Lo zafferano era conosciuto in Italia sin dall' epoca romana ma la sua diffusione in Europa si ebbe dopo il XIsec. per opera degli arabi. Questa coltura venne introdotta a S.Gavino intorno al 1300 forse per opera dei monaci basiliani,poichè qui coesistono tutte le condizioni ideali per ottenere il migliore zafferano. Lo zafferano si può coltivare in climi diversi, ma il raccolto è migliore se viene effetuatoin un clima temperato-caldo con inverni non troppo rigidi;il terreno migliore è quello calcareo-argilloso-siliceo, che deve essere arato e curato scrupolosamente dal contadino. Il nome scientifico dello zafferano è "Crocus Sativus L." che deriverebbe dal termine ebraico "karkom" modificato dai fenici in "krakhom"; mentre il nome sardo è "zaffanau"che come il nome italiano "zafferano"prende origine dal termine arabo "Jafaran" trasformato dal persiano "sahafaran" derivante dalla parola "asfar" che significa giallo. Il "Crocus sativus L."appartiene alla famiglia delle Iridacee, la pianta è composta da radici filamentose "sa brabosa" da un bulbo ricoperto da tuniche filamentose detta "conca de zaffanau" che produce un fusto molto corto, dalla gemma apicale "sagulla" da foglie filamentose dal fiore a campanula "frodi de zaffanau" che ha gli stimmi. La fioritura dura 15 giorni, tra la fine di ottobre e i primi di novembre, quando il campo ha raggiunto la sua masssima fioritura viene detto "su groffu" .La sua raccolta deve essere manuale e avvenire la mattina presto all'alba!,prima che il fiore possa aprirsi completamente; i fiori raccolti vengono poi messi in un cesto detto "su scotteddu" e l'asportazione degli stimmi dev'essere fatta il giorno stesso della raccolta.Dopo questa operazione devono essere leggermente unti e sistemati su dei piatti per asciugare e essicare.La spezia aromatica ottenuta dagli stimmi ha propietà digestive, stimolanti, antispasmadiche, analgesiche, e può essere utilizzata in cucina, ma anche in farmacia e persino in tintoria La pianta produce un bulbo nuovo ogni anno aumentando così il raccolto,inoltre ogni bulbo deve essere tolto ogni 5 anni in autunno dopo le prime pioggie per essere pulito e ripiantato. Le zone dove si concentrano le migliori e più importanti coltivazioni d'Italia sono l'Abruzzo e la Sardegna in particolare San Gavimo M.le che organizza ogni anno una fiera.