sito  web di  Salvino Lorefice
HOME

autore scrittore di testi teatrali narrativa commedie atti unici monologhi romanzi titoli riassunti personaggi delle opere.                                                                                   per  contatti:     salvino.lorefice@tiscali.it

teatro

narrativa

immagini in miniatura

poesie e canzoni

format progetti per trasmissioni televisive

una curiosità che riguarda i nati sotto il segno del cancro

granchio.jpg (15536 byte)

vuoi ricevere gratis il testo integrale di una o più opere?

vuoi rappresentare una mia commedia?

vuoi pubblicare un mio romanzo?

VUOI UN  OMAGGIO?

scrivimi

links

swewa  e paola (attrici)

il mio blog

 

Genj malefici e Gatti Mammoni

Romanzo

Questo romanzo è stato pubblicato da "Michele Disalvo Editore" nel Luglio 2000 e marzo 2001

              E' in vendita anche on line su www.disalvoeditore.it  (Acquistabile in contrassegno)

a soli 7,20 euro   (vedi copertina)

Riassunto – scaletta

Prima Parte: è narrata la vicenda di due novelli sposi, Pepè e Assuntina, che vanno in viaggio di nozze a Palermo, in coincidenza dei festeggiamenti di Santa Rosalia. Durante la visita ad un vecchio e cadente palazzo del Settecento sentono una voce provenire da oltre una parete di marmo. Quella voce narra una strana storia del passato in cui agiscono dei Geni Malefici e Gatti Mammoni. Alla fine della storia, e in modo misterioso, i due sposini vengono "risucchiati" oltre la parete di marmo. Da quella stessa parete vengono contemporaneamente "espulsi" due personaggi della storia poco prima narrata: uno è proprio il narratore e l’altro è sua moglie. I due erano stati posti sotto un incantesimo e finalmente se ne liberano a scapito di Pepè e Assuntina, che ne prendono, loro malgrado, il posto.
Seconda Parte: due fidanzati, Bartolo e Maria Luigia, vengono in possesso di un manoscritto, in cui è narrata una storia del passato, che poi risulterà essere incompleta. Durante una visita allo stesso palazzo visitato da Pepè e Assuntina, i due fidanzati subiscono la stessa sorte, vengono cioè risucchiati oltre la parete di marmo. Il manoscritto ritrovato narra di un cavaliere che, per sfuggire alle sue pene d’amore, si reca nella Tunisia del Settecento, esoticamente descritta. Le sue avventure sono quelle di un cavaliere errante, deluso in amore, e che, dopo un duello, va a trovare un Sultano suo amico, ma nell’harem di quest’ultimo vi ritrova la sua amata, a sua volta desiderata dal Sultano, che l’aveva comprata. Inutile dire che i due, da amici, diventeranno rivali. Inizia una guerra d’amore che sfocerà in un finale a sorpresa.
Terza Parte: vi si ritrovano i simpatici personaggi della Prima Parte, i due sposini Pepè e Assuntina. Però, stavolta, costoro sono nel passato e si aggirano come fantasmi tra corridoi e stanze del palazzo, che ora è riccamente arredato. Infatti, sono prossime le nozze dei due sposini di cui hanno preso il posto. Indossando gli abiti del ‘700, quelli che avrebbero dovuto indossare gli sposini finiti sotto incantamento, si adattano all’ambiente e si rendono perciò visibili agli ospiti-invitati. In questa terza parte si mescolano le avventure dei personaggi "moderni" con quelli del passato, con conseguente mescolamento di stile narrativo e di situazioni. E si creano delle scenette divertenti, con improbabile interpretazione di vita di corte da parte dei due novelli sposi, che comicamente "vivono" i festeggiamenti, dettagliatamente descritti, del loro matrimonio-altro. Anche Bartolo e Maria Luigia "arrivano" nel passato, in tempo per vivere quell’esperienza. In pratica, i quattro si ritrovano in un mondo in cui dovranno lottare per uscirne.
Quarta Parte: le due coppie, per evitare di essere sottoposti all’incatesimo ormai imminente, si adoperano per trovare la via per il ritorno "al presente", ma vengono assaliti e catturati da un gruppo di Gatti Mammoni. I Gatti Mammoni, vengono a sapere i quattro fuggitivi, sono esseri simpatici che vivono nelle storie e si nutrono di storie e libereranno i quattro eroi solo se racconteranno una storia. Maria Luigia, che ha ancora con sé il corposo manoscritto ritrovato da Bartolo, legge ai Gatti Mammoni una novella fantastica, brillantemente riportata: L’anello Magico, ambientato "ai tempi dei Mori in Sicilia".
Quinta Parte: il capo dei Gatti Mammoni narra a sua volta il finale della storia del sultano e del cavaliere, che nel vecchio manoscritto era interrotta, e rivela di essere stato lui, il capo dei Gatti Mammoni, a scriverla. Ma uno stampatore privo di scrupoli aveva rubato i fogli e nel fuggire era involontariamente finito "nel futuro" attraverso i "gradini della rupe dorata", che portava alla parete di marmo bianco. Quei vecchi fogli erano stati poi ritrovati da Bartolo nel vecchio castello di Donnafugata, dove si trovava per lavoro (Bartolo fa il restauratore).

Il capo dei Gatti Mammoni, mantenendo la promessa, indica ai quattro amici la via del ritorno, la porta di marmo, attraverso la quale saranno riportati a casa, ai nostri giorni, dopo una notte vissuta da fantasmi.

Si tratta di un romanzo strutturato come "storie nelle storie" che vanno a completarsi a vicenda. Ma l’originalità consiste nel linguaggio utilizzato: esso ricalca il modo di scrivere di circa duecento anni fa. Tale linguaggio viene però messo in contrapposizione al modo di narrare di oggi. La distinzione è netta, divisa in capitoli alterni, e la musicalità di un linguaggio ormai in disuso risalta in maniera prepotente.

Quanto alla storia narrata, anzi le storie narrate, esse sono un pretesto, sebbene gustoso, per intrecciare i personaggi e la vita di oggi (narrata con linguaggio attuale, elementare) ai personaggi e alle storie fantastiche, quasi favole, di ieri (narrate con stile e linguaggio del passato). Il tutto viene poi a fondersi nel finale, ove si riuniscono personaggi e storie, in un narrazione quasi onirica, in una sorta di fuochi artificiali narrativi dovuti al rapido e intricato alternarsi delle vicende.

salvino.lorefice@tiscalinet.it          HOME        torna ad indice narrativa