Viaggiando con San Francesco

Storia

Situata quasi al centro della fertile pianura umbra, sulle verdi pendici del Monte Subasio, Assisi ha probabilmente origini umbre, ma solo dopo la comquista romana si ingrandì e si dotò di insigni monumenti. Municipio, fu ascritta alla tribù Sergia. Nel 51 a.C. vi nacque il poeta elegiaco Properzio, che frequentò il circolo di Mecenate e cantò l'amore per Cinzia. Morì a Roma poco più che trentenne.
Il Cristianesimo vi ebbe presto diffusione e il vescovo Rufino subì il martirio nel III secolo. Durante la guerra bizantino-gotica Assisi subì gravissimi danni.
La lenta e progressiva ricostruzione ebbe già luogo nel periodo longobardo, quando entrò a far parte del Ducato di Spoleto.
Il periodo di maggiore splendore fu quello comunale. Furono elevate mura di difesa, edificati superbi palazzi ed assunse un rilevante ruolo commerciale ed agricolo.
Fu amministrata saggiamente dai consoli eletti dal popolo, anche se spesso la pace fu turbata da lotte tra frazioni rivali e dovette sostenere lunghe guerre con i comuni vicini, specialmente con Perugia, per mantenere la propria sovranità. Proprio in quei tempi, nel 1182, vi nacque San Francesco da una ricca famiglia di mercanti. Nobili natali invece ebbe Santa Chiara, che vide la luce nel 1194. Il XIV secolo vide affluire ad Assisi i maggiori artisti, per celebrare la gloria del Poverello, il cui ordine aveva ben presto varcato i confini dell'Italia.
Nella grande basilica, sorta sul luogo ove fu seppellito, lavorarono Cimabue, Giotto, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti e tanti altri illustri maestri.
Assisi divenne così uno dei centri culturali più importanti della penisola e fu onorata dalla visita di Papi e delle massime autorità religiose. Rientrata nel territorio della Chiesa, ebbe privilegi, come quello di eleggere i propri magistrati.
Ma le lotte civili, mai sopite, si risvegliarono. Parte de Sopra e Parte de Sotto si contesero a lungo il predominio della città, allenadosi di volta in volta con le potenti signorie della regione e chiamando in proprio aiuto agguerriti capitani di ventura.
Oggi, a ricordare questa pagina della storia assisana, così ricca di avvenimenti, si celebra il Calendimaggio, ma la contesa, seppure animosa, è nei canti d'amore.
Nel 1442 il Piccinino ebbe ordine da Perugia di distruggere Assisi. Solo col tradimento le sue milizie poterono varcare le mura, portando a termine il mandato. Fu questo l'episodio che segnò il declino della città. Una sanguinosa incursione del Valentino nel 1503 provocò ulteriori danni. Nel XVII e XVIII secolo riprese con un certo vigore l'attività culturale, furono fondate accadmie e istituti.
Nel 1799, quando le truppe francesi al comando di Napoleone Bonaparte discesero in Italia, anche Assisi subì il saccheggio e numerose opere d'arte furono trafugate, specie del Tesoro di San Francesco, e con avventuroso viaggio avviate oltralpe. Il Risorgimento ebbe modesta risonanza. Con tutta la regione fu liberata dalle truppe piemontesi nel 1860 ed entrò a far parte del Regno d'Italia.
Le celebrazioni francescane del 1926 ebbero il merito di riproporla all'attenzione del mondo e da quel momento Assisi divenne una delle mete turistiche principali del nostro paese.