... e cosa scrivono di Salerno


Salerno: Pastena, quartiere dimenticato


Mancanza di centri ricreativi e culturali e di biblioteche. Sono solo alcune delle carenze che lamentano i cittadini di Pastena che da anni sono costretti a fare i conti con l'assenza di importanti strutture. Il problema riguarda sia i bambini che gli adulti. Unica alternativa alla noia: trascorrere qualche ora nelle decine di bar che affollano il quartiere. Pastena ha un Bingo, alcuni centri per scommesse sportive e, appunto, i bar con le macchinette "mangiasoldi" ma di campi sportivi, biblioteche, cinema e quant'altro possa servire per la "crescita" del quartiere e la felicità di chi vi abita neanche a parlarne.
In secondo luogo Pastena sembra un grande centro commerciale all'aperto con negozietti che, come funghi, spuntano ai margini della strada, ma come tutti i negozi, alle ore 20,30 o giù di lì, le saracinesche si abbassano, le bancarelle scompaiono ed il vuoto più totale diventa il protagonista.
Ancora il problema parcheggio: quale specializzazione o master accademico bisogna conseguire per poter trovare un posto, al limite anche in seconda fila?. Quello della carenza delle aree di sosta è uno dei grandi problemi che da anni attende una soluzione. Con l'avvisinarci della festa del Santo Patrono
alcune strade, prima più adatte alla Parigi - Dakar hanno subito un restiling, ma certo questo non riesce a risollevare più di tanto, e non potrebbe essere altrimenti, il quadro della situazione.E poi, last but not the least, come amano dire gli inglesi, l'emergenza rifiuti, se può ancora chiamarsi tale una situazione che ormai da anni si protrae senza soluzioni di sorta. Ci sono dei giorni in cui neanche il miglior Alberto Tomba riuscirebbe a "slalomeggiare" l'immensa montagna di rifiuti che straborda dai cassonetti per non parlare poi dell'inconfondibile olezzo che sale fino ai piani alti delle abitazioni.
Insomma, lo stato delle cose, non è certamente dei migliori.
Pastena, come in realtà l'intera città, vive sospesa tra ciò che inevitabilmente si dovrebbe fare per renderla maggiormente vivibile e ciò che si è fatto da quando era una vasta area di aranceti e la cementificazione selvaggia, che c'è stata come se il pano regolatore fosse un opinione e nulla più, ancora inesistente.
La gente, intanto, interrogata sui problemi, neanche a dirlo chiosa con un laconico quanto incontrovertibile "fa schifo", mentre una non sparuta minoranza getta colpe sulle istituzioni cittadine, ree di pensare solo al proprio tornaconto politico e sorde al lamento dei propri abitanti.
tratto da:

www.e-salerno.com  Data:Lunedì 19 Settembre 2005 -  Autore: Carlo Gaiano
 

 

Sabato 7 Agosto 2004

Salerno maglia nera in Campania

 

Perde posizioni Salerno nella classifica tracciata da Legambiente sulle cittá a misura di bambino. Mentre Napoli recupera 25 posti, Caserta sale di 35 posizioni e Benevento si assesta sulla 46º posizione, Salerno scende dal 29º al 54º gradino della lista. Questa la fotografia tracciata nell’ottavo rapporto sulle politiche comunali per ragazzi fino a 14 anni nei 103 comuni capoluogo di provincia, presentato ieri. Salerno è risultata maglia nera campana, secondo Legambiente, con la sua 54º posizione e le 25 posizioni in meno rispetto allo scorso anno, perché non offre ai piccoli, spazi di apprendimento e gioco nei musei, occasioni di socializzazione e attivitá di tipo manuale e espressivo e presenta dati poco incoraggianti per i bambini sul fronte ambientale, con un 2,50mq per abitante di verde fruibile, tra i dati più bassi della regione così come la superficie di mq di Ztl(2 circa per abitanti). Parametri che, secondo il rapporto presentato alla vigilia dell’Epifania, bocciano la cittá.

 

Mare pattumiera, allarme alla Regione

ERMINIA PELLECCHIA
Altro che bandiere blu. Sulle nostre coste sventolano ben altri oggetti, sicuramente poco gradevoli alla vista e all’olfatto. Pannolini, assorbenti, bottiglie, buste di plastica, rifiuti di ogni genere galleggiano tranquillamente sulle onde per depositarsi infine sugli arenili. Tra il disgusto e le giuste obiezioni dei bagnanti. Da giugno ad oggi non c’è stata tregua, anzi con l’avanzare dell’estate il fenomeno «spazzatura marina» si è diffuso a macchia d’olio. E non ha lasciato indenni neanche le località più celebrate per la salubrità delle proprie acque. Già, perchè a subire i peggiori danni sono proprio il golfo di Policastro, il litorale cilentano, in particolare Agropoli, e la Costiera amalfitana.
A dare voce alla protesta sono stati, fra i primi, i sindaci di Montecorice, Sapri e Ispani. Seguiti a ruota da altri dodici colleghi. «Sono letteralmente subissato da richieste di aiuto - lamenta l’assessore provinciale all’Ambiente Angelo Paladino - Hanno ragione ad alzare la voce, purtroppo palazzo Sant’Agostino può fare poco o nulla». Le competenze sono, infatti, regionali e Paladino senza perdere tempo - «posso rompere solo le scatole», dice con amarezza - ha sollecitato a sua volta l’assessore regionale alle Politiche ambientali Ugo De Flaviis. «La situazione è preoccupante - avverte - e compromette sensibilmente la balneabilità del nostro mare e la presenza turistica. Già lo scorso anno abbiamo avuto seri incovenienti, in questi mesi il problema si è ulteriormente aggravato».
La Provincia chiede con urgenza fondi per avviare la pulizia delle acque. La richiesta è datata 26 luglio, solo oggi è arrivata la risposta dalla Regione. De Flaviis assicura «un intervento rapido e immediato per la soluzione concreta e tempestiva del problema». Nei fatti un semplice provvedimento tampone, giacchè la cifra stanziata per bonificare le coste salernitane si aggira sui 150mila euro. Nè si sa come saranno spesi. «Attendo a giorni la delibera - spiega Paladino - Le ipotesi sono due: o la Regione incarica direttamente una sua ditta di fiducia per la pulizia del mare, oppure ci farà pervenire il finanziamento e noi, di conseguenza, lo gireremo ai singoli Comuni a seconda delle necessità. Provvederanno loro poi a garantire la vivibilità delle acque di pertinenza territoriale».
Fuori uso anche gli spazzamare, ormai datati e destinati ad andare in pensione. Ma di nuovi mezzi al momento neanche l’ombra. Non ci sono soldi nelle casse degli enti pubblici, malgrado si blateri in continuazione della «risorsa mare». «La colpa, però, è anche dei cittadini - scaglia la pietra Paladino - non a caso gli oggetti galleggianti compaiono quando diventano più frequenti le gite in barca. Per non parlare di campeggi e villaggi che, il più delle volte, scaricano i propri rifiuti nei fiumi se non direttamente a mare». L’assessore auspica maggiori controlli e pugno di ferro contro gli scarichi abusivi. Tra i maggiori indiziati quelli che costellano il tratto di Costa tra Salerno e la litoranea. Mettici qualche depuratore che fa i capricci ed il gioco è fatto. Complici anche le correnti che provvedono a trasformare le acque del golfo in una vera e propria pattumiera.
 


Centrale, fronte del no
Si mobilita il Forum degli ambientalisti Convegno, assemblea e marcia su Roma
Oggi a Pontecagnano domani alla Provincia parlano gli esperti e mercoledì la protesta

Dopo il no alla centrale termoelettrica, che dovrebbe essere costruita nella zona industriale di Salerno, scatta la mobilitazione delle associazioni ambientaliste per manifestare il dissenso al progetto, in occasione della conferenza dei servizi che si terrà a Roma mercoledì prossimo. Il Forum ambientalista Nicolò Quagliata, la federazione Prc Giulio Riccio e il gruppo consiliare del partito hanno fissato tre appuntamenti fondamentali per sostenere il no alla centrale. Il primo è questa sera a Pontecagnano, in piazza Sabato, dove è in programma un'assemblea pubblica con la partecipazione dell'amministrazione guidata da Ernesto Sica che si è sempre schierato contro la centrale termoelettrica. Domani, invece, è stato organizzato un convegno nell'aula giunta di Palazzo Sant'Agostino con la partecipazione di esperti, sindacalisti e rappresentanti delle associazione ambientaliste. I lavori, coordinati da Nicolò Quagliata del Forum ambientalista, vedranno la partecipazione di Marco Caldiroli di Medicina Democratica, Gianni Nagi del Forum e Sandro Longo, presidente della commissione Ambiente del Comune. Sono previsti gli interventi di Raffaella Longo, Margaret Cittadino, Rosamaria Ianulardi, Annamaria Naddeo, Pino Casella, Maria Teresa Baione, Patrizia Pellecchia, Francesco Colucci, Gerardo Calabrese, Claudio Milite, Raffaele Ciaccio, Enzo Maddaloni, Onofrio Calabrese, Valerio Torre e Peppe Vernieri. Il no alla centrale è motivato dalla mancanza di risvolti occupazionali, dai danni che arrecherebbe alla salute dei cittadini, dalla vicinanza dell'impianto al centro abitato, dalla mancanza delle misure di sicurezza imposte dalle norme comunitarie, dalle perplessità sulla EnergyPlus che, secondo gli ambientalisti, non garantirebbe le necessarie garanzie. Ma i promotori della protesta, cavalcando le obiezioni presentate nel corso dell'ultimo consiglio comunale di venerdì scorso, sottolineano anche la mancanza di un piano energetico comunale, provinciale e regionale e la presenza, nella stessa zona, di altri impianti ad alto impatto ambientale. Il terzo appuntamento fissato dagli ambientalisti è per mercoledì prossimo, quando da piazza della Concordia partiranno i pullman per Roma. Alla conferenza dei servizi parteciperà anche il sindaco De Biase e i promotori chiedono una forte mobilitazione per far sentire le voci del dissenso.


Proteste dei bagnanti

Macchia scura lungo il mare E' allarme

Brutta sorpresa, ieri, per i tanti bagnanti salernitani che frequentano gli stabilimenti cittadini. Una enorme macchia scura è comparsa a riva, scatenando le proteste della gente che ha tempestato di telefonate i centralini della capitaneria di porto e dell'Asl. Lungo l'arenile è comparso di tutto, con i bagnanti che hanno dovuto rinunciare al mare e sono stati costretti a restare sotto gli ombrelloni. La segnalazione, che conferma il peggioramento del livello di inquinamento delle nostre acque nonostante le rassicurazioni giunte nei giorni scorsi, è stata fatta anche all'Arpac. A protestare, nella mattinata di ieri, sono stati anche i gestori degli stabilimenti che, dopo le polemiche di inizio stagione per la forte crisi attraversata dal settore, sono stati costretti a rinunciare a molte prenotazioni. In molti, infatti, viste le proibitive condizioni del mare, hanno preferito rinunciare alla giornata in spiaggia. I pericoli, soprattutto per i più piccoli, di infezioni hanno convinto i bagnanti a non tuffarsi in acqua. Un problema, quello della balneabilità del mare cittadino, che sembra diventare sempre più allarmante ogni anno. Senza considerare le condizioni, anche queste precarie, degli arenili dove sono ormai all'ordine del giorno le infezioni alla pelle. Ieri mattina è nato, in forma spontanea, anche una sorta di comitato di protesta con alcuni frequentatori degli stabilimenti che hanno deciso di sottoscrivere una petizione e inoltrarla, nei prossimi giorni, all'amministrazione comunale. Chiedendo garanzie precise sul livello di inquinamento del nostro mare. (m.s.)
25 luglio 2004

 

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Una macchia scura che galleggiava sulle acque del litorale salernitano ha rovinato il fine settimana di molti bagnanti che non hanno potuto trascorrere la giornata nel migliore dei modi. Come detto, a causare il disagio una macchia galleggiante, di olio e melma, di grandi proporzioni che ha destato forte preoccupazione tra chi ha affollato lidi e spiagge libere del litorale salernitano della zona Orientale di Salerno.

I bagni in città sono ad altissimo rischio, così come è a rischio anche la sabbia delle nostre spiagge il cui inquinamento non è inferiore a quello del mare.
(tratto da SALERNONOTIZIE del 24 luglio 2004)

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Sabato 3 Luglio 2004

La mappa del mare sporco
tuffi vietati in sette spiagge
e il Comune accusa il Gis

Su dodici punti di prelievo delle acque marine di Salerno, sette sono risultati non balneabili, cis ono i colibatteri fecali: parola dell’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. A Santa Teresa e alle spiagge che si trovano nei pressi delle foci dei torrenti di Salerno è vietato tuffarsi. Il Fusandola sfocia a Santa Teresa e porta i residui degli sversatoi che incontra lungo il suo corso. La stessa cosa accade alla foce del fiume Irno, a 200 metri ad est della foce dello stesso fiume; guai a tuffarsi, alla foce del torrente Santa Margherita, alla foce del Fuorni e al largo della spiaggia tra il Fuorni e il Picentino. Secondo i dati forniti dall'Arpac sono 31 i punti della costa salernitana dove è vietata la balneazione. Quanti erano nel 2002, mentre l’anno scorso il miglioramento complessivo aveva limitato a 16 le aree interdette alla balneabilità. In provincia i punti di divieto di balneazione sono 31. E il Comune di Salerno attacca il consorzio di depurazione Gis: noi siamo a posto loro chissà.
‰COLUCCI A PAGINA 33

Mare sporco, la mappa del pericolo

GIANNI COLUCCI
Santa Teresa, la spiaggia delle passeggiate romantiche, quella raccontata da Alfonso Gatto e finita nelle tele di Tafuri e Carotenuto, non è balneabile. Non lo è anche quest’anno. Come non lo sono le spiagge che si trovano nei pressi delle foci dei torrenti di Salerno. Il Fusandola sfocia a Santa Teresa e porta i residui degli sversatoi che incontra lungo il suo corso. La stessa cosa accade alla foce del fiume Irno, a 200 metri ad est della foce dello stesso fiume; guai a tuffarsi, alla foce del torrente Santa Margherita, alla foce del Fuorni e al largo della spiaggia tra il Fuorni e il Picentino. Su dodici punti di prelievo delle acque marine, sette sono risultati non balneabili: parola dell’Arpac, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. I campionamenti effettuati al torrente Torrione, di fronte a piazza D’Armi, al torrente Mercatello, al torrente Mariconda e alla colonia San Giuseppe, invece, hanno dato esito positivo. Torna la polemica tra gestore dell’impianto di depurazione, il consorzio Gis presieduto da Paolo Traci, e l’amministrazione. L’assessore all’Ambiente del Comune di Salerno, Francesco Dambrosio è stupito: «Lungo i corsi d’acqua vi sono le prese dei collettori gestiti dal Gis. L'amministrazione da tempo ha provveduto dalla pulizia completa dei collettori di propria competenza. Che cosa poi succeda a valle dei depuratori non so. Mi stupisce che al Fusadola e al Rafastia, nonostante spese elevate per il loro risanamento si leggano ancora quei dati. La verità è che con la gestione del depuratore non dialoghiamo a sufficienza». Una delibera sollecitata da Dambrosio chiede l’accensione di un prestito di due milioni di euro del fondo di rotazione per progettare impianti e sistemi per migliorare gli impianti fognari cittadini. «Al collettore generale arriva tutto il liquame cittadino, ma non butto la croce addosso agli altri. È il Gis con il suo presidente che spesso si rizela. Ma allora mettiamo a lavorare insieme».
Secondo i dati forniti dall'Arpac sono 31 i punti della costa salernitana dove è vietata la balneazione. Quanti erano nel 2002, mentre l’anno scorso il miglioramento complessivo aveva limitato a 16 le aree interdette alla balneabilità. In provincia i punti di divieto di balneazione sono 31, corrispondenti a 12,550 km. La costa balneabile, quindi, all'inizio della stagione 2004, è pari a 179,85 km. La zona non balneabile è concentrata nel comune di Salerno con 5,6 km, seguita da Pontecagnano con 2,3 km, Battipaglia 1,6 km, Vietri sul Mare con 600 metri, da Capaccio, Agropoli e Casalvelino con 400 metri , Eboli 300, Cetara, Santa Marina e Castellabate con 200 metri, Maiori, Centola e Pisciotta con 100 km ed infine Minori con 50 metri.

LE REAZIONI

Alfonso Giannella, sindaco di Vietri sul Mare, la prende davvero male. Quel 18 per cento di costa in divieto di balneazione non gli va proprio giù.
«Ma di quali dati Arpac parla? Per me contano quelli dell’Asl». Ed è inutile dirgli che si tratta di dati ufficiali che lo costringeranno probabilmente a imporre il divieto di balneabilità su un pezzo di spiaggia a Marina di Vietri. «La non balneabilità è a destra e a sinistra del fiume Bonea. Io attiverò l’ufficio per conoscere il resto della situazione sulla costa quando mi arriveranno i dati», dice Giannella. E aggiunge: «So per certo che solo a destra e sinistra c’è uno sconfinamento dell’alveo del fiume. Noi abbiamo il depuratore che funziona, la realtà estiva che ho a Marina è complessa. Devo ancora capire qualcosa sul sistema dei prelievi. Ma quando ci sono centinaia e migliaia di persone in acqua... accade di tutto».
Antonio Morinelli, sindaco di Casal Velino rileva il paradosso. «Sono in mezzo a due spiagge bandiera blu ma continuano a bollarmi come non balneabile. È il punto di prelievo 105, alla foce dell’Alento, che ci inguaia. È al confine con Ascea e continuano ad attribuirlo a noi. Come tutte le foci di fiume è una zona interdetta alla balneazione. E il Lambro e il Mingardo, il Testene e il Sele? Come la mia spiaggia anche quelle che sono presso quelle foci sono sono tutte ”ope legis” interdette. Non dipende certamente dal Casal Velino se lì l’acqua è inquinata, ma dalle immissioni che avvengono a monte». A Casal Velino, in ogni caso, lavorano duro. Si stanno completando i lavori di ammodernamento delle reti fognanti. Qui vivono 4.500 persone ma si arriva a 18 mila abitanti d’estate. Ci sono sette impianti di depurazione e funzionano tutti: costano 150 mila euro l’anno al comune. Li gestiscono specialisti della Idroimpianti di Napoli.
«È un falso problema quello dell’inquinamento alla foce. Non gridiamo allo scandalo. Tutti i fiumi italiani sono inquinati davanti alle foci - continua il sindaco - Il dato che ho contestato a Legambiente e che non ha trattato Casal Velino alla stregua degli altri comuni della zona. Non si può dire che Agropoli ha la bandiera blu e il Testene è inquinato. Stranamente siamo tra Pollica e e Ascea che sono spiagge bandiera blu mentre Casalvelino non lo è. Colpa del punto 105 che è a confine e viene attribuito a noi. Mai punti 104, 103, 101 sono in buone condizioni da sempre. Allora dovrebbero mettere anche i porti nelle zone non balneabili».
Rilevazioni sfavorevoli sono state registrate a Scario, nella zona della spiaggia all’uscita del porto, per lavori alla pompa di sollevamento, e a Gavitella di Praiano per problemi alla condotta sottomarina. Bocciatura irrevocabile? Se nei prossimi sei mesi i prelievi, una quindicina di campionamenti, saranno positivi, le zone oggi non balneabili potranno essere riamesse ai tuffi. A cominciare da Vietri che ha già comunicato interventi di bonifica alla foce del Bonea. Per ora, però, la stagione è perduta.

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LE ACCUSE
«Vogliono distruggere il turismo»
I balneatori: lidi in crisi, amministratori incapaci

REMO FERRARA
I gestori dei lidi hanno un diavolo per capello. I nuovi cartelli di divieto di balneazione, ancorché attesi per l'evidente stato del mare, proprio non vanno giù a nessuno. «Sono veramente avvilita perché il mare è sempre più sporco» dice amareggiata la presidente del Sib, il sindacato dei balneari di Confcommercio. I 14 nuovi km di costa lungo i quali non ci si potrà più fare il bagno, non fanno che aumentare l'amarezza. «Salerno ha meno mare balneabile. Bene, benissimo - ironizza Raffaella Oliviero - vuol dire che Provincia e Comune hanno lavorato molto bene. Invece di conquistare bandiere blu, perdiamo chilometri di spiagge. Ma stiamo impazzendo? Sto combattendo l'inquinamento marino da trent'anni. Forse bisogna rassegnarsi: Salerno non avrà mai più un mare pulito».
Guai a parlarle di progetti o aspirazioni turistiche per il capoluogo: «Il turismo è una cosa seria che da queste parti non è mai stata seriamente perseguita. Mandiamo i nostri assessori in Emilia Romagna e in Toscana, dove il turismo lo si fa per davvero, seriamente e forse capiranno. Il Comune dovrebbe vergognarsi: questi nuovi divieti testimoniano la fondatezza delle nostre olemiche sugli scarichi a mare, sull'immondizia galleggiante e su tutte le schifezze che abbiamo avvistato, e segnalato, quotidianamente».
«Questi nuovi cartelli di divieto di balneazione sono una grande scorrettezza delle amministrazioni preposte nei confronti dei gestori dei lidi ma soprattutto dell'utenza - rincara la dose Annabella Iavarone, amministratrice dello stabilimento balneare Arcobaleno - giacché a luglio inoltrato le prenotazioni di tesserini e cabine sono pressoché complete. Queste analisi vanno fatte con largo anticipo affinché ognuno possa fare le sue valutazioni. Sono anni che lo chiediamo, ma nessuno ci ascolta. Qualche settimana fa siamo stati invasi da legna galleggiante, tronchi e canne, scaricate nell'Irno. I nostri appelli sono caduti nel vuoto. Abbiamo dovuto organizzarci in proprio, con falò abusivi, e poi, ovviamente, abbiamo denunciato ogni cosa alla procura della Repubblica».
«Di prima mattina - nota la signora Annamaria del Lido Caravella - il mare è limpido e si intravede anche il fondale. È nel corso della mattinata e soprattutto nel pomeriggio che la situazione peggiore». E Alberto Serritiello, del Lido Arenella Beach: «Quest'anno è il clou della schifezza, il mare non è mai stato così sporco. Non c'era bisogno dell'Arpac e delle analisi per capirlo. Gestisco anche un'altra struttura a Battipaglia, dove fino allo scorso anno il mare era decisamente migliore. Ebbene quest'anno, per la prima volta, ci sono problemi anche lì. Ma il top della schifezza rimane Salerno».

 

IL MATTINO  

La protesta degli abitanti di Mercatello: piccola e sporca la spiaggia libera            Sabato 29 Maggio 2004

MARISTELLA DI MARTINO
Parte da Mercatello la rivolta delle spiagge. Da ieri sera, infatti, nello spiazzo di via Leucosia si sono dati appuntamento circa 200 residenti per dare inizio alla raccolta di firme. Obiettivi: migliorare la pulizia del litorale, avviare i processi di bonifica e la messa in sicurezza degli arenili, velocizzare l’attuazione del piano spiagge da parte dell’amministrazione comunale. L’idea è, come sempre, quella di attirare l’attenzione delle istituzioni sulle carenze che rendono impraticabili molti tratti della costa, soprattutto quelli compresi tra il lido Miramare e l’Arenella. A promuovere la petizione è il locale comitato di quartiere, presieduto da Stefano De Lucia. «Il 95 per cento della costa di Mercatello è occupato dagli stabilimenti balneari e questo comporta che gli abitanti del popoloso rione della zona orientale debbano accontentarsi di poco meno di un centinaio di metri di spiaggia libera – spiega De Lucia – Ne consegue che la vivibilità e soprattutto l’effettiva fruibilità di questo tratto diventa praticamente nulla». Per non parlare dell’erosione della costa dovuta alle mareggiate e alla cementificazione selvaggia, della carenza di pulizia della costa, invasa da rifiuti di ogni tipo. Ecco perché i residenti sono determinati a far rispettare i loro diritti. Non se la passano meglio a Torrione. A cominciare dalla spiaggia che sorge subito dopo la piscina comunale, è tutto un susseguirsi di detriti e spazzatura che viene, nella migliore delle ipotesi, portata via con l’avvicinarsi della stagione calda. Eppure quest’anno è chiaro che qualcosa non ha funzionato. Le cattive condizioni igieniche e il degrado risultano evidenti innnanzitutto agli occhi dei residenti. «Non è pensabile che Salerno si spacci per una città turistica quando mancano i più elementari servizi – sbotta Michele Malandrino – Abito sul lungomare da trent’anni ma questa vergogna non si era mai verificata». A parte i tratti occupati dai lidi, basta volgere uno sguardo alla costa per rendersi conto dello stato di degrado che la caratterizza. Spiaggia di Santa Teresa e porticciolo di piazza della Concordia in testa. Stesso discorso per gli arenili di Pastena e Torre Angellara e in prossimità del confine con il comune di Pontecagnano, dove la spiaggia è diventata ormai terra di nessuno.

EMERGENZA AMBIENTE. LA DENUNCIA
Rifiuti e plastica sulla spiaggia del Lungomare Colombo
    Sabato 15 Maggio 2004

Sterpaglie, erbacce, sacchetti di immondizia, oggetti di plastica, materiale di risulta e rifiuti, anche organici, fanno mostra di se a pochi metri dalla spiaggia sul Lungomare Colombo, a pochi metri dal Lungomare Colombo. La denuncia è stata presentata in questi giorni al sindaco Mario De Biase e all’assessore all’Ambiente Francesco Saverio Dambrosio dal consigliere forzista Antonio Pierro.
E lo fa in una nota nella quale sottolinea: «A coronare questo triste quadro - si legge - fa bella mostra di sé un bel water, forse abbandonato lì a rendere meglio l'idea dello stato in cui è stato ridotto il luogo».
Un «bel vedere» che si accompagna a sporcizia e sudiciume che ormai sembrano essere una costante anche della spiaggia che si estende lungo la zona orientale della città con sacchetti di immondizia squarciati dai quali fuoriuscono i rifiuti che, con un moto ondoso appena più accentuato, finiscono con l’essere risucchiati in mare. Tutto ciò, secondo quanto denunciato da Pierro, avviene a pochi metri da un’altra zona abbandonata: quella vicina alla foce del fiume Irno dove, soltanto la scorsa settimana, sono stati individuati rifiuti di tipo ingombrante e non lasciati proprio nelle briglie di un torrente che riversa poi gli stessi rifiuti direttamente in mare.
Nella sua nota, Pierro chiede un intervento deciso e convinto da parte dell’amministrazione soprattutto ora che si avvicina l’ estate e riprende la stagione balneare.

 

Comune troppo generoso con i dipendenti
Ispezione ministeriale sui salari c'è chi supera 10mila euro al mese
Anche per il 2004 sarà sforato il tetto per le retribuzioni pari al 44% della spesa

di Gianni Giannattasio


Anche per il 2004 il Comune di Salerno prevede di spendere per il personale più di quanto previsto dalle leggi nazionali che regolano i bilanci degli enti locali. La spesa per il personale costituisce una vera e propria spina nel fianco per l'amministrazione comunale, che ancora non riesce a riportarla nella soglia dei rigidi parametri fissati dalla normativa. Si tratta di un nervo scoperto che ha attirato l'attenzione del ministero delle Finanze Da Roma hanno inviato un'ispettrice che ha fatto le pulci ai conti del Comune e corre voce che sarebbero alcune decine i casi di dirigenti e funzionari che nel 2003 hanno guadagnato fino a 10mila euro al mese. Il ministero opera un'azione di monitoraggio costante sui bilanci degli enti locali, ma quella effettuata a Palazzo di Città nelle scorse settimane è qualcosa di più di una semplice ispezione di routine. Sembra, infatti, che il Comune di Salerno sia in testa alla classifica nazionale degli enti locali che spendono di più per il cosiddetto ''salario accessorio'', cioè per quell'insieme di voci aggiuntive che vanno a sommarsi alla retribuzione ordinaria dei dipendenti, sotto forma di indennità fisse, di straordinari e premi di incentivazione. Per il salario accessorio si prevede di spendere, nel corso del 2004, tra i 22 e i 23 miliardi di vecchie lire . Una cifra considerata ancora troppo alta e che, di fatto, determina lo sforamento di uno degli otto parametri in base ai quali si determina la deficitarietà di un ente (per il dissesto bisogna superarne quattro n.d.r.). Questo parametro, che è determinato dal rapporto tra il totale della spesa corrente e il totale della spesa per il personale (stipendi più salario accessorio), per un Comune delle dimensioni di quello di Salerno, non dovrebbe superare il 41%. Invece, anche per quest'anno, dovrebbe attestarsi tra il 43 e il 44%e dunque ci sarebbe uno sforamento di due o tre punti percentuali. In sostanza, a fronte di circa 135 milioni di euro destinati alla spesa corrente, sessanta sono destinati al personale. E di questi sessanta, circa 22-23 miliardi di vecchie lire al salario accessorio. Ora, siccome i dipendenti comunali sono 1600 (nel '93 erano 2.300 e la spesa per il salario accessorio era di circa 18 miliardi di lire), se ne deduce che mediamente ciascun dipendente guadagnerà nel 2004, rispetto allo stipendio base, 14milioni di vecchie lire in più. Come per la statistica sul consumo dei polli, si tratta di una media: ci sarà chi avrà meno e chi di più. Ed è su questi che si è concentrata l'attenzione dell'ispettrice.

tratto da la Città del 24 aprile 2004

Salzano: <<Così rischiamo la bancarotta>>.
<<Il Comune di Salerno va verso il crack finanziario, il consiglio sarà sciolto e noi andremo tutti a casa>>. Non lascia spazio all'ottimismo Aniello Salzano . . . e parla di un'emergenza rifiuti che starebbe spingendo Palazzo di Città diritto verso la bancarotta. La previsione si basa sui costi di un mese di emergenza: 500mila euro già andati in fumo e una stima che non è ancora definitiva. A confermare i numeri è stato lo stesso assessore alle Finanze, Franco Picarone, che entro fine mese dovrà portare in consiglio il bilancio di previsione e che per far quadrare i conti ha già invocato l'aiuto del Governo.
da
la Città del 13 aprile 2004

Cartelle pazze per versamenti ICI. Il 95% delle contestazioni è errato.
Code e tanti disagi per migliaia di utenti. <<Il Comune ci rimette la faccia e i soldi ...>>.
. . . migliaia di cittadini salernitani si sono visti notificare altrettanti avvisi di accertamento per il pagamento di imposta ICI non versata, con le      relative sanzioni ed interessi. Un vero e proprio diluvio di cosiddette "cartelle pazze".
Ma a perderci in questa vicenda, è sopratutto l'Amministrazione  che, al danno di immagine, abbina un danno erariale, visto che il Comune sostiene le spese per la notifica di atti che vengono poi annullati.
da la Città - 8 gennaio 2004

Sigilli all'area ex Ideal Standard Sequestro preventivo del gip Sgroia
Sotto osservazione l'operazione finanziaria di Seapark

di Gianni Giannattasio


Sigilli ai cancelli dell'ex Ideal Standard. Ad apporli, ieri mattina, sono stati i carabinieri del nucleo operativo del Comando provinciale di Salerno, agli ordini del maggiore Gaetano Narda. L'intera area dell'ex stabilimento di sanitari nella zona industriale di Salerno, pari a circa 110mila metri quadrati, è stata sottoposta a sequestro preventivo in esecuzione di due decreti (numeri 3277/2002 e 10480/2003) emessi il 30 dicembre scorso dal gip Gaetano Sgroia La richiesta all'ufficio del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Salerno è giunta dal sostitito procuratore della Repubblica Gabriella Nuzzi che sulla vicenda dei suoli ex Ideal Standard sta conducendo un'inchiesta. La notizia del sequestro dell'ex Ideal Standard è subito rimbalzata ieri mattina a Palazzo di Città e, secondo fonti degli ex dipendenti, sarebbe da ricondurre ad un vecchio progetto di lotizzazione industriale. Il condizionale, fino a quando non si avrà certezza dei motivi che hanno determinato la decisione della magistratura, è d'obbligo. La vicenda dei suoli e dei caponnoni ex Ideal Standard, infatti, è lunga e complicata. Tutto ebbe iniziò nel 1998 quando i titolari dell'azienda comunicarono ai sindacati e alle maestranze che avevano intenzione di chiudere lo stabilimento di Salerno. Allo stesso tempo, però, annunciarono di essere in contatto con una società, la Sea Park, che avrebbe potuto realizzare un parco marino sul sito dell'ex stabilimento e riassumerli. La soluzione ''indolore'' passò anche se con una modifica sostanziale rispetto al programma originario: il parco marino non poteva essere realizzato sui suoli ex Ideal Standard, perché avevano una destinazione industriale, bensì in un'altra area, in zona litoranea, per la quale la società chiese ed ottenne dal Comune di Salerno una variante urbanistica, vincolatà però alla riassunzione degli operai. I suoli e i capannoni Ideal Standard furono valutati 18 miliardi di lire e ceduti a Sea park per un miliardo e 600 milioni. Un prezzo simbolico, in quanto la società che avrebbe dovuto realizzare il parco marino doveva farsi carico dell'assunzione dei dipendenti ex Ideal Standard. Nel frattempo Sea Park creò una società di scopo, la Sea Farm, che aveva il compito di far fruttare i suoli industriali, ma il progetto di frazionamento presentato (che coinvolgeva una ventina di aziende salernitane) fu bocciato dall'Asi e contestato dai sindacati e dall'Amministrazione comunale. In seguito c'è stato un riassetto societario all'interno di Sea Park, che ha portato all'uscita di scena di Sea Farm, e alla nascita di una nuova società la It & S. che si è impegnata nei mesi scorsi a ripresentare al Comune di Salerno un nuovo progetto per il parco marino, di dimensioni più ridotte, sulla base anche dei terreni che ha acquistato in litoranea. Mentre i suoli ex Ideal Standard, scaduto l'iniziale vincolo dei 5 anni che ne impediva la vendita, sono stati acquistati a fine 2003 dall'imprenditore Maiolica, il quale, a quanto si sa, dovrebbe ora presentare o un progetto per una fabbrica di imballaggi, oppure un programma di frazionamento. Quest'ultimo ora sarebbe possibile perché, nel frattempo, l'Asi (il Consorzio aree industriali) consente la realizzazione dei cosiddetti condomini industriali. Inoltre, l'area ex Standard è stata proposta da Energy plus al ministero della Attività produttive per costruirvi una centrale elettrica. Su quale anello di questa catena si è incentrata l'attenzione della magistratura ancora non è dato sapere.

(tratto da la Città del 17-01-2004)

 Reazioni il giorno dopo il sequestro del Seapark
E’ una vicenda destinata ad avere dei risvolti negativi. Sono queste le tristi considerazioni all’indomani del sequestro dei circa 110mila metri quadrati dello stabilimento ex Ideal Standard. I sigilli sono stati apposti ieri dai Carabinieri di Salerno su ordine del Gip Gaetano Sgroia. Come si ricorderà, l’intera area dell’ex Ideal Standard era stata ceduta alla società Seapark nel 1998. Col tempo le indagini sull’affare hanno accertato che la vendita dell’area è stata effettuata con un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato: 1miliardo e 650 milioni delle vecchie lire contro gli effettivi 12. In questo modo, hanno ipotizzato le forze dell’ordine, l’operazione finanziaria ha avuto come scopo una presunta lottizzazione abusiva per fini edificatori. Un aspetto della vicenda da non dimenticare è l’impegno della Seapark non mantenuto: la società infatti si impegnava a riassumere tutto il personale dell’ex Ideal Standard. (la Città - 17.01.2004)

Una provincia sull'orlo della recessione
Pubblicata la graduatoria de ''Il Sole-24 Ore'' Rispetto all'anno scorso perse nove posizioni
Solo Benevento in Campania ha fatto peggio La ''mazzata'' arriva dall'economia

di Carlo Meoli


Un tonfo. Un calo secco di nove posizioni e l'immagine di una provincia che perde punti su tutti i fronti. Questo il dato che emerge dall'indagine pubblicata ieri da ''Il Sole 24 Ore''. La provincia di Salerno si piazza al novantesimo posto (e in Campania solo Benevento fa peggio con il novantottesimo posto su 103). Una ecatombe, se si pensa che tutti gli indicatori palesano una chiara inversione di tendenza rispetto allo scorso anno. Si parte dal tenore di vita. La provincia è penultima in Italia, visto che peggio ha fatto solo Foggia. Si arriva a questo dato complessivo se si fa riferimento ai vari indicatori. Basti pensare alla ricchezza prodotta. La provincia si piazza appena all'82esimo posto. Per i risparmi allo sportello è 82esima, e diventa 97esima se si guarda all'immatricolazione di nuove vetture. Ma non è solo dal dato puramente economico che si ha il quadro del crollo. Gli affari e il lavoro possono ben illustrare un quadro di sostanziale arretratezza, senza oltretutto reali prospettive di sviluppo. Per imprese registrate ogni cento abitanti si raggiunge la 60esima posizione, ma si è 84esimi se si guarda alle persone in cerca di una occupazione. Il riferimento dei prestiti alle imprese è ancora più netto: solo 86esimi. E per le esportazioni si fatica a tenere la 76esima posizione. Il quadro migliora, ma solo leggermente, per i servizi e l'ambiente. La provincia è 70esima, posizionandosi sempre però in quella che solo per comodità può essere definita la seconda fascia di merito. Resta poi sempre alto l'allarme per i fenomeni criminali. La provincia è 63esima. Questi i dati nello specifico: rapine 87esimo posto, furti in appartamento 59esimo, furti d'auto 90esimo, microcriminalità 69esimo, giovani fuorilegge denunciati terzo posto. Molto interessante anche il dato riguardante il tempo libero. La provincia complessivamente si piazza al 69esimo posto. Identica posizione si riporta se si fa riferimento al numero di associazioni artistiche, culturali e ricreative. Per gli acquisti in libreria si precipita all'83esimo posto, mentre per le andate al cinema di risale al 70esimo posto. Per numero di ristoranti, però, si tocca la 46esima posizione, ma con le palestre si ridiscende al 61esimo posto. Infine è possibile fare una valutazione complessiva. Il peggioramento rispetto all'anno scorso è stato lampante. Ci vorrebbero dati disaggregati per comprendere poi quanto incida la provincia sul risultato. Ma la recessione c'è, ed è chiaramente testimoniata, come sempre accade, dagli indicatori squisitamente economici. C'è poco lavoro, la ricchezza prodotta è minima, si investe pochissimo anche nella cultura. L'immagine resta quella di una provincia in affanno, mentre altre realtà campane (Napoli ma soprattutto Caserta) dimostrano ben altro dinamismo. E così si è lontanissimi non solo dal Centro e dal Nord, ma anche da altre realtà meridionali sicuramente più evolute. Un ''Mezzogiorno del Mezzogiorno'',

tratto dal quotidiano "la Città" del 23 dicembre 2003

Controlli su evasione fiscale: a Salerno il 41% dei commercianti evade il fisco

In poco più di tre mesi le indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Salerno hanno permesso di appurare che il 41 per cento dei commercianti nostrani evade l’IVA. Un dato sicuramente allarmante e che assume ancora più importanza quando lo si confronta con la media nazionale inferiore del 20 per cento. Le indagini della Guardia di Finanza hanno interessato la zona di Salerno centro ed i centri turistici di maggiore importanza: due tipologie di commercio, due tipi di irregolarità. Secondo il Comandante Sanfelice le irregolarità possono essere sostanziali, ovvero al mancata emissione del documento fiscale, e formali, come errori sulla data o sugli elementi identificativi dello scontrino. I controlli, al ritmo di 17 al giorno, festivi compresi, hanno riguardato esercizi riferibili a 50 tipologie commerciali. Cinque i settori più bersagliati: alimentari, ristoranti e pizzerie, bar e gelaterie, frutterie e, soprattutto, l’abbigliamento. Le punte massime di evasione, che in molti casi, hanno toccato addirittura quota 100 per cento, si riferiscono anche agli autolavaggi, barbieri, parrucchieri, parcheggiatori, fiorai e trasporti. Un consiglio per non contribuire all’evasione fiscale ed all’arricchimento di quei commercianti che si credono più furbi degli altri solo perchè sono disonesti è quello di chiedere sempre e comunque lo scontrino, verificare che lo stesso riporti tutto il materiale acquistato e non solo una parte e, nel caso l’acquisto riguardi un solo oggetto o il pagamento di una singola prestazione, sincerarsi che l’importo sia quello effettivo.
Silvia Autuori (LIRATV)
26/09/2003

 

Colpo basso del Comune all’ambiente
Tra settembre e dicembre la Polizia Municipale di Salerno riceverà un parco auto nuovo di zecca, una decina di autovetture Fiat che andranno a sostituire quelle già in dotazione. Lo ha annunciato l’assessore alla sicurezza del Comune di Salerno, Gianfranco Valiante. Un passo in avanti importante, certamente. Peccato però che travestito da grande conquista ci sia un vero e proprio colpo basso all’ambiente. Già perché le autovetture sono tutte a benzina, dunque altamente inquinanti. Una scelta, in tutti i sensi, fuorilegge. Il decreto interministeriale del 27 marzo 1998 “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” all’articolo 5 dispone, infatti, l’obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di prevedere, nel rinnovo del proprio parco autoveicolare, una quota a minimo impatto ambientale, vale a dire auto a metano, veicoli elettrici o GPL. Una scelta che somiglia ad un autogoal quella dell’amministrazione comunale, soprattutto considerando che la Giunta Municipale, nel maggio dello scorso anno, aveva deliberato, all’unanimità, che si sarebbe attuata la progressiva introduzione di mezzi a basso livello di emissioni di inquinanti nel rinnovo del parco veicolare. Le domande, a questo punto sono due e rivolte, principalmente, all’assessore all’ambiente, Pierangelo Cardalesi e all’assessore al bilancio Francesco Picarone: come mai, nonostante il Comune di Salerno sia stato inserito, in forza della deliberazione della Giunta Regionale della Campania n.6548 del 31 luglio 1996, tra i comuni a rischio inquinamento atmosferico sono stati scelti veicoli a benzina? E poi, come mai non si è pensato al fatto che i costi dell’alimentazione a metano, che è un combustibile intrinsecamente ecologico, sono più bassi di quelli di tutti gli altri carburanti, consentendo di risparmiare fino al 70% rispetto alla benzina, evitando così spreco di denaro pubblico? Si attendono risposte.
(Fonte LIRATV)
03/07/2003

 

 

 

tratto dal Corriere del Mezzoggiorno
del 3 agosto 2003

LA REAZIONE DEL CAPOGRUPPO DI ALLEANZA NAZIONALE
Festa: «Solo chiacchiere mentre la città è preda di topi e zanzare»

«Le dimissioni di Longo confermano quanto noi dell'opposizione avevamo già annunciato la scorsa settimana, vale a dire che la maggioranza non ha idee e progetti chiari per venire fuori dall'emergenza rifiuti». Cesare Festa commenta così la decisione di Sandro Longo di abbandonare la presidenza della commissione consiliare che si occupa dell'igiene urbana. «Si sono annullate due sedute per prendere tempo, ma, a quanto pare, il problema resta irrisolto - aggiunge il capogruppo comunale di Alleanza Nazionale - Questo è un segno preoccupante della fragilità di questa amministrazione su un tema di importanza primaria che grava pesantemente sulle spalle dei cittadini da troppo tempo. Mentre infatti la maggioranza discute, l'immondizia aumenta e con essa proliferano topi, scarafaggi e zanzare».
A giudizio di Festa, si dovrebbe discutere su un'ipotesi progettuale concreta, ma nessuno nella maggioranza l'ha ancora presentata. «Non è molto chiaro - dice l'esponente di An - in che modo, per esempio, procedere all'esternalizzazione del servizio di igiene urbana e con quali garanzie per i lavoratori che attualmente sono impiegati». E il discorso tira in ballo il ruolo di Salerno Pulita e dell'eventuale affidamento diretto alla società mista del servizio. Ma è proprio questa soluzione che i consiglieri di centrodestra avversano. La Cdl infatti insiste affinché si arrivi a una gara di appalto. «Il Comune deve risolvere questo problema attraverso la soluzione più conveniente - spiega Festa - e questo è possibile solo attraverso un bando di gara. Ciò non vuol dire che Salerno Pulita non possa essere la società prescelta, ma dovrà mettere in campo la proposta più competitiva».
Insomma l'opposizione chiede soluzioni urgenti e trasparenti e su questo si dice pronta a erigere barricate.
fr.ma.  tratto da IL MATTINO del 11 luglio 2003

 

Sempre più indisciplinati al volante Ma i salernitani non pagano le multe
Solo il 57% ''concilia'' Carenze burocratiche frenano la riscossione

Negli ultimi cinque anni ..... sono state elevate 175.550 contravvenzioni al Codice della strada, di cui solo 100.072 risultano pagate. pari ad una percentuale del 57%: è questo il dato choc che porta l'ufficio legale del Palazzo del Governo a parlare di «diffusa e generale impunità, determinata dalla lacunosità del sistema sanzionatorio».
 
tratto dal quotidiano "la Città" del 26 gennaio 2003

l'articolo in basso è tratto da IL MATTINO del 18 agosto 2003

Gentile staff, Le invio alcuni stralci degli articoli apparsi sui quotidiani locali da cui si evince una Salerno tutt'altro che una città vivibile:

LA CITTA'

giorno 22.02.2002 PAG. 15:
"A FRATTE UN RIONE DIMENTICATO DA TUTTI - Appello accorato dei residenti di via Greci. Strade piene di buche e immondizia ovunque";
"CANALONE, NON C'E' PIU' SPAZIO -Demoliamo l'ex carcere e facciamo aree verdi";
"SOSTA SELVAGGIA IN VIA LUIGI PAOLILLO - Protesta dei residenti e degli esercenti per la realizzazione di un marciapiede";

giorno 14.04.2002 PAG. 10, 13 e 14:

 "MAL'ARIA AL CARMINE - Gli ultimi rilievi di Legambiente. Nel quartiere alto tasso di inquinamento. I dati più allarmanti riguardano via Carmine, via Gatto, via Irno, via Baratta, via Mobilio e via Guercio, tutte con alto tasso di agenti inquinanti nell'aria";
"CANI NELL'OSPEDALE ANGELLARA ANIMALISTI INVADONO IL CORSO - Il canile di Fuorni, l'unico di Salerno, non può ospitare i settanta cani di Torre Angellara - ha detto Luca Longo - perchè già ne ospita più del dovuto. E' per questo che chiediamo l'intervento del Comune";
"LA MOVIDA INCIVILE TORNA A COLPIRE. FIORIERE TRASFORMATE IN CASSONETTI. SOS
VIA DA PROCIDA
. Diciotto fioriere trasformate in altrettanti cassonetti della spazzatura. Bottiglie rotte, bicchieri di plastica accartocciati:nei vasi del Centro storico a breve cresceranno ALBERI DI BIRRA. La denuncia, e non è la prima negli ultimi due anni, è dei negozianti di via Da Procida, cuore della zona antica della città";

giorno 18.04.2002 pag.9, 10 e 14:
"CROLLI, ALLE FORNELLE CHIEDONO GIUSTIZIA - Dopo il cedimento di due edifici abbandonati nel centro storico, panico e tensione tra i residenti della zona.Abbiamo paura. Bisogna demolire tutti i palazzi pericolanti. Si sta sbriciolando lentamente, cedendo sotto il peso di vent'anni di assenza, di
degrado e di abbandono.E il Comune dispone un monitoraggio dei vicoli a rischio. Allarme sicurezza: il Codacons diffida il sindaco e il comandante dei vigili urbani";
"I QUATTRO PUNTI DEL CAOS TRAFFICO - Nei quartier migliaia di vetture intrappolate per ore. L'assessore Avella:Servono subito strutture adeguate" "Salerno non è mai stata una città tranquilla";
"SCAVATE CASE ROSSE, VERGOGNA - I residenti assediati dai rifiuti si rivolgono in Procura. Anche noi - scrivono - paghiamo le tasse e vogliamo fruire dei servizi che vengono erogati in altre parte della città, dalla rimozione dei rifiuti all'illuminazione pubblica, alla presenza delle forse
dell'ordine";

giorno 19.04.2002 pag. 14:

"KILLER IN AZIONE AL LUNGOMARE. AMMAZZATO A MEZZOGIORNO. I Killer hanno aperto il fuoco incuranti dei numerosi passanti che in quel momento erano sul lungomare Trieste di Salerno. Una vera esecuzione tra la gente. La città
sconvolta";
"I BAMBINI DELLA VICINANZA. SIT IN PER UNA CITTA' PIU' PULITA".
Questo e altro ancora dalla Cronaca di Salerno.

Saluti e a presto Massimo S.
- 20 aprile 2002
 

CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
21 aprile 2002 PAG. 1 - 6 - 7 e 8:

"CRIMINALITA', LA CITY LANCIA L'ALLARME":  - "APPALTI, MOVIDA, APPALTI
PUBBLICI E COMMERCIO NEL MIRINO. SINDACALISTI E OPERATORI:E' IL MOMENTO DI
ALZARE LA GUARDIA";

"GRATTINI, SI PAGA FINO A MEZZANOTTE": - "Parcheggi, il Comune allunga
l'orario. Tariffe in vigore anche la domenica e nei festivi. A.N.: UN
SALASSO";

"BLITZ ANTIABUSIVISMO DEI VIGILI NEI CANTIERI DEL POLO NAUTICO": -
"Sequestrate alcune strutture ritenute in difformità con il progetto di
realizzazione. Stop fino agli accertamenti - L'aver collocato quel Polo
nella zona orientale della città - la struttura sorge sul lungomare
Colombo - costituì motivo di vanto per il sindaco, Vincenzo DE LUCA, che ne
concordò la realizzazione con gli investitori privati. Ieri, con il
sequestro di alcune strutture, UNA PICCOLA TEGOLA";

"QUI SALERNO - TRAFFICO, I PIANI SUPER-LATITANTI": - "Qui qualcuno deve
metterci una mano, ma di quelle sante, che fanno miracoli, perchè soltanto
con un operazione fra il drastico ed il decisivo sarà possibile superare il
gap di una circolazione urbana che fa acqua da tutte le parti. Se ne è
accorto anche l'onorevole Vincenzo DE LUCA che, rimettendo per l'ennesima
volta quei panni di Sindaco che sembra aver dimeso controvoglia, ha gridato
al crucifige! contro amministrazione e vigili urbni per il modo maldestro
con il quale è stato organizzatom il traffico intornoal sottopasso di via
Orofino chiuso per lavori";

LA CITTA' del 22 aprile 2002 pag. 7:

"EX CONSORZIO AGRARIO TRASFORMATO IN CANILE E DISCARICA ABUSIVA": - "Dopo la
denuncia degli abitanti della zona industriale, sono intervenuti anche gli
agenti zoofili della sezione di Salerno dell'Ente nazionale protezione
animali.In via Talamo, prsso l'area recintata appartenente all'ex consorzio
agrario le guardie zoofile hanno scoperto una DISCARICA A CIELO APERTO sulla
strada pubblica. All'interno dell'area, in una situazione di degrado e
abbandono, sono stati rinvenuti circa 40 cani meticci di varie taglie,
alcuni erano in evidente e precario stato di salute. Presso la discarica
abusiva - ha constatato il Dirigente dell'Enpa Renato Alvino -vi è un grosso
cumulo di detriti, materiale vegetale e rifiuti di ogni genere, frutto di un
SELVAGGIO USO CRIMINALE DEL TERRITORIO. Sempre nella zona industriale, in
via Filmio Leonzio, presso l'ex insediamento della Snia Viscosa, gli agenti
zoofili hanno rilevato un'altra discarica a cielo aperto, che si estende su
una superficie di circa 1000 metri di materiale inerte ed altrri rifiuti
edili e di risult. Gli agenti dell'Enpa lo hanno comunicato all'Assessore
comunale alla Sicurezza e hanno stilato un verbale per la Procura, il
SINDACO, l'ASL e l'Agenzia regionale per l'ambiente e hanno chiesto il
trasferimento dei cani in una struttura idonea e autorizzata";

"LA CITTA' del 23 aprile 2002 pag. 14 e 27:

"MONTA LA PROTESTA - TORRIONE, RACCOLTA DI FIRME PER IL TRAFFICO
RIVOLUZIONATO"
: -"Periferie dimenticate, e la protesta monta. Sui problemi
delle periferie c'e' anche un'interpellanza del consiglieri comunali di
forza Italia DE GENNARO, SALZANO e ZITAROSA. Secondo i forzisti
L'AMMINISTRAZIONE SI E' DIMENTICATA DELLA ZONA ORIENTALE, DA MERCATELLO A
FUORNI. Nulla è stato fatto per risolvere la precarietà del percorso che da
Piazza Mercatello porta al Parco Arbostella, al GS fino al Centro
Commerciale S.Leonardo. Percorso pericoloso:MANCANO I MARCIAPIEDI CON
ANFRATTI E BUCHE PERICOLOSE.Senza parlare dei problemi di Parco Arbostella,
con proteste sempre più forti";

"SCUOLA MEDIA ARBOSTELLA. PAURA PER L'AMINATO": - "I genitori dei bambini
che frequentano la scuola materna COMUNALE in viale Verdi, Quartiere
arbostella, hanno raccolto le firme per protestare contro la presenza di
AMIANTO nelle pareti dell'edificio. Edificio che è  prefabbricato, ma questo
non costituirebbe un problema - dicono i genitori firmatari - se non fosse
per quel mnifesto affisso all'ingresso della scuola che avverte che nelle
pareti dell'edificio E' CONTENUTO L' AMIANTO E LE PRECAUZIONI DA PRENDERE
PER EVITARE CONTAMINAZIONI";

" CENTRO STORICO INVIVIBILE": -" CENTRO STORICO INSICURO, CAOS E RISSE.
ORMAI DA TEMPO I NOSTRI RIONI SONO DIVENUTI INVIVIBILI ED ESTREMAMENTE
INSICURI. I CITTADINI LAMENTANO L'ABBANDONO DA PARTE DELLE ISTITUZIONI CHE
NONOSTANTE LE CONTINUE SOLLECITAZIONI IN MATERIA DI SICUREZZA, APPARE
ASSOLUTAMENTE INCAPACE DI ATTIVARE ALCUN INTERVENTO TESO A GARANTIRE
CONDIZIONI QUANTOMENO ACCETTABILI DI VIVIBILITA'. LA SITUAZIONE STA
DEGENERANDO; VENERDI' E SABATO SI E' SCATENATA UNA VERA GUERRIGLIA URBANA,
CON LANCIO DI BOTTIGLIE E PRESENZA DI SPRANGHE E COLTELLI NELLA PIAZZA DI
LARGO CAMPO";

"SPIAGGE SPORCHE - PULIAMOLE SUBITO": - "Immondizia di tutti i tipi,
addirittura elettrodomestici, senza calcolare le bottiglie e le lattine. Uno
scenario davvero disgustoso ed anche UN PESSIMO BIGLIETTO DA VISITA PER CHI
PER LA PRIMA VOLTA APPRODA NELLA NOSTRA CITTA' MA QUALE CITTA' TURISTICA?

Grazie per l'ospitalità.
Massimo S.
 

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Aggiornato il 19-09-2005