Rinaldo Caddeo
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LE MINIME ovvero cortocircuiti.

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Magari avessi una torre d'avorio in cui rinchiudermi.

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La vita, da I atto, è diventata un intervallo.

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L'ipocrita è un incosciente che non sa di dire la verità.

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Gli orologi non vedono l'ora.

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La risacca è la sintesi della storia.

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In tram ricordo di avere un corpo.

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Per entrare bisogna uscire.

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Per colpire il bersaglio occorre allontanarsi.

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Le parole non servono, siamo noi a servirle.

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Dovunque vada c'è qualcosa che non va: io.

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Il più difficile da dimenticare è il futuro.

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Il silenzio è la vertigine della conversazione.

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L'equilibrio è sempre sul punto di perdere l'equilibrio.

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Se lo spazio è fuori, dentro che cosa c'è?

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Nel frattempo il tempo non si ferma.

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Pensare positivo: il mondo esiste perché esiste!

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Non si fanno scoprire, le parole ci mettono a nudo.

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L'angoscia è l'ora esatta di un orologio guasto.

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La distrazione serve a far succedere qualcosa.

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La pornografia rappresenta le interiorità.

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Per mettere bene in chiaro le idee, decisero di spaccare le teste.

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La gente non sputa più, ingoia.

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La nudità copre i vestiti.

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La coscienza assolve ma esige continue dimostrazioni.

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Chi decide la guerra, si considera un sincero pacifista.

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Il lupo vuole bene alla pecora.

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Proclamata l'uguaglianza, si sentirono tutti diversi.

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Il Parlamento è il nostro corpo: la destra la sinistra il centro.

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Il nulla è dietro lo specchio.

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Non c'è come il niente.

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Il male è altruista.

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A furia di immaginare la realtà, la vediamo.

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6 miliardi, tra poco 10: a chi rivolgermi?

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Per quanto dotato, un cretino è sempre un cretino.

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Mentre lo aspetti il tempo se ne va.

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La ragione è insopportabile perché vuole avere ragione.

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Peggio della vita è solo la morte.

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Aggiornato il 15/04/2003