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IL PIRATA DELL'ISOLA DEI BONSAI Romanzo Riassunto La vicenda, che si sviluppa nellarco di circa trentanni, a partire dagli Anni Novanta, inizia con lincontro fra Teo e Cristina. I due erano fidanzati e non si vedevano da cinque anni. Questincontro apre la narrazione ad una serie di avvenimenti tra passato e presente. Tra una storia damore e una vita avventurosa, Teo scoprirà di essere padre di Simonetta, una bambina di quattro anni, sordomuta dalla nascita, avuta da Cristina quando lui era ancora studente. Una scoperta che cambierà la sua vita. Teo è un giovane ingegnere informatico che vuole realizzare un sogno: rendere libero il Web da ogni forma di controllo e di censure e metterlo al servizio dellArte. Il progetto sembra ambizioso, ai limiti dellimpossibile, eppure lo realizzerà. Nella Prima Parte, in un intreccio tra realtà e ricordi, si scoprirà che Teo è un hacker, un pirata informatico che lavora per la multinazionale Generalsoft. È diventato hacker per vendicarsi proprio della Generalsoft, che lo aveva scartato ad una selezione per manager. Ottimo studente, laureatosi discutendo una tesi rivoluzionaria, Teo viene assunto dalla stessa multinazionale per svolgere mansioni di secondo piano ed è inoltre costretto ad accettare un basso stipendio. Nella sua attività di hacker, Teo si firma "Il Vendicatore", riscuotendo successo in Internet ("non cerano hacker che non avessero tentato di imitarne le imprese"). Facendo lInsider trading, Teo accumula unimmensa ricchezza che in seguito gli servirà per comprare unisola nellOceano Pacifico, che diventerà poi il centro della sua attività. La Generalsoft, frattanto, assolda dei killer per dare la caccia a Teo. Una caccia alluomo che fa prendere, a quello che sembra essere un romanzo damore, un risvolto da thriller. Questa caccia, ordinata dal Consiglio dAmministrazione della Generalsoft per smascherare e punire colui che ha causato danni alla multinazionale per milioni di dollari, crea una serie di circostanze, tra le quali la morte di uno dei due killer nellappartamento di Teo. Di qui laccusa di omicidio che trascina Teo in carcere. Ed è proprio in carcere che incontra Padre Ruggero, il cappellano, che lo aiuta a capire che la pirateria informatica può essere usata per il Bene e può diventare unArte o servire lArte. Con uno stratagemma informatico, Teo evade e, con Cristina e Simonetta, si stabilisce su unisola del Pacifico, da lui ribattezzata Hope Island, dove fonda una sorta di Comunità che accoglie tutti gli hacker che condividono le sue Idee e che siano disposti a contribuire allo sviluppo del suo progetto. ("Hope venne interpretato sia come "Speranza", sia come acronimo per Hacker On Planet Earth.") Hope Island è unisola fuori dalle acque territoriali, dove viene studiato e realizzato il sogno di Teo, una nuova forma di comunicazione che diventerà Arte e con la quale tutto ciò che prima era carta scritta, diventa "realtà" nella mente di chi ne usufruisce. Ad Hope Island si tiene il primo Hackemeeting mondiale, che diviene un grande HackLab permanente. Un laboratorio in cui i partecipanti, esperti dinformatica, artisti e tecnici elettronici, possono sperimentare la passione per la telematica e linformatica creativa. In capannoni prefabbricati, simili nellaspetto a grandi officine, i giovani inventano programmi e nuovi strumenti per utilizzare al meglio i software. Ciascun programmatore può concentrarsi su aspetti specifici di utilizzazione e ne apporta miglioramenti sino a trovare la soluzione ottimale. Altri programmatori, invece, lavorano sugli stessi programmi per metterli alla prova e trovarne i difetti. Si viene così a creare una sorta di palestra, dove lallenamento tra hacker diventa una sfida per superare barriere apparentemente insormontabili. Hope Island diviene così un Porto Franco dellUniverso informatico, un posto in cui è obbligatorio transitare per chiunque abbia qualcosa da dire, qualcosa di innovativo da offrire e che voglia regalarlo allUmanità. "Era stata decretata la fine della lettura di un romanzo e veniva battezzata lera della percezione di un romanzo. LEra dei microchip X9. Lera degli Psicolibri. Gli hacker divennero moderni copisti e molti romanzi vennero trasformati in un insieme di impulsi. Una grandissima combinazione di impulsi. Il problema non era quello di creare un programma che producesse semplicemente un film mentale. E non era neppure Realtà Virtuale. Quella ormai era storia passata. Oggi veniva creato un programma che permetteva di vivere le emozioni, i sentimenti e lo stato danimo dei personaggi di un romanzo." Solo alla fine il lettore scoprirà che Simonetta, ormai adulta e ormai "guarita" grazie alle tecniche della scienza, aveva rivissuto, con la nuova Arte creata dal padre, il diario di Teo. Nel corso della narrazione vari personaggi contribuiscono alla formazione e maturazione di Teo che, da semplice pirata informatico, si trasforma in ideologo del Web. Tra i personaggi descritti vi sono due terroristi, che vogliono ricostituire una Colonna di Brigate Rosse. Uno dei due terroristi è una ragazza, Adriana, che col suo amore vorrebbe convertire Teo alla Lotta Armata. La Rivoluzione contro lImperialismo della Globalizzazione dovrebbe essere narrata e propagandata in Internet e perciò vogliono arruolare Teo. I tentativi di Adriana sono vani. Lei morirà di AIDS in carcere. Il consiglio damministrazione della Generalsoft, i killer, le vicende del passato di Teo, i compagni di carcere, sono altri elementi che fanno risaltare la figura del protagonista. Infine sono ricordati e descritti gli ultimi discendenti del popolo Maohi, che vivono nellisola incontaminata e con paesaggi mozzafiato. Quellisola scelta da Teo come ultima dimora. Il funerale di Teo si svolgerà nella tradizione di questo popolo. Una tradizione che il pirata ha sempre salvaguardato, pur vivendo egli stesso con la tecnologia del Villaggio Globale. Teo morirà nelle sue officine informatiche. "Come nel vecchio west dei pionieri che fecero lAmerica, anche in quellisola nel pacifico il retro della casa era diventato il cimitero di famiglia" che Teo ha voluto ornato con migliaia di bonsai, quei bonsai che sono stati la seconda passione di Teo. Quella seconda passione che in passato lo hanno salvato, dalla morte prima e dalla prigione poi. Quei bonsai che, forse, con i segreti racchiusi tra le radici, potrebbero essere la salvezza dellUmanità. lettera di un editore: Edizioni Pendragon info@pendragon.it Bologna, 13 maggio 2003 Salvino Lorefice 97100 Ragusa salvino.lorefice@tiscali.it Gentile Sig. Lorefice, ho letto con interesse il suo romanzo "Il pirata dell¹isola dei bonsai" trovandolo una lettura. scorrevole e piacevole. La storia, che lei è riuscito a raccontare con una scrittura ben dosata ed equilibrata, è densa e ricca di avvenimenti. Il suo spaziare fra i sentimenti, gli affetti, la politica, la socio-tecnologia e la comunicazione, intesa in tutti i suoi aspetti, nobilita il romanzo. Il suo Teo, cavaliere (quasi) senza macchia di quest¹inizio millennio, regge bene la parte e così gli altri protagonisti/e. Credo di poter senz¹altro affermare che il libro ha ben di più che la cosiddetta "dignità di stampa". Non siamo in grado però di accollarci il rischio imprenditoriale dell¹edizione, che crediamo difficilmente potrà vendere in libreria le 1000 copie che ne coprirebbero i costi. Se lei, direttamente o attraverso amici o sponsor, potesse garantire 300 copie vendute saremmo ben lieti di inserire il suo volume nel nostro catalogo. Ringraziandola per averci contattato, Cordiali saluti Antonio Bagnoli |