Le piscine
negate
Riportiamo qui sotto alcuni eloquenti articoli tratti dai
due maggiori quotidiani salernitani che confermano quanto più volte segnalato dai nostri
visitatori:
Domenica 8 Febbraio 2004 |
FULVIO SCARLATA
Assegnate per pochi euro, a trattativa privata, con la possibilità di costruire
immobili e aprire ristoranti: il consigliere comunale Lorenzo Forte e la Uisp
mettono sotto accusa l’accordo con cui è stata esternalizzata la gestione delle
piscine «Arbostella» e «Nicodemi». Anche perché, secondo loro, assegnando tutte
le piscine cittadine a società affiliate alla Federnuoto si impedisce ai
dilettanti di avvicinarsi a questo sport.
L’accordo con la società «Circolo Nautico» è del 15 ottobre scorso. A
trattativa privata sono state assegnate le piscine «Arbostella» e quella di
Torrione «Nicodemi» per soli tremila euro l’anno dando al concessionario la
possibilità di aprire un punto di ristoro che potrà anche essere subappaltato.
«Già solo questo punto - dice Lorenzo Forte di Rifondazione comunista - è
scandaloso. Costa molto aprire un ristorante o una pizzeria a Pastena, il Comune
invece concede la possibilità a questa società privata di aprirsi un ristorante
con piscina e poi anche di subappaltare il tutto».
Scorrendo i dati balza evidente la disparità tra il canone corrisposto al Comune
e il giro di affari che ruota intorno alle piscine. Che costano quasi 350mila
euro l’anno, con quasi 181mila euro per il costo delle otto unità di personale.
L’esternalizzazione delle piscine, infatti, è stata giustifica con il fatto che
la gestione pubblica perde 250mila euro l’anno. «Ma questo dato è falso - spiega
Alessandro D’Auria, responsabile della Uisp nuoto - perché fa riferimento al
2000 quando il Comune non aveva neppure istituito il settore impiantistica
sportiva e la gestione era fin troppo allegra con società e singoli che non
pagavano i canoni. Già nel 2002 le cose sono andate diversamente. Inoltre il
costo del personale va diviso anche con le palestre che sono rimaste pubbliche.
Infine permettere ai disabili di far nuoto gratuitamente non può essere
conteggiato come un costo».
«È assurdo - continua Forte - prima si abbandonano strutture come la piscina
all’Arbostella, poi la si privatizza contando però sui soldi della Regione,
quindi pubblici, per ristrutturarla. Tutto regalato per poche lire e per di più
a trattativa privata».
Piscine privatizzate, sport negato Dura denuncia dello Uisp nuoto e pallanuoto «Penalizzati da spazi carenti e tariffe esose» Sport negato in città. La denuncia, durissima, arriva da Alessandro D'Auria, responsabile provinciale dello Uisp nuoto e pallanuoto che, in una nota, s'interroga su quale sia la politica sportiva messa in campo a Salerno. In particolare si contesta la scelta del comune di privatizzare alcune piscine, affidandone, per problemi economici, la gestione a soggetti privati, con il rischio di veder gonfiare le tariffe. E dunque di penalizzare quanti, in città, desiderano praticare sport in acqua, senza però essere costretti a versare somme ingenti. «Non tutti i cittadini sanno che, il 15 ottobre, la giunta comunale ha deliberato l'esternalizzazione della gestione delle piscine ''Arbostella'' e ''Nicodemi''», chiarisce D'Auria. L'assegnazione degli impianti è avvenuta con trattativa privata e i canoni di concessione annui sono rispettivamente di duemila euro per l'Arbostella e di mille euro per la Nicodemi. I concessionari avranno inoltre l'opportunità di aprire un punto di ristoro e di subappaltarlo. «Il vincolo sulle tariffe voluto dal Comune è valido solo per quest'anno - continua D'Auria - La piscina Arbostella, oggi gestita da privati, sarà interessata da grossi lavori di ristrutturazione, grazie a fondi della Regione. La giunta comunale, e in particolare l'assessorato allo sport, hanno giustificato tale atto a causa di un conto economico di gestione delle strutture, negativo per le casse pubbliche. Ma le strutture competenti non hanno mai giustificato in alcun modo, davanti ai cittadini, le cause di tali perdite». D'Auria contesta fermamente il fatto che tali decisioni non sono state finora rese pubbliche ai salernitani e che «non è moralmente corretto far diventare fatiscente una struttura pubblica, giustificarne la cessione ai privati e poi ristrutturarla con fondi pubblici; tale ristrutturazione, a quanto pare, riguarderà anche la realizzazione di un manufatto da adibire a pizzeria». Per lo Uisp, il rischio maggiore è quello del monopolio degli sport d'acqua, aggravato anche dalla carenza di strutture idonee in città, con un conseguente aumento dei costi per chi vuole praticare tali sport. «La nuova struttura del Torrione, costata milioni di euro, è a tutt'oggi monopolizzata dalle società affiliate alla Federazione italiana nuoto (dalle 14 alle 22.30), penalizzando l'avvicinamento allo sport non agonistico a centinaia di cittadini», ribadisce il responsabile provinciale. I soci dell'associazione sportiva ''25Aprile'', affiliata Uisp, insieme al consigliere comunale di Rifondazione Comunista Lorenzo Forte denunciano dunque i problemi di «migliaia di salernitani, impediti ad intraprendere un'attività sportiva, a causa di strutture carenti e di tariffe alte. Lo sport per tutti non può essere uno slogan, ma va costruito attraverso una gestione orizzontale e partecipata dello sport in città. Le iniziative messe in opera in questi mesi dai nostri amministratori - si legge ancora nella nota di D'Auria - vanno invece in una direzione opposta. L'imperativo economico dei tagli e del risparmio non può passare nelle tasche dei salernitani e sul loro diritto ad una sana attività sportiva». L'obiettivo è quello di creare una discussione su quale debba essere la politica sportiva per Salerno e su quali sono le difficoltà in cui inciampano i salernitani. 8 febbraio 2003 |
Igiene questa sconosciuta
Gentile Redazione,
segnalo il proliferare di neo-mamme che non rispettano le norme igieniche
indossando le scarpe nella zona delle docce e spogliatoi. Inoltre alcune di
esse tolgono il pannolino da piscina al bambino e poi anche con la cacca e
la pipì lo stritolano sul pavimento della doccia o dell'area vicino agli
asciugacapelli. Una volta, con la vecchia gestione dell'impianto natatorio,
questo non succedeva perchè era maggiore il controllo dei responsabili.
Grazie - 9 febbraio 2004
Ai bordi della piscina continuo
a vedere gli istruttori con scarpe ginniche ai piedi, le stesse che utilizzano
quando entrano ed escono all'esterno della piscina. E' mai possibile che non si rendono
conto che così facendo vanificano ogni sforzo per mantenere l'igiene in
piscina. I nostri bambini camminano scalzi lungo quegli stessi bordi della
piscina, rischiando così verruche e micosi.
Per favore regalategli un paio di ciabatte di plastica!!!
Stefano - 25 ottobre 2001
La nuova
piscina comunale "Simone Vitale"
Dopo 11 anni di residenza nel nord della provincia, sono finalmente
ritornato a Salerno con due bimbi di 8 e 6 anni. Volendo che gli
stessi continuessero l'attività natatoria ben avviata in una piscina
di Angri, ho fatto il giro delle piscine comunali e private di
Salerno dovendo riscontrare con grande rammarico l'assoluta
inadeguatezza ed il sovraffollamento delle strutture esistenti anche
a fronte del gran numero di società costrette a spartirsi spazi ed
orari. In considerazione di quello che ho visto ritengo che
l'utilizzo della ristrutturata piscina del Torrione non potrà non
tener conto delle esigenze della città e dei giovani che si
avvicinano a nuoto e pallanuoto, senza che questa diventi feudo di
qualcuno. Altrimenti averla coperta sarà servito solo alle squadre
di pallanuoto.
Per quest'anno, comunque, sarò costretto a tornare alla piscina di
Angri, alla faccia della Salerno città di mare!!!!
Massimo - 7 novembre
2003
Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni relative alla fontanella
installata nello spazio recintato antistante la suddetta piscina.
Come abbiamo avuto modo di verificare personalmente dal lungomare
prospiciente, si consente un incomprensibile e per nulla
trascurabile spreco d'acqua, in quanto questa fontanella è stata
lasciata (per dimenticanza dopo la recente inaugurazione?)
perennemente in funzione. Con tutti gli sforzi di fantasia
possibili, non si capisce la funzione della
fontanella no-stop. Sul corso Vittorio Emanuele si è voluto (e
giustamente) limitare gli sprechi dotando le fontanelle di appositi
interruttori a pedali, qui invece dove non c'è nessuno
che ne usufruisce, l'acqua vi zampilla ininterrottamente 24 ore/24.
Ma l'acqua è un bene prezioso, o no?
Per noi cittadini che paghiamo bolletta salatissime sicuramente si!
C.d.R. - 8 novembre 2003
15 giugno 2003
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Aggiornato il 26-12-2004