
Il dato che deve preoccupare di più è quello relativo ai servizi ambiente e salute: un tracrollo di ben 55 posizioni (73° posto). Migliore il risultato relativo all'ordine pubblico (35° posto).
Anche nel tempo libero: Salerno perde posizioni (9) arretrando al 75° posto.

Anno 2006

Puntualmente è arrivata la classifica stilata da Il Sole 24 ore (18/12/06) delle province italiane quanto a tenore di vita. Quest’anno il primo posto va alla provincia di Siena, mentre quella di Salerno, tanto per cambiare, aleggia nelle parti basse della classifica: 83° posto (su 103 province) con un peggioramento rispetto all’anno precedente. La classifica, a beneficio di coloro che non hanno avuto occasione di verificarla sul quotidiano, è stata redatta sulla base di sei aree tematiche (tenore di vita, affari e lavoro, servizi/ambiente/salute, ordine pubblico, popolazione e tempo libero) ed altrettanti parametri per ciascuna area. Volendo tracciare un quadro alquanto succinto di quello che emerge dall’indagine/classifica, riterrei che per Salerno e provincia si possa concludere che:

1)      Non produce ricchezza, il tenore di vita è il più basso di tutte le province italiane con consumi in calo ed elevati costi immobiliari paragonabili a quelli delle province brianzole.

2)      Sul fronte lavoro resta sostanzialmente al palo, nonostante ci siano alcune iniziative che soffrono però lo scarso supporto dei prestiti bancari. Ne consegue che il posto di lavoro resta ancora il vero problema al punto tale da essere realmente percepito come tale anche dalla metà della popolazione residente

3)      Cronica ormai la carenza di infrastrutture e l’inefficienza della giustizia, attiva sul fronte ecologia e caratterizzata (sob!) da un clima bello per quasi tutto l’anno.

4)      Sul fronte ordine pubblico non passa mai di moda il furto delle auto, attuali sono sempre le rapine e però non soffre di microcriminalità  e di delinquenza giovanile

5)      Si popola sempre più (pochi sono gli immigrati regolari), si nasce sempre meno, si divorzia molto e ci si laurea poco.

6)      Si fa poco volontariato, si legge poco, c’è poca iniziativa sportiva, c’è fervore culturale, si va al cinema e ci sono molti posti in cui si mangia bene.

Volendo riassumere ancora un po’ credo che la provincia di Salerno stia vivendo un momento di aumento demografico caratterizzato da forte immigrazione irregolare con un aumento del problema sicurezza. Se questo lo si associa alla precarietà del lavoro (ormai la cosa a Salerno fa poca notizia), ai bassi consumi, alla vita più cara e alla cronicità degli altri problemi salernitani, il mix potrebbe davvero rivelarsi esplosivo. E questo nonostante poi, tutto sommato è una provincia dove “si sta bene” e “si mangia bene”.

Sebbene la realtà salernitana sia paragonabile a quella di molte altre città del meridione, devo dire che purtroppo i problemi che l’affliggono, sono ormai noti da tempo e triti e ritriti dai vari politici e sindaci che si sono succeduti. Sarei molto curioso di sapere cosa ne pensano quest’ultimi e soprattutto quali sono le loro ricette risolutive  (certamente sarebbero farcite da vari “è opportuno”, “è necessario”, “bisogna” “occorre” ecc.).

 

Pier Paolo Di Gregorio

 

p.s. mi sento molto vicino, chissà perché, a quanto vi ho scritto nel lontano 1° gennaio 2004.

Legambiente boccia Salerno come la peggior città della Campania

La regione Campania esce malconcia dal Rapporto "Ecosistema Urbano 2004" che anche quest'anno Legambiente ha stilato sui 103 capoluoghi di provincia del paese. Tra i 70 indicatori ambientali presi in esame ci sono: qualità dell’aria, inquinamento acustico, traffico urbano e raccolta differenziata dei rifiuti.
I capoluoghi di provincia campana non si sono fatti certamente onore in quanto figurano tutti e cinque nella parte bassa della classifica.
Ma a ben guardare qualche piccolo miglioramento c'è stato:
Caserta
risalita al 75° posto (migliorando così la sua posizione precedente di ben 20 posizioni);
Napoli è passata dal 64° al 65° posto;
Benevento è ferma al 92° posto;
Avellino sale dal 80° al 82°posto.
A questo punto vi chiederete come è stata valutata Salerno.
Ahimè la nostra città è risultata quella maggiormente penalizzata da Legambiente.
Ha perso la bellezza di 16 posizioni (un autentico tracollo) precipitando all' 88° posto.
Salerno è la peggiore città italiana dopo Bologna per le emissioni di biossido di azoto che derivano da traffico e riscaldamento . La raccolta differenziata non decolla e resta impietosamente ferma all'8%.
Diminuisce la quantità di verde fruibile (2,3 mq per abitanti contro i 3,6 del 2002).
Immutata la percentuale di mq di isole pedonali e zone a traffico limitato.
Diminuisce anche l’uso del trasporto pubblico, che fa segnare meno 43 viaggi per abitante all’anno.
Sapete qual'è stato, fino ad oggi, l'unico commento fatto dai nostri Amministratori?
Eccolo:
«I dati diffusi da Legambiente non rappresentano la realtà. Il fatto è che le rilevazioni di Legambiente forse esulano da questioni strettamente attinenti alle misurazioni - ha dichiarato il consigliere all'ambiente Alessandro Longo- la paradossalità dei dati potrebbe risiedere nel fatto che a Salerno non esiste più un circolo di Legambiente che difende l'operato dei suoi referenti politico-amministrativi». (tratto da La Città del 19 ottobre 2003)
Che cosa intendeva dire il nostro consigliere? Che negli anni passati quando Salerno veniva osannata come la prima classificata da Legambiente tra le città del mezzoggiorno, doveva questo suo ambito primato all'intervento di qualche "circolo locale di Legambiente che difendeva l'operato dei suoi referenti politico-amministrativi"?
Speriamo di aver capito male!
19 ottobre 2003

Il 20 dicembre 2001 Lega Ambiente ha pubblicato la sua classifica annuale di Ecosistema Urbano 2001 relativa all’Italia sostenibile e meglio amministrata ecologicamente.
In tale graduatoria Salerno è scesa dal 14°al 42° posto, anche se nella classifica generale si conferma la prima città del Mezzogiorno.
La graduatoria in questione scaturisce dall'analisi di 45 parametri, tra i quali figurano: i consumi di acqua, carburante, elettricità o la produzione di rifiuti, i dati su smog, rumore, inquinamento idrico, verde, depurazione, isole pedonali, monitoraggi.
Il dato più negativo è quello relativo all’abusivismo edilizio che vede 4,65 abitazioni illegali ogni mille famiglie, collocando la nostra provincia agli ultimi posti in Italia. Mentre la raccolta differenziata è ferma al 6%, ed insieme al rapporto metri quadrati di verde per numero di abitanti (solo 3,5) è lontana da medie accettabili. Migliora, invece, la situazione dei nitrati presenti nelle acque così come nel trasporto pubblico. Nella media nazionale le isole pedonali, le zone a traffico limitato, i consumi idrici ed i rifiuti. «Tutti questi dati - scrive in un comunicato l’associazione ambientalista - non cancellano affatto i progressi compiuti negli anni da Salerno rappresentati dal fatto che comunque rimane la prima città del meridione nella classifica ».
Questo lusinghiero riconoscimento attribuito da Lega Ambiente alla nostra Città ci inorgoglisce, ma non ci impedisce di farci qualche domanda, alla quale vorremmo che la stessa Lega Ambiente o qualche Amministratore Comunale ci fornisse risposta.
Ci chiediamo, innanzi tutto, se tra i parametri presi in esame per stilare la graduatoria, sono stati vagliati anche i dati relativi all'inquinamento atmosferico (benzene, anidride solforosa, toluene, polveri sospesi Pm10 ecc.)?
E quelli relativi all'inquinamento acustico cittadino?
In caso affermativo saremmo curiosi di conoscere con quali centraline sono stati effettuati questi monitoraggi, e quali valori sono stati riscontrati?
Infatti noi salernitani ignoriamo completamente il numero di queste centraline di rilevamento e la loro ubicazione in città.
Al riguardo i nostri Amministratori non si sono mai preoccupati di far conoscere alla cittadinanza le rilevazioni effettuate in materia di smog ambientale e di inquinamento acustico.
Tanto è vero che Salerno vanta il primato di non aver, negli ultimi decenni, mai bloccato o limitato temporaneamente il caotico traffico automobilistico cittadino nei giorni feriali, a causa dell' inquinamento atmosferico, e si ritrova così uno dei parchi automobilistici più obsoleti d'Italia.
Molti altri sindaci italiani hanno, invece, incoraggiato con tenacia l'uso delle auto catalizzate e di quelle alimentate a gas metano, ricorrendo alla limitazione della circolazione di quelle non catalizzate nei centri storici.
Nulla di tutto questo è stato mai neppure tentato a Salerno.
Il risultato è sotto il naso di tutti, nei grossi incroci cittadini l'aria è sempre più irrespirabile, e le orchestre dei clacson sono più attive ed indisturbate che mai.
Viene quasi da pensare che tali centraline non siano sempre in funzione, oppure siano pochissime e totalmente assenti nei quartieri periferici della città.
Oppure .... ma non vogliamo assolutamente credere ad una ipotesi del genere, del tutto incompatibile con il prestigioso riconoscimento appena decretato da Lega Ambiente: tali centraline a Salerno sono praticamente inesistenti!
Non parliamo poi del grave inquinamento elettromagnetico che affligge da oltre un decennio le scuole ed quartieri salernitani più densamente abitati, costretti a convivere con una concentrazione inusuale di grosse antenne per la telefonia mobile spuntate come funghi, spesso a distanza ravvicinatissima tra di esse, senza alcuna autorizzazione o concessione edilizia, beneficiando di anni e anni di totale e colpevole disinteresse da parte dei nostri "distratti" Amministratori.
A tutto ciò si è aggiunto, fino ad oggi, una cronica mancanza di un efficace,continuo ed imparziale monitoraggio dei livelli di esposizione della popolazione alle radiazioni elettromagnetiche, da parte delle competenti Autorità Sanitarie territoriali.
Per avere una conferma del livello di gravità che ha assunto questa insostenibile emergenza sanitaria (che ha pochi eguali in altre città), basta verificare l'attuale situazione in cui versa il popoloso quartiere salernitano di Pastena. Ma situazioni analoghe sono riscontrabili anche nel rione Mariconda ecc.
Ma evidentemente smog ambientale, inquinamento acustico ed elettrosmog non sono considerate priorità dalla "verde" Salerno, e per loro fortuna non hanno la giusta rilevanza neppure nella classifica annuale redatta da Lega Ambiente, per cui i nostri Amministratori possono continuare indisturbati ad ignorare le richieste, le denunce e le segnalazioni al riguardo, vedendosi addirittura premiati da una prestigiosa Associazione Ambientalista come Lega Ambiente!
Per le isole pedonale cittadine, nonostante tante richieste avanzate in tal senso, non si riesce proprio ad ottenerne altre oltre a quella del Corso Vittorio Emanuele. I commercianti salernitani non le vedono di buon occhio in quanto responsabili, a loro dire, di comprometterne gli incassi, ed i nostri Amministratori si sono adeguati ai loro desideri, ignorando quelli della collettività.
Infine quel poco di verde che abbiamo in città, viene ultimamente alquanto trascurato, basta vedere com'è ridotto il Parco del Mercatello.
Come suggeriva il compianto Massimo Troise bisognerebbe accontentarsi e guardare indietro a chi sta peggio di noi, ma è triste dover constatare che con una maggiore cultura e sensibilità ambientalista da parte dei nostri Amministratori, Salerno potrebbe veramente avviarsi a diventare una "città  eco-sostenibile".
Una ultima considerazione si rende comunque necessaria: invitiamo Lega Ambiente a "monitorare" meglio per l'avvenire il nostro ecosistema urbano.
Ci auguriamo, perciò, di essere ancora collocati nei primi posti della Vostra prossima graduatoria nazionale Ecosistema Urbano 2002, così come speriamo ancora di essere premiati dal Ministero dell'Ambiente (Premio per le città sostenibili a Salerno) ma vorremmo che tali attestati fossero del tutto meritati, solo così noi salernitani potremo considerarci veramente orgogliosi e soddisfatti di tali riconoscimenti.

Da lunedì 4 febbraio il Comune di Napoli ha adottato il divieto della circolazione alle auto non catalizzate, per combattere l'emergenza smog che in questi giorni attanaglia tutta l'Italia.
In pratica il divieto sarà in vigore per tre giorni a settimana, il lunedì, il mercoledì e il venerdì. Saranno libere di circolare tutte le altre auto catalitiche e quelle alimentate ad ecodiesel.
Ci sembra un provvedimento equilibrato ed utile a salvaguardare la salute dei cittadini. Probabilmente occorrerebbero provvedimenti ancora più drastici (servizi pubblici urbani qualitativamente più qualificati e supportati da politiche tariffarie meno miopi di quelle attualmente adottate), ma è pur sempre un inizio incoraggiante.
A Salerno, invece, i nostri Amministratori sono convinti che la nostra aria è la più salubre d'Italia (vero Legambiente?) e pertanto non ritengono opportuno adottare alcuna misura per contenere l'inquinamento atmosferico. Non ci resta che approfittarne e respirate a pieni polmoni.
Ci resta però un dubbio, se nella vicina Napoli insisteranno ancora con questi "anacronistici" divieti alle auto non catalizzate, qualcuno già ipotizza che una parte delle 870.812  auto non catalizzate possedute dai napoletani (stima "la Repubblica" del 23.01.2002) saranno vendute proprio ad acquirenti salernitani che, approfittando  della lungimiranza e della sensibilità ambientalista fin qui manifestata dai nostri Amministratori, potranno usarle indisturbati, anche in pieno centro cittadino, ancora per molti anni.
Non c'è che dire, davvero un poco invidiabile esempio di rottamazione al contrario!

Giovanni - 23 gennaio 2002

Sempre a Napoli (molto più castigata nella graduatoria di Legambiente) saranno installate 5 nuove centraline per il monitoraggio della qualità dell'aria, in quanto l'attuale rete per il controllo degli inquinanti è stata ritenuta inadeguata, sebbene siano già operanti un numero di centraline quasi analogo a quelle installate nella più estesa e popolata Roma.
Siamo sempre in attesa di conoscere di quante postazioni del genere, sono operanti attualmente a Salerno?
Dove sono state installate?
Quali valori sono stati rilevati in questi giorni di emergenza smog?
Se è stata recepita, a livello comunale, la direttiva n. 30 del 22 aprile 1999 che stabilisce precisi limiti alle  Pm10 (polveri sottili)?

Perchè nessun amministratore salernitano si fa vivo per darci qualche risposta tranquillizzante al riguardo?
La salvaguardia della salute resta ancora uno degli obiettivi perseguiti dalla nostra giunta comunale?

Cosa si sta facendo a Salerno per limitare i danni degli idrocarburi evaporati dalle pompe di benzina (cancerogeni)?
Cosa si sta facendo contro l'inquinamento da biossido di azoto -NO2- che provoca irritazione polmonare, edema, danni renali e cerebrali e squilibri del sistema immunitario? 
Cosa si sta facendo per limitare le emissioni di monossido di carbonio (cancro ai polmoni, bronchiti croniche, enfisema, asma, infezioni respiratorie acute, danni cardiaci ecc.)?

Sanno che anche i bambini salernitani ( e non solo quelli di Milano, Napoli, Roma ecc.) sono  vulnerabili agli inquinanti atmosferici?

Sul Corriere del Mezzogiorno del 7 febbraio 2002 troviamo che la Legambiente napoletana in merito ai dati antismog resi pubblici dal Comune di Napoli ha rilasciato la seguente dichiarazione:
"Il monitoraggio dell'inquinamento sembra sempre di più il gioco delle tre carte. A giudicare dal balletto delle cifre delle ultime ore, riteniamo che i dati sono poco attendibili. Le centraline funzionano a singhiozzo..."

A Salerno, invece siamo molto più fortunati, infatti non abbiamo nessun balletto dei dati relativi allo smog cittadino. Nessun dubbio sulla loro attendibilità. Nessuna contestazione da parte di Legambiente.
Semplicemente perchè tali dati non vengono resi pubblici!

Perchè?

L'assessore all'ambiente Piero Cardalesi dichiara in una intervista sulla stessa testata giornalistica che: ".... Salerno è una delle città più vivibili del Mezzogiorno..."
Vorremmo conoscere cosa Egli intende per "vivibile".
E se in  tale concetto trova spazio anche il monitoraggio e la lotta allo smog ambientale.
Ecco i risultati di un nostro sondaggio al riguardo:

                                 "Quante centraline di monitoraggio dello smog hai mai visto a Salerno?"
  Risposte   Stats Voti
  Più di 10   0%    0 Voti  
  da 5 a 10   1%    1 Voti  
  da 2 a 5   1%    2 Voti  
  da 1 a 2   21%    39 Voti  
  NESSUNA   77%    141 Voti  
Totale di  183  voti (maggio 2002)


 

Leggiamo sulle pagine regionali di La Repubblica del 13 febbraio:
" SMOG, LA GRANDE VENDITA DELLE AUTO NON CATALITICHE -  . . . Mercato in picchiata a Napoli, ed è il risultato del giro di vite antismog che chiude in garage le vecchie vetture che non dispongono di <<marmitte pulite>>. Una lista infinita riempie in questi giorni i giornali di annunci e inserzioni . . . E' il festival delle Alfa 33, delle Y10, delle Fiat Tipo ...."

Come si vede siamo stati facili profeti. E ora vedrete che una buona parte di questi "catorci inquinanti" finirà per allietare le nostre strade cittadine ed i nostri polmoni.

                      Ecco i risultati eloquenti di un nostro sondaggio effettuato in ottobre-novembre 2002

 

"Sei favorevole a limitare la circolazione delle auto non catalizzate in città?"

 

 

  Risposte  

Stats

Voti

  SI, sempre  

76% 

  132 Voti  

  SI, solo per le ore di punta  

18% 

  31 Voti  

  NO  

6% 

  11 Voti  

 

 

Totale di  174  voti

 

Come si può notare il cammino che la nostra città deve ancora percorrere, per considerarsi davvero una città ecosostenibile, è ancora lungo e difficile ... nonostante i fin troppo generosi riconoscimenti di Lega Ambiente. Questi ultimi anzichè rappresentare uno sprone per i nostri Amministratori cittadini, si trasforma in un comodo alibi a fronte i sempre più numerosi episodi di degrado ambientale!

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Aggiornato il 24-12-2007