Emergenza uffici postali

Gentile redazione,
vi invio copia dell'ultima segnalazione inoltrata al Prefetto di Salerno, al Direttore delle Poste Italiane - Filiale di Salerno - ed al Sindaco in relazione alla riorganizzazione degli Uffici postali nella zona orientale della città (prot.5908 del 16.01.2002) . A tal proposito comunico che sabato 26 p.v. dalle ore 9.30 alle ore 13 circa il Comitato di Quartiere di Pastena ha promosso una raccolta di firme davanti all'Ufficio postale  n.9 di via Sichelmanno mentre il Comitato di Quartiere di Mercatello la farà davanti l'Ufficio postale n.6 di Mercatello. Spero che l'afflusso di firmatari sia sostanzioso.
Ecco il testo:
 
Negli ultimi giorni si è avuto modo di verificare la presenza di fortissimi disagi nel servizio offerto dagli Uffici postali soprattutto nella zona orientale della città. Certamente molti di tali disagi sono da attribuirsi all'introduzione nel nostro ordinamento di una nuova valuta ma occorre comunque fare una seria valutazione sull'assetto e sull'organizzazione degli sportelli in una zona, quale quella orientale, che si caratterizza per una forte densità abitativa.
Nella parte di città che ricomprende quartieri quali Pastena, Mercatello, Mariconda, Parco Arbostella, Quartiere Italia, Quartiere Europa, Rione Zevi, sono presenti solo due uffici postali (l'ufficio n.9 a Pastena e l'ufficio n.6 a Mercatello) con l'aggiunta di uno sportello avanzato a Mariconda adibito esclusivamente allo smistamento della posta inesitata e di piccoli pacchi in contrassegno.
Appare chiaro come tale assetto non sia assolutamente adeguato a reggere un'utenza tanto vasta per cui, nonostante il recente riammodernamento dell'ufficio n.9 di Pastena, si assiste quotidianamente a file lunghissime con grande difficoltà soprattutto per le numerose persone anziane che avvertono in misura notevole le conseguenze di una tale situazione.
In qualità di consigliere delegato ai tempi della città chiedo pertanto che si provveda in tempi brevi ad una riorganizzazione degli uffici con l'apertura almeno di altri due sportelli operativi per adeguare il servizio alla domanda presente sul territorio, a tutela sia dei lavoratori delle Poste, sottoposti a carichi di lavoro enormi, che dei cittadini che hanno il diritto ad usufruire di un servizio efficiente e soprattutto rapido.
 
Questo è il testo della mia segnalazione che spero trovi accoglimento. Colgo poi l'occasione per informare che, come già avevo preannunciato, dietro mia sollecitazione in qualità di consigliere delegato ai tempi della città, dal giorno 2 febbraio in via sperimentale sarà disposta l'apertura al pubblico dello sportello anagrafico comunale dalle ore 9.00 alle ore 12.00.
Grazie come sempre dello spazio che mi offrite.
Cordialmente
Consuelo Ascolese - 23 gennaio 2002

E' stata accolta con favore ed interesse da parte dei numerosi utenti degli uffici postali di Pastena e Mercatello, la raccolta di firme promossa dai rispettivi Comitati di Quartiere e dal Consigliere delegato ai tempi della città Avv. Consuelo Ascolese, finalizzata alla riorganizzazione degli uffici postali della zona orientale. Le lunghissime file affrontate hanno infatti esasperato gli utenti postali salernitani e la loro insoddisfazione è testimoniata dalla massiccia adesione riservata all'iniziativa in questione.
Ma non si sono limitati a firmare la petizione (che sarà a giorni presentata al Sindaco di Salerno, al Prefetto ed al Direttore delle Poste salernitane), hanno voluto anche avanzare proposte e suggerimenti concreti per rendere più "umane" e sopportabili le file agli sportelli.
Ecco un elenco delle richieste più gettonate :

  1. Eliminare le barriere architettoniche che impediscono, nell'ufficio di Pastena, l'accesso ai disabili;

  2. Utilizzare poltroncine e numeri di prenotazione per evitare, sopratutto ai più anziani, di doversi sobbarcare a lunghissime file, dovendo restare sempre in piedi;

  3. Ci si chiede perchè agli utenti postali non è consentito di avere un bagno a disposizione, pur essendo esso obbligatorio per legge, trattandosi di un pubblico esercizio;

  4. Prevedere un ricambio d'aria efficiente non solo per gli addetti agli sportelli, ma anche per gli ambienti sovraffollati e destinati alla clientela, al momento del tutto sprovvisti. Tutto ciò rende l'aria irrespirabile e causa di malori;

  5. Informatizzare e velocizzare le procedure di incasso dei buoni fruttiferi, al momento esasperatamente lunghe e macchinose;

  6. Dare più attenzione alla qualità del servizio fornito, senza privilegiare esclusivamente l'estetica degli arredi e degli ambienti, certamente più belli da vedere, ma non ancora comodi ed accoglienti per la clientela.

La raccolta di firme continuerà la mattina di domenica 27 gennaio, davanti alla Chiesa "Volto Santo" di Via Rocco Cocchia a Pastena.

Si farà seguito per far conoscere a tutti i firmatari ed ai cittadini interessati, l'esito di tale iniziativa.

Il 14 febbraio la consigliere comunale Consuelo Ascolese ha consegnato la petizione con le 1.500 firme raccolte dai Comitati di quartiere di Mercatello e di Pastena al dr. Di Carlo, Responsabile della Filiale delle Poste di Salerno. Questi ha assicurato alla delegata ai tempi della città, che in tempi brevi si adopererà per trovare una soluzione agli inconvenienti segnalati, riconoscendo che effettivamente nella zona orientale c'è bisogno di una vera e propria riorganizzazione per cui ha ipotizzato l'imminente trasformazione dello sportello avanzato di Mariconda in un vero e proprio ufficio postale. In precedenza una copia della stessa petizione era stata già consegnata anche al Prefetto di Salerno.
Staremo ora a vedere se alle promesse e all'attenzione fin quì dimostrata dal dr. Di Carlo alle richieste avanzate dagli utenti del servizio postale, faranno seguito, in tempi ragionevoli, provvedimenti concreti e risolutivi.

Giovedì 19 luglio 2001 ore 10.00 circa. Ufficio postale di via Flacco a Pastena (esattamente la succ: 6).

Sono entrato nel locale ristrutturato attraverso porte tipo banche. Mi sono ritrovato in un ampio locale modernamente (direi quasi elegantemente) attrezzato ...

La gran parte dello spazio riservato al pubblico è stato “intelligentemente” utilizzato (nel senso di sfruttato al massimo) avendo creato un “corridoio” transennato che, alla fine, risulta lunghissimo perché esso si sviluppa seguendo l’ordine di “marcia e contromarcia” (simile a quelli dei recinti o degli stazzi ove cavalli, buoi o pecore devono seguire un certo ordine di spostamento per motivi organizzativi).

Niente di male copiare da chi nitrisce, muggisce o bela se, chi è deputato a trarre da ciò maggiore efficienza non dimenticasse troppo facilmente che quelle incolonnate nell’elegante ufficio non sono bestie ma persone che pensano ed agiscono. Quindi nulla di male se, alla fine, il servizio fosse più valido e conveniente …!

Alcune sedie a disposizione di “accompagnatori” di utenti bisognosi di tale figura. Finalmente si aveva la sensazione di trovarsi in un ufficio postale moderno e, principalmente, pulito ed ordinato.

 La sensazione positiva veniva immediatamente cancellata dallo spettacolo vergognoso che si presentava: un centinaio di persone (non le ho contate ma tutto il percorso transennato ed il resto della sala era pieno zeppo) stavano ammassate spostando continuamente lo sguardo non sapendo dove posare gli occhi pieni di stanchezza, delusione e rassegnazione. I corpi ciondolavano spostandosi in continuazione da una gamba all’altra e, chi poteva, si sventolava con una busta, un cartoncino o qualcos’altro per sopportare meglio l’aria calda e viziata. Ciondolavano lateralmente ma avanzavano lentissimamente . Qualcuno sbuffava, altri mugugnavano e pochi protestavano. Il direttore dell’ufficio (buon diplomatico e, credo, anche per questo stipendiato adeguatamente) confuso tra la folla, passava da uno all’altro dicendo che tutti avevano ragione ma egli non aveva personale sufficiente per garantire il funzionamento di più di quattro sportelli dei dieci che avrebbero dovuto essere operativi. Di qui l’attesa di ore, in quelle condizioni, di persone anziane, di donne incinte, di operatori commerciali, di persone con patologie incompatibili con l’attesa e la posizione. 

Insomma è la solita storia dell’”essere” e dell’”apparire”. In quell’apparenza di efficienza c’era, nella sostanza, (come risultato finale) un disservizio, una mancanza di rispetto della persona vista come tale (sul piano umano), come cittadino (alla luce della Costituzione), come contribuente (che paga per garantirsi un servizio), come utente ( che è titolare di un servizio per il quale paga e che gli dev’essere riconosciuto e garantito secondo parametri europei e non di terzo o quarto mondo).

Queste situazioni creano malumori, insofferenza, tensioni, tendenza alla conflittualità o, peggio ancora, tendenza alla rassegnazione che, a lungo andare, paradossalmente, può diventare pericolosa). Le spiegazioni del direttore, al limite, potevano illustrare una situazione ma non la risolvevano mentre quello che conta veramente è il risultato finale e questo risultato, nell’ufficio di Pastena, quel giorno era negativo. Si sono spesi soldi per costruire l’ufficio in quella maniera (mica solo per apparire?) con 10 sportelli e questi sono costati e devono, quindi, essere utilizzati per rispondere allo scopo. 

Un operatore commerciale mi diceva che si trovava in quell’ufficio fin dall’apertura e, dopo aver già espletato un’operazione era il primo ad uno dei due sportelli (del lato corto dell’ufficio) ed aspettava da circa venti minuti che tornasse l’impiegata addetta (allontanatasi perché la “macchinetta” che doveva registrare l’operazione si era bloccata). Intanto il direttore continuava a “lavorare” al di qua degli sportelli ascoltando le proteste e dando ragione a tutti……

Dopo 40 minuti di attesa, non essendo riuscito a fare né un versamento né una raccomandata (presso due casse diverse e senza essere avanzato di molto), poiché altri impegni improrogabili mi chiamavano altrove, me ne sono andato con la rabbia in corpo e l’amaro in bocca.

Solo io conto poco ma se il mio stato d’animo si moltiplica per centinaia di migliaia o milioni nel Paese, la cosa diventa deleteria sul piano della crescita civile, politica, economica (perché, oltretutto, il tempo costa) e, perché no, anche quella sanitaria-preventiva (perché vivere ed operare in maniera agevole e serena significa anche vivere in buona salute ed evitare tensione, stress, frustrazioni, significa prevenire conseguenze dannose).

Chi può contribuire a migliorare la situazione, rifletta e ... provveda!

 

                                                                                Mario  Senatore

 

       

 

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Aggiornato il 26-12-2004