Le speculazioni urbanistiche a Salerno
L’
11 settembre del 2004 ore
Abbiamo la senzazione che, esaurito lo spazio per prolungare le aiuole,le staccionate etc.,il tutto servirebbe (solo al"signore dei mattoni")per creare lo spazio verde ai 10 vani in costruzione abusiva oggetto delle precedenti segnalazioni e che va avanti regolarmente, per poter continuare l’opera il “cielo” ha provveduto con un incendio a dare questa possibilità a chi è interessato. No..no ,dobbiamo dirlo..forse siamo dei malpensanti ed allora a pensarci bene..diciamo, e ne siamo certi….era il gg. 11 settembre 2004 ..chi è stato ???? ma BIN LADEN chi se no.Potremo dire anche Salerno ha avuto il suo 11 settembre,beati noi.
Concludiamo e ribadiamo che : dove è scoppiato l’incendio passa il
metanodotto che porta il GAS (materiale infiammabile pare…) alle zone alte di
Salerno e l’azienda del GAS si sa dove sta..a
Cordialità e saluti.Gli abitanti di torrione. 12 sett. 2004
Salve,sono un giovane studente e come voi cerco nel mio piccolo di
contribuire a rendere più bella e vivibile la nostra Salerno.
Seguendi i telegiornali nazionali e leggendo i giornali mi fanno rabbrividire le
notizie di continue deturpazioni del nostro patrimonio culturale e ambientale,
grazie all'irresponsabile
scelta del governo nazionale che ahimè ci rappresenta, di dare libertà ai furbi
e ai cittadini "innaturali" di condonare le loro "brutture edilizie". Come è
brutto constatare che l'onestà , il rispetto per l'ambiente che "ingiustamente"
ci ospita sono diventate merce rara!!!!
Cosa lasceremo ai nostri figli !!!!
In merito al condono edilizio vorrei segnalare alla vostra associazione la
continua aggressione, che in questi mesi, si sta perpetrando nel mio bel
paesello, Giovi.
Non voglio che diventi un cumulo di cemento!!!
Voglio che continui a rimanere il polmone verde della nostra città !!!
A tale scopo vorrei segnalare l'inizio di diversi lavori edilizi (credo illeciti
per come sono effettuati: uso di teloni copriscempio o impalcature naturali)
nella splendido paese dove vivo !!!
Dalla piazza della chiesa "Madonna dei Campi" di Giovi si possono vedere in
diverse direzioni sorgere, ahimè, non più funghi o alberi come dovrebbe essere,
ma case case e case sempre più grandi e devastanti!!!
Se in qualche modo potete recepire il mio grido di dolore per cortesia fate
qualcosa e segnalate questo scempio a chi di competenza prima che sia troppo
tardi!!!
Nel ringraziarvi per quello che fate
auguro a noi tutti buona natura e buon lavoro!!!
Giorgio - 4 novembre 2003
<<Il condono edilizio, previsto dal decreto legge collegato alla
Finanziaria, rischia di essere particolarmente devastante per la città di
Salerno, fra le prime in Italia per abusivismo edilizio alla luce delle
risultanza del "Rapporto sullo stato dell'ambiente" curato dalla Provincia>>
Tino Iannuzzi - responsabile della
Margherita per i Lavori Pubblici - 14 ottobre 2003
Mi congratulo con la vostra iniziativa e vorrei farvi partecipi di uno dei
tanti casi di abusivismo edilizio che si verificano in città. Secondo dati
forniti dal Comune sarebbero 25.000!!!! Si può sperare di vederne qualcuno
punito? Chissà !!!!!
Antenne e abusivismi spuntano come . . . funghi !
Mario Perseo -Salerno- 27 febbraio 2003
Azienda del gas di Salerno
prima della cura -->
Riflessioni sull’abusivismo a Salerno
L’abusivismo edilizio è figlio della povertà o della prepotenza?
Il viaggiatore che in treno attraversa l’Italia dal Nord al Sud, guardando anche distrattamente fuori dal finestrino, nota un’enorme diversità nel paesaggio urbano: i suoi occhi sono ancora estasiati dalla visione del paesaggio alpino dalle linde facciate abbellite di gerani quando, subito dopo Roma, vengono storditi dal disordine e dalla bruttezza di certi palazzi anneriti dal tempo e dall’incuria. Il viaggiatore gradualmente si trova immerso in un paesaggio da incubo quando, nei pressi di Napoli, il treno sembra entrare tra i palazzi che, indifesi, si mostrano quali sono: un’accozzaglia di balconi, panni stesi, finestre sgangherate, tende multicolori e soprattutto verande. Tutti cercano di rubare un po’ di spazio utilizzando cartoni, lamiere, pannelli d’ogni tipo, vetrate in ferro, alluminio anodizzato, ecc… .
Il viaggiatore, se è un "nordico", si convince che effettivamente sta entrando in una zona dell’Italia che ancora non è uscita dal sottosviluppo e perciò assomiglia molto ai paesi del Terzo mondo. Se invece è uno del Sud, giustifica questa situazione con la densità demografica e poi con la povertà di molte persone che, non potendo comprare un appartamento più grande, rubano un po’ di spazio senza far male a nessuno.
Anche a me è successo varie volte di fare queste osservazioni e parlando con amici "nordici" ho cercato di spiegare che il fattore economico incide sull’estetica: chi deve pensare a come sbarcare il lunario non può preoccuparsi dell’estetica del palazzo e un piccolo spazio chiuso su un balcone può risolvere grossi problemi abitativi.
Ora però per un’esperienza vissuta in prima persona ho cambiato idea e sono d’accordo con il viaggiatore nordico: l’abusivismo edilizio è figlio della mentalità meridionale, che considera la furbizia una virtù, e prospera grazie all’ indifferenza delle Amministrazioni locali. Non è quindi da collegare alla povertà. Ecco che cosa è successo.
Io abito in una palazzina del parco Nicodemi, zona residenziale di Salerno che, dati i prezzi degli appartamenti, non è abitata da disoccupati o nullatenenti. Ebbene, all’interno del cortile condominiale, sul terrazzo di 52 mq soprastante i box-auto, un condomino ha costruito nella scorso mese di Agosto una veranda con strutture in alluminio anodizzato, color oro. A mio parere la costruzione è orribile da un punto di vista estetico ed è, sempre a mio parere, abusiva. Con mia grande sorpresa il condomino ha esibito una regolare Autorizzazione Edilizia.
L’amministratore ed io siamo andati presso gli uffici comunali per saperne di più e abbiamo scoperto che:
--- nel 1995, a seguito di una legge del governo Berlusconi, il condòmino ha chiesto il condono edilizio per varie opere abusive e anche per una veranda CHE NON C’ERA sul terrazzo soprastante i box-auto condominiali. Fotografie in nostro possesso dimostrano che fino all’Agosto del 2001 sul terrazzo c’era una tettoia di cannucce ammuffite e glicini, sostenuta da paletti metallici. Senza nessun sopralluogo, la Commissione nel 1999 concesse il condono per la copertura del terrazzo. La Sovrintendenza ai BAAS diede il nulla-osta a condizione che i lavori di ripristino fossero fatti "con materiali simili a quelli usati sull’intero edificio".
--- nel 2000 il condòmino ha chiesto al Comune di Salerno l’Autorizzazione per lavori di manutenzione straordinaria di quelle opere facendo riferimento al condono ottenuto. La Commissione edilizia, osservando solo le carte e non la situazione "in loco" è stata probabilmente tratta in inganno dalla presenza dell’altra veranda sul balcone. Fatto sta che ha concesso l’Autorizzazione a "rifare" la copertura e le chiusure perimetrali del terrazzo!!!!! Chiusure perimetrali che non ci sono mai state, non potevano essere condonate e non potevano essere rifatte.
--- nell’Agosto 2001 il condomino ha costruito ex-novo la "veranda" sul terrazzo con pareti sia in muratura sia in alluminio anodizzato e vetro, con un tetto in tegole da cui spiccano due enormi canne fumarie color verde erba. Contemporaneamente ha costruito nel suo giardino un locale di due piani, in muratura e vetro, attiguo alla "veranda" ottenendo così un locale di 70/80 mq, che ha fornito di camino, forno, angolo cottura, bagno e climatizzatore. Per i tecnici del Comune c’è solo qualche piccola difformità tra ciò che la signora ha costruito e ciò che era stato autorizzato!!!
Tutto questo accade a Salerno nel III millennio, in barba alle leggi riguardanti l’urbanistica, la salvaguardia ambientale e paesaggistica, la volumetria degli immobili ed anche a tutti quei "poveri cristi" che devono fare i conti con i prezzi salati degli appartamenti salernitani.
Ma allora è giusta l’osservazione del viaggiatore "nordico" che senza pensarci troppo ci giudica appartenenti al Terzo mondo dove le regole del vivere civile faticano a farsi strada e dove vince il più forte?
Ringrazio coloro che hanno letto queste mie riflessioni e sono grata a chi volesse rispondermi anche soltanto per continuare a riflettere insieme.
Giulia U. - 12 maggio 2002
Buongiorno a tutti e complimenti per l'iniziativa di
salvaguardia e controllo delle attività svolte dall'amministrazione comunale
salernitana.
Volevo segnalarvi lo scempio adoperato nel convento S.Francesco sito nel rione
Carmine (alle spalle di p.za S.Francesco). I monaci residenti nel convento,
curavano da anni il loro splendido
giardino che, oltre a mitigare lo spirito dei residenti oppresso dai milioni di
metri cubi di cemento che li circonda, costituiva la dimora di numerosi gatti
randagi "accuditi" dai più generosi fra gli abitanti della zona. La coniugazione
dei verbi è al passato non a caso, infatti il giardino di cui prima è stato
completamente raso al suolo al fine di creare ...... box auto. Lo sdegno non è
tanto relativo
all'atteggiamento dei monaci (personalmente interpellati hanno risposto con un
secco: "i beni devono fruttare"??!!??) quanto all'ennesimo avvio a Salerno di
una opera di cementificazione. Da quando il sindaco De Luca ha cominciato con la
sua opera di "rifacimento" della città, pare che non si riesca a fare a meno di
versare colate di cemento e catrame per sottolineare la vitalità
dell'amministrazione comunale; diversamente da come potrebbe sembrare, nel caso
dei monaci, ritengo la giunta comunale colpevole di non sensibilizzare i privati
sull'importanza di alcuni (troppo pochi) siti di verde in città.
L'impegno dimostrato in tanti anni nel rifare il volto della città ricoprendo il
tutto con il catrame, alimenta nei privati la voglia di partecipare a questa
opera di "ricopertura" del suolo. Reiterando questo comportamento dove andremo a
finire? Tutti al parco del Mercatello? (ci sono solo una quindicina di alberi).
Sicuro di un vostro pronto interessamento vi ringrazio dell'attenzione che
vorrete dedicare a questo scempio.
Cordiali saluti.
Giancarlo Vezzoli - 18 giugno 2002
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Aggiornato il 08-06-2007