IL DIARIO in pagina unica senza foto

 

In questa pagina unica sono contenuti i  soli testi delle singole pagine per una più comoda estrazione e stampa..(30/12/2001) (versione ancora in bozza)

1^   Avvicinamento e Sant Jean / Valcarlos 

Km 8

H cammino 2.30

Tempo: poco nuvoloso

temp.partenza ---

Difficoltà : F - salita dolce

H in viaggio 2.30

17-03-01

Partenza 16.30

Arrivo 19.00

L'AVVICINAMENTO

Partiti nel pomeriggio del 16 Marzo da Milano in aereo arriviamo a Bilbao e pernottiamo all'ostello della gioventù. Il 17 mattino presto con un Bus della ALSA in 2 ore arriviamo a Hendaye appena dopo il confine francese da qui in treno raggiungiamo Bayonne dove partono 3 treni al giorno per St.Jean Pied de Port, inganniamo la lunga attesa con una visita alla bella cittadina vecchia e gustiamo un buon pranzo lungo il fiume. Finalmente alle 15 partiamo e alle 16 siamo a S.Jean qui facilmente raggiungiamo il centro di accoglienza per i pellegrini con un altro pellegrino. Le gentili ospitalere ci illustrano i due percorsi e noi decidiamo di partire subito per Valcarlos così da spezzare la prima tappa in due e cominciamo a sentire il peso delle "mocille" (gli zaini).

I PRIMI PASSI

Il percorso e' quasi tutto sul ciglio della strada che fino al confine spagnolo e' abbastanza trafficata. Passato il confine sui bordi erbosi vi sono belle calle selvatiche. Sono 9 Km quasi pianeggianti fino al confine ed in leggera salita poi; impieghiamo un paio di ore e arriviamo bene a Valcarlos poco prima delle 19 .

Qui non vi sono Albergue e troviamo posto all'Hostal Maitena dove rimaniamo per cenare e dormire; non ci sono altri pellegrini in giro. In due pernotto, buona cena e prima colazione 9.800 pesetas.

2^ tappa

Valcarlos / Roncesvalles

Km 12

H cammino 4.00

Tempo: poco nuvoloso

temp.partenza 14

Difficoltà : M - salita

H in viaggio 4.00

18-03-01

Partenza 9.00

Arrivo 13.00

18 Marzo Da Valcarlos a Roncesvalle : Dopo aver fatto colazione all'Hostal Maitena con calma partiamo alle 9. Il primo tratto di 6 Km è sulla strada in leggera salita e quasi senza traffico poi (tra le indicazioni Km 58 e 57) si prende uno stradino nel bosco sulla sinistra in falso piano. Arrivati quasi ad uno spiazzo con qualche casa si imbocca un sentierino che sale deciso sulla destra (il tutto sempre ben segnato). Il sentiero si snoda quasi interamente sotto un elettrodotto. Il cielo si va rannuvolando e le cime si coprono di nubi. E' un clima ideale per la salita, alle 11.45 arriviamo alla "casa del guardiano", punto in cui il sentiero torna in contatto con la strada; qui vi è anche una fontanella. Dalla "casa del guardiano" il sentiero prosegue salendo più dolcemente fino all'Alto de Ibaneta" dove arriviamo alle 12.30. Si trova qui una cappella ed una stele. Qui i pellegrini sogliono fare una croce con due legnetti fissati con fili di erba e la piantano in direzione di Santiago a ricordo delle preghiere che qui levò Carlomagno. Turisti in macchina ci incoraggiano e ci fotografano. Il passo è molto freddo e ventoso per cui dopo un rapido spuntino riprendiamo il sentierino che scende a Roncisvalle dove arriviamo alle 13. L'albergue apre alle 16 e così per mangiare utilizziamo i tavoli e panche posti sotto il freddo porticato (10° C) dell'albergue pavimentato con un bel ciottolato a motivo floreale. Abbiamo ingannato la attesa (anche per scaldarci) visitando il museo sul Cammino e la Navarra situato in edificio di fronte al complesso della Abazia. Incontriamo il monaco che raccoglie i dati sui pellegrini ed appone il timbro "sello" sulla credenziale. Alle 16 prendiamo posto nell'albergue dove pian piano la camerata si riempie con 2 messicani, 1canadese, 2 tedeschi, 5 spagnoli . Partecipiamo alla bellissima funzione con Vespri e Messa in canto gregoriano nella bella Abazia. La cerimonia si chiude in una atmosfera magica con la benedizione dei Pellegrini ed un toccante canto del SalveRegina mentre le luci si spengono. Abbiamo 2 piccoli problemi : il sudore ha mandato in tilt il telefonino e lo zaino di Gabriella necessita una cucitura. Ceniamo nell'Hostal sulla destra dell'Albergue dove mostrando la credenziale ci fanno pagare solo 1000 Pstas e facciamo conoscenza con un liquore locale il Paciaran poi tutti a nanna con i rumori vari tipici delle camerate; una stufetta elettrica mitiga la temperatura.

3^ tappa

Roncesvalles / Larrasoana

Km 28

H cammino 8.45

Tempo: sereno che diventerà pioggia nelle ultime 2 ore di cammino

temp.partenza 8°C

Difficoltà : P - lunga e spezza gambe la discesa

H in viaggio 10.15

19-03-01

Partenza 8.00

Arrivo 18.15

19 Marzo Da Roncesvalle a Larrasoana : Sveglia del gruppo tra le 7 e le 7.30 e il freddo convince tutti a muoversi per cercare di scaldarsi e così quasi tutti alle 8 sono in cammino. I bar sono ancora chiusi e ci muoviamo in direzione del prossimo paese per la colazione. Il bel villaggio di Burguete arriva presto ma anche qui niente di aperto ed allora via verso il prossimo.Il paesaggio è molto bello ed anche la strada sterrata è buona. Arriviamo così alle 9.30 ad Espinal e qui i primi arrivati hanno trovato alla fine del paese un bar/supermercato ed in breve ci troviamo quasi tutti seduti davanti a fumanti tazzine. Approfittiamo anche per una piccola spesa per il picnic e ringrazio dell'idea di appendere davanti un piccolo zainetto dove sistemare oltre alla macchina fotografica anche le bibite e le vivande da spuntino. Ritorniamo sui nostri passi e riprendiamo un su e giù per collinette passandp per Viscarret e Linzoain dove dopo un'ultima salitina inizia un tratto un pò fangoso in gran parte nel bosco. Alle 13 ci fermiamo a mangiare in corrispondenza dell'incrocio con una grossa sterrata dove inizia la discesa. Passiamo dal passo de Roldan e dopo aver attraversato la strada asfaltata cominciamo a trovare sentieri molto infangati. Alcune striscioline di plastica ci guida attraverso i prati su terreno più praticabile; purtroppo il tempo va peggiorando ed inizia a piovere. Nessuna traccia degli altri pellegrini, una selezione naturale ci ha sgranati. La ripida discesa su Zubiri con il bagnato della pioggia e le zone fangose ci costringe ad una marcia lenta. Attraversiamo il bel ponte antico e diamo uno sguardo al paese. Sono le 16.45 e decidiamo di proseguire per Larrasoana lungo la carretera, per oggi abbiamo avuto abbastanza fango. Alle 18.15 arriviamo all'albergue dove sono quasi tutti arrivati. L'ospitalero è il sindaco il Sig. Zubiri che è molto cordiale. Una buona doccia calda ci rimette in sesto. Facciamo un giro per il paese con belle case antiche con stemmi in pietra e balconi in legno lavorato. All'uscita del paese troviamo un bar/negozio che fa anche da mangiare e così ci troviamo quasi tutti a cenare la "comida casera" del sig. Sangallo che offre a tutti una moneta da 100 Pstas con lo stemma del Cammino. Il vino ed una bottiglia di Paciaran scaldano le ugole e così sentiamo un po di bei canti Asturiani. Nella piccola ed affollata stanza dell'albergue la notte passa anche accompagnata da strani rumori dall'esterno. Rispetto ad ieri mancano solo due spagnoli.

4^ tappa

Larrasoana / Cizur Menor

Km 20

H cammino 5.40

Tempo: sereno

temp.partenza 14°C

Difficoltà : M - tratti fangosi

H in viaggio 7.15

20-03-01

Partenza 9.15

Arrivo 16.30

20 Marzo Larrasoana Cizur Menor: Sveglia alle 8, colazione al bar della cena e alle 9.15 in marcia con un bel sole. Proviamo felicità nel rivedere i due spagnoli che non erano arrivati e si erano fermati a Zubiri. Molto bello il primo tratto fino a Aquerreta poi dopo la discesa entrati nel bosco vicino al torrente inizia un tratto veramente brutto e pericoloso per il fango. Infatti il sentiero è vicinissimo al fiume ed ha una pendenza per cui col fango temiamo di scivolarci dentro. Grazie ai bastoni ed attaccandoci ai cespugli passiamo e arriviamo indenni a Zurian (nell'ultimo tratto abbiamo visto che stanno lavorando per fare un fondo a sassolini. Decidiamo di non correre rischi proseguiamo su carretera, fino a Zabaldica; il percorso risulta più corto e così ci troviamo davanti ai 3 veloci spagnoli che comunque ci superano mentre ci fermiamo ad una area di picnic nei pressi di dove la strada taglia il fiume per una merenda ed un lavaggio agli scarponi infangati. Qui il sentiero sale sulla destra e dopo una parte buona ritorna ad essere infangato. Un gentile guardiano di mucche ci trae di impaccio guidandoci per i prati fino ad una zona sicura vicino alla strada che sale a "Trinidad de Arre" dove arriviamo verso le 12.30. Da qui quasi camminando in unica periferia si attraversa Villava e si arriva alle mura di Pamplona (ore 14) Appena passate le mura troviamo un buon ristorante Herriko dove gustiamo un splendida zuppa di cardi ed un dolce locale OXUA (misto di crema pasticcera, caramello e cocco; una bottiglia di vino bianco a 14° ci ha quasi steso. Con calma ci rimettiamo in cammino attraverso la bella e pulita Pamplona. Verifichiamo la possibilità di prelevare Pstas con la mia carta Bancomat Maestro. Da Pamplona si esce passando vicino alla università e saliamo a Cizur Menor dove arriviamo alle 16.30 al bell'albergue dove mia moglie lava i panni e la ospitalera ce li centrifuga. A fine giornata mancano i 2 spagnoli e i 2 messicani e si sono aggiunti 1 tedesco ed 1 norvegese. Ceniamo al "Tremendo".

5^ tappa

Cizur Menor / Puente de la Reina

Km 20

H cammino 4.45

Tempo: nuvoloso poi sereno

Temp.partenza 16°C

Difficoltà : M - stancante discesa dall'Alto del Perdono

H in viaggio 6.30

21-03-01

Partenza 9.00

Arrivo 15.30

21 Marzo Cizur-Menor- Puente de la Reina: Sveglia alle 8 e partenza alle 9 attraverso ampli coltivi e belle siepi fiorite, in leggera salita con cielo nuvoloso. Man mano che ci alziamo il tempo migliora e alle 10.30 siamo nei pressi di Zariquiegui ai piedi del dosso dell'Alto del Perdono con il suo parco eolico; è il primo incontro con i moderni mulini a vento per la produzione della energia elettrica. Con salita continua con alcuni strappi più ripidi guadagniamo il dosso alle 11.15; qui fanno bella mostra di se una serie di sagome metalliche di antichi pellegrini. Si marcia sempre soli e sgranati. Dal dosso, proprio di fronte a dove si arriva in salita parte (poco visibile e poco indicata) la discesa su strada sassosa (i pedi non gradiscono). Dopo una zona selvaggia ritornano le aree coltivate ed alle 12.30 arriviamo affamati ad Uterga. Dopo la vana ricerca di un bar o negozio ci indicano alla fine del paese un albergue privato "Casa Batzan" ci fanno enormi panini (boccadillos) con vino e frutta ed anche un graditissimo caffè. Rinfrancati riprendiamo il cammino tra coltivi, molti fiori nei prati, mandorli e con vari saliscendi passiamo per Maruzabal (dove rinunciamo alla deviazione per la bella chiesa di Eunate) poi Obanos con la sua bella piazza e palazzotti . Un sentierino vicino agli orti ci porta all'entrata di Puente della Reina alle 15.30. L'albergue era chiuso per ristrutturazione e troviamo alloggio in una bella camera sotto tetto trovata al bar "La Plaza" (5000Pstas) al centro del paese. La camera, sottotetto ha una bellissima finestra sul soffitto che ci fa godere della vista del cielo stellato da letto. Alcuni pellegrini hanno proseguito, ci ritroviamo a cenare con 1 spagnolo il canadese ed il tedesco; scopriremo poi che i due messicani hanno trovato alloggio in una casa Rural (tipo di alberghetto) al centro del paese. Bella la chiesa ed il ponte. Caratteristica del cammino la congiunzione qui dei vari cammini (una stele all'ingresso lo indica. (l'albergo "MESON del Pellegrino all'inizio del paese chiede 12.000 Pstas per 1 camera)

6^ tappa

Puente Reina / Estella

Km 22

H cammino 6.15

Tempo: sereno

Temp.partenza 18°C

Difficoltà : M-normale

H in viaggio 7.30

22-03-01

Partenza 8.45

Arrivo 16.15

22 Marzo Puente Reina - Estella - Si parte attraversando il bel ponte e quindi costeggiando per un po il fiume ricco di pesci ed anatre. Segue una breve salita panoramica atraverso una bella macchia bassa di rosmarino e timo . Si sfiora la strada e passando accanto a Mereu sun una bella sterrata tra i campi arriviamo a Ciraqui (l'ingresso poteva essere tenuto meglio infatti lo stradino è completamente coperto da una enorme puzzolente pozzanghera che rende difficile il transito). Dopo un corroborante caffè ripartiamo. Percorriamo un tratto di antica strada romana e relativo ponte; segue un piccolo tratto di caretera e di nuovo attraverso un antico ponticello saliamo a Lorca. Accanto alla chiesa facciamo picnic sulle panche di pietra - Da un'auto francese un accompagnatore prepara tavolo e sedie per 4 pellegrini che viaggiano leggeri con macchina di appoggio. All'uscita del paese troviamo i messicani che fanno il loro spuntino. Percorriamo cantando a squarciagola i deserti campi che portano a Villatuerta. Da qui una segnalazione di cammino deviato ci guida su di una collina con un più lungo ma molto bello (caldo) e panoramico percorso attraverso uliveti e coltivi vari. Una breve discesa porta ad Estella che si presenta con la bellissima chiesa di San Sepolcro, poco oltre l'albergue. Un po fredda l'accoglienza dell'ospitalero che si preoccupa di farci togliere gli scarponi ed avvisarci che l'albergue chiude alle 22 (diventa problematico mangiare fuori visto che non troviamo ristoranti che aprano prima delle 21). Visitiamo la bella cittadina con i suoi antichi palazzi e botteghe. Nella bella chiesa con chiostro di San Pedro della rua Messa e benedizione dei pellegrini. Siamo in 6 pellegrini.

7^ tappa

Estella / Los Arcos

Km 22

H cammino 5.15

Tempo: sereno

temp.partenza 19°C

Difficoltà : M-normale

H in viaggio 7.00

23-03-01

Partenza 8.30

Arrivo 15.30

23 Marzo Estella - Los Arcos Dopo una colazione improvvisata all'albergue partiamo alle 8.30. senza soluzione di continuità si passa da Estella a Aye qui un bivio propone due vie uno per Irache (con il suo monastero e fonte del vino) e l'altro per Azqueta, scegliamo questo percorso e passiamo nei pressi di un grande albergo ed un enorme villaggio vacanze in costruzione con l' albergue di Irache chiuso. Il tracciato porta poi attraverso un bellissimo bosco di lecci e campagna poi a Azqueta. Sotto un sempre più caldo sole (circa 30 C°) arriviamo a Villa Major passando per la bella fonte de los Moros. Sostiamo nel giardino della chiesa per il nostro picnic ed un simpatico gattino presto si accomoda a farci una interessata compagnia. Da VillaMayor de Monjardin con la sua collina dominata da un castello la strada si snoda per 12 Km senza nessuna altra casa, alberi attraverso vigne e campi di frumento In 3 ore abbiamo solo visto in distanza un paio di trattori. Cerco di immaginare questa area ora così verde nella calura estiva con tutto il frumento biondeggiante. Passando accanto a colline ancora selvagge e non sfruttate si intravedono su alture in distanza sagome di castelli o chiese. La natura è comunque molto presente con grossi uccelli neri e con le rane di qualche stagno. Fioriture selvatiche di gigli e calendule completano il quadro. Arrivati a Los Arcos si percorre tutto il lungo paese e verso la fine si incontra la chiesa con il bel chiostro. Poco oltre si attraversa il ponticello e sulla destra in un locale comunale vi è l'albergue municipale che apre a maggio ma bastano pochi metri e vi è l'albergue privato di Casa Alberdi, Anche i due messicani arrivano affamati, ma con un pieno di vino fatto a Irache. Ceniamo nell'unico ristorante vicino alla chiesa. Eravamo in 4.

8^ tappa

Los Arcos / Logrogno

Km 28

H cammino 7.30

Tempo: sereno poi 4 stagioni

temp.partenza 20°C

Difficoltà : P-lunga

H in viaggio 9.00

24-03-01

Partenza 8.00

Arrivo 17.00

24 Marzo Los Arcos – Logrogno Partiamo e subito la particolare scritta sul cimitero di Los Arcos "anch'io ero come sei tu oggi e sono come sarai tu domani". Lungo la bella sterrata tra viti e coltivi a frumento arriviamo a SanSol. Da qui passando vicino all'eremita della nostra Sra del Pojo per un bel percorso collinoso con tempo molto variabile con forte freddo vento contrario, qualche spruzzo di pioggia e qualche tratto improvvisamente assolato e caldissimo. Arriviamo a Viana ad ora di pranzo e vista la cattiva accoglienza dimostrataci al nostroi ingresso al Restourant Cidreria decidiamo di cercare altra soluzione (a sera i messicani mi confermeranno analoga esperienza con costoso conto). Noi nella strada parallela al restourant PITU abbiamo avuto un buon pranzo in un ambiente popolare. Da Viana un bel cammino porta all'eremita de la Trinidad e quindi il percorso diventa asfaltato. All'apparire del cartello Logrogno non illudersi, ci sono ancora 4 Km. Arrivati in Città attraversato il ponte sull'Ebro sulla strada interna parallela al fiume vi è uno dei più belli albergue e noi abbiamo trovato anche una gentilissima ospitalera "Aliende". Con lei e gli amici messicani facciamo una bellissima spaghettata. Nell'albergue è possibile lavare ed asciugare i panni. Eravamo solo in 4

9^ tappa

Logrogno / Navarrete

Km 13

H cammino 3.30

Tempo: sereno con a tratti vento freddo

temp.partenza 18

Difficoltà : F - facile

H in viaggio 4.30

25-03-01

Partenza 9.30

Arrivo 14.00

25Marzo Logrogno – Navarrete Un po per la lunga tappa di ieri ed un po perchè è domenica decidiamo per un

a tappa breve. Partiamo con comodo alle 9.30 dopo una buona colazione nell'albergue e con molti cittadini che facevano jogging attraversiamo il bel parco naturale. Raggiungiamo le sponde del "Pantano de la Graiera" che si contornano per salire poi sul passo tra le due colline dove da distante si vede la sagoma di un grosso toro. Dal passo si scende sul pianoro dove adagiato contro una collina si trova il grazioso paese di Navarrete con le sue ceramiche. All'ingresso di Navarrete i ruderi di un antico albergue dove ci fermiamo per uno spuntino; da visitare la cima della collina che offre una vista a 360 gradi. Lucrezia, la ragazza messicana, arriva con seri problemi ai piedi. Nell'albergue bello e pulito la molto gentile hospitalera Cybilla ci accoglie con un buon caffè e a sera ci ha preparato una buona cena comunitaria. Eravamo solo noi 4 nell'albergue.

10^ tappa

Navarrete / Azofra

Km 20

H cammino 4.30

Tempo: sereno poi piccola pioggerella

temp.partenza 10°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 8.00

26-03-01

Partenza 9.00

Arrivo 17.00

26 Marzo Navarrete- Azofra Partiamo dopo la colazione all'albergue, L'uscita da Navarrete è su bella sterrata tra vigneti dove i mucchi di sassi evidenziano il duro lavoro di dissodamento. Al culmine della collina che separa Navarrete da Najera molti ometti di sassi (forse opera di ragazzini). Piacevole la discesa su Najera appoggiata a delle rocce rosse ed attraversata da un bel fiumiciattolo. Qui facciamo un buon pranzo al Restourant Olimpo vicino all'Albergue (che apre alle 15). Dopo una sosta per attendere l'apertura del negozio di computer con Internet point ripartiamo con un cielo rannuvolato e una sottile pioggerella che lascerà posto al sole. L' albergue in Azofra si trova al centro del paese accostato alla chiesa che la gentile ospitalera Maria Tobias ci ha aperto ed illustrato; particolare il Crocefisso con un Cristo sorridente. In un negozio si può fare la spesa per cucinare nell'albergue; il marito della signora Maria ci ha dato dell'ottimo vino rosato che con un po di Pacharan ha riscaldato la cenetta che ci siamo organizzati con i due messicani. Nell'albergue eravamo solo noi quattro.

11^ tappa

Azofra / Redecilla del Cammino

Km 25

H cammino 5.30

Tempo: poco nuvoloso

temp.partenza 12°C

Difficoltà : M - media

H in viaggio 8.00

27-03-01

Partenza 9.00

Arrivo 17.00

27 Marzo Azofra – Redecilla del Cammino Dopo buona colazione all'albergue partiamo; alle nostre spalle si intravedono ancora i Pirenei con una tenue striscia di nebbia mattutina. Dopo un primo tratto su sterrata si arriva alla caretera lungo la quale si può fare una deviazione per San Millan. Noi proseguiamo lungo la caretera che presenta molti tratti con pista per il Camminio.Arriviamo alle 12 a san Domingo e ci sistemiamo nel cortile deserto dell'albergue; vi è qui il pollaio con i polli di ricambio per quelli posti in chiesa; scopriamo che sono affamatissimi e si contendono ferocemente il grasso del prosciutto che gli offriamo (chi sa se faranno uova col bacon?).Dopo colazione passiamo dalla cattedrale ma il gallo quest'anno non canta (arriveremo ugualmente bene a Santiago). I messicani con cui abbiamo viaggiato visitano il museo a fianco della chiesa. Partiamo lungo la bella pista in leggera salita che porta verso Granon e tra ricche campagne su bella strada sterrata raggiungiamo Redecilla del Cammino. Qui nella strada interna sopra il bar di fronte alla chiesa vi è l'albergue e ci sistemiamo. Siamo da soli e ceniamo nell'altro bar vicino alla caretera che funge anche da ristorante. Per la prima volta siamo soli. L'albergue dispone di una piccola cucina.

12^ tappa

Redecilla / Villafranca Montes de Oca

Km 24

H cammino 5.30

Tempo: poco nuvoloso, vento freddo contrario

temp.partenza 10°C

Difficoltà : M - media

H in viaggio 7.30

28-03-01

Partenza 9.30

Arrivo 17.00

28 Marzo Redecilla – Villafranca Monte de Oca Partiamo tardi e lentamente sperando di veder arrivare i messicani. Si cammina bene con un'aria fresca attraverso una serie di belle colline coltivate. Attraversiamo alcuni paesini (Castildelgado, Viloria de Rioja) dove incontriamo simpatici cagnolini affamati. Sempre su sterrato dopo lungo rettilineo entriamo in Belorado. Visitiamo il bell'albergue dove troviamo alcuni ciclisti che ci avevano passato. Pranziamo in Belorado al restaurant Etoile nella piazza principale tornati all' Albergue troviamo i messicani che decidono di fermarsi. Noi proseguiamo in un forte freddo vento contrario e poco oltre Belorado incontriamo una bella area picnic. Più avanti metà della collina sulla destra vediamo in distanza l'eremita Virgen de la Pena e passando sempre su buona sterrata per paesini un po fatiscenti arriviamo fino a Villafranca de Montes de Oca. L' Albergue in Villafranca e' stato il peggiore albergue abbiamo trovato in tutto il Cammino anche se e' stato molto bello trovare un ambiente riscaldato e con l'acqua calda dopo una giornata di freddo vento contrario. L'Albergue e' sulla strada principale in una vecchia scuola di fronte alla chiesa . L'ospitalero e' in una casa vicino. I problemi sono : pulizia, manutenzione e sicurezza. La porta di ingresso all'edificio e' deformata e quindi non si può chiudere (e in caso di vento sbatte). L'accesso al dormitorio ed ai bagni e con porte chiuse con lucchetto che dopo essere state aperte rimangono aperte. La camera da sulla strada ma le tapparelle sono guaste e cosi' le luci e rumori dei molti camion accompagnano la notte (visto che tutto era aperto abbiamo barricato con sedie e panche la porta della camerata). Eravamo soli.

13^ tappa

Villafranca Montes de Oca / Olmos de Atapuerca

Km 20

H cammino 5.30

Tempo: pioggerella poi sole

temp.partenza 10°C

Difficoltà : M- salita, tratti fangosi

H in viaggio 7.00

29-03-01

Partenza 9.30

Arrivo 16.30

29Marzo Villafranca – Olmos de Atapuerca Si parte con una salita nel bosco ed il cielo è nero, mentre arriviamo in cima all'altopiano con la sua brughiera comincia una pioggerella mista a grandine che ci accompagna per una mezzora. Il percorso, un po fangoso, si snoda lungo un taglia fiamme nella pineta. Dopo oltre 3 ore di natura selvaggia improvviso appare al limitare del bosco San Juan de Ortega. Visitiamo la bella chiesa con la sua natività. A fianco del monastero un'unica costruzione con un bar che offre senza scelta affettati, insalatone4 ed ottime tortillas cucinate da Marcella cui portiamo i saluti di due brasiliani conosciuti lo scorso anno e lei ci mostra commossa il telegramma (unico avuto nella sua vita) con cui questi pellegrini le avevano inviato gli auguri di buon compleanno. Mentre sostiamo passa un gruppo di austriaci in bicicletta che fanno un po di equilibrismi sulla sterrata infangata. Ripartiamo e puntiamo su Atapuerca; il primo tratto nella pineta ha grosse pozzanghere ma a lato non ci sono problemi. Il cielo diventa sereno e continua il forte freddo vento. I pini lasciano il posto a bellissime praterie con mucche al pascolo. Al primo paesino Ages le mucche circolano libere anche per la strada. Ad Atapuerca l'albergue è chiuso e procediamo per Olmos de Atapuerca dove al bar ci danno le chiavi del bel albergue dotato di stufa. Fa piuttosto freddo ed esco a raccogliere della legna così potremo avere una bella calda serata nell'albergue dove ancora una volta siamo soli. Ceniamo presso lo stesso bar che ci ha dato le chiavi.

14^ tappa

Olmos de Atapuerca / Burgos

Km 18

H cammino 3.45

Tempo: nuvoloso con pioggerella a tratti, sole al pomeriggio

temp.partenza 8°C

Difficoltà : F - facile

H in viaggio 3.45

30-03-01

Partenza 9.00

Arrivo 12.45

30 Marzo Olmos de Atapuerca – Villafria -Burgos Facciamo colazione nell'albergue e partiamo con una leggera pioggerella su di un sentiero che in leggera salita nel bosco porta indietro a raccordarci con quello che viene da Atapuerca. Man mano che si sale il bosco si dirada e lascia posto ad un terreno incolto ed il vento torna a farsi sentire. Abbiamo una fugace vista di un cinghiale che fugge terrorizzato. I terreni un po sassosi cominciano a divenire un po coltivati e sulla sterrata vi sono le tracce fangose dei trattori. Con qualche equilibrismo arriviamo a Orbaneja dove un buon cappuccino ci rimette un po in sesto. Da qui su strada asfaltata giungiamo a Villafria e al congiungimento con una grossa strada vi e' l' hotel Buenosaires dove ogni ora un bus con 100 pesetas vi porta in centro (piazza del Cid) evitando la zona del poligono industriale. Impieghiamo il tempo ed energie risparmiate nella visita del duomo (una delle più' belle chiese del Cammino)e saliamo in cima alla bella collina panoramica; visitiamo poi il monasterio de las Huelgas e raggiungiamo l'albergue posto nel parco dove con un buon caffè ci accoglie l'ottima hospitalera Maria. Torniamo in città e con qualche difficoltà molto gentilmente aiutati da vari cittadini troviamo una lavanderia che ci lava ed asciuga i panni. Tornati all'albergue con grande gioia troviamo gli amici messicani ed una signora australiana. Eravamo in 5.

15^ tappa

Burgos / Hornillos del Cammino

Km 19

H cammino 4.15

Tempo: soleggiato

temp.partenza 8°C

Difficoltà : M - normale-assolata

H in viaggio 6.00

31-03-01

Part.nza 9.00

Arrivo 15.00

31 Marzo Burgos - Hornillos del Camino L'australiana si sveglia presto e parte da sola noi viaggiamo con i messicani fino a Tardajos dove ci consigliano di far rifornimenti perchè è possibile non si trovi più niente fino a Castrojerez. Si esce col sole da Burgos e ci si trova subito in aperta campagna. Stiamo entrando nella regione delle mesetas, altipiani lunghi alcuni km, pianeggianti o quasi, aridi, con terreno di argilla compatta e sassosa. Le uniche coltivazioni sono di grano basse e stentato. Tra una meseta e l’altra ci sono delle vallette, nelle quali stanno nascosti i paesi. Dopo Tardajos si passa per Rabè de la Calzadas con qualche bell'edificio ad all'uscita incontriamo un gregge e prendiamo contatto con la meseta. a circa 1 ora da Tardajos una bella area di picnic alla fuente Prao Torres (non c'era acqua) ma comodi tavolini. Proseguiamo per l'altopiano coltivato ma senza una pianta. I molti uccellini cantano nascosti tra i mucchi di sassi e niente all'orizzonte per un pezzo. La strada sterrata mostra fango secco e in qualche punto qualche residuo di fango umido. All'improvviso si apre una vallata ed in questa appare Hornillos. L'albergue è al centro del paese ma per la chiave occorre ritornare da un signore che abita in una delle prime case sulla destra della strada principale. Vi è un solo bar/negozio che apre alle 17 ma scopriamo che non ha quasi niente (fortunatamente avevamo fatto spesa a Tardajos). All'albergue oltre ai messicani arrivano una famigliola di Grenoble con 5 figli ed un loro amichetto che sta facendo il cammino una settimana all'anno più arriva un belga. Prepariamo una cena comunitaria nella ampia cucina. Questa notte siamo in 13.

16^ tappa

Hornillos / Castrojerez

Km 20

H cammino 4.25

Tempo: sereno

temp.partenza 12°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 6.30

1-04-01

Partenza 9.00

Arrivo 15.30

1 Aprile Hornillos –Castrojeriz Partiamo in una giornata serena sulla stradina sterrata nella Mesetas; camminiamo soli e quasi ci lasciano anche le ombre. Impressiona in questo ambiente coltivato ma privo di alberi il forte canto degli uccellini nascosti tra i sassi (da dissodamento terreno) accumulati lungo la strada. Vediamo ad un certo punto la deviazione che porta a San Bol ma proseguiamo ed ancora improvvisa appare Hontanas adagiata in un vallone con il suo campanile . E' domenica e non ci sono bar o negozi aperti ma siamo arrivati giusti per la messa. Fa un po pena il povero prete del povero paesello con i paramenti lisi che sollecitava i parrocchiani per coprire le spese della cera dell'altare (1200Pstas).

Dopo la messa ci saluta calorosamente come pure si complimentano alcuni abitanti; facciamo un picnic sulle panchine e ripartiamo. Si va prima attraverso un ambiente selvaggio passando presso dei ruderi; arrivati ai resti del convento di San Anton si prosegue per l' ultimo tratto su strada asfaltata senza traffico. Arriviamo così a Castrojeriz, dominato da un castello vagamente minaccioso; l'albergue è alla fine del lungo paese. Vini splendidi nell'osteria "Lugar"ricavata da una antica cantina con ancora il torchio appena dopo l'albergue. Il "maresciallo" Resti ospitalero gestisce un po come una caserma l'albergue, ma gentilmente ci mette in grado di visitare alcune chiese chiuse. Vari ristoranti e negozi, menu dia 1200 Pstas.

17^ tappa

Castrojeriz / Fromista

Km 25

H cammino 6.15

Tempo: sereno-vento e nuvole all'arrivo

temp.partenza 12°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 8.00

2-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 16.30

2 Aprile Castrojeriz –Fromista Svegliati dal "maresciallo" Resti che ci prepara la colazione partiamo presto con un bel cielo sereno. Attraversiamo la spianata con torrentello che porta alla collinetta del Mosterales. Sulla salita troviamo dei bei cristalli credo di gesso. La salita è appagante e giunti in cima ci si offre la fista di un mare verde. Attraversato l'altopiano appare la distesa che porta a Itero de la Vega (area picnic alla fine del pianoro dopo la discesa. Passiamo dall'albergue della confranternita italiana (ma apre tardi in Maggio) e passato il caratteristico ponte sul rio Pisuerga attraversiamo Itero de la Vega dove facciamo spesa e merenda. Con una bella e lunga sterrata ci avviamo verso Boadilla del Cammino. Attraversato l'alto del paso largo inizia a soffiare un forte vento contrario che porta anche una sottile terra. Sostiamo all'ingrasso di Boadilla nell'area di Picnic dove vi è anche una bella fonte con pompa a mano. La strada sterrata si snoda poi lungo il canale di Castiglia e la stanchezza comicia a farsi sentire. Si attraversa il canale proprio in corrispondenza di Fromista e di una chiusa; arriviamo con il cielo che si fa minaccioso. L'albergue è grande e ben tenuto e si trova nei pressi della bella chiesa di puro romanico di San Martin. Merita una visita anche la chiesa di San Pedro. Ceniamo al ristorante vicino all'albergue . Nell'albergue eravamo in 13 (noi, i 2 messicani, 8 francesi ed 1 ragazzo belga che viaggia con il tubo sonoro australiano.

18^ tappa

Fromista / Carrion de los Condes

Km 20

H cammino 5.15

Tempo: sereno

temp.partenza 14

Difficoltà : salita

H in viaggio 6.45

3-04-01

Partenza 8.45

Arrivo 15.30

3 Aprile Fromista-Carrion de los Condes Usciti da Fromista una pista a lato della strada porta fino a Poblacion de Campos poi si passa all'interno fino a Villovieco dove si inizia a seguire il rio Ucierza, in breve le frecce gialle mandano a Villarmentero de Campos ma noi abbiamo continuato a camminare sull'argine del rio Ucieza fino all' Eremita del la Virgen del rio, questa via puo' pero' risultare impraticabile se il rio alza il livello e tracima (se e' possibile e' molto più bello di quello a fianco della strada). Sostiamo nei pressi dell'eremo (chiuso) in un bel prato fiorito di margherite; ci ricongiungiamo poi all'altro percorso a Villalcazar de Sirga dove troviamo messicani e francesi e con loro visitiamo la bella chiesa di S.Maria la Blanca. La pista prosegue parallela alla strada con sconfinati campi coltivati dove rari alberi suggeriscono l'idea di oasi. All'igresso di Carrion vi e' un Albergue particolare delle Clarisse ma noi abbiamo proseguito fino alla chiesa di Santa Maria del Camino dove vi era il buon Albergue parrocchiale (senza coperte e senza cuscini) la perpetua funge da energica ospitalera. Ci siamo accomodati qui in 12 e fa abbastanza frescolino. La cittadina è attraversata dal rio Carrion ed è dotata di tutto compreso supermarket. Andiamo tutti a cenare in un ristorantino poco oltre l'albergue.

19^ tappa

Carrion de los Condes / Ledigos

Km 23

H cammino 6.00

Tempo: da poco nuvoloso a minaccioso

temp.partenza 10°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 7.30

4-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 16.00

4 Aprile Carrion – Ledigos All'uscita di Carriuon a causa di lavori abbiamo dovuto fare con un leggero vento freddo una digressione lungo la strada fino alla Calzada de los Molinos e quindi siamo rientrati sulla via normale (deviazioni tutte ben segnalate) a Villotilla dove un'altra lunga tratta diritta con solo campagna porta fino a Calzadilla de la Cueza. Lungo questo monotono percorso si attrave

rsa la strada per Bustillo del paramo e qui vi è un'area picnic attrezzata. Pranziamo in un ristorante (non molto buono) a Calzadilla. I francesi ci dicono di avere Terradillos come meta odierna, noi ed i messicani optiamo per Ledigos. All'uscita da Calzadillas vengono proposti vari percorsi, noi prendiamo la pista vicino alla strada. Il piccolo Albergue di Ledigos è molto accogliente e dispone di stanzette a 2 letti,una pulita e completa cucina con una caratteristica ed efficace antica stufa a legna. Al piccolo negozio sul retro del piccolo bar si può trovare del cibo anche se nonvi è molta scelta. Facciamo così un'altra cena comunitaria con i messicani e la stufa ed il vino ci scaldano la serata.

20^ tappa

Ledigos / Bercianos

Km 23

H cammino 6.00

Tempo: sereno

temp.partenza 10°C

Difficoltà : salita

H in viaggio 9.00

5-04-01

Partenza 8.45

Arrivo 17.45

5 Aprile Ledigos –Bercianos del Camino (9 ore) Dopo la colazione all'albergue partiamo lungo la pista parallela alla strada e nella nebbia quasi senza accorgerci dei vari paesini arriviamo a Sahagun dove il sole si fa più caldo e scioglie la nebbia.Facciamo un giro turistico della cittadina; l'albergue in centro apre alle 15. Pranziamo bene nel ristorantino La Codorniz di fronte all'albergue. Una pattuglia della guardia civil cui avevamo chiesto informazione per visitare S.Lorenzo molto gentilmente ci rintraccia più tardi e ci da una piantina della città. Rifocillati e riposati usciamo dall'arco di San Benito vicino alla interessante chiesa di San Tirso. Si procede per la consueta pista laterale alla strada; varia un po il paesaggio che presenta adesso spesso zone umide e pecore al pascolo nella terra incolta. Giunti a Calzada del Coto prendiamo per il real Camino Francese (anche perchè ci dicono che l'altra via non è praticabile per danni da alluvione. Un po affaticati anche per il giro turistico arriviamo a Bercianos dove c'e' un bar all'ingresso del paese e se pensate di cenare lì dovete prenotare all'arrivo prima di andare all'albergue che e' al lato opposto del paese. Tina l'ospitalera ha avuto molto cura di noi in questo Albergue molto pulito e dotato di tanti piccoli particolari. E' situato in una casa antica e per terra nell'ingresso vi e' un pavimento a ciotolato con decorazioni come a Roncisvalle. Fuori dall'albergue la campagna dove ammiriamo un bellissimo tramonto. Per dormire ci hanno dato la camera degli hospitalero con 5 bei letti. Eravamo in 4 noi ed i due messicani arrivati un po dopo con Lucrezia un po provata per le vesciche ai piedi.

21^ tappa

Bercianos / Mansilla de las Mulas

Km 28

H cammino 6.30

Tempo: sereno, piccola pioggerella all'arrivo

temp.partenza 12°C

Difficoltà : M - lunga e noiosa

H in viaggio 8.15

6-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 16.45

6 Aprile Bercianos – Mansilla de las Mulas Dopo una colazione in albergue usciamo dal paesino dalla parte più fatiscente con vecchie casa e chiesa di paglia e fango semi diroccate e nella nebbia attraverso zone umide al canto delle rane raggiungiamo El Burgo Ranero dove facciamo una sosta per scaldarci in un bar. Visitiamo l'albergue dove scopriamo hanno pernottato gli 8 francesi. Poi con la benedizione dello sportivo parroco ed il sole alzatosi partiamo per il lungo tratto nel nulla che porta a Reliegos.

Dopo circa 8 Km di questa pista deserta con sottofondo di gracidio di rane, nei pressi di Villamarco ci fermiamo in un'area picnic (senza acqua). Arriviamo a Reliegos che ci pare essere usciti dal deserto ed approfittiamo del primo bar per una ristoratrice Cocacola. Il tempo si sta rannuvolando e partiamo subito alla volta di Mansilla de las Mulas che pare non arrivare mai. Albergue e' quasi alla fine del villaggio e simpatica e speciale la hospitalera Laura. Troviamo qui i francesi e ci raggiungono anche i messicani ed un francese che dice di arrivare da Sahagun. Con Laura andiamo tutti a cena da "Marcelo" e assistiamo alla prima impressionante processione della settimana santa con gli incapucciati delle varie congrgazioni. Laura ci illustra anche un'altra tradizione della settimana santa : la "lemonada" che è una Sangria senza frutta. Nell'albergue eravamo in 13.

22^ tappa

Mansilla de las Mulas / Leon

Km 17

H cammino 4.00

Tempo: sereno

temp.partenza 14

Difficoltà : F - parte urbana Leon e periferia

H in viag.4.30

7-04-01

Part. 8.30

Arrivo 13.00

7 Aprile Mansilla Leon I francesi che concludono oggi il loro cammino a Leon sono partiti all'alba silenziosamente. Noi partiamo tranquillamente nella bella giornata con freddo vento contrario.

Arrivati ad Arcahueja facciamo una sosta al bar dove ci fanno una fantastica tortillas di patate.

Poi pian piano il percorso diventa periferia e poi città. All'ingresso sulla sinistra le frecce portano all'albergue municipale noi procediamo per quello più raccolto delle monache Benedettine dove troviamo la gentile ospitalera Elisabeth. Depositati gli zaini andiamo a pranzare e fare visita turistica di Leon.

Qui possiamo assistere ad alcune folcloristiche processioni della settimana santa. Quando a sera torniamo all'albergue la sorpresa di trovarlo completamente pieno (tra l'altro un gruppo di 27 francesi con bus di appoggio). Il problema è che per ristrutturazione per 38 persone vi sono solo 2 toilette e 2 docce, inoltre quando 27 persone si muovono contemporaneamente alla mattina fanno molto rumore ed impossibile continuare a dormire. Appuriamo che hanno come meta di domano Hospital de Obrigo per cui li perderemo noi infatti pensiamo a Villadango.

23^ tappa

Leon / Villadangos de Paramo

Km 22

H cammino 5.30

Tempo: sereno

temp.partenza 12

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 6.00

8-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 14.30

8 Aprile Leon Villadangos de Paramo Svegliati dalla comitiva dei 27 francesi partiamo con i messicani ed il francese conosciuto a Mulas. Usciamo dalla lunga periferia che include Trabajo del Cammino e Virgen del Camino. Appena fuori da Virgen numerose scritte cercano di invitare i pellegrini sui due percor

si quello più lungo ed interno per Villar de Mazarife e quello parallelo alla strada passante da Villadangos. Noi con gli altri 3 decidiamo per questa via. Procediamo tranquillamente paralleli alla strada e a San Miguel facciamo una sosta all'uscita del paese in una specie di osteria sulla sinistra. Qui in compagnia facciamo un abbondante spuntino a base di tortillas con patate, polpettine il tutto annaffiato da molta "lemonada de quaresima". Il cammino prosegue lento e gioioso in gruppo cantando. Arriviamo a Villadango alle 14.30; all'albergue che si trova all'ingrsso del paese troviamo un pellegrino fermo per tendinite accompagnato da un simpatico cane con conchiglia al collo. Il francese prosegue ed arrivano anche due spagnoli e tre tedesche che avevamo visto a Leon. Arrivano anche 3 ciclisti che erano partiti da Fromista. Dopo un riposino facciamo un giro per il piccolo paese dove vi è solo una vecchia chiesetta con le cicogne sul campanile. Ceniamo al ristorante Libertad al centro del paese. Tornati nell'albergue facciamo un caffe' comunitario e poi tutti a nanna. Nell'albergue eravamo in 11

24^ tappa

Villadangos / Astorga

Km 26

H cammino 6.30

Tempo: sereno

temp.partenza 8°C

Difficoltà : m - normale/noiosa

H in viaggio 8.15

9-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 16.45

9 Aprile Villadangos Astorga Dopo una colazione nell'albergue partiamo con gli spagnoli ed i messicani ma in breve ci sgraniamo. La strada prosegue con la solita bella pista al lato della strada alternandosi un po a destra ed un po a sinistra. All'uscita di San Martin come lo scorso anno un gran numero di corvi è impegnato rumorosamente nella costruzione di condomini di nidi sulle piante. Arriviamo tranquillamente a Hospital de Obrigo dove compare improvviso il gruppo dei 27 francesi che ci dicono di fermarsi ad Astorga (che è anche la nostra meta). Ci gustiamo un boccadillo ed una lemonada con gli spagnoli e ripartiamo dopo aver fatto un po di spesa. Poco oltre i messicani prendono la via di Sant Ibanes per interessi di Francisco sui Templari e ci diamo appuntamento al crucero di San Torbio. Noi percorrendo i lunghi e noiosi rettilinei arriviamo prima e facciamo una bella siesta oltre che un bel picnic. I piedi un po cotti dai diversi chilometri su caldo asfalto reclamano un po di libertà e frescura nel praticello attorno al crucero. E' un posto fantastico anche per la bella vista che si gode su Astorga. Riunitici ai messicani partiamo e scesi su San Justo de la Vega affrontiamo l'ultimo tratto

che porta ad Astorga. qui alla fine di una aspra salita si trova l'albergue. (L'albergue è quasi pieno e molti ciclisti ed il gruppo di francesi vengono dirottati su una alltra struttura verso l'uscita di Astorga. Facciamo una visita alla città e godiamo la vista della cattedrale restaurata. Qui almeno una volta bisogna fare la esperienza della cena Maragata (che inizia con una serie di verdure e legumi cui seguono una serie di bolliti misti piuttosto grassi, segue un buon brodo ed un flan casero). Non riesco a visitare il museo del cioccolato perchè al lunedì è chiuso. Nell'albergue è possibile lavare a mano i panni ed asciugarli con la essicatrice. Nell'albergue praticamente completo vi sono le e tedesche ed i messicani.

25^ tappa

Astorga / Rabanal

Km 20

H cammino 4.45

Tempo: sereno e caldo

temp.partenza 14°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 5.15

10-04-01

Partenza 8.15

Arrivo 13.30

10 Aprile Astorga –Rabanal Alcuni si alzano molto presto (6.45) per cui anche noi siamo trascinati a muoverci prima. Facciamo una rapida colazione nell'albergue e via attraverso Astorga. Poco dopo l'uscita da Astorga inizia uno dei piu' bei tratti del cammino in un paesaggio di tipo brughiera poco coltivato con pochi e piccoli paesi spesso un po fatiscenti. Dopo un paio di ore giunti nei pressi di Santa Catalina ci fermiamo con i messicani a fare una merenda nella bella area picnic. Dopo piccola siesta ripartiamo ed attraversiamo El Ganso dove questa volta è aperto anche un bar e proseguiamo per la strada praticamente senza traffico che tra boschi e brughiera porta a Rabanal.

Decidiamo di sistemarci all'albergue Ntra Sra de Pilar dove ci accoglie e ci fa sistemare la gentile Isabel. Con i Messicani andiamo a provare il nuovo ristorante verso l'uscita del paese. E' un po più caro però una volta tanto non dispiace mangiare con una bella tovaglia su una tavola ben preparata. Nel piccolo paese incontriamo altri pellegrini che si sono sistemati al All'albergue Gaucelmo (a fianco alla chiesa). Ascoltiamo vespri e Compieta nella spoglia chiesetta dove i due monaci cantano in gregoriano creando una suggestione analoga a quella di Roncisvalle. Per la cena andiamo al ristorante a fianco alla chiesa dove si mangia e beve bene ad un prezzo economico. Inoltre i gestori sono molto sensibili con i pellegrini; il messicano che era con noi non aveva appetito e aveva chiesto solo una frittata ma l'oste li porto' anche la minestra dicendogli di non preoccuparsi che non c'era da pagarla. Abbiamo conosciuto religiosa laica napoletana che vive ad Astorga e periodicamente viene a ricaricarsi in questo posto magico della terra maragata. Purtroppo all'albergue abbiamo trovato ancora il rumoroso gruppo di 27 francesi che ha un po rotto la pace della serata. Scopriamo che la loro meta di domani è Ponferrada per cui noi pianifichiamo Molinaseca.

26^ tappa

Rabanal / Molinaseca

Km 25

H cammino 6.15

Tempo: sereno

temp.partenza 12°C

Difficoltà : M - salita/lunga discesa

in viaggio 8.15

10-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 16.45

10 Aprile Astorga –Rabanal (5 ore) Ancora una volta la rumorosità del gruppo ci sveglia alle 6.45 e aspettiamo le 7.30 ad alzarci per evitare problemi alla toelette. Fatta colazione partiamo con i messicani.

A Foncebadon raggiungiamo le 3 tedesche che avevano dormito al San Gaucelmo. Il nero grosso cane (non so se è lo stesso di quello di Paulo Cohelo) ci ringhia ma il padrone lo tiene a freno. Raggiungiamo la Cruz de hierro con un gruppo di turiste americane che fanno a piedi il tratto Foncebadon Cruz de Hierro e ci tengono a farsi fotografare con i pellegrini. Alla Cruz lasciamo i nostri sassi portati da casa e rocediamo per Manjarin che si annuncia col suo mini cimitero. All'avvicinarsi a Manjarin l'istrionoco ospitalero (che si ritiene l'ultimo dei Templari) suona la campana e ci invita bere un caffè e quindi ci benedice con la spada. Dopo aver dato un po di cibo agli scheletrici gatti iniziamo la lunga e panoramica discesa sul Bierzo. Il primo paese che incontriamo è El Acebo al centro del quale vi è un buon ristorantino dove si può gustare il "bottillo del Bierzo" uno strano involto direi di cotica con all'interno carne e verdure. Avendo i piedi affaticati vado in toelette a mettermi in ciabatte. Dopo la siesta ripartiamo e sempre nel caldo sole arriviamo a Molinaseca e attraversato tutto il paese raggiungiamo l'accogliente albergue con il simpatico ospitalero Alfredo (che a Mansilla Laura ci ha detto essere soprannominato "il Romeo del Cammino"). Nell'albergue ci ritroviamo con le tedesche, i messicani un tizio taciturno dell'Alaska che è sempre nei nostri dintorni da Astorga. Beviamo abbondante "lemonada" e pranziamo vicino al ponte romano. Nell'albergue siamo in una decina.

27^ tappa

Molinaseca / Cacabelos

Km 22

H cammino 6.00

Tempo: sereno e caldo

temp.partenza 14°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 8.45

12-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 17.15

12 Aprile Molinaseca Cacabelos In tre partono in taxi per evitare la parte fino oltre la periferi

a di Ponferrada, mentre le tedesche si danno Ponferrada come meta per riposarsi e visitare la città. Noi raggiungiamo in breve Ponferrada con i messicani coi quali ormai viaggiamo quasi in conserva. Visita al castello ed al duomo poi via attraverso la lunga e noiosa periferia. Non troviamo aperti ristoranti fino a Camponaraja dove sulla sinistra al ristorante Pedrete ci servono un buon pasto con razioni abondantissime. Dopo Camponaraja (vedere la bella lapide sulla cantina sociale all'uscita del paese "con il pane e con il vino si fa il Cammino") inizia un tratto molto bello tra vigne e frutteti che porta a Cacobelos. La cittadina è piena di turisti pasquali; scopriamo che l'albergue è chiuso per ristrutturazione in quanto danneggiato dalla alluvione ed i 3 hostal sono completi. Non ce la sentiamo però di proseguire per Villafranca e così chiediamo consiglio ad un vigile che molto gentilmente ci fa aprire il vecchio albergue; è un po giù di manutenzione ma in compenso abbiamo un posto per dormire al caldo. In breve anche questo albergue si riempie e per gli ultimi ci sono solo dei materassi da mettere a terra. Facciamo un giro per il paese dove tutti i bar traboccano di gente festante. Passeggiamo un po lungo il fiume ed assistiamo ad un'altra processione di incapucciati. Nell'albergue eravamo in 11.

28^ tappa

Cacabelos / Trabadelo

Km 17

H cammino 4.15

Tempo: sereno

temp.partenza 15°C

Difficoltà : F - normale

H in viaggio 7.30

13-04-01

Partenza 9.00

Arrivo 16.30

13 Aprile Cacabelos Trabadelo Facciamo colazione in un bar del centro, quindi attraversato il ponte (in uno dei tratti meno segnati del Cammino) proseguiamo lungo la strada asfaltata. Dopo Pieros prestare attenzione alla destra dove ad un certo punto vi è una colonnina del Cammino; Potrete così evitare la strada nell'ultima parte per Villafranca ed entrare direttamente dove si trovano i due Albergue, quello municipale e quello piu' caratteristico di Iato. Lasciati gli zaini da Iato facciamo una visita della citta' chiese e castelli. Poi decidiamo di proseguire per Pereje dove da Burgos foglietti vari segnalavano l'apertura di un nuovo albergue con possibilità di "comida". Purtroppo arrivati a Pereje scopriamo che è chiuso e che solo verso il tardo pomeriggio lo aprono. e così facciamo un picnic con dando fondo alle nostre riserve alimentari. Dopo un riposino proseguiamo e lungo questo tratto mi colpisce il curioso modo di conservare le pannocchie in sacchetti appesi probabilmente per difenderli dai topi. Arrivati a Trabadelo l'albergue è in costruzione, Lucrezia è un po stanca ed avendo domani per obiettivo solo il Cebrero decidiamo di fermarci all'Hostal "La nuova routa". Possiamo così goderci dopo un po tempo le comodità di una stanza tutta nostra con abbondante acqua calda, un buon letto con lenzuola e per la prima volta da quando siamo partiti una televisione il tutto per 6000 Pstas. Nello stesso Hostal vi è anche ristorante di cui approfitteremo a sera. Oltre a noi e i messicani nell'Hostal si fermano 3 spagnoli e 4 tedeschi. Facciamo anche un giretto per il paese ma non vi è nulla di particolarmente interessante.

29^ tappa

Trabadelo / O Cebrero

Km 20

H cammino 5.15

Tempo: sereno

temp.partenza 12°C

Difficoltà : M - salita

H in viaggio 6.00

14-04-01

Partenza 8.00

Arrivo 14.00

14 Aprile Trabadelo-O Cebrero Dopo la colazione all'Hostal partiamo con in messicani e dopo un tratto lungo la strada principale fino ad Ambasmestas da dove si prende una secondaria per Vega de Valcarece. Qui ci fermiamo a fare un po di spesa ed una piccola merenda. Procediamo per stradine sempre meno trafficate; le coste delle montagne sembrano viola per l'erica in fiore. A Herrerias vedo una coppia di buoi che trascinano l'aratro e non posso non scattare una foto a qualche cosa che sta scomparendo. Poco dopo Herrerias si inizia a salire per mulattiera e si reincrocia la strada a La Faba, qui quasi nascosto in un box vi è un piccolo bar per rinfrescarsi. Ripartiamo e non possiamo ripensare all'esperienza dello scorso anno quando passammo prima sotto pioggia e vento e poi man mano che si saliva tormenta al punto che arrivammo al Cebrero senza vedere nulla. Oggi il tempo è bello e ci godiamo la bellezza della fioritura, la vista degli ampli pascoli. Poco dopo Laguna si entra in Galizia e troviamo la prima pietra miliare che ogni 500 metri scandirà da ora l'avvicinarsi della meta di Santiago. Alle 14 entriamo nel rifugio che è ancora vuoto e ci sistemiamo con i messicani in una delle stanzette ad 8. Più tardi arrivano le 3 tedesche che hanno fatto un tratto in bus e si mettono anche loro con noi. Per mangiare sia a pranzo che a cena andiamo da Moreno ed è da non perdere il formaggio locale con il miele o con il membrillo (cotognata). Qui al Cebrero oltre alla chiesa del miracolo simile a quello di Bolsena, si possono vedere le tipiche case: le "pallozas" dal tetto conico di paglia in due delle quali vi è un museo ed una rivendita di oggetti e prodotti tipici. Disponendo di un po di voglia è bello salire alla croce sulla sommità della collinetta sopra il Cebrero. Li si gode un panorama a 360 gradi e si può fissare una monetina nelle varie incisioni presenti nel legno della croce. Numerosi altri pellegrini arrivano e riempione il capace albergue del Cebrero. A sera godiamo la vista di un meraviglioso tramonto. Domani programmiamo di arrivare a Samos e poichè i messicani pensano di fermarsi a Tricastela ci fanno un regalino di commiato.

30^ tappa

O Cebreiro / Samos

Km 30

H cammino 7.15

Tempo: sereno

temp.partenza 16°C

Difficoltà : P - lunga-discesa stancante

H in viaggio 9.50

15-04-01

Partenza 8.10

Arrivo 18.00

15 Aprile Cebreiro Samos Partiamo con un bel tempo ed ancora il ricordo va allo scorso anno quando una coltre di neve immacolata e la non conoscenza del percorso ci aveva messo un po in crisi sulla strada da prendere (sotto la neve le strisce gialle non si vedono). Vicino a Linares un cartello invita gli automobilisti a prestare attenzione ai pellegrini in transito. Camminiamo tranquilli ed in molti ci superano (anche i messicani). Facciamo una sosta all'Alto do Podio per un boccadillo prima di iniziare la lunga discesa per Tricastela. La foto qui a fianco è dello scorso anno quando arrivari qui ad Alto do podio abbiamo potuto cominciare a godere di un po di sole. Lo scenario è splendido e si nota una piccola nebbiolina in distanza nella bassa pianura (ci cammineremo domani). Ogni tanto si passa per qualche frazioncina e si sente forte l'odore delle stalle(sarà una cosa frequente qui in Galizia). Man mano che scendiamo sale la temperatura.

Dall'alto vediamo Tricastela e dopo un'unultima discesa ammazza gambe arriviamo all'albergue dove ci rinfreschiamo e lasciamo gli zaini per andare a mangiare al ristorante Xacobeo (ancora una volta approfitto di passare a scarpette leggere per dare riposo ai piedi), Tornati all'albergue troviamo le tedesche che decidono di fermarsi; ripartiamo e dopo 3 Km di assolata strada asfaltata percorriamo altri 3 Km di un bel sentiero vicino al fiume in un bosco con scorci meravigliosi; Gabriella usa anche l'ombrello per ripararsi dal sole suscitando qualche ilarità passando per le piccole frazioncine. A causa di danni provocati dalla alluvione dobbiamo poi riprendere la strada asfaltata (attenzione che la scritta Camino curtado significa interrotto e non più corto) e così salvo l'ultimo pezzo in discesa si prosegue fino a Samos dove arriviamo alle 18 e con gioia troviamo i messicani ed altri pellegrini già visti negli ultimi giorni. Alle 19.30 partecipiamo ai Vespri ma nonostante un più alto numero di monaci ed un ambiente più imponente non sento le stesse sensazioni di Roncisvalle o Rabanal. L'albergue è molto spartano e dopo aver cenato in un ristorantino di fronte tutti ci ritiriamo a dormire (è consolonte vedere che anche i pellegrini più giovani sono un po provati dalla discesa e dal caldo).

31^ tappa

Samos / Barbadelo

Km 16

H cammino 4.00

Tempo: nebbia poi sole

temp.partenza 10°C

Difficoltà : F - normale

H in viaggio 8.00

16-04-01

Partenza 8.30

Arrivo 14.00

16 Aprile Samos Barbadelo In un piccolo bar di Samos miracolosamente aperto facciamo colazione e quindi immersi nella nebbia iniziamo il cammino con i messicani verso Sarria; alcune indicazioni di camino curtado ci fanno camminare sul ciglio della strada e con la nebbia è una esperienza non molto bella anche se i pochi mezzi in transito vanno abbastanza lentamente. Arrivati quasi a Sarria la nebbia si scioglie e possiamo goderci un bel sole. Facciamo una sosta in Sarria per fare un po di spesa e collegarci ad internet in un Cyber caffe. Proseguiamo quindi per Barbadelo dove decidiamo di fermarci. La strada da Sarria diventa un bello stradino che attraversa un bosco di quecie dove manca solo Robin wood o qualche gnomo. Alle 14 siamo a Barbadelo abbiamo trovato vicino all'Albrgue una Roulotte bar. Ci sistemiamo nell'albergue e pranziamo al sacco. Poi andiamo in cima alla salita una casa rurale a prenotare la cena. In breve anche per l'arrivo di un gruppetto di ragazzi spagnoli con gli insegnanti l'albergue si riempie e altri devono proseguire verso Ferreiros o andare alla casa rural.

32^ tappa

Barbadelo / Porto Marin

Km 20

H cammino 4.20

Tempo: sereno

temp.partenza 18°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 4.20

17-04-01

Partenza 8.10

Arrivo 12.30

17 Aprile Barbadelo Porto Marin (Partiamo dopo una veloce colazione nell'albergue; le condizioni sono ideali per camminare. Vicino a Ferrerios vi è una discreta quantità di acqua sul sentiero ma sono in difficoltà solo i ciclisti. I paesaggi sono idilliaci anche se vicino alle varie fattorie il profumo non è dei più gradevoli. Troviamo le 3 tedesche che si erano fermate a Sarria e si erano portate avanti in bus. Oggi siamo passati dalla pietra miliare che indica la mancanza di soli 100 Km a Santiago ed un brindisi è d'obbligo. In questo tratto i pascoli si alternano a boschetti di querce. Si trova anche sulla destra una cappellina con un piccolo altare colmo di foglietti con frasi, preghiere... . Terminata una dolce salita che porta a scavalcare una collinetta si apre lo sguardo sull'altra vallata dove in basso appena oltre il rio Mino si trova Portomarin. Scendendo abbiamo perso un segno e siamo arrivati al fiume sulla sinistra del ponte anzichè sulla destra. Attraversato il ponte si può salire la scalinata o più dolcemente per la strada; il grande Albergue è posto dietro la Chiesa. Sono solo le 12.30 ma decidiamo di fermarci qui come pure fanno i messicani e le tedesche ed i ragazzi spagnoli con i loro insegnanti. L'albergue pian piano si riempie anche per l'arrivo di due gruppi del progetto "hombre" per il recupero di tossici; viaggiano con 2 pulmini di appoggio che trasportano zaini e persone quando si stancano di camminare. Purtroppo una fatiscente hospitalera e inadeguati educatori hanno reso poco tranquillo l'ambiente.. Nella pur grande cucina ed area per mangiare è difficoltosa la convivenza. L'albergue è completo e sento di altri posti in altra struttura; numerosi i ciclisti.

33^ tappa

Porto Marin / Palas de Rei

Km 24

H cammino 6.00

Tempo: sereno

temp.partenza 14°C

Difficoltà : M - normale

H in viaggio 6.45

18-04-01

Partenza 8.00

Arrivo 14.45

18 Aprile Pora Marin – Palas de Rei Ci alziamo dopo la partenza di un buon numero di pellegrini e fatta colazione salutiamo calorosamente le 3 tedesche che si spostano in bus fino ad Arzua perchè devono rientrare in Germania. Si parte con belle collinette, pinetine con scoiattoli ed uccellini e trionfo di fiori gialli e viola. Il percorso è vario, un pò su piste a fianco alla strada ed un pò sfrutta stradine secondarie e fa passare attraverso i piccoli paesi. In un'area picnic nei pressi di Gonzar facciamo merenda e poi via ancora fino a Aixere o Ligonde dove facciamo picnic nell'albergue. Piccola sosta e poi via di nuovo fino a Palas de Rei dove si arriva passando dall'area sportiva e scendendo poi fino alla parte bassa del paese dove vi è il bell'albergue. Ritroviamo i messicani che erano andati un po più veloci ed i pulmini del progetto Hombre. La gentile hospitalera mette noi ed i messicani in una tranquilla cameretta a 4 letti con bagno privato. Approfitto del tempo libero per andare dal parrucchiere che con una modesta cifra mi fa un ottimo taglio shampoo e massaggio. Da non perdere un assaggio di Pulpo alla galiega nella pulperia poco oltre l'albergue (è forse meglio di quella più famosa di Melide da Ezechiel che ci accoglierà domani). L'albergue è quasi pieno.

34^ tappa

Palas de Rei / Arzua

Km 29

H cammino 8.00

Tempo: qualche nuvola

temp.partenza 14°C

Difficoltà : M - lunga

H in viaggio 9.00

19-04-01

Partenza 8.00

Arrivo 17.00

19 Aprile Palas de Rei – Arzua Dopo una colazione nell'albergue si parte per piccole stradine con la impressione di fare qualche giro un pò vizioso ed anche qualche chilometro in più. Attraversiamo pinete camminando su sentieri coperti di aghi di pino, il paesaggio agricolo è molto vario e collinoso con antiche chiesette ed antichi strumenti di lavoro. Melide si presenta con un'area industriale (dove sono presenti aree picnic) ma la prima nostra meta è la pulperia di Ezequiel nel centro di Melide - pulpo galiego, form

aggio e vino è questa una sosta obbligatoria e ci ritroviamo in molti pellegrini a ritemprarci.

Una piccola sosta in un bar per caffè e digestivo e poi via per i vari boschi e boschetti co

n le loro aree umide e sempre su e giù per dolci colline. Alle 16 siamo a Ribadisio ed avendo scorto i pulmini dim progetto hombre decidiamo di proseguire per Arzua. Qui vi è il miglior albergue della Galizia con la molto gentile hospitalera Angels che con un enorme amore per il suo paese ci guida nella visita della chiesa illustrandoci tutte le varie statue dei santi. In Galizia gli albergue sono sempre abbastanza ben tenuti ma gli ospitalero hanno in genere un aspetto più da impiegato statale. Facciamo un pò di spesa e gustiamo delle fragole enormi e squisite. Ceniamo al Venus con abbastanza buona Paella e formaggio di Arzua. Nell'albergue eravamo in 20; purtroppo i messicani non sono arrivati. (in questo albergue non vengono accettati gruppi e pellegrini con macchina di appoggio).

35^ tappa

Arzua / Arca

Km 19

H cammino 5.30

Tempo: sereno

temp.partenza 10°C

Difficoltà : F - normale

H in viaggio 8.00

20-04-01

Partenza 8.00

Arrivo 13.30

20 Aprile Arzua - Fatta colazione nell'albergue partiamo pianino ponendoci come meta Arca dopve speriamo di ritrovare Lucrezia e Francisco. Il paesaggio è il solito agricolo vario e collinare in parte a pascolo, in parte a bosco ed in parte coltivato. Anche gli odori delle stalle e dei campi concimati non mancano. Nei pascoli cavalli e mucche distese al sole. Ogni tanto qualche bel ruscelletto e cespugli di menta. Facciamo una piccola sosta per una merenda a Boavista e quindi sempre per belle stradine arriviamo a Santa Irene dove nelle immediate vicinanze dell'albergue vi è una bella area attrezzata e coperta per picnic (è l'unica coperta in tutto il cammino). Lasciamo un messaggio per i messicani e proseguiamo fino ad Arca dove l'albergue è ancora chiuso per cui torniamo un poco indietro fino al ristorante presso la stazione di servizio. Con gioia vediamo arrivare messicani e ragazzini spagnoli con gli insegnanti. Ci sistemiamo nell'albergue molto grande con ampie aree di soggiorno e servizio. Poca la pulizia e mancano le porte o tende alle doccie. Tutti sono eccitatissimi per l'ormai prossimo arrivo. Ceniamo nell'altro ristorante oltre l'albergue che è migliore e facciamo un sopralluogo alla strada di partenza perchè l'idea è di muoversi presto per arrivare per la messa del pellegrino delle 12. Nonostante la grande quantità di pellegrini vi sono posti in abbondanza.

36^ tappa

Arca / Santiago de Compostela

Km 20

H cammino 4.50

Tempo: nuvole sparse

temp.partenza 14°C

Difficoltà : F - normale

H in viaggio 4.50

21-04-01

Partenza 7.00

Arrivo 11.50

21 Aprile Arca Santiago Siamo presi dalla frenesia di arrivare a Santiago e dopo una veloce colazione nell'albergue partiamo con i Messicani; molti pellegrini sono partiti prima di noi. Emozionante ed eccitante in contdown scandito dalle pietre miliari del cammino che scompaiono alla pietra 12.5 Km a Santiago vicino all'aereoporto per ripartire con nuovi cartelli con la indicazione di 14.5 Km. I messicani, più giovani ci distanziano. Il tempo si fa un po più minaccioso e preghiamo che ci consenta di arrivare fino alla cattedrale. Giunti a Labacolla decidiamo di proseguire lungo la caretera ed evitare la salita a Villamajor e SanMarcos. Arriviamo così direttamente al monte del Gozo risparmiando qualche chilometro. Poi con emozione crescente entriamo in Santiago e con le lacrime agli occhi alle 11 e 50 saliamo i gradini della cattedrale. Dentro ci fondiamo nel gruppo dei pellegrini ed assistiamo alla Messa. Alla fine abbiamo anche la fortuna di assistere alla cerimonia del Bottafumero. Compiamo i vari riti di abbraccio della statua di Santiago, la visita alla cappella, e le foto di rito all'ingresso e quindi all'oficina del pellegrino per ritirare la Compostela. Con i messicani ritorniamo in Bus al monte del Gozo dove ci fermiamo per dormire ma la serata la passiamo in allegria con moltissimi pellegrini a Casa Manolo dove mangiamo e beviamo in grande abbondanza.(bus Santiago - Monte Gozo :il 7 ogni ora , o il bus 6 più frequente e veloce ma con una decina di minuti a piedi . Costo bus 105 pesetas). All'indomani gli amici messicani che hanno noleggiato una macchina ci portano all'aereoporto e riprendiamo il cammino nella vita di tutti i giorni.

 

 Storia Il Cammino

     I Pellegrini

La preparazione L'equipaggiamento Come partire e tornare Il budget
Le Tappe Il Diario

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