RESTAURO DELLA STATUA PROCESSIONALE DI SANTA MARIA
E
sì, è quasi un ritrovamento la ricomparsa della pittura originale databile tra
il 1600 e il 1700 del volto e delle mani della statua processionale della
Madonna che generazioni di Serramannesi hanno puntualmente accompagnato in
processione dalla Cappella a Lei dedicata nella Chiesa di San Leonardo Abate,
alla Chiesetta campestre di S. Maria per festeggiare la Sua natività.
Quel
viso ha più volte cambiato sembianze nel corso di questi secoli perché a causa
del deterioramento della pittura originale ha subito vari rifacimenti, con
ridipinture di varia qualità tecnica; l’ultima risale a circa quindici anni
fa, quando la statua da struttura leggera a “cannuga” fu trasformata in
statua piena dotandola di un corpo stilizzato sul quale sono state applicate la
testa e le braccia originali.
Durante
il lavoro di restauro sono potute documentare diverse stratificazioni di
ridipinture che, rimosse, hanno permesso di ritrovare quella originale, di buona
fattura fatta da mano esperta; infatti il colore è ben steso e non grumoso come
quello che lo ricopriva. Le proporzioni degli occhi e della bocca sono di nuovo
in armonia tra loro, il colore è quello tipico di tutte le statue a cannuga
realizzate in Sardegna, con fattezze che ricordano volti locali.
La
pittura originale presenta diffuse e piccole mancanze, in particolare nelle
mani, che sono state colmate e reintegrate con la tecnica del
“competitivo” (i ritocchi sono simili al colore originale), lasciando a
vista la pittura antica.
Sul
palmo della mano sinistra sono presenti un intaglio e un foro fatti per
accogliere una statua di Gesù Bambino di cui però non si ha ricordo. Al
riguardo è da notare che le statue simili di S. Maria di Uta e di Monserrato
portano il Gesù Bambino, in linea con la tradizione Bizantina in cui la Madonna
non è mai raffigurata da sola. Non sarebbe male fare delle ricerche ed
eventualmente riconsiderare la possibilità di dotare nuovamente questa immagine
del Gesù Bambino.
Altri
interventi hanno riguardato la nuova struttura ligneo del corpo che era troppo
inclinato all’indietro: è stato interamente ricoperto con tela di iuta per
armonizzare l’antico con il nuovo.
La base, anch’essa di recente fattura, è stata leggermente innalzata e ridipinta ad imitazione di quelle antiche con inserzioni in oro. Flaviano Ortu