Tra storia e
leggenda: la strage nella Turri
La Turri Vecchia è, in Sila, una
dimora storica, si trova in località Poverella a pochi chilometri da Saliano.
La Turri Vecchia
deve il suo nome al fatto che per tantissimi anni e’ stata l’unica
costruzione in muratura dell’intera Vallata. Sorta quale rifugio per i pastori
fu successivamente incendiata dai briganti della Sila. La sua posizione
permetteva una completa veduta della vallata sottostante, le spesse pareti in
pietra la rendevano inaccessibile. La Turri era dotata di in ponte levatoio, ai
piani inferiori non aveva ingressi, all’unico accesso posto a 5 metri dal
suolo si accedeva tramite una scala in pietra posta però a circa 4-5 metri
dalla porta e collegata a quest’ultima da in ponte levatoio. L’unico accesso
era inoltre facilmente difendibile dall’interno mediante feritoie. Oggi sono
ancora visibili, ai quattro lati della residenza padronale, le feritoie che
permettevano di sparare da dentro senza venire colpiti. Per i turisti più
interessati sarà possibile vedere, altre due Turri, poste nella vallata del
lago Arvo, una completamente in rovina, ma integra nella sua struttura primitiva
ed un’altra perfettamente restaurata. Sarà così possibile immaginare come
queste torri fossero, per la popolazione dell’epoca e quindi per i briganti,
praticamente inespugnabili. La Turri era tanto bene posizionata e difesa che non
venne mai espugnata con le armi ma a causa di un Tradimento. I proprietari della
vallata (famiglia Morelli di Rogliano), così come tutti coloro che volevano
continuare a gestire affari in Sila, erano venuti a patti con i briganti,
fornendo loro, di volta in volta, cibo e vestiario che consentiva di
sopravvivere in montagna. Ottenevano in cambio che le loro attività commerciali
ed agricole, l’allevamento ed il taglio di alberi non subissero … incidenti.
Ciò nonostante avevano messo a disposizione dei propri coloni la Turri per
metterli a riparo da eventuali .. ripensamenti da parte dei briganti. Sembra che
i coloni, sicuri della loro incolumità, cominciassero a “fare la cresta”
sulle partite di cibo e di vestiario. Tale notizia arrivò alle orecchie dei
briganti stessi che decisero che tale “onta” doveva essere lavata col
sangue. Si misero quindi d’accordo con un contadino della zona, parente di un
brigante e amico intimo di uno dei coloni. Questi, forse costretto, accettò
l’incarico di farsi aprire l’accesso alla Turri ma chiese ed ottenne che
venisse fatta salva la vita dell’amico. Fu perfezionato il piano: durante al
cena, con una scusa, avrebbe fatto abbassare il ponte levatoio e contando sulla
scarsa attenzione dei coloni a tavola, avrebbe permesso l’accesso ai
briganti nascosti nelle vicinanze. Il Traditore si presentò quindi alla Turri,
venne riconosciuto e fu fatto entrare. Alla fine della cena, per salvare
l’amico disse: “quest’acqua è vecchia, accompagnami a prenderne di nuova
alla fonte”. Ma l’amico rispose, “ma quando mai, è fresca e poi non tengo
sete” – “allora accompagna me, che invece ho tanta sete” rispose
l’altro. Infastidito per l’insistenza e non avendo alcuna intenzione di
uscire al freddo il colono rifiutò più volte le offerte del amico che a mezza
bocca disse: “io feci di tutto, si vede che eri destinato a morire”. Uscì
quindi da solo permettendo al contempo l’ingresso dei briganti che uccisero
tutti e 8 i coloni presenti. Uno di questi, sembra proprio l’amico pigro,
ferito a morte, lasciò l’impronta della propria mano insanguinata sulla
parete d’ingresso, nel disperato, tardivo ed inutile tentativo di uscire. La
Torre venne quindi data alle fiamme ed abbandonata. Quando venne restaurata,
finito il brigantaggio, fu trasformata prima in abitazione e stalla: vennero
aperte nuove porte ai piani bassi e distrutto il ponte levatoio sostituito da un
terrapiano che collega direttamente il secondo piano alla strada. In ultimo fu
nuovamente trasformata in residenza dagli attuali proprietari. A ricordo
rimangono solo le spesse mura e le feritoie oltre che l’impronta della mano
del “colono pigro” coperta da più mani di vernice.
La Turri Vecchia
oggi ospitata un'azienda forestale agrituristica, per maggiori informazioni
potete visitare il sito internet: www.micanet.net/silatour