San Fili - Le Chiese



La Chiesa Madre

Chiesa MadreLa Chiesa Madre di San Fili è dedicata alla SS. Annunziata. Il documento più antico su di essa risale al 1304. Non era ampia:esisteva solo una navata il cui altare maggiore era dedicato alla Beata Vergine Maria, e tra gli altari laterali uno era dedicato a San Felice da Nola.
Chiesa Madre Dal 1748 al 1802 la Chiesa venne ricostruita e avanzata. Il progettista, allievo del Vanvitelli e che lavorò alla regia di Caserta, fu don Saverio Ricciulli di Rogliano. Questi ideò il restauro del Duomo di Cosenza e della Madonna della Serra di Montalto.
La chiesa ha pianta a croce latina, con tre navate. La facciata è barocca ma solo il portale è completo di fregi sempre in pietra tufacea locale, realizzato da F.Belmonte e R.De Bartolo.
L'interno della chiesa è corredato da un coro ligneo scolpito e confessionali eseguiti da Antonio Lattaro da Fuscaldo e falegnami locali. Sia il coro che i confessionali sono opere pregevoli, per disegno e intarsi, del tardo settecento.
Lateralmente si trovano belle cappelle una volta private. Sull'altare maggiore è la tela dell' Annuziata di Cristoforo Santanna di Rende e, lateralmente le quattro tele degli Evangelisti di Antonio Granata. Campanile Nell'interno della chiesa si ammirano belle statue in legno: S.Giuseppe, l'Immacolata (opera di scuola napoletana del seicento), un crocefisso del Frangipane, dichiarato monumento nazionale, realizzato in legno d'ulivo.
Campanile Nell'interno della Chiesa Madre, da una porta incassata nel coro ligneo, a sinistra dell'Altare Maggiore, si accede alla Sacrestia, anch'essa rivestita in legno intarsiato In essa sono conservati arredi sacri attinenti al culto e l'Archivio Parrocchiale dove è custodito il Libro Maggiore della Fabbrica della Chiesa parrocchiale. A destra dell'ingresso della Chiesa c'è un'altra porticina da cui, attraverso una scaletta a spirale, si accede al Campanile. Un tempo questo era ancora più alto, ma i terremoti e i fulmini lo danneggiarono più volte provocando gravi danni per il rovinìo delle pietre che ruzzolarono fino a valle. In alto c'è un enorme orologio meccanico costruito nei primi anni dell'ottocento dai fratelli Pasquale e Antonio Blasi, di San Fili.


La Chiesa del Ritiro

La Chiesa del Ritiro era anticamente conosciuta come Santa Maria degli Angeli. Fu ampliata nel 1612 ad opera di frate Pietro da Cassano su una piccola cappella del 1514. Apparteneva alla confraternita dei frati minori.
Da una statistica del Ministero di Grazia e Giustizia nel 1864 l'edificio era composto da 5 stanze usate dai frati ( esposte a tramontana) e da 5 destinate ad ospitare poveri e pellegrini. I frati erano 7 : 4 ritiranti e 3 laici.
Il Monastero fu soppresso nel 1812. Dal 1830 al 1866 fu casa dei Fraticelli Ritiranti, dipendenti dal Ritiro di Rende. Una legge del 7 luglio 1866 ne decretò la soppressione. Nelle terre annesse fu stabilito il cimitero . Prima le salme venivano tumulate nei sotterranei delle chiese.
Di stile baroccheggiante il Ritiro conserva ancora la Satua marmorea della Madonna degli Angeli, della scuola del Gagini, ed un crocifisso ligneo del '600.
Il 20 febbraio 1980 un terremoto danneggiò la Chiesa del Ritiro ( Chiesa Cimiteriale da quando l'orto fu destinato a camposanto) , provocando lesioni sui muri e nella volta, cadute di intonaco, di pietre, di tegole e cedimento dell'arco del portale. La Chiesa è dichiarata pericolante ed è chiusa al culto.
Il 25 febbraio 1981  una petizione promossa dal Parroco Don Luigi Magnelli e firmata da oltre 600 cittadini iniziò l'iter per ottenre il restauro del monumento.
Il 16 febbraio 1982  nel corso di un'assemblea tenutasi nella sala del Circolo di Cultura 'E.Granata' , si costituì un Comitato pro-restauro della Chiesa del Ritiro. Era composto da : Don Luigi Magnelli , Goffredo Jusi, Domenico Greco, Francesco Gambaro, Cesare Gentile, Mario Apuzzo, Luigi Bruno, Pietro Perri, Corrado David , Michele Cesario, Renato Mazzulla (Bucita) e Francesco Cirillo (Stati Uniti).
Grazie a numerosi finanziamenti , per circa 850 milioni (fra Regione Calabria, Sovrintendenza alle Belle Arti, Ministero della Pubblica Istruzione) , il restauro è ormai completato e già il 2 novembre 1996 il Parroco Don Franco Perrone ha potuto celebrare la messa per la commemorazione dei defunti proprio nella Chiesa del Ritiro. Nei prossimi mesi il Comitato e l'Amministrazione Comunale procederanno all'attesa inaugurazione ufficiale.


Lo Spirito Santo

Situata nel centro storico, nel quartiere che ne porta il nome, la chiesa dello Spirito Santo è una chiesetta ad un'unica navata, costruita agli inizi del '600, con torre campanaria e portale baroccheggiante tufaceo. Nel rosone sovrastante c'era un bassorilievo affrescato raffigurante S.Francesco di Paola San Franceso di Paola realizzato nel 1854 dopo un terremoto a devozione per lo scampato pericolo. Nell'interno è un interessante busto ligneo di S.Francesco,opera napoletana del '600; lungo le pareti, sempre in legno, del '700, gli scranni dei Confratelli dell'antica congrega dello Spirito Santo. Dietro l'altare Maggiore la tela del Pittore Antonio Granata del 1797 raffigurante la discesa dello Spirito Santo.Sulla volta alcuni affreschi di Raffaele Rinaldi : San Francesco con la Madonna e lo Spirito Santo, Giuditta e Oloferne, la testa di Oloferne mostrata ai Giudei .


Sant'Antonio Abate

E' una chiesetta situata su un colle, dedicata a Sant'Antonio Abate, dell'ordine dei Gerosolimitani; di notevole impostazione architettonica e importanza artistica, risale al sec. XVI.
Appartenne a diversi ordini religiosi e cavallereschi. Era sede di una confraternita i cui membri portavano, nelle processioni, vesti bianche con croce. Fu ospedale, ricovero per i poveri e deposito militare.
Di recente , restaurata dalla Soprintendenza alle Belle Arti, è stata dichiarata Monumento Nazionale.
Presenta un bel soffitto in travi di legno a vista e, sull'altare Maggiore è un bel quadro di Raffaele Rinaldi raffigurante S.Antonio con la Trinità e la Madonna, datato 1899.
Interessante anche una bella statua in legno del Santo.


Il Carmine

La chiesa del Carmine, costruita intorno al 1919/1920, sorse grazie all'interesse di Don Salvatore Apuzzo, nostro compaesano che personalmente andò di casa in casa nel paese, nelle campagne circostanti e nei paesi limitrofi a raccogliere soldi e altre offerte.
Finalmente dopo tanti sacrifici, riuscì a costruire la chiesa. Mancava però la sagrestia, chiese così aiuto alla famiglia Gentile, in particolare a donna Cecilia Gentile, che offrì alla Madonna del Carmine la casetta appoggiata alla chiesa adibendola a sacrestia. Nel 1920 Don Salvatore, sempre aiutato dal popolo, fece arrivare la statua della Madonna che è ora nella chiesa.
Il vestito attuale che la Madonna indossa, le è stato regalato nel 1963-64 dall'ins.Clelia Noto ed è stato cucito e ricamato con filo dorato dall'intelligente sarta Mafalda Chiappetta, sposata Nigro.
Recentemente si è provveduto al restauro della statua e del vestito.


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