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San Gavino è una cittadina della Sardegna situata nel cuore del Campidano,tra le province di Cagliari e Oristano. Le sue origini risalgono molto probabilmente all'epoca nuragica, visti i reperti rinvenuti risalenti a tale periodo. Il paese prende il nome di San Gavino come conseguenza dell'insediamento dei primi abitanti intorno al villaggio di Nurazzeddu che comprendeva una piccola chiesa dedicata appunto a San Gavino. Il nome Monreale venne aggiunto in un secondo momento, più precisamente durante la dominazione Spagnola, sotto il giudicato d'Arborea, e dovuto alla vicinanza del paese al castello di Monreale. Il paese nasce all'incrocio di importanti percorsi viari ed è bagnato a nord dal Rio Pardu. Nel Medioevo San Gavino appartenne alla curatoria di bonorzuli, circoscrizione del giudicato d'Arborea. In seguito venne conquistato dagli Aragonesi e in gran parte distrutto dalla guerra. Si giunse poi alla distruzione delle terre fra baroni vincitori: San Gavino, il Castello di Monreale, Sardara e gli altri villaggi della baronia di Monreale vennero concessi ai Centelles, feudatari del marchesato di Quirra. Infine passò agli Osorio e il feudo fu riscattato nel 1839. Ancora oggi San Gavino conserva diverse testimonianze fisiche di notevole interesse storico-artistico quali il complesso del castello di Monreale, che dalla sua altura domina la sella del Campidano. Questo appartenne al Signore di Arborea e vi soggiornò Teresa D'Entenca, sposa dell'Infante don Alfonso d'Aragona, impegnato nell'assedio di Cagliari (1324). In seguito alla rottura dei rapporti tra il segno sardo e quello aragonese, il castello assunse una funzione essenzialmente difensiva e probabilmente, furono effettuate anche opere di rafforzamento murario. Successivamnte la rocca fu occupata dagli Aragonesi e poi abbandonata. Il paese è noto non solo per i suoi monumenti e le antiche tradizioni agricole, ma anche per la produzione di riso. Sin dalle sue origini San Gavino è sempre stato improntato dall'agricoltura, soprattutto alla coltivazione dell'ulivo, della vite e degli agrumi. Ciò nonostante, sin dall'epoca dei Pisani, si è sempre differenziato dai restanti agglomerati, per la coltivazione dello zafferano , favorito soprattutto dalle condizioni climatiche e biologiche. Già nella seconda metà del XV secolo, contemporaneamente a una forte crescita demografica, si assiste anche a un estensione di tale coltura nei campi, che raggiunse uno dei suoi massimi livelli produttivi, infatti la produzione del suo "Oro Rosso", copre il 70% della produzione nazionale. La lavorazione dello zafferano è rimasta la stessa così com'è stata tramandata dagli anziani per cui il colore e l'aroma risultano immutanti nel tempo. Tra le diverse feste paesane spicca tra tutte il carnevale "moderno" sangavinese, manifestazione ormai consolidata tra le piu importanti ed imponenti della Sardegna con oltre 50.000 presenze provenienti da ogni dove. Tra le manifestazioni religiose , sono da ricordare la sagra patronale di San Gavino e le feste di Santa Chiara, Santa Croce e Santa Lucia. Tra le iniziative culturali, le piu interressanti sono l'annuale rassegna dell'artigianato e la mostra di pittura in primavera e d'estate. In occasione dei raduni folkloristici viene esibito il costume antico. La gastronomia offre minestre asciutte, carni, verdure, buon pane di semola e squisiti dolci. E' conosciuto inoltre per l'industria di fusione di blenda per il piombo.