Non dimenticare di firmare il
                                                                       LIBRO OSPITI


                                               Home    Le foto      La storia      Alcune riflessioni            Filatelia
                        Il comitato permanente       Il festival dell’organetto        Le maglie di Don Giovanni



 
ultima modifica venerdì 11 dicembre 1998


BENVENUTI   A SANT'ILARIO! BENVENUTI A SANT'ILARIO! BENVENUTI.....

CLICCA l'immagine per avere a disposizione il motore di ricerca.

 

 Quanto qui di seguito riportato è il tentativo, da me fatto, di descrivere la realtà del mio paese, sotto diversi profili: relogioso, delle tradizioni e costumi, sociale ed ambientale.

E' mio proposito rivisitare la "questione", arricchendola, magari, con il contributo di quanti vivono, quotidianamente o periodicamente, questa realtà.

L'AUTORE.



 

 
IL MIO PAESE:

si chiama Sant'Ilario ed è nella provincia di Potenza, (Basilicata).
È molto piccolo, praticamente è una frazione di un comune che si chiama Atella: ha circa 130 abitanti la maggior parte sono tutte persone anziane, i giovani sono pochi e senza lavoro, come d'altronde succede da queste parti d'Italia.
Nel paese esiste un bar, un tabacchino ed un mini-market; a dire il vero c'è anche una pizzeria, il peach pit, ma è in procinto di chiudere; questo vuol dire che ci si  deve spostare per fare ogni cosa, per esempio per andare dal dottore o per comprare dei vestiti per andare al cinema ecc..
Nonostante tutto questo qui si sta bene, l'aria è pulita, l'ambiente è ancora tutto al naturale, la nutrizione lo è ancora di più in quanto esiste una economia agricola che ha lo scopo prevalente di fornire prodotti di consumo quotidiano agli abitanti; terrei a precisare che sarebbe sbagliato pensare ad una agricoltura di sussistenza perché non è l'agricoltura la fonte del reddito locale, infatti questo si ricava prevalentemente con l'impiego pubblico e para-pubblico; è più giusto, quindi, considerare l'agricoltura locale come un mezzo per impegnare le giornate in maniera utile ricavando cioè sostentamento di alto contenuto qualitativo. Il paese è destinato a scomparire, come del resto accade a molte altre realtà locali, a meno che non si intervenga con degli interventi radicali di carattere strutturale: ad esempio si potrebbe "ripensare il paese" fornirlo cioè di una funzione, dargli una destinazione che possibilmente passi per la valorizzazione delle peculiarità che l'ambiente circostante offre, in modo da costituire un'attrattiva per tutte quelle persone che non vivono quotidianamente la realtà che si vive qui che, per quanto noiosa possa essere, è pur sempre rara in una società dai sempre più elevati ritmi di giro e di stress. Io credo che l'iniziativa imprenditoriale che alcuni abitanti del paese stanno cercando di realizzare rientri, inconsapevolmente, proprio in questo ordine di idee e mi auguro possa funzionare, in modo da costituire un' occasione di riscatto per il paese e perché no, l' inizio di un percorso di sviluppo che come già detto deve valorizzare l'ambiente sfruttandolo per come si presenta, fornendo pertanto servizi, mettendo in piedi quindi strutture in grado di accogliere e prima di tutto di attirare persone che sono alla ricerca di un po' di natura e aria pulita.


  1. Veduta paesaggistica innevata;
  2. Interno della chiesa, con altare e immagini sacre;
  3. Abitanti del paese in un momento gaioso;
  4. "Organetto": strumento musicale diffuso da queste parti;

L'immagine in alto a sinistra non riesce a rendere bene la suggestione che crea il paesaggio innevato, che è veramente tanta; tutto il paese e la campagna circostante viene avvolta in un'atmosfera di silenzio e di incontaminata purezza; se non fosse per i disagi che la neve crea, a maggior ragione in un posto come questo dove i mezzi antineve arrivano sempre in ritardo per quanto veloci possano essere, essa stessa sarebbe da tutti qui desiderata. Il tempo della neve è il tempo in cui vengono uccisi i maiali, una tradizione pluricentenaria per un rito abbastanza crudo: il maiale viene preso con forza e legato su di una apposita panca, sempre con forza viene trattenuto mentre un uomo gli affonda un coltello in gola; il sangue che fuoriesce viene raccolto e trattato per essere utilizzato come ingrediente nella preparazione di dolci locali. Ormai inerme il maiale viene inondato di acqua bollente e privato, con lo strofinio di coltelli, di tutte le sue setole, dopo di che si appende a testa in giù e lo si apre, l'intero intestino viene pulito e utilizzato come raccoglitore della carne del maiale opportunamente macinata: nasce così la salsiccia.


Nel paese esiste un' unica chiesa nel centro dello stesso, e costruita tutta in pietra e la ristrutturazione che l'ha interessata negli anni post-terremoto, ha mantenuto, anzi evidenziato questa sua bella caratteristica. Il senso religioso della popolazione di Sant'Ilario è molto forte. In evidenza, per posizione nella figura e quindi nella chiesa locale, vi è il santo che da il nome al paese cioè Sant'Ilario; regina del paese però è Maria S.S. Incoronata ed è a lei che sono intitolate le due feste che qui si tengono nel corso dell'anno solare: la prima è l'ultima domenica di aprile, la seconda si tiene in agosto ed è detta "per gli emigrati", la si tiene cioè per dare modo alle persone emigrate, tante, e che ritornano in estate in vacanza nel loro paesino d'origine, di venerare la madonna.


E' un momento di festa quello che si vede nel terzo riquadro, due, più o meno anziani, signori intenti a suonare musiche popolari locali con l'organetto; quest'ultimo è uno strumento che allieta sempre le feste popolari che qui si fanno, è da denunciare però anche la sempre minore ricorrenza di quest'ultime sulla scia di una tradizione che va man mano scomparendo perché non trova, nei pochi giovani locali, terreno fertile di riinsediamento, essendo quest'ultimi intenti a ben altre vocazioni più tipiche della società attuale. A Sant'Ilario però esiste un festival dell'organetto che ha già vissuto tredici edizioni con cadenza annuale; la manifestazione si tiene ogni tredici del mese di agosto nella piazzetta del paese ed ha carattere nazionale; i promotori, nonché continui organizzatori del festival sono due fratelli di Sant'Ilario con una comune passione: quella dell'organetto.


                                       torna su.×
 

 

© copyright
   by   G.C. (1998)
giovannicarriero@tiscalinet.it