Un senso di vigoria fisica, di potenza corporea, che sembra richiamare l’idea di personaggi delle opere scultoree e pittoriche di Michelangelo o le figure del barocco, contraddistingue vari disegni di Salvatore Carbone.
Colori cupi, pressati su carta o cartoncino, con densità da espressionismo tedesco, costituiscono la materia fondamentale del suo modo di rappresentare la realtà. Tuttavia, occorre precisare che egli è completamente estraneo ad ogni forma di eclettismo. Anzi, l’inventiva sbrigliata, la creatività prorompente risultano strutturate nel profondo del suo "Io" artistico. 
Una caratteristica in particolare, colpisce: quell’evidenziare una sorta di "zoomata", il fulcro degli interessi "privilegiati", minimizzando le componenti estranee alla scena centrale. Accade, ad esempio, per i soggetti femminili, dove, spesso, l’esibizione delle parti erotiche risulta prioritaria. Altri soggetti umani della sua galleria rivelano sofferenza, paura, solitudine, e comunicano angoscia. Le linee sono tracciate senza alcun tentennamento, con decisione, sotto una spinta interiore che non ammette compromessi o eufemismi.
Anche negli acrilici il cromatismo ha un notevole spessore e, oltre ai neri, si stagliano, sulle tele, azzurri, e verdi di grande suggestione che fanno sognare la purezza e la "glacialità" di laghi e cieli alpini della stagione invernale.
Carbone ha illustrato numerosi libri, tra cui Frammenti di Eraclito, Lapidi e amori Di Marziale, Ballate e Lasse di Villon a cura di Luciano Parinetto (Edizioni millelire) – Stampa Alternativa – e si è, pure, imposto all’attenzione dei critici e del pubblico in mostre personali e collettive.
Dal 5 al 30 maggio 1993, esporrà allo Studio Linea Arte di Milano i Tarocchi. In questi lavori, il pittore campano, accentua l’introspezione psicologica, caricandola di "vis".E si valorizza, ancora di più, come personalità artistica di respiro cosmopolita, che possiede la magica capacità di trasmettere emozioni e sentimenti.

            Milano 1993                                                          Paolo Riceputi
        

 
         
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