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L'influenza aviaria
(Da: l'influenza aviaria: rischi, informazioni
e misure preventive - Ministero della Salute - Centro nazionale per la
prevenzione e il Controllo delle Malattie)
www.ministerosalute.it
www.who.int
www.notamax.it
Anche se non si può affermare con assoluta
certezza, esiste la possibilità che nei prossimi anni il mondo si
troverà a dover affrontare una nuova pandemia influenzale, vale a
dire una forma di influenza le cui caratteristiche ne permettono
la diffusione al mondo intero. Si tratta di un evento che, ove si
verificasse, come è accaduto ad intervalli ricorrenti nel secolo
scorso (si ricorda ad esempio la "spagnola" del 1919 o
"l'asiatica" del 1957), potrebbe mettere in pericolo la salute e
la vita di milioni di persone. Gli effetti di una eventuale
pandemia possono tuttavia essere contenuti dalle adeguate misure
preventive che i progressi scientifici e tecnologici,
l'accresciuta collaborazione internazionale e gli scambi di
informazione hanno reso possibili e che devono essere messi in
atto ogni qual volta si rilevi un elevato rischio. Questo breve
opuscolo - elaborato dal Ministero della Salute e dal Centro
Nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie - vuole
fornire alcune informazioni pratiche per avere una visione
corretta ed equilibrata del fenomeno, sia per evitare inutili
allarmismi sia per non farsi trovare impreparati di fronte ad una
eventuale emergenza. |
Cos'e l'influenza aviaria
L'influenza aviaria è una malattia virale. Il nome deriva
dall'animale ospite del virus influenzale, in questo caso i volatili.
Colpisce perlopiù gli uccelli selvatici che fungono da serbatoio e
possono eliminarlo attraverso le feci. Solitamente tali uccelli non si
ammalano, ma possono essere molto contagiosi per gli uccelli domestici
come polli, anatre e tacchini, animali da cortile con cui gli uomini
entrano in contatto con maggiore facilità. I virus che causano
l'influenza aviaria sono di diverso tipo: al momento, quello che suscita
maggiori preoccupazioni, avendo causato diversi casi di malattia, anche
mortale, nell'uomo, è il virus A/H5N1. Questo virus può
sopravvivere nei tessuti e nelle feci degli animali infetti per lunghi
periodi, soprattutto a basse temperature (oltre 4 giorni a 22°C e più di
30 giorni a 0°C). Al contrario, esso e sensibile all'azione del calore
(almeno 70°C) e viene completamente distrutto durante le procedure di
cottura degli alimenti. Al momento, la sua trasmissione è stata
dimostrata soltanto da animali infetti all'uomo a seguito di contatto
stretto con volatili vivi infetti: nei Paesi con focolai di virus di
influenza aviaria H5N1 non è stata dimostrata alcuna evidenza di
trasmissione dell'infezione da uomo a uomo, né di trasmissione
attraverso il consumo di pollame o uova.
Sono stati rilevati casi di
influenza aviaria da virus A/H5N1 in Russia, Kazakhstan, Cambogia, Cina,
Indonesia, Giappone, Laos, Corea del Sud, Thailandia, Vietnam. gli
esperti temono però che soprattutto le migrazioni degli uccelli
selvatici contribuiscano a diffondere il virus sulle rotte di volo e
quindi anche in Europa.
La stabilità e la resistenza del virus
aviario |
Condizione |
Tempo di
sopravvivenza |
a temperatura bassa, nelle feci |
circa una settimana |
a 4°C, nell'acqua |
circa un mese |
a 60°C, nell'acqua |
circa 30 minuti |
a 100°C, nell'acqua |
circa 2 minuti |
a esposizione diretta della luce
solare |
circa 40-48 ore |
a esposizione diretta di raggi
ultravioletti |
si inattiva immediatamente |
in ambiente acido ph 4,0 |
sopravvive |
nella glicerina |
sopravvive circa un anno |
in solventi organici: etere,
cloroformio, acetone.. |
si inattiva
immediatamente |
in disinfettanti comuni, agenti
ossidanti, acidi diluenti, alogeni (cloruro, iodio), ecc. |
si inattiva
immediatamente |
Modalità di trasmissione e fattori di rischio
La trasmissione dei virus aviario H5N1 può avvenire:
|
→ |
|
da animale ad
animale della stessa specie |
|
→ |
|
da animale a uomo.
Si parla in tal caso di
"salto di specie" |
L'uomo può, quindi, infettarsi con virus dell'influenza
aviaria a seguito di contatti con animali infetti, con le loro deiezioni
o resti di macellazione. la trasmissione diretta dagli uccelli selvatici
all'uomo non è stata osservata; è necessario che il virus si trasmetta
dal selvatico al domestico per acquisire capacità di trasmettersi
all'uomo. Nel caso dell'influenza aviaria, alla data di pubblicazione
del presente opuscolo, la trasmissione del virus H5N1 risulta dimostrata
da animale ad animale e da animale ad uomo (a seguito di contatto
stretto con volatili vivi infetti). Nei Paesi con focolai di virus
dell'aviaria non è stata dimostrata evidenza di trasmissione
dell'infezione da uomo a uomo, né di trasmissione attraverso il consumo
di pollame o uova.
Le persone più esposte al rischio sono, quindi:
-
persone che, per attività lavorativa,
sono a contatto con animali infetti.
-
persone "conviventi" con animali
infetti nel loro ambiente naturale, così come i lavoratori di
allevamento intensivi.
-
persone che per cultura e tradizioni
alimentari consumano carni e/o sangue di animali infetti non cotti.
-
persone che vivono in condizioni
igienico sanitarie precarie e che consumano acque contaminate da
liquami.
Quali sono i sintomi dell'influenza aviaria nell'uomo
Il virus A/H5N1 inizialmente, in genere, provoca i
sintomi caratteristici di una comune influenza, febbre al di sopra di
38°C, tosse, mal di gola, dolori muscolari, ma rapidamente il quadro
clinico si complica con polmonite, e gravi difficoltà respiratorie
acute. A volte il quadro clinico è atipico e compaiono rapidamente
febbre, diarrea, o anche coma, senza sintomi respiratori. Altri tipi di
virus aviari provocano quadri diversi: i virus di tipo A/H2N2 hanno
causato sintomi lievi e virus A/H7N7 hanno dato soprattutto
manifestazioni oculari (congiuntiviti) o manifestazioni simili
all'influenza stagionale.
Perché l'influenza aviaria deve essere tenuta sotto controllo.
Se il virus cambia abito...
I virus influenzali mutano continuamente e questi
mutamenti possono essere "minori" o "maggiori". I cambiamenti minori si
verificano continuamente: sono quelli che ogni anno provocano le
epidemie di influenza. Nei confronti di un virus che ha subito una
mutazione minore, la popolazione ha parziale immunità e, quindi, una
parziale protezione nei confronti del virus. Se, invece, il virus va
incontro a mutazioni "maggiori" tutta la popolazione mondiale risulta
suscettibile nei confronti del virus che, in questo caso, non trova
nell'uomo armi sufficienti per essere combattuto e si diffonde
provocando malattia anche mortale. Queste ultime mutazioni si possono
verificare, ad esempio, quando un virus umano e un virus aviario
"scambio" il loro patrimonio genetico, oppure quando il virus da una
specie animale passa ad un'altra (particolarmente pericoloso è, al
riguardo, il passaggio dagli uccelli al maiale); tramite questo
passaggio il virus può acquistare la capacità di trasmettersi all'uomo e
provocare la malattia. Esiste, dunque, il rischio che cambi "abito"
riuscendo così a trasmettersi da uomo a uomo. In questa eventualità ci
potremmo trovare di fronte a un'emergenza di proporzioni straordinarie,
una pandemia appunto, con importanti ripercussioni sulla vita sociale,
sanitaria ed economica.
La comparsa di un virus influenzale
completamente diverso da quelli precedenti, non è di per sé sufficiente
a determinare una pandemia. Occorre anche che il nuovo virus sia capace
di trasmettersi da uomo ad uomo in modo efficace.
Infatti, perché si generi una pandemia è necessario che:
-
emerga un nuovo sottotipo virale nei
confronti del quale la popolazione non abbia un adeguato patrimonio
anticorpale.
-
il nuovo virus sia in grado di
replicarsi nell'uomo.
-
il nuovo virus sia in grado di
trasmettersi efficacemente da uomo a uomo ovvero di creare una catena di
trasmissione in grado di causare un'epidemia.
Cos'è una pandemia influenzale e come si verifica
Contrariamente alle normali epidemie di influenza, una
pandemia coinvolgerebbe larghi strati di popolazione. Saremmo tutti
egualmente a rischio. La pandemia, infatti, è una epidemia che si
estende in breve tempo in tutta la popolazione del globo tramite la
rapida diffusione di un virus influenzale di tipo "A" (esistono
anche virus di tipo "B" e "C" che non rientrano nel nostro caso).
L'evento pandemia comporta un forte impatto sulla popolazione, non solo
su quella definita "a rischio" di influenza o di influenza aviaria, ma
potrebbe presentarsi con una aumentata incidenza anche negli individui
sani. Le passate pandemie di influenza hanno comportato numeri
elevatissimi di malati, ricoveri e decessi, con gravi implicazioni
sanitarie, sociali ed economiche.
Le pandemie del passato
Nel corso del
1900 la comparsa di nuovi sottotipi di virus influenzali di tipo A
ha causato 3 pandemie, che si sono diffuse in tutte il mondo entro
un anno dalla scoperta.
1918-19, l'epidemia spagnola
A(H1N1). Così chiamata
perché sembra si sia sviluppata a partire di un decesso avvenuto
nella casa reale spagnola, causò il più elevato numero
di decessi per influenza anche si i dati sono molto incerti e
variano da 20 fino a 40-50 milioni di persone in tutto il mondo.
Molti decessi avvennero nell'arco di pochi giorni dall'infezione,
altri per complicanze successive. circa la metà dei casi si
riscontrò tra giovani e adulti in buona salute. I virus
dell'influenza A di sottotipo H1N1, dopo un periodo di assenza di
circolazione nell'uomo (dal 1958 al 1977), sono ricomparsi e
continuano a diffondersi nella popolazione umana.
1957-58, influenza asiatica A(H2N2).
Causò settantamila morti negli Stati Uniti.
Il virus identificato per la prima volta in Cina nel febbraio
1957, si diffuse a giugno dello stesso anno in America e nel resto
del mondo.
1968-69, influenza di Hong Kong A(H3N2).
Responsabile di circa 34.000 decessi negli
Stati uniti, il virus venne identificato per la prima volta a Hong
Kong agli inizi del 1968 e si è diffuso più tardi in America.
Anche questo sottotipo è ancora in circolazione. |
Quali sono le misure preventive per ridurre il rischio di di contagio e
di diffusione dell'influenza aviaria
Il periodo di incubazione è molto breve e la possibilità
di confonderla clinicamente con altre infezioni delle alte vie aeree
fanno dell'influenza aviaria una malattia subdola. Il vaccino contro
l'influenza aviaria è in fase di sperimentazione. La vaccinazione
antinfluenzale con il vaccino trivalente in uso nella corrente campagna
vaccinale, pur non conferendo una protezione specifica verso il ceppo A
(H5N1), è utile al fine di evitare la co-infezione, ovvero la
contemporanea infezione da virus influenzali umani e virus aviario.
I cittadini cosa possono fare?
Se comparisse anche nel nostro Paese il virus dell'influenza aviaria
tutti potremmo contribuire a limitarne la diffusione. in quella
circostanza sarà importante:
-
evitare il contatto con pollame o uova
non ufficialmente certificati da autorevoli autorità competenti.
-
rispettare con spirito collaborativo
le norme promulgate dagli enti sanitari per evitare il contagio.
-
rispettare in modo particolare le
norme igieniche principali, sia personali sia rispetto al contatto con
gli animali.
-
in caso di sospetta influenza avvisare
immediatamente il medico di fiducia per gli opportuni consigli.
Raccomandazione per i viaggiatori che si recano in zone
affette da influenza aviaria
(Organizzazione Mondiale della Sanità)
Al momento, non c'è motivo perché si applichino
restrizioni ai viaggi verso zone dove si sono sviluppati focolai di
influenza aviaria. Ė necessario, però, tener presente alcune
raccomandazioni di ordine precauzionale:
-
rispettare, al massimo, le regole
igieniche e alimentari.
-
lavarsi spesso le mani con acqua calda
e sapone.
-
non consumare carni crude o poco
cotte.
-
evitare contatti con animali vivi e
morti, in particolare pollame e suini.
-
evitare zone rurali e non frequentare
mercati e fiere dove vi sia commercio o esposizione di animali.
-
evitare contatti con allevamenti dove
si sono verificati casi di animali malati, eliminati o contagiati da
influenza aviaria.
-
se si entra in contatto con ambienti
dove si sono verificati i casi sopra citati, è necessario lavare bene le
mani e controllare la temperatura corporea per sette giorni.
-
in caso di temperatura superiore a
37,5°C, consultare il medico per il trattamento necessario.
-
lavare e disinfettare accuratamente
qualsiasi superficie o stoviglia toccata da pazienti o da persone con
sospetta influenza: il virus è sensibile ai comuni disinfettanti
(etanolo al 70% e ipoclorito di sodio allo 0.01%) e se ne consiglia
l'uso sia per superfici non porose (plastica e acciaio) che porose
(stoffe e carta).
-
in caso di contatto con animali morti
per influenza aviaria, consultare il proprio medico per decidere il
trattamento.
-
evitare contatti con i pazienti
affetti da H5N1 specialmente quando sono contagiosi.
-
se si visita un paziente affetto da
H5N1 seguire le norme stabilite dallo staff ospedaliero indossando
camici, mascherine, guanti, ecc...
-
indossare protezioni speciali quando
si hanno contatti diretti con il paziente o con l'ambiente dove il
paziente soggiorna (il Kit di protezione comprende maschera, camice,
guanti, e occhiali).
-
informarsi sul modo di utilizzare le
protezioni (es. come indossare la maschera sul viso, ecc..).
-
quando si lascia la stanza del
paziente affetto da H5N1 e necessario togliersi le protezioni e lavarsi
bene le mani almeno per 90 secondi con acqua e sapone.
Raccomandazioni per i consumatori
(valide, comunque, per la prevenzione delle malattie veicolate dagli
alimenti)
-
comprare pollame garantito per origine
e provenienza.
-
leggere con attenzione l'etichetta per
controllare provenienza, data di scadenza e temperatura di conservazione
consigliate dall'azienda produttrice.
-
assicurarsi che la cottura della carne
si completa.
Indipendentemente dall'influenza aviaria, è importante
eseguire anche questi accorgimenti:
-
tenere la carne a temperatura ambiente
il meno possibile prima di collocarla nel frigorifero o nel freezer.
-
separare nel frigo gli alimenti crudi
da quelli cotti per evitare contaminazioni incrociate con altri cibi.
-
lavarsi accuratamente le mani dopo
aver toccato alimenti crudi.
-
lavare sempre con sapone gli utensili
e le superfici della cucina.
Quali sono le misure preventive che le autorità possono mettere in
atto in caso di pandemia
Si ribadisce che una pandemia è un evento probabile ma
non si ha alcun elemento di certezza per indicare quando si verificherà
né da dove avrà origine. Le informazioni seguenti sono, pertanto,
indicative in relazione a quanto i paesi del mondo stanno facendo per
contenere l'influenza pandemica ovunque si possa originare e ritardarne
la diffusione al fine di guadagnare tempo per mettere a punto la vera
arma, vale a dire il vaccino pandemico. L'Italia, l'Unione Europea,
altri paesi, le Organizzazioni internazionali, in primis (OMS, FAO)
hanno stabilito e/o stanno perfezionando piani di azione dettagliati per
fronteggiare una eventuale pandemia. Grazie anche ad una accurata
campagna di sensibilizzazione a livello mondiale, la maggioranza dei
Governi sta pianificando infatti gli eventuali interventi di emergenza
ad adottando le necessarie misure preventive con iniziative che variano
a seconda del grado di diffusione dell'influenza aviaria. L'Italia ha
attuato un piano pandemico che può essere reperito sul sito del
Ministero della Salute (www.ministerosalute.it) e, in accordo con i
partners dell'Unione Europea e con le organizzazioni internazionali
competenti, contribuisce al piano pandemico globale. Si consiglia per
ulteriori informazioni anche di consultare il sito dell'OMS (www.who.int/csr/).
La pandemia sarà dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della sanità
immediatamente quando si isolerà il virus con le caratteristiche
illustrate prima. In assenza di tale dichiarazione la pandemia non c'è,
nonostante le frequenti notizie allarmistiche spesso prive di solido
fondamento scientifico.
Le misure igienico - sanitarie per fronteggiare una eventuale emergenza
per pandemia
In caso di pandemia diventa strategico assumere una serie
di misure generali che riducano o rallentino il più possibile la
diffusione del virus in attesa della disponibilità del nuovo vaccino.
Le misure che seguono potrebbero essere
adottate così come descritte o modificate parzialmente o totalmente in
relazione alle caratteristiche del virus che provocherà la pandemia.
Cordoni sanitari di frontiera. Nelle fasi
immediatamente precedenti il diffondersi di una pandemia, le persone
provenienti da zone dove si siano manifestati i casi iniziali potrebbero
essere sottoposte a controlli nei luoghi d'ingesso, principalmente negli
aeroporti di Roma e Milano (o in aeroporti di altri Paesi di
destinazione finale o di transito); in queste sedi vi sono percorsi
separati per passeggeri e gli equipaggi che provengono da zone affette;
il personale sanitario, adeguatamente formato, potrà effettuare il
controllo sanitario dei passeggeri ed, eventualmente, provvedere
all'isolamento per almeno 7 giorni delle persone con sintomatologia
sospetta e alla sorveglianza attiva nei confronti di coloro che sono
venuti a contatto con persone con sintomatologia sospetta.
Isolamento. Si tratta di una misura di restrizione al movimento o
alle attività di una persona affetta da malattia contagiosa. A livello
ospedaliero potrà effettuarsi un isolamento delle persone infette in
apposite aree con camere a pressione negativa e zona filtro, assistite
da personale che utilizza tutti i dispositivi di protezione individuale
(mascherina, sopraveste, soprascarpe, occhiali per le congiuntive)
praticamente un contesto di asepsi. l'isolamento può interessare
contemporaneamente anche vari pazienti affetti dalla stessa patologia.
La quarantena. Si opera nei confronti di malati o persone sane
che hanno avuto contatto con persone affette dalla malattia contagiosa.
questo tipo di restrizione può essere effettuata a domicilio con una
sola persona che, assistendo il paziente, prende le opportune
precauzioni di protezione individuale.
La sorveglianza. Si effettua anche un'attività di sorveglianza a
domicilio nei confronti di persone sane che sono state esposte a
contagio.
Misure generali di protezione collettiva. I diversi piani
nazionali potrebbero altresì prevedere in caso di emergenza linee guida
di comportamento per il controllo della diffusione del virus pandemico
nella comunità intese a ridurre o persino proibire affollamenti negli
ambienti chiusi per ridurre la carica virale, evitando di
frequentare fiere, teatri, cinema, sale concerti, mezzi di trasporto
pubblici, scuole, ecc... Potrà altresì essere previsto, anche negli
ambulatori medici, l'obbligo di indossare mascherine (sia per i pazienti
che per il personale sanitario).
Limitazioni viaggi. può essere prevista dai piani pandemici la
restrizione di viaggi, del trasporto (di persone e cose) e dei commerci,
in accordo con i dicasteri interessati (Ministeri della Salute, del
Commercio, del Turismo, etc..). Le compagnie di trasporto avranno anche
istruzioni sulle misure da adottare in situazioni di emergenza pandemica.
Come combattere l'influenza pandemica
Le due armi a disposizione sono: il
vaccino ed i farmaci antivirali.
Il vaccino
La diffusione della pandemia può
essere arrestata solo mettendo a punto un vaccino che idealmente
dovrebbe essere somministrato, inizialmente alle persone che
devono far fronte all'emergenza e mantenere efficienti i servizi
essenziali del Paese e, successivamente, a tutta la popolazione.
Fino a quando la pandemia non sarà iniziata,
non è possibile allestire dei vaccini specifici: questo perché non
si sa quale sarà il virus responsabile della pandemia.
Va quindi tenuto presente che, almeno all'inizio
dell'esplosione di pandemia, la popolazione sarebbe esposta al
contagio e la prevenzione dovrebbe basarsi su altre misure
(isolamento, farmaci, ecc...). È probabile che non si riesca a
mettere a punto un vaccino durante le prime fasi della pandemia.
nel passato, quando le comunicazioni e le opportunità di viaggio
erano minori, i ceppi pandemici si sono diffusi in tutto il mondo
in circa sei mesi. Tale rapidità non consentirebbe di allestire e
distribuire capillarmente un vaccino "ad hoc". Una volta
identificato il virus, è necessario qualche mese di tempo perché
il vaccino sia disponibile. Tuttavia, grazie alle nuove conoscenze
scientifiche, l'Organizzazione MOndiale della Sanità sta lavorando
per produrre un virus prototipo che costituirà la base per
l'allestimento di un vaccino specifico.
I farmaci
antivirali
Per arginare il fenomeno e in
attesa del vaccino è possibile ricorrere all'utilizzo dei farmaci
antivirali. Gli antivirali bloccano la replicazione del virus
nell'organismo, riconducendo da un lato la quantità di virus che
può diffondersi e dall'altro la gravità e la durata dei sintomi.
Per ottenere maggiori informazioni sugli antivirali, sulle
modalità d'uso e sulla loro efficacia è necessario rivolgersi al
medico di fiducia o alle locali autorità sanitarie. Va tenuto
presente che il ministero della salute italiano si è adoperato per
acquisire le scorte di farmaci necessarie a coprire il fabbisogno
italiano, secondo le indicazioni dell'Organizzazione Mondiale
della Sanità, che ha sottolineato come questi farmaci siano da
mettere a disposizione della popolazione in caso di pandemia. In
caso di emergenza i farmaci saranno disponibili mediante una
catena distributiva stabilita dalle nostre Autorità Sanitarie. |
Raccomandazioni per l'uso di antivirali
La disponibilità di farmaci specifici contro il virus
dell'influenza costituisce un elemento importante nella preparazione
della risposta ad un'eventuale pandemia influenzale, purché si tengano
presenti le avvertenze e le indicazioni che seguono.
-
Durante un'eventuale pandemia influenzale, i farmaci
antivirali servono per il trattamento delle persone che hanno contratto
l'influenza da virus pandemico perché possono probabilmente mitigare la
gravità, ridurre il rischio di complicanze e di morte.
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Durante una pandemia influenzale, i farmaci antivirali
possono essere anche impiegati per persone che hanno avuto un contatto
stretto con un caso di influenza da cui potrebbero essere state
contagiate. In particolare, quest'uso può rivelarsi utile, nelle prime
fasi della pandemia, quando la persona esposta al contagio svolge
compiti di pubblica utilità, come il personale sanitario e di
assistenza.
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Durante una pandemia influenzale, i farmaci antivirali
non sono utili per una chemioprofilassi generalizzata e continuativa. I
motivi sono diversi: intanto. non è noto se la loro assunzione
prolungata potrebbe dare origine a fenomeni di tossicità; inoltre, sono
utili solo se assunti immediatamente prima di un'esposizione o nel giro
di 48 ore dall'esposizione.
-
Nelle simulazioni di cosa può succedere in caso di
pandemia influenzale, è stato messo in evidenza che l'uso di massa dei
farmaci antivirali, non è in grado di ridurre in maniera importante il
numero dei casi di influenza.
Gli antivirali, correttamente usati, possono essere
considerati come un valido supporto alla vaccinazione per la gestione di
tale patologia. Nelle situazioni di rischio reale gli antivirali
potrebbero giocare un ruolo significativo nella riduzione di mortalità e
morbilità, specialmente durante le prime fasi, quando non è ancora
disponibile un vaccino efficace. Il loro utilizzo potrebbe essere preso
in considerazione per tutti coloro che sono a maggior rischio di
infezione, la valutazione dei quali dovrebbe essere supportata dai dati
epidemiologici locali. La profilassi di massa dei bambini non è
raccomandata. Il razionale del loro utilizzo sarà definito dai Piani
Pandemici dei vari Paesi, tenendo sempre in considerazione le
indicazioni fornite dell'OMS.
Gli interventi che il Ministero ha adottato
L'influenza stagionale, l'influenza aviaria e una
pandemia influenzale sono tre fenomeni assolutamente distinti che però
possono essere ricondotti ad un comune denominatore: il virus
influenzale e le sue mutazioni. Quindi, tutte le azioni ed i
provvedimenti destinati a controllare la diffusione del virus
influenzale possono sortire effetto comune sui tre fenomeni distinti.
Il Ministero della salute ha, quindi, implementato iniziative volte a
promuovere ed incrementare la vaccinazione contro l'influenza stagionale
nelle categorie a rischio. È stato rafforzato il sistema di sorveglianza
epidemiologica e virologica dell'influenza che si basa su una rete di
medici "sentinella" e su 15 laboratori di riferimento diffusi in tutto
il territorio nazionale. Sono state disposte misure di carattere
preventivo nel settore degli allevamenti di volatili e misure
veterinarie fra cui l'obbligo di registrazione delle aziende di volatili
da cortile presso le ASL e l'obbligo di etichettatura delle carni
avicole. Altre misure prevedono la restrizione e l'intensificazione dei
controlli alle importazioni sui prodotti di origine animale, soprattutto
nei confronti delle specie sensibili alle infezioni. È stata costituita
una "task force influenza"che fornisce indicazioni tecnico -
scientifiche al Ministero della Salute, compreso l'aggiornamento del
piano di risposta alla pandemia influenzale. Sono stati stipulati
accordi con le aziende produttrici di vaccino antinfluenzale tesi ad
incrementare la capacità produttiva, la ricerca e la fornitura di
vaccino pandemico nel momento in cui sarà prodotto. Sono stati già
acquistati e conservati cicli terapeutici di antivirali e si sta
procedendo ad acquistare dosi aggiuntive.
www.salvelocs.it
marzo 2006
Le indicazioni che
troverete tra queste pagine vengono fornite al solo scopo informativo
e non possono sostituire la consulenza di un medico. Ricordate che l'autodiagnosi
e l'autoterapia possono essere pericolose. E' possibile rintracciare
dei centri dove con breve attesa e pagando un ticket si può essere
visitati. Anche il vostro medico di famiglia potrà esservi di aiuto.
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