e se Totò parcheggiasse a Pastena?

Salve
volevo chiedervi un pò del vostro spazio on-line per segnalarvi la situazione fantozziana che si è venuta a creare a Pastena per coloro che ancora si ostinano a voler parcheggiare la propria autovettura. Come altri cittadini vi hanno già segnalato, a seguito del rifacimento dei marciapiedi nelle zone interne già si sono persi oltre il 30% dei posti utilizzabili per parcheggiare la propria autovettura.
La conseguenza è sotto gli occhi di tutti, automobilisti che gironzolano per 10-20 minuti tra Via Torino, Via del Mercato, Via Settembrini, Via Madonna di Fatima alla ricerca dell'agognato posto libero, con aumento dell' inquinamento e delle inevitabili incazzature. Il geniale ideatore di questi marciapiedi sta guadagnandosi, per la sua geniale trovata, tantissime "indulgenze plenarie" da spendersi nell'aldilà.
Ebbene, di fronte a tale penuria, qualche giorno fa, solerti operai comunali hanno installato due cartelli di divieto di sosta continuata con l'aggiunta della rimozione forzata alle spalle del condominio di Via Di Stefano (angolo Via Palermo con Via Del Mercato). Naturale, quindi, l'incredulità generale (erano infatti trenta anni che si è parcheggiato in quel tratto di strada senza che alcun vigile avesse mai avuto da ridire). Cosa aveva determinato questo repentino intervento dei nostri solerti ed attentissimi amministratori comunali? Si è pensato che qualche pericolo incombente minacciasse quell'incolumità dei cittadini che sta tanto a cuore ai nostri Amministratori. Dopo tante ipotesi fantasiose è venuta a galla la verità. Neppure la geniale creatività di Totò poteva elaborare una tale simpatica trovata.
Si è scoperto che le quattro auto parcheggiate generalmente in quel tratto, in qualche maniera ostacolavano lo sciorinare dei panni di una nuova inquilina appena andata ad abitare al piano terra in quel condominio. Evidentemente la signora era convinta di aver acquistato un attico con veduta panoramica ed aria sopraffine e invece ha scoperto con orrore che non era così. Ma l'intrepida non si è persa d'animo e ricordando il detto del Principe de Curtis  "Lei non sa chi sono io?" si è armata di penna e calamaio ed ha scritto una bella letterina al Sindaco di Salerno per rivendicare il diritto a poter sciorinare all'aperto la propria biancheria fresca di bucato e per eliminare la sgradevole visione di quelle autovetture.
Visti i regolamenti comunali che vietano siffatta esposizione di biancheria, era logico aspettarsi che tale richiesta non destasse particolare attenzione, tuttalpiù ne poteva scaturire una contravvenzione per reiterata esposizione di biancheria su di una pubblica strada. E invece ecco l'intervento solerte, rapido, tempestivo di una squadra di operai che hanno apposto un cartello di divieto di sosta per 24 ore, poi memori della famosa letterina di Totò "per non fa vedere che siamo provinciali" hanno aggiunto un secondo cartello e . . .  " ma si abbondiamo!" anche la famigerata e temutissima rimozione forzata per i rei di parcheggio antibiancheria.
 Ebbene, codice della strada alla mano,  la carreggiata è larga ben oltre i 3 metri e mezzo richiesti, la larghezza dello spazio in questione è superiore agli otto metri, e la mancanza del marciapiede in quel tratto di strada pubblica (per la verità neppure necessario non trattandosi di una zona di passaggio) è dovuto solo alla dimenticanza del nostro più volte citato tecnico che nell'allargare i marciapiedi, si è dimenticato di realizzarne qualche piccolo tratto!
Del resto compito del Sindaco è quello di mediare tra le esigenze individuali e il più pregnante interesse collettivo che in questa fattispecie è stato semplicemente calpestato.
Era logico e naturale lasciare in pace le quattro auto generalmente parcheggiate in quel tratto e volendo esagerare nell'efficientismo realizzare il pezzo di marciapiede mancante.
E invece . . . mi permetto, perciò, di suggerire alla nostra Giunta un nuovo slogan per la prossima stagione turistica:
Salerno fatti bella e mostra le tue mutande appese alla finestra, senza temere più di vedertele nascondere dalle auto in sosta!

Totò la parafraserebbe così:
"Meno fiori e più mutante alle finestre. E poi dicono che la gente si butta a destra!"

Cordiali saluti.

Giancarlo Russo - novembre 2003

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Aggiornato il 26-12-2004