Una micidiale "cura" di elettrosmog per i cittadini e per i bambini delle scuole del quartiere Pastena.

Elettrosmog, zona orientale a rischio
Sono Pastena e Torrione le aree più ''calde'' della città

Angela Gallo


Torrione e Pastena zone ad alto rischio di inquinamento elettromagnetico. è quanto emerge dal progetto di ricerca ''Map-EF'' sul monitoraggio, la predizione e rappresentazione di campi elettromagnetici realizzato, tra gli altri, dal dipartimento Scienze Ambientali II Università di Napoli e dal dipartimento di Matematica ed Informatica dell'Università di Salerno . .  . «Le situazioni più critiche-ci spiega ancora Carmine Lubritto- si registrano a Torrione e Pastena; in queste zone le emissioni rasentano i valori soglia previsti dalla normativa vigente.
(tratto da SALERNOnotizie.it del 25 settembre 2004)

 

La Scuola Elementare Statale "A. Gatto" di Via Gaeta e la Scuola Materna Statale "S.Margherita" del quartiere Pastena di Salerno, vantano probabilmente il poco invidiabile primato di scuole tra le più inquinate da elettrosmog d' Italia.

Infatti sono state letteralmente circondate, nel corso degli anni, dai ripetitori della telefonia cellulare. Oltre ai mastodontici e decennali ripetitori Tim (Via Settembrini - angolo Via del Mercato), recentemente altre Aziende come Omnitel (Via Posidonia n. 225), e  Wind (Via Dionisio Martino n. 6) hanno pensato bene di installare anche le loro "antenne" a poche decine di metri l'una dalle altre e ancora più vicine a quelle stesse aule dove centinaia di bambini delle nostre scuole elementare e materna vi soggiornano quotidianamente per diverse ore. 
Nessuno, fino ad oggi, si è preoccupato di impedire il micidiale effetto sinergico che deriva da questi tre apparati di telefonia mobile installati, scelleratamente, in maniera così ravvicinata tra di essi, e quindi in aperta violazione della legislazione vigente (art.2 del DM 381/98) che vieta espressamente l'installazione di altre antenne, quando nel quartiere sono già presenti altre fonti di inquinamento elettromagnetico. Non rispettando neppure
la distanza  minima fissata dalla legge (1000 metri).
E per di più in un quartiere ad altissima densità abitativa e nei pressi di due istituti scolastici, infischiandosene quindi delle possibili gravi ripercussioni per la salute che ne possono derivare. (CLICCA QUI per conoscere i rischi per la salute).

La cosa che, almeno fino ad oggi, ci avviliva di più era il mancato intervento della locale A.S.L. Salerno 2 che in passato si è difesa sostenendo (CLICCA QUI per vedere la nota n. 3400 del 31.07.1996) che non le sono mai pervenute richieste di pareri sanitari preventivi su installazioni di radiotelecomunicazione in genere, ricadenti nel territorio comunale di Salerno.
Si ignorava, così, non solo la legislazione vigente (legge quadro n. 36/2001) che vieta l'installazione di ripetitori per la telefonia nelle vicinanze di scuole e di zone dove soggiornano bambini, nonchè l'installazione di più ripetitori a distanza ravvicinata l'uno dall'altro, ma veniva trascurata anche l'adozione dei più elementari principi di prevenzione e tutela della salute dei cittadini che, fino a prova contraria, dovrebbero rappresentare la finalità ultima di ciascuna Azienda Sanitaria Locale. 
E' stato redatto il prescritto certificato di compatibilità sanitaria da parte dell'A.S.L. per tutti e tre i ripetitori installati, in maniera così ravvicinati?

Successivamente la A.S.L. di Salerno 2 ha effettuato (finalmente!!!) nel marzo del 2002, alcuni controlli capillari, riscontrando rilevamenti assai preoccupanti di inquinamento elettromagnetico ambientale in diverse zone della città. E come sospettavamo, Pastena è risultato, insieme al Masso della Signora, il quartiere più inquinato di Salerno.
Sono stati riscontrati valori illegali e assai pericoli per la salute (fino a 9,9 volt al metro), in Via Posidonia e in Via Trento. (clicca quì per conoscere nel dettaglio i valori)
In base a questi dati, l'ASL ha inviato comunicazione a tutti gli enti competenti, Comune in primis, fino alla Procura della Repubblica, che si sta attivando per accertare eventuali violazioni da parte delle società della telefonia mobile.
Di fronte a questi dati così allarmanti, il nostro assessore all'ambiente del Comune, il verde Pierangelo Cardalesi, ha pensato bene di tranquillizzare tutti, parlando della  "futura" rete di monitoraggio prevista dal Regolamento Comunale (CLICCA QUI per conoscere tutte le sue incongruenze!). Non ha spiegato però che la realizzazione di tale rete è affidata alla buona volontà (?!?) degli stessi gestori telefonici. In pratica si chiede ai gestori di controllare se stessi. E questa la dice lunga sull'efficacia e l'obiettività di tale controllo. Da un Assessore Ambientalista ci aspettavamo bel altro!!! Vada a lezione dai suoi colleghi toscani, lombardi, laziali ecc. ed abbia il coraggio di far emanare (non è mai troppo tardi!) le tanto sospirate ordinanze di sequestro degli Impianti fuorilegge. A Salerno le stiamo aspettando da oltre dieci anni !!!
Gli elettori salernitani che hanno scelto le liste Verdi e quelle dei Progressisti si aspettavano, probabilmente, maggior coraggio e sensibilità alle problematiche ambientali da parte di questi rappresentanti politici.

Diventa perciò, anche alla luce di queste ultime rilevazioni, assolutamente incomprensibile e non più tollerabile il perdurante assenteismo istituzionale dell' Amministrazione Comunale di Salerno che tra un restyling e l'altro dell'arredo urbano (attività certamente encomiabile e meritoria dei nostri apprezzamenti) continua ad ignorare, purtroppo, molte delle problematiche relativa alla tutela della salute dei propri amministrati. Ecco così che viene, da molti anni, tollerata  l'installazione selvaggia di questi ripetitori nel bel mezzo di
un quartiere densamente abitato e ad un centinaio di metri in linea d'aria dalle scuole più vicine (anche nella popolosa Mariconda c'è una scuola all'ombra dei sontuosi ripetitori Tim), senza un'attenta verifica sull'effettivo rilascio di tutte le autorizzazioni, concessioni e dei certificati di compatibilità sanitaria richiesti dalla legge. 
Altri sindaci dei comuni limitrofi si sono fin qui distinti in maniera encomiabile nella strenua difesa della salute contro l'installazione di "antenna selvaggia", mediante emissione di numerose ordinanze  di sequestro degli impianti, "al fine di garantire la massima cautela possibile per chi risiede nelle aree circostanti la radiobase"
(es. per tutti l'Ordinanza del Sindaco di Vietri del 07.04.1998).

Al riguardo viene anche tollerato un colossale abusivismo edilizio:
infatti per l'installazione dei mastodontici tralicci sui quali "troneggiano" i ripetitori che TIM ha  "regalato" al quartiere di Pastena non risulta che sia mai stata richiesta alcuna autorizzazione edilizia (CLICCA QUI per vedere la nota del Capo Settore Urbanistica del Comune di Salerno datata 11.10.1996) mentre è prassi consolidata che per l'installazione di tale tipo di impianti è necessaria anche una concessione edilizia, in quanto tali installazioni incidono sull'ambiente dal punto di vista urbanistico, costituendo volume ed, oltre a rappresentare un deturpamento estetico notevole, possono rappresentare un pericolo anche per la loro instabilità e pesantezza (è sopportabile quel peso per la struttura della palazzina Telecom che le sostiene?). 
La Telecom in dispregio di qualsiasi disposizione legislativa e di qualsiasi regolamento ha installato tali impianti di dimensioni ragguardevoli in pieno centro urbano. Forse riteneva di non aver bisogno di alcuna autorizzazione perchè l'immobile ove è avvenuta l'installazione è di sua proprietà?!
In tal caso non è ben informata! E' evidente l'abuso in danno dei cittadini e della loro salute. Abuso perpetrato da un' Azienda che svolge un servizio pubblico!

C'è anche un evidente pericolo rappresentato dalla mancanza di segnalazioni luminose notturne sui succitati ripetitori TIM che per le dimensioni e la loro altezza rappresentano un seria minaccia per gli elicotteri che spesso sorvolano questa zona, per operazioni di soccorso od altro, durante le ore notturne.
E' mai possibile che nessuno se ne sia ancora reso conto?
Invitiamo il Sig. Prefetto di Salerno ad intervenire al riguardo.

Tempo fa un rappresentante di primo piano della nostra Amministrazione Comunale sostenne durante una intervista televisiva, che tali antenne non potevano essere delocalizzate sulle colline che circondano Salerno perchè ne avrebbero deturpato il paesaggio !

Ebbene ci chiediamo allora perchè l'oscenità di queste antenne TIM ben visibili nella loro "grandiosità" da tutto il lungomare di Salerno, non disturbino il tanto attento custode dell'estetica paesagistica salernitana.
Forse è questo il motivo che spinge TIM a non dotarle delle prescritte luci di segnalazione notturna. 
Perchè si ostinano a celare il loro capolavoro?
lluminatelo e vedrete che sarà proprio un .... gran spettacolo!

Qui non si intende in alcun modo danneggiare irreparabilmente le società concessionarie di cui si riconosce l'evidente utilità sociale, (nonostante i documentati e gravi pericoli per la saluti provocati dall'uso personale dei cellulari)  si vuole solo proporre una soluzione che riesca a conciliare questo servizio con la tutela della salute. La soluzione è quella di delocalizzare rapidamente TUTTE queste antenne fuori dalle zone abitate. Salerno con la sua morfologia offre numerosi siti naturali nelle colline circostanti sulle quali, del resto, sono state già installati diversi apparati trasmittenti. Questo trasloco rappresenterà un costo sicuramente sostenibile da parte di queste Società, ed i loro clienti non potranno che essergliene riconoscenti. 
Altra soluzione tecnica praticabile è quella proposta dal Comitato San Fruttuoso 2000 - Via Tazzoli 37, 20052 Monza - e consiste nell'adozione delle:
Microstazioni nelle aree urbane 
Nelle aree urbane, la tecnologia cellulare consente sistemi di rete che possono minimizzare l’impatto ambientale, architettonico ed estetico, e dare il massimo di prevenzione sanitaria e - al tempo stesso - il massimo di qualità al servizio per gli utenti. 
Si tratta di realizzare microcelle da 1-5 Watt, più numerose e più accortamente distribuite, rispettando il principio della minimizzazione del rischio raccomandato dall’Oms e indicato dalle Legge italiana. 
Questa soluzione tecnica consente di installare antenne molto piccole su pali di qualsiasi tipo, ad un’altezza compresa tra i 3 ed i 10 metri (per es. i pali dell’illuminazione pubblica), oppure particolari antenne direzionali costituite da piccoli pannelli rettangolari che si possono affiggere ai muri degli stabili, e che non provocano campo elettromagnetico all’interno dell’edificio. 
Il sistema è stato adottato da diverse importanti città, come Parigi, Barcellona Tokyo, Seul, ed è all’attenzione di numerose autorità nazionali e locali in tutto il mondo occidentale. 
Maggiori informazioni al riguardo si possono ottenere sul Sito Web: Comitati Antenne Lombardia 

Nel Gazzettino Veneto online del 12 aprile 2005 (Udine) abbiamo trovato questo articolo del professor Livio Giuliani, direttore dell'Ispesl Veneto, definito come «uno dei massimi esponenti nazionali dei comitati di lotta contro l'inquinamento di onde elettromagnetiche»...

Abbasso le antennone, viva le microcelle . «Una soluzione per togliere le grandi antenne esistenti e non montarne di nuove esiste. Non che le microcelle siano l'uovo di Colombo cui nessuno aveva mai pensato prima. Anzi. . . .i gestori non sembrano della stessa opinione, dal momento che «le microcelle non consentono di "coprire" l'interno dei palazzi e delle case», problema cui si potrebbe ovviare solo con la cablatura degli edifici.
Già gettonata da Pordenone (che, nel suo piano comunale ha previsto di favorire le soluzioni che prevedano «l'adozione di tecnologie di diffusione del segnale attraverso il sistema delle microcelle o sistemi comunque tecnologicamente innovativi») e intrapresa in via sperimentale anche a Milano, la strada dei microimpianti, secondo Giuliani, è quella che le amministrazioni dovrebbero percorrere. Perché le microcelle consentono di minimizzare il rischio sanitario, non costano molto di più, sono compatibili con Gsm e Umts e hanno un impatto molto più basso delle antennone (da 0,1 a 0,5 volt per metro, mentre le macro partono da 0,6 fino ad arrivate a 20 volt metro). E, soprattutto, potrebbero benissimo sostituire le macrocelle esistenti. Che, come ha dichiarato recentemente, «sono vecchie e dovrebbero essere smantellate».
Volendo, oltre alle micro e nanocelle, c'è persino una tecnologia più avanzata, la Bluetooth. Perché allora i gestori non vogliono utilizzare i sistemi più all'avanguardia? «Perché è più semplice ed economicamente conveniente installare antenne più grandi. Le microcelle sono disponibili sul mercato ma nessuno le ordina». E dire che consentirebbero di ridurre l'impatto del campo elettromagnetico da 10 a cento volte. Per ogni macroantenna, che "spara" il segnale fino a 2 chilometri, da 1 a 8 volt al metro, servirebbero circa 8 microcelle , il cui raggio d'azione è 200 metri: di più, con un rapporto 1 a 12 se di mezzo ci sono edifici alti, e di meno, 1-4, in aperta campagna.
 
 E l'adozione delle succitate soluzioni tecniche si rendono oggi ancora più urgenti in considerazione del fatto che sono sempre più numerosi i condomini che vengono interpellati al fine di installare altre antenne sui rispettivi terrazzi, in cambio di compensi e senza ulteriori ....   " inutili iter burocratici", approfittando dell'assenteismo della locale amministrazione Comunale e approfittando della mancata conoscenza che per tali installazioni occorre l'unanimità di tutti i condomini (CLICCA QUI per vedere un interessante articolo al riguardo).
L'installazione di tali ripetitori sul proprio terrazzo, inoltre, finisce per svalutare pesantemente il valore delle abitazioni interessate (CLICCA QUI per saperne di più).
Non ci resta che confidare sull'intervento delle associazioni ambientaliste, dei Verdi e sperando che finalmente gli Enti Pubblici preposti alla tutela della nostra salute smettano di sentirsi impreparati, frenati dalla lentezza della burocrazia, a volte addirittura intimiditi dalla forza delle società telefoniche. Occorre quindi che escano dal loro letargo e difendano, senza ulteriori indugi, la salute dei loro cittadini sopra ogni altro interesse economico (così come già fanno tenacemente gli altri Sindaci di moltissimi comuni grandi e piccoli della Campania), con l'indispensabile ausilio della Magistratura salernitana affinchè intervenga con decisione sulle continue e ripetute violazioni alla legge quadro 36/01 in ambito cittadino fin qui perpetrate impunemente.

In proposito è da segnalare che è stato già presentato nel giugno 1998 alla Magistratura salernitana, al Sindaco, al Presidente della Provincia, al Prefetto, al Responsabile dell'A.S.L. SA2 ecc. un circostanziato esposto-denuncia (clicca qui per vederlo)  dal "Comitato cittadini di Pastena contro la minaccia invisibile" con in calce circa 1.000 firme di cittadini del quartiere e con il patrocinio della locale Sezione del CODACONS Salernitano.

T
ale iniziativa popolare ha trovato ampio risalto nella cronaca dei principali quotidiani salernitani (CLICCA QUI per vedere alcuni di questi articoli), ma di fronte a tanta attenzione dei mass-media non ha fatto seguito alcun intervento concreto dell'Amministrazione Comunale di Salerno, dell' Assessore all'ecologia, delle Associazioni salernitane ambientaliste, dell' A.S.L. cittadina ecc. 
Evidentemente a costoro la verifica di quanto denunciato ed in ultima analisi la tutela della salute dei propri amministrati deve essere sembrata una inutile perdita di tempo!
Ricordiamo a costoro, che l'Organizzazione Mondiale per la Sanità ha definito l'inquinamento elettromagnetico come "una tra le quattro principali problematiche per l'uomo del 2000".

Altre denunce sono in cantiere e già si pensa ad organizzare una capillare indagine epidemiologica
(a questo proposito tutti i medici, gli specialisti, i tecnici che volessero unirsi a noi offrendo gratuitamente la propria collaborazione sono i benvenuti!) che coinvolga gli abitanti della zona più esposta alle ricadute delle radiazioni elettromagnetiche e valutare così, se ci sono già tutti i presupposti per iniziare una azione collettiva di risarcimento danni a carico dei singoli Amministratori locali e dei responsabili della Sanità pubblica, che si sono succeduti in questi anni e che hanno  trascurato ingiustificatamente il prescritto monitoraggio continuo del livello di esposizione a cui è stata sottoposta la popolazione, l'abusivismo edilizio nell'installazione del grosso traliccio sul terrazzo della palazzina Telecom di Pastena, nonchè l'aver tollerato l'installazione selvaggia di ben tre apparati di telefonia mobile a distanza di meno di 50 metri circa l'uno dall'altro e per giunta nelle vicinanze di una Scuola Elementare e di un Asilo !

"Chi vive entro due chilometri rischia tumori del sangue"

Nel frattempo si stanno installando in Italia altre 40.000 antenne, grazie al Decreto Gasparri che rappresenta un comodo alibi alle Amministrazioni Comunali ed alle Regioni più incapaci ed insensibili alla tutela della salute dei propri amministrati.
Questo comporterà che anche a Salerno spunteranno come funghi altre decine e decine di antenne, anche in zone che ne erano state fino ad oggi risparmiate.
I margini di intervento ci sono ancora, visto che tale scellerato decreto è tutt'ora NON OPERATIVO !!!
CLICCA QUI per conoscerne i motivi!

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In altri comuni italiani (vedi l'articolo sottostante) gli amministratori vigilano e segnalano alla magistratura gli abusi,
a Salerno invece dormono e si giustificano con il "decreto Gasparri".
"La forza legale non proteggeva in alcun conto l'uomo tranquillo, inoffensivo ... Non già che mancassero leggi e pene ... Le leggi anzi diluviavano . Con tutto ciò, anzi in gran parte a cagione di ciò, quelle grida, ... se producevan qualche effetto immediato, era principalmente d'aggiungere molte vessazioni a quelle che i pacifici e i deboli già soffrivano da' perturbatori, e d'accrescere le violenze  e l'astuzia di questi".  (da "I Promessi Sposi" - cap. I)
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ciao,sono paquale abate
La cancellazione del decreto Gasparri comporta l'obbligatorietà della V.I.A. (valutazione di impatto ambientale)per i rischi sanitari(leggi alterazione della catena del D.N.A. con insorgenza a lungo termine di malformazioni fetali e patologie tumorali in età pediatrica) ed ambientali (leggi ultima installazione in via Olivieri 189 di una antenna di telefonia mobile a pochi metri dal lungomare,dai giardini pubblici e dagli edifici limitrofi).
tale cancellazione comporta l'obbligatorietà alla concessione
edilizia ma soprattutto il RIPRISTINO DEI POTERI DEGLI ENTI LOCALI RIAFFERMATI CON LA LEGGE 131/03 IN MATERIA URBANISTICA E IN GENERALE DI GESTIONE DEL TERRITORIO CON LA POSSIBILITA' DEI COMUNI DI DECIDERE DOVE METTERE LE ANTENNE.
DIFFIDIAMO IL COMUNE DI SALERNO ALLA RIMOZIONE DI TUTTE LE ANTENNE (la nostra zona è terra di conquista)
 16 marzo 2004
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Punto Informatico, l'evoluzione della rete

Antenne cellulari, otto indagati a Roma
 
Funzionari della ASL e tecnici sarebbero responsabili di installazioni di impianti illegali. I reati contestati vanno dal falso all'abuso di ufficio. Si indaga sull'eventuale impatto sulla salute

28/02/03 - Telefonia & C. - Roma - Ripetitori di impianti di telefonia mobile troppo vicini a scuole ed ospedali, verifiche tecniche non eseguite, installazioni prive di specifiche e altro ancora. Questo il profilo di una inchiesta avviata dalla Procura di Roma che fino a questo momento ha portato all'iscrizione di otto persone nel registro degli indagati.

L'indagine ha dimostrato che un certo numero di antenne sono state realizzate in barba alle disposizioni di legge che prevedono distanze minime tra gli impianti stessi ed alcuni edifici considerati "sensibili", come le scuole o gli ospedali.

Gli inquirenti, che hanno iniziato a indagare dopo un esposto presentato da un consigliere comunale, ritengono di aver individuato responsabilità importanti presso architetti, ingegneri e tecnici. Questi erano stati contattati da operatori e fornitori di tecnologie di telefonia mobile, da Wind ad Ericsson, per realizzare quei progetti che sono necessari all'ottenimento delle concessioni edilizie relative all'installazione di nuovi impianti.

Ma nel mirino degli inquirenti sono finiti anche funzionari delle Aziende Sanitarie Locali che non avrebbero esercitato il dovuto controllo sui progetti, controlli che sono parte integrante del processo di ottenimento delle concessioni. Per questo il pubblico ministero romano Adelchi d'Ippolito ha ipotizzato il reato di falso a carico dei tecnici, ingegneri ed architetti e quello di abuso d'ufficio, invece, per i funzionari delle ASL.

Va detto che l'indagine non si è conclusa e tra gli accertamenti che la Procura intende fare vi sono anche quelli atti a stabilire se il comportamento irresponsabile di qualcuno non possa aver provocato anche una situazione di pericolo per la salute pubblica connessa all'elettrosmog.


 

 
Vi prego. Usate l'e-mail.
Non usate sms.
Stiamo combattendo da anni contro l'elettrosmog se anche voi, consumatori
critici, non capite il problema potremo suicidarci.
Inviare sms significa usare i cellulari.
Più cellulari vengono usati più antenne vengono "occupate".
Se i messaggi superano il numero di spazio presente in ogni antenna i
gestori potranno dire che SERVONO altre antenne e che sono COSTRETTI dai
CONSUMATORI ad installare tante altre ANTENNE per soddisfare le loro
richieste. Ed i gestori ne sono felici perché già stanno guadagnando
migliaia di miliardi per questo uso irrazionale dei cellulari fatto dagli
italiani. Brava gente sì ma che si fa menare per il naso dalla pubblicità e
dalla moda. Unici al mondo. Bel record.
Ma la cosa tragica in questo campo è che se tu usi molto il cellulare ed io
no, può capitare (e capita spessissimo) che la maledetta antenna la mettano
proprio vicino a casa mia o all'asilo di mia figlia.
E poi riflettete una buona volta. Se le assicurazioni di tutto il mondo, da
quest'anno, si sono rifiutate di assicurare le ditte che producono
cellulari per timore di dover risarcire anche gli EREDI, cosa vuol dire?
Che gli studi ormai ci SONO. E dicono che i cellulari sono pericolosi per
la salute umana. Oltre ad essere strumenti perfetti per tenere sotto
controllo le persone.
Se tutto questo vi lascia indifferenti allora usate pure i vostri cellulari
full time (e non solo per le emergenze). 
Vuol dire che gli italiani, tutti, hanno deciso che "è bello fare da cavia
per questa enorme sperimentazione di massa". Ricordo che il sistema
cellulare-antenna è stato immesso sul mercato SENZA uno straccio di
documentazione che ne provi l'innocuità (che non esiste). Per questo il
prof. Hyland nel suo intervento al Parlamento europeo nel 2001 ha scritto
che le persone costrette ad una esposizione continua ai campi
elettromagnetici emesse dalle antenne, 24 ore al giorno per tutti i giorni
dell'anno per tutti gli anni della loro vita dovrebbero appellarsi al
Codice di Norimberga.

Beatrice Bardelli
Coordinamento Comitati toscani contro l'elettrosmog
 

 

Il cammino è ancora lungo, ma lo percorreremo fino in fondo !

continua ....

(CLICCA QUI  per leggere il seguito)

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