Calendario dei Santi e dei Beati festeggiati nel mese di Gennaio

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1

Maria Santissima Madre di Dio - SOLENNITÀ – Celebriamo oggi il grande e consolante mistero della divina maternità di Maria e la figura altissima della Madonna proclamata dalla Chiesa Madre di Dio; infatti come ribadito il Concilio Vaticano II, la Vergine è "Congiunta indissolubilmente con l’opera di salevezza del Figlio suo".

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2

Santi Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno, Vescovo e Dottore della Chiesa - MEMORIA – Basilio nacque a Cesarèa di Cappadòcia nell'anno 330 da una famiglia cristiana. Di buona educazione letteraria e di egregie virtù, prese a condurre vita di eremita, ma nel 370 fu fatto vescovo della sua città. Lottò contro gli Ariani e scrisse eccellenti opere, specialmente le Regole monastiche che ancor oggi sono seguite da moltissimi monaci orientali. Aiutò molto i bisognosi. Morì il 1 gennaio del 379.
Gregorio, nato nello stesso anno 330 a Nazianzo, intraprese molti viaggi a scopo di istruzione e seguì poi nel deserto l'amico Basilio. Ma fu poi ordinato sacerdote e vescovo e nel 381 fu eletto vescovo di Costantinopoli. Ma a causa delle fazioni che dividevano la sua chiesa, si ritirò a Nazianzo dove morì il 25 gennaio del 389 o 390. Per la sua eccellente dottrina ed eloquenza fu detto "teologo".

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3

San Fiorenzo – Vescovo di Vienna nel II secolo.

Santissimo Nome di Gesù FiorenzoMEMORIA - Il Santissimo Nome di Gesù fu sempre onorato e venerato nella Chiesa fin dai primi tempi, ma solo nel secolo XIV cominciò ad avere culto liturgico.
San Bernardino, aiutato da altri confratelli, sopratutto dai beati Alberto da Sarteàno e Bernardino da Feltre, diffuse con tanto slancio e fervore tale devozione, che finalmente venne istituita la festa liturgica. Nel 1530 Papa Clemente VII autorizzò l'Ordine francescano a recitare l'Ufficio del Santissimo Nome di Gesù.

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4

San Celso - Vescovo di Treviri nel IV secolo.

Beata Angela da Foligno, terziaria - MEMORIA FACOLTATIVA - Angela nacque a Foligno nel 1248 da nobile famiglia. Nella giovinezza si lasciò andare alla mondanità; ma, rimasta vedova, distribuì tutti i suoi beni ai poveri e si iscrisse al Terz'Ordine della Penitenza.
Assidua nella meditazione della Passione del Signore, lasciò notevoli scritti di vita spirituale, che le meritarono reputazione di grande mistica. Morì il 4 gennaio 1309 e venne sepolta a Foligno nella chiesa di San Francesco. Il suo culto fu confermato da Clemente XI.

Santa Elisabetta Anna Seton - Nata alla vigilia della guerra di indipendenza americana nel 1774 da famiglia protestante negli Stati Uniti, a 20 anni sposa Guglielmo Magee Seton, da cui ha 5 figli. A causa della malattia del marito, Elisabetta con la famiglia si trasferisce in Italia. Qui, rimasta vedova, incontra la fede cattolica. Tornata in America, passa definitivamente alla chiesa cattolica e fonda il primo movimento religioso femminile del nuovo mondo: le suore di San Giuseppe. Il suo ordine si occupa della cura degli ammalati e dell'educazione delle masse.

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5

Sant'Emiliana – Legata da stretta parentela al Papa Gregorio Magno, venne da lui canonizzata nel VI secolo.

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6

Epifania del Signore - SOLENNITÀ

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7

San Raimondo di Peñafort, sacerdote - MEMORIA FACOLTATIVA – Nato nel 1175 a Barcellona è un personaggio di alta levatura nella storia della Chiesa e soprattutto nell’Ordine domenicano, dove entrò a far parte il Venerdi Santo del 1222. Ebbe importanti incarichi da Papa Gregorio IX e culminanti nella nomina a Superiore Generale del suo Ordine. Malgrado ciò a settant’anni rinunziò umilmente all’incarico e tornò in patria come semplice frate. Comunque prima di salire alla gloria dei cieli nel 1275 ebbe modo di utilizzare la sua saggezza e la sua influenza per adoperarsi in favore della conversione dei Mori e degli Ebrei.

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8

San Severino – Monaco del V secolo.

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9

San Marcellino - Vescovo di Ancona nel V secolo.

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10

San Aldo - Eremita del VIII secolo.

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11

San Igino Papa - Filosofo di origine ateniese, morì intorno al 140 durante la persecuzione dell’impertaore Antonino Pio. Era stato Papa per quattro fruttuosi anni, nel corso dei quali istituì gli ordini minori e ordinò la gerarchia ecclesiastica.

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12

Beato Bernardo da Corleone, religioso - MEMORIA FACOLTATIVA – Bernardo (Filippo Latino) nacque nel 1605 a Corleone, in Sicilia. Membro della milizia cittadina e Terziario francescano, si dedicò alle opere di misericordia a favore dei poveri, degli ammalati, e degli oppressi. In seguito chiese di essere ammesso tra i Minori Cappuccini, distinguendosi subito per l'impegno e il fervore religioso.
Osservantissimo della vita regolare, si preoccupò unicamente di uniformarsi sempre più a Cristo Crocifisso con una vita di fervida carità e di austera penitenza. Morì a Palermo nel 1667 e fu beatificato da Clemente XII il 15 maggio 1768.

Santa Taziana – Martire del II secolo.

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13

Sant'Ilario, Vescovo e Dottore della Chiesa  – MEMORIA FACOLTATIVA – Nacque pagano nel IV secolo e trascorse la giovinezza alla ricerca della verità. La cercò nella filosofia, ma la risposta aisui interrogativi la trovò soltanto nella Bibbia, per cui si convertì al cristianesimo. Nonostante fosse sposato e avesse una figlia, poco tempo dopo il suo battesimo fu acclamato vescovo di Poitiers. dopo sei anni di predicazione, venne mandato in esilio dall’imperatore ertico Costanzo, ma nei cinque anni trascorsi in oriente, ebbe modo di approfondire il pensiero dei Padri orientali, maturando dentro di sè i frutti che poi avrebbe rivelato nella sua opera fondamentale "De Trinitate", che gli valse il titolo di Dottore della Chiesa. Tornato a Poitiers, continuò l’opera di difensore dell’ortodossia teologica con parole e con fatti fino alla morte, che avvenne verso il 300.

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14

Beato Odorico da Pordenone, sacerdote - MEMORIA FACOLTATIVA – Odorico nacque a Villanova di Pordenone nel 1265.
Divenuto sacerdote nell'Ordine Francescano, congiunse una esemplare austerità di vita con un instancabile zelo per la salvezza delle anime.
Fu uno dei più illustri missionari dell'Ordine: si recò prima in Asia Minore e successivamente tra i Tartari, poi in Cina e in India, convertendo moltissimi alla fede di Cristo; meritò il nome di apostolo dei Cinesi.
Tornato in Europa per riferire al Pontefice sulla situazione delle missioni nel lontano Oriente, morì a Udine nel 1331. Il suo culto fu approvato da Benedetto XIV nel 1755.

San Felice – Sacerdote del III secolo.

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15

San Romedio Eremita - La leggenda vuole che Romedio discendesse dalla nobile famiglia dei Von Thaur di Innsbruck e che, dopo aver donato tutti i suoi beni alla chiesa, si dedicasse alla vita eremitica. Imbattutosi in un orso, che gli sbranò il cavallo, lo addomesticò e ne fece la sua cavalcatura. il suo culto è molto sentito a Sanzeno, dove si ritirò in eremitaggio e dove viene venerato in una affascinante basilica, così come in tutto l'Alto Adige ed il Tirolo, dove la sua immagine è presente nelle case per allontanare le sciagure.

San Mauro - Benedetto del VI secolo.

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16

Santi Berardo e Compagni, protomartiri dell'Ordine Serafico - MEMORIA - Berardo, Pietro, Accursio, Adiuto e Ottone furono i primi missionari inviati da San Francesco nelle terre dei Saraceni. Giunti nella Spagna, sprezzanti del pericolo, cominciarono a predicare la fede di Cristo nelle Moschee. Condotti dinanzi al Sultano e imprigionati, e poi trasferiti nel Marocco con l'ordine di non predicare più il nome di Cristo, continuarono con estremo coraggio ad annunciare il Vangelo. Per questo furono crudelmente torturati e, infine, decapitati il 16 gennaio 1220.
All'annuncio del glorioso martirio, San Francesco esclamò: "Ora posso dire con sicurezza di avere cinque Frati Minori".
La vista delle loro salme trasportate a Coimbra, conquistò all'Ordine Minoritico Sant'Antonio, che era ancora canonico Agostiniano.
Furono canonizzati dal Papa francescano Sisto IV nel 1481.

San Marcello - Papa del II secolo.

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17

Sant'Antonio Abate - MEMORIA – Nacque in Egitto nel III secolo e condusse fino a venti ani una vita innocente ed ingenua. Restato orfano, sentì il richiamo alla perfezione nelle parole evangerliche: "Vendete tutto ciò che avete, date il ricavato ai poveri, e ne otterrete un tesoro nei cieli"; e così fece. Il suo primo rifugio di penitenza fu una celletta, poi si ritirò sulle rive del Mar Rosso, in un deserto ospitale. Ciò gli valse l’appellativo di "Deicolo", cioè innamorato di Dio. E il suo amore suscitò uno dei più vasti movimenti dei primi secoli cristiani. Egli fu inafatti l’Abate, cioè il padre degli Eremiti che dopo la metà del III secolo, in numero sempre maggiore, fuggivano il mondo per ritirarsi nel dweserto. Egli restò nel deserto per più di ottant’anni, morendo vecchissimo, più che secolare, nel 356. Ma dove nopn giungevano più le minacce degli uomini si moltiplicavano le tentazioni del demonio. E Sant’Antonio fu il Santo delle tentazioni: il nemico gli apparve sotto tutte le forme, angeliche, umane, e bestiali. Ed egli lo vinse sempre, non però senza fatica, sicchè una volta disse a Gesù, dopo aver superato una delle più forti tentazioni: "Dove eri tu, buon Gesù? Dove eri tu? Perchè da principio non fosti presente per aiutarmi?". E Gesù rispose:"Io ero qui, ma aspettavo di vedere la tua battaglia; ora, però, poichè tu hai combattuto francamente, per tutto il mondo ti farò ricordare". E così fu.

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18

Santa Faustina - Asceta del VI secolo.

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19

Santa Eustochio, vergine - (MEMORIA FACOLTATIVA per le Clarisse) - Santa Eustochio nacque in un villaggio presso Messina. Ancor giovane rinunciò alle vanità del mondo per essere tutta di Cristo, ritirandosi tra le figlie di Santa Chiara. Fu devotissima dell'Eucarestia e di Maria Santissima. Fondò il Monastero di Montevergine. Morì a 54 anni, nel 1491. Il suo culto fu ratificato da Pio VI.

San Mario - Verso la metà del IV secolo, durante la persecuzione dell’imperatore Decio, Mario nobile persiano, si recò a Roma con la famiglia per venerare i corpi dei martiri. Scoperto nel tentativo di seppellire i corpi martoriati, venne arrestato. Rifiutando di abiurare guadagnò la palma del martirio.

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20

San Fabiano, papa e martire - MEMORIA FACOLTATIVA - Eletto vescovo della chiesa di Roma nell'anno 236, fu coronato con il martirio nel 250, all'inizio della persecuzione di Decio, come attesta San Cipriano, e fu sepolto nel cimitero di Callisto.

San Sebastiano, martire - MEMORIA FACOLTATIVA - Bellissimo giovane di Narnone, nelle Gallie era tribuno delle guardie pretoriane. Poiché cercava di convertire al cattolicesimo i compagni d'armi, l'imperatore Diocleziano volle nel 304 che fosse ucciso trafitto dalle frecce. È così che viene rappresentato in molti quadri, ma non morì per questa tortura. Guarito dalla matrona romana Irene, si ripresentò impavido di fronte all'imperatore. Costui lo fece uccidere a frustate e gettare nella rete fognaria. Un cristiano, avvertito in sogno, ne recuperò il corpo e lo seppellì in una basilica minore a Roma.

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21

Sant'Agnese, vergine e martire - MEMORIA – Agnese, appena dodicenne, fu tenera e indifesa vittima della persecuzione di Diocleziano, agli albori del IV secolo. La storia puntigliosamente documentata del suo martirio non può lasciare indifferenti.
Il figlio del prefetto di Roma si invaghì di lei, ma, respinto con fermezza, si rivolse al padre Sinfronio che gli suggerì di denunciarla come cristiana. Il giovane la minacciò, poi, vedendola irremovibile, la consegnò nelle mani del padre che, per vendetta, la fece esporre in un postribolo. Agnese superò miracolosamente quella prova, poichè l’unico uomo che tentò di toccarla cadde misteriosamente morto ai suoi piedi. Neppure di fronte a quel prodigio la mano assassina si fermò: testimoniando l’amore per la purezza e la fedeltà al suo Dio, Agnese fu decapitata con la spada.
Come un agnello offerto in olocausto, simbolo di candore, ancor oggi, nella basilica che porta il suo nome sulla Via Nomentana, la mattina del 21 gennaio due agnelli vengono benedetti e offerti poi al Papa affinchè con la loro lana siano tessute le vesti destinate agli arcivescovi.
"Decisamente l’uomo uccide per nutrirsi, per vestirsi, per attaccare, per difendersi, per divertirsi, per uccidere".

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22

Santa Francesca saverio cabrini - Suora del XIV secolo.

San Vincenzo, diacono e martire - MEMORIA FACOLTATIVA – Nacque ad Huesca (Spagna) da famiglia consolare e, giovane colto ed eloquente, fu scelto dal vescovo di Saragozza (afflitto da balbuzie) come suo coadiutore nella predicazione del Vangelo. Durante la persecuzione di Diocleziano, Daciano, governatore di Valencia, arrestò il vescovo e lo stesso Vincenzo, il quale, non perse occasione per esporre il messaggio del Vangelo allo stesso governatore. Questi s’accorse ben presto che, più che dal vescovo, il pericolo veniva da Vincenzo e su quest’ultimo si accanì in modo maggiore. Lo fece torturare e lo gettò, dolorante e con gli arti slogati, in una cella buia cosparsa di cocci aguzzi, ma Vincenzo intonò un inno di ringraziamento perchè gli era stata offerta una preziosa occasione di testimoniare il suo amore per Cristo. Allora fu fatto stendere su un morbido letto di piume, per privarlo di questo privilegio. Ma Vincenzo morì non appena sfiorò i cuscini.

San Gaudenzio - Il culto della diocesi novarese nei confronti dei propri vescovi è testimoniato sopratutto da due dittici eburnei, custoditi in Duomo, scolpiti in tempi diversi, uno prima e l'altro dopo l'anno mille, che ritraggono i vescovi della città per più di mille anni, fornendone il nome e talvolta anche notizie biografiche ed espressioni di affettto e gratitudine. Il protovescovo ha in questa sequela di santi uomini un rilievo particolare: si tratta di San Gaudenzio, di cui storicamente conosciamo ben poco, se non che venne consacrato da Simpliciano di Milano nell'anno 398. Egli si adoperò per istituire il culto cristiano nei territori della sua città.

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23

Sant'Ildefonso – Fu monaco devoto e zelante arcivescovo di Toledo nel VII secolo. Ricco di spirituali premure per il suo popolo, Ildefonso fu anche studioso e scrittore, autore di un trattato sulla Verginità di Maria, che gli valse larga fama e vivi consensi, addirittura nella corte celeste se si considera che la stessa Vergine gli apparve donandogli una candidissima veste. Morì nel 667.

Sposalizio della Beatissima Vergine Maria con il Patriarca San Giuseppe

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24

San Francesco di Sales, Vescovo e Dottore della ChiesaMEMORIA – Nacque nel 1567, primogenito del signor di Boisy, in una antica e nobile famiglia Savoiarda. Studiò all’Università di Parigi e poi in quella di Padova, prima di darsi alla vita ecclesiastica, soddisfacendo in tal modo la sua vocazione. Aveva solo ventisei anni ma si dette all’apostolato cattolico nei paesi protestanti. Publicò fogli volanti che faceva circolare tra la popolazione; per questo fatto egli fu considerato il primo giornalista, ed è stato dato, in seguito, come Santo protettore ai giornalisti e agli scrittori cattolici.
Eletto prima vescovo coadiutore e poi vescovo effettivo di Ginevra, città prevalentemente calvinista, si venne a trovare frequentemente in controversia con ogni tipo di avversario.
I suoi scritti gli valsero il titolo di Dottore della Chiesa. Le sue due opere intitolate Introduzuione alla vita devota e Trattato dell’amore di Dio vengono considerate due testi fondamentali della letteratura religiosa di tutti i tempi.
Uomo di straordinaria finezza e delicatezza fu anche direttore spirituale ineguagliabile. Guidò infatti, verso l’amore di Dio, Santa Maria dell’Incarnazione e specialmente Santa Giovanna Francesca di Chantal, fondatrice della Visitazione. L’11 dicembre 1622 ebbe l’ultimo colocquio con la sua penitente a Lione, dove morì il 28 dello stesso mese, salendo alla gloria dei cieli.

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25

Conversione di San Paolo - FESTASaulo frattanto, sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinogoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme uomini e donne, seguaci della dottrina di Cristo, che avesse trovati. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: "Saulo, Saulo, perchè mi perseguiti?". Rispose: "Chi sei, o Signore?". E la voce: "Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare". Gli uomini che facevano il cammino si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza prendere nè cibo nè bevanda. (Atti 9,1-9).

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26

Santi Timoteo e Tito, vescovi - MEMORIA – Ambedue vescovi delle primissime generazioni cristiane, ambedue convertiti da San Paolo e suoi collaboratori, Timoteo e Tito non erano israeliti, non appartenevano al Popolo eletto. Ambedue perciò impersonavano il primo grosso problema incontrato dalla Chiesa nascente: i pagani potevano essere battezzati direttamente, oppure il battesimo doveva essere riservato soltanto ai circoncisi?
Timoteo era figlio di una donna israelita e di padre gentile, cioè pagano. Per rispetto al padre la madre non l’aveva fatto circoncidere. Quando San Paolo giunse i Asia Minore, a Listria, convertì la madre e battezzò il giovane figlio.
Tito, a sua volta, era proprio uno di quei pagani della Siria che, convertito da San Paolo, era entrato a far parte della Chiesa di Antiochia. Quattordici anni dopo Paolo lo portò con se a Gerusalemme, opponendosi risolutamente alla sua circoncisione. Tito divenne così il vivente simbolo del valore universale del Cristianesimo, senza distinzioni di nazionalità, di razza e di cultura.
Diverso fu invece il comportamento di San Paolo nei confronti di Timoteo. Incontrandolo dopo alcuni anni, gli consigliò la circoncisione. Ciò sembrava in contrasto con i principi paolini, ma evidentemente l’Apostolo delle Genti voleva fare di Timoteo un missionario presso gli Ebrei.
Timoteo divenne così uno dei migliori e più assidui collaboratori di Paolo, docile e affettuoso, riflessivo e fedele. E utilissimo collaboratore dell’Apostolo fu anche Tito, eloquente e ispirato, zelante e irreprensibile. Ambedue, Timoteo e Tito, furono latori delle lettere di San Paolo alle varie comunità cristiane.

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27

Sant'Angela Merici, vergine - MEMORIA FACOLTATIVA – In pieno Rinascimento, nella seconda metà del XV secolo, mentre fra’ Girolamo Savonarola tuonava contro il dilagante materialismo, Angela Merici, giovane povera appartenente al Terz’Ordine Francescano, decise di allinearsi a quella voce severa dando il contributo della sua buona volontà.
Poco tempo pima aveva intrapreso un pellegrinaggio in Terra Santa, ma pr tutto il periodo che vi aveva trascorso i suoi occhi furono colpiti da temporanea cecità e l’unica cosa che vide luminosamente fu, in un’accecante visione, una scala che si elevava verso il cielo i cui gradini erano occupati per tutta la sua lunghezza da giovani fanciulle.
Tornata a Brescia – Angela era nata a Desenzano nel 1470 – interpretò concretamente la visione dedicandosi all’assistenza materiale e spirituale delle giovani e fondò, nel 1535, la Compagnia di Sant’Orsola, una congregazione di religiose senza una specifica divisa che le distinguesse. Le attuali Orsoline.
Angela morì a Brescia nel 1540, ma solo dopo la sua morte venne stampata la Regola della sua congregazione.
Portò nel cuore la gioia d’essere riuscita a realizzare quanto aveva sognato.

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28

San Tommaso d'Aquino, sacerdote e Dottore della ChiesaMEMORIA – Figlio dei Conti d’Aquino, Tommaso, nato nel 1225, era destinato ad una splendida carriera politica, o per lo meno ad una dignitosa carriera prelatizia. Contro ogni aspettativa dichiarò di voler entrare nel giovane, povero, combattuto Ordine di San Domenico. I nobili parenti tentarono in ogni modo di impedirgli quella ritenuta pazzia; ma egli si dimostrò inamovibile.
Studiò a Parigi dove i compagni lo schernirono per il suo carattere taciturno, che gli valse l’appellativo di "bue muto".
Lo studio fu la vocazione di Tommaso: lo studio costante, amoroso, porfondissimo di quella dottrina senza fondo, che è la Teologia, cioè la scienza di Dio. Quando il giovane, vero studioso, era immerso nella lettura e nella riflessione, diventava quasi insensibile ad ogni stimolo esterno. Il risultato più poderoso dei suoi studi fu la monumentale Summa Teologiae.
Quando morì, nel 1274, la sua intelligenza aveva lasciato la testimonianza più prodigiosa di uomo innamorato della verità. Il Papa Giovanni XXII lo volle inscrivere nel Catalogo dei Santi e, a chi sottolineava la mancanza di virtù eroiche e di miracoli, rispose: "Quante proposizioni teologiche scrisse, tanti miracoli fece. Tommaso ha illuminato la Chiesa più di tutti gli altri Dottori, e un uomo fa più profitto sui libri suoi in un solo anno, che non sulle dottrine degli altri per tutta la vita".

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29

San Valerio – Vescovo di Treviri.

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30

Santa Giacinta Marescotti - Nata nel 1585 a Viterbo, da nobile famiglia (era figlia del Duca de' Marescotti), acconsentì, soltanto per assecondare una tradizione familiare, a entrare come suora in un convento di Terziare della città. Trascorse gran parte della sua vita nell'indifferenza e nell'insoddisfazione per una scelta che non era stata dettata dalla fede, bensì dal conformismo religioso comune al tempo. Soltanto dopo una grave malattia il suo animo si avvicinò a Dio: divenne severissima nei confronti di se stessa e si sottopose alle più umilianti e dolorose privazioni. Grande fu la sua sollecitudine nella cura dei poveri e dei malati, a servizio dei quali volle fondare ben due istituzioni religiose: le "Oblate di Maria".
Morì, tra la devozione e la riconoscenza popolare, a Viterbo il 30 gennaio 1640.

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31

San Giovanni Bosco, sacerdote - MEMORIA – Nacque nel 1875 nella frazione rurale di Castelnuovo d’Asti, in una famiglia contadina. Contro il parere dei parenti, mamma Margherita aveva voluto che egli seguisse la sua vocazione sacerdotale ma, donna ammirevole, gli aveva detto "Se tu volessi farti prete per diventare ricco, io non verrò mai neppure a farti visita". Visse invece sempre con lui e con i ragazzi da lui racolti sotto la famosa tettoia Pinardi, che costituì il primo nucleo delle opere di Don Bosco. Egli chiese a tutti, per tutta la vita, denaro e lavoro, per quei ragazzi raccolti per la strada, sfamati, educati e istruiti in un mestiere.
Ideò le prime scuole professionali, dalle quali dovevano uscire non tanto uomini colti quanto operai onesti e capaci. Egli fu anche un acuto pedagogista, e volle che nelle sue scuole fosse applicato il sistema "preventivo" che consisteva nel prevenire gli errori, in tempi nei quali il sistema educativo era ancora "repressivo". Egli perciò, più che un maestro, si reputava "amico" dei ragazzi, per i quali sopportò gravissime fatiche e patì persecuzioni politiche: un prete che si occupava di scuole e fondava laboratori dava sospetti ai politici liberali di nome ma settari di fatto. Pose la sua opera di educatore cristiano sotto la protezione di S. Francesco di Sales, donde il nome Salesiani. Morì a Torino nel 1888.

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