I Musei della Basilica
Vi si accede risalendo dalla Cripta. Vi sono raccolti numerosi dipinti e oggetti sacri provenienti dalla Basilica e da altre chiese o frutto di donazioni.
Museo delle ceramiche
Il Museo delle Ceramiche è costituito dalla pregevole collezione offerta in dono al Comune di Tolentino
nel 1933 dal Cardinale Giovanni Tacci con l'obbligo di conservarla nella sala adiacente alla Basilica. In
memoria del munifico donatore la cittadinanza ha commissionato nello stesso anno all'artista tolentinate
Giovanni Pettinari un busto in bronzo che si conserva nella sala. Ricca e varia per pregio e assortimento
è la raccolta qui adunata che mette in mostra il carattere tipico delle scuole di ceramica italiane. Sono
infatti presenti saggi di Albissola e di Nove caratterizzati dalle manifestazioni policrome di arte popolare,
pezzi di Castel Durante con le loro peculiari raffigurazioni di sottilissimi arabeschi gialli e turchini,
prodotti di arte abruzzese dei secoli XVII e XVIII, esemplari delle maioliche di Faenza con il tipico impasto
cromatico di rosso e turchino su uno sfondo di smalto bianco vellutato, saggi di ceramiche di Savona con le
particolari decorazioni a monocromo azzurro scuro e chiaro, esemplari di arte giapponese, ex-voto, vasi da
farmacopea nonché rari esemplari di arte ispano-moresca. Oltre alle ceramiche sono presenti anche servizi di
cristalleria impero e vetri di Murano.
Museo dell'Opera
È suddiviso in tre sale.
La prima contiene numerose opere, tavole e affreschi, tra cui anche la Natività
lignea originariamente posta nella cappella della Madonna della Pace.
Il gruppo ligneo è una delle più
antiche realizzazioni plastiche nella scultura delle Marche, ed è composta da tre statue: la Vergine
giacente e reclina, il Bambino neonato e il S.Giuseppe. Sebbene gli elementi superstiti siano
soltanto questi, possiamo affermare con una buona
probabilità che la composizione originaria doveva constare di un maggiore numero di elementi che
componevano la raffigurazione di una Natività o al più di una Adorazione dei pastori.
A
questo gruppo, per le suggestioni cromatiche e i riferimenti plastici, compete una datazione al terzo
decennio del Trecento; è quindi contemporaneo all'affrescatura del Cappellone.
La seconda sala contiene
un grande altare ligneo proveniente dal monastero agostiniano di S.Marta a Roma, molto fiorente nel XVI
secolo.
La terza sala è detta degli argenti per gli importanti oggetti che vi si conservano.
Museo degli Ex-Voto
Nella galleria "Tiziano Lombi", il grande animatore dell'attività storico -artistica del Santuario negli
ultimi decenni, trovano luogo numerosi ex-voto e alcuni dipinti.
La raccolta degli ex-voto costituisce
una preziosa ed irripetibile testimonianza sia delle doti taumaturgiche del Santo sia della gratitudine
tributatagli dai fedeli lungo i secoli per mezzo di questa espressione devozionale.
Si tratta di 394
piccoli dipinti, eseguiti su legno, tela o carta - a cui vanno aggiunti circa 140 ex-voto in argento (solo
parzialmente esposti) - che coprono un arco temporale che va dalla fine del XV a tutto il XIX secolo.
Se vuoi puoi visionare la lista degli artisti che hanno lavorato nella basilica
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