Il salotto dei salernitani.
 

il corso vittorio emanuele il "salotto dei salernitani"??? avete mai provato a passeggiare nel tratto da piazza ferrovia all'inizio dei portici dell'upim? automobili parcheggiate ai due lati della strada, senza neanche il pudore di lasciare i lampeggianti accesi o un passeggero a bordo. macché! chiuse a chiave, con la massima strafottenza, tanto: chi controlla? forse i vigili urbani, che hanno il presidio girato l'angolo, a piazza ferrovia? ci passo ogni giorno, a orari diversi e trovo sempre auto parcheggiate sulla ormai ex isola pedonale: avessi mai visto 1 sola multa!!
macchè salotto, è un garage!!!       
                saluti, rosalba - 18 marzo 2006

Il Corso Vittorio Emanuele è senza alcun dubbio il salotto buono di Salerno, ed è (insieme al Lungomare) il luogo favorito per le passeggiate cittadine, nonché frequentatissimo punto di ritrovo per lo shopping.
Rappresenta anche l'unica isola pedonale cittadina.
Ecco perché merita la massima attenzione ai fini della sua salvaguardia.
Negli ultimi anni, però, abbiamo assistito ad un progressivo ed inarrestabile aumento degli spazi utilizzati in maniera esclusiva dai titolari di numerosi bar, gelaterie e pizzerie della zona.
Autorizzare qualche tavolino all'esterno di tali esercizi commerciali si può anche comprendere, ma bisogna pur sempre vigilare al fine di evitare abusi, eccessi e sconcerie varie.
Alcuni di questi bar sono collocati di fronte sui due lati opposti del Corso.
Ebbene entrambi hanno collocato i loro numerosi tavolini e sedie all'esterno, restringendo così in maniera intollerabile lo spazio libero per poter passeggiare.
Tali occupazioni di spazio pubblico vengono anche delineati con grossi vasi che, lungi da avere fini estetici, mirano solo a "salvaguardare" l'occupazione anche nelle ore notturne e nei giorni festivi, quando tali esercizi commerciali sono chiusi.
Dal disordine e dall'anarchia dominante si deve dedurne che nessuno si è mai preoccupato, fino ad oggi, di verificare che fosse rispettato quel minimo di decoro e di omogeneità nell'approntare tali spazi. 

Non resta che augurarci, quindi, che queste occupazioni vengano drasticamente ridimensionate e controllate per restituire il Corso ai salernitani.
Ci pervengono, inoltre, numerose proteste relative alle numerose cacche canine distribuite generosamente lungo tutto il Corso. E' mai possibile che non si riesca a scoraggiare questi padroni incivili di cani incolpevoli?
Adottiamo allora una soluzione risolutiva: visto che parliamo di salotto dei salernitani, vietiamo che sia frequentato dai cani. E analoga misura si renderebbe auspicabile anche per l'altro W.C. canino a cielo aperto, rappresentato dal nostro Lungomare.
Potremmo finalmente passeggiare tranquillamente senza doverci preoccupare di centrare, ad ogni passo, i numerosissimi maleodoranti escrementi animali di cui è disseminata la strada. Niente più gimcane forzate, niente più "colpi di fortuna" in agguato.
Forse è un sogno o un'utopia, ma a noi piace sognare una Salerno più bella e più civile! Al riguardo si può visionare il nostro progetto "Marciapiede pulito!".
 

Non sappiamo se dobbiamo ringraziare le prime piogge di questo inizio novembre, oppure una maggiore attenzione dei nostri vigili urbani (cercheremo di informarci al riguardo), ma il Corso sembra aver ripreso sembianze più civili ed ordinate. I tavolini si sono ridimensionati di numero e appaiono disposti in maniera più ordinata, alcuni grossi vasi si sono riavvicinati ai negozi.
Ci chiediamo fino a quando?

 

Era merito esclusivo della pioggia. Evidentemente bisogna rassegnarsi all'indecenza!

Finalmente, dopo oltre un anno dalle nostre segnalazioni sugli abusi perpetrati sul Corso e sul Lungomare, anche i nostri Amministratori si sono resi conto che è venuto il momento di intervenire.

Cambieranno le regole per l'occupazione del suolo pubblico in città. La seconda commissione consiliare (commercio, industria, artigianato), presieduta da Erberto Manzo, sta provvedendo a riscrivere il regolamento comunale.  Molte le novità già introdotte per i pubblici esercizi..... tra le più importanti c'è quella che riguarda l'installazione sui giardini del lungomare Trieste. Ai pubblici esercizi sarà consentito di occupare con sedie e tavoli la corsia centrale dei giardini, a condizione però che l'esercizio disti massimo 50 metri. E tale distanza, non va intesa in linea d'aria, ma come percorso pedonale: cioè il tratto che materialmente il cameriere deve compiere per portare le ordinazioni ai tavoli. Agli esercenti che ne faranno richiesta è fatto obbligo, però, di lasciare un corridoio largo due metri per consentire il transito dei pedoni. Il regolamento disciplinerà anche l'occupazione di suolo pubblico nelle varie piazze del lungomare. Per prima cosa è stato stabilito che le autorizzazioni saranno rilasciate solo per una superficie pari al 40% dell'area delle singole piazze. I pubblici esercizi che intendono occuparla dovranno presentare domanda al Comune entro il 31 marzo di ogni anno. Lo spazio a disposizione sarà suddiviso tra coloro che ne faranno richiesta. Un'altra novità di rilievo riguarda la possibilità di installare i cosiddetti ''moduli frangivento'', cioè delle strutture che delimitano lo spazio e proteggono dal vento e dalla pioggia i clienti. «E' bene precisare - spiega Manzo - che dovranno essere sempre strutture mobili e che in nessun caso sarà possibile trasformarle in fisse, Inoltre, dovranno essere conforme alle norme di sicurezza. Per quanto riguarda il discorso più squisitamente estetico abbiamo chiesto un parere anche alla Soprintendenza, per fare in modo che la libera iniziativa non stoni con il contesto urbanistico, in particolare nel Centro storico. La Commissione consiglia di realizzarli in legno». . . .  Nel regolamento in corso di stesura si precisa che gli esercizi pubblici potranno occupare solo la porzione di suolo pubblico che coincide con i muri perimetrali del proprio negozio. Insomma, non saranno consentiti sconfinamenti in corrispondenza di altri locali terranei. Inoltre, tra i tavolini e l'ingresso del pubblico esercizio dovrà essere lasciato uno spazio di due metri per il transito pedonale. Sul corso Vittorio Emanuele è prevista un'ulteriore limitazione: il suolo pubblico da occupare non può essere superiore ai tre metri di profondità. Considerando i due metri per il transito, l'esercente si può spingere fino ad un massimo di cinque metri dall'ingresso del locale. Basta farsi un giro sul corso Vittorio Emanuele per rendersi conto che la quasi totalità dei bar occupano molto più spazio. Inoltre, per porre fine ad alcune furbate, «che in verità - precisa Erberto Manzo - riguardano pochi esercenti», la commissione consiliare sta prendendo in esame l'ipotesi di rendere obbligatoria l'esposizione al pubblico dell'autorizzazione rilasciata dal Comune. I permessi di occupazione di suolo pubblico, infatti, possono essere annuali, mensili e giornalieri. Inoltre, possono essere richiesti limitatamente a specifiche fasce orarie. C'è chi ne approfitta e non rispetta affatto i limiti temporali per i quali ha pagato il tributo.

(articolo tratto dal quotidiano "
la Città" del 16 aprile 2003)

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Aggiornato il 19-03-2006