|
Notizie Storiche
Le notizie che si hanno su Santo Strato sono molto scarse: ce ne parlano
solamente i martirologi, cioè i calendari ecclesiastici che riportano, per ogni
giorno dell'anno, i Santi di cui ricorre la festa (la data della festa
corrisponde in genere a quella della morte del Santo). Il nome di Santo Strato
figura alla data del 17 agosto associato a quelli dei suoi compagni di martirio
Filippo ed Eutichiano (alcune fonti aggiungono anche Cipriano). La
fonte di informazione più ampia è l'elogio del Santo contenuto nel
martirologio edito nel 1577 da Pietro Galesino, che si riporta per intero,
tradotto dal latino: "17 Agosto: A. Nicomedia, (morte) dei Santi martiri
Strato, Filippo, Eutichiano e Cipriano. Costoro, entrati nel circo per
distogliere il popolo dagli spettacoli e dai riti degli idoli e indurli al culto
della fede cristiana, per opera di Dio riuscirono ad allontanarne di lì un
grandissimo numero. Allora il governatore, vedendo il teatro vuoto di
spettatori, chiese per quale causa fosse avvenuto ciò e seppe che per opera dei
fedeli (i 4 martiri) il popolo era stato di là distolto verso lo studio della
dottrina cristiana. Allora
convocatili li
sottopose ad interrogatorio sulla loro dottrina cristiana, ed essi
risposero con fermezza e senza paura che seguivano la fede cristiana e la
insegnavano agli altri. Furono
allora condotti nel circo per
essere dati in pasto alle bestie feroci, ma non furono da esse aggrediti:
torturati poi con vari tormenti, alla fine furono gettati nel fuoco e così,
dopo essersi cimentati nella prova per Cristo, alla fine, vittoriosi ricevettero
la corona". Un
antico martirologio in lingua greca riporta anche alcuni versi relativi ai
martiri: Uomini abominevoli mi hanno reso un abominio, dice Stratone, e mi
uccidono col fuoco amando Dio, dice Filippo, e più della vita, condannato al
rogo non ti comporti da codardo, Eutichiano entrò nella fornace ardente come un
cavallo nella pianura, per così dire Cipriano sopportando pazientemente il
fuoco della fornace, si sottrasse al fuoco esteriore, come dice la
Scrittura". Un
altro martirologio in memoria dei santi Cronide, Leonzio, Serapione, Stratone,
Seleuco, Macrobio, Gordiano, Zotico, Eli, Luciano e Valeriano riporta in data 13
settembre queste notizie: nella Arcidiocesi di Alessandria mentre risplendeva la
fama del beato diacono Cronide, abbracciarono la fede grazie a lui Leonzio e
Serapione, nella Galazia barbara e infedele Seleuco, Valeriano, Macrobio e
Gordiano; Stratone, invece a Nicomedia di Bitinia e Cronide, Leonzio e
Serapione, in Egitto, dopo moltissime torture, legati mani e piedi furono
gettati in mare, e le loro reliquie giunte al sicuro sulla terraferma, furono
indicate dagli angeli in una visione ad alcuni fedeli, con l'incarico di dar
loro sepoltura. In Galazia, Seleuco, Macrobio e Gordiano, sottoposti dal
magistrato locale al fuoco e alla spada e a Diverse torture, alla fine furono
dati in pasto alle belve, e resero l'anima a Dio. Il magistrato della Bitinia
fece piegare ad arco due rami di due alberi fino a congiungerli, e, dopo aver
torturato a lungo Santo Stratone, gli legò le mani ai due rami: poi ordinò di
lasciar tornare di colpo i rami nella posizione originaria, ed essi squartarono
il santo, che rese così l'anima a Dio. Zotico, poi, Eli e Luciano nella città
di Tomi, per ordine del governatore Massimo, dopo molti tormenti furono finiti
con la spada. Valeriano fu ucciso perché piangeva sulla tomba dei Santi. Tutti
costoro affrontarono la prova sotto il tiranno Licinio nell'anno 315. Quale fu la Patria di Santo Strato?
Non è noto dove il Santo sia nato. Si sa solo che Egli operò e subì il
martirio a Nicomedia. Questa era una importante città, capitale della Bitinia, una regione dell' Asia Minore (attuale
Turchia) lungo le coste del Mar Nero
e del Mar di Mamare. Il
nome attuale della città è Izimit. Dopo
la conquista di Alessandro Magno
in Bitinia si diffusero la lingua e la cultura greca: greco è infatti il nome
del martire Strato, o, più propriamente Stratone ( in greco Straton ), o anche
Stratonico come lo chiama uno dei martirologi greci: tutti nomi derivanti dal
greco "stratos che significa "esercito". Qualche tempo dopo la
morte di Alessandro Magno la Bitinia diventò un regno indipendente e poi, dal
74 a.C., vi entrò l'imperatore Diocleziano (284-305 d.C.). Nicomedia divenne
così sede imperiale. Non
si hanno notizie sicure sulla evangelizzazione del paese: alcuni ritengono non
che sia stata opera di San Pietro. La diffusione del Cristianesimo in Bitinia fu
comunque molto rapida e ampia, nonostante varie persecuzioni, le più gravi e
sanguinose si ebbero sotto gli imperatori Decio ( 250 d.C.) e Diocleziano ( 303
d.C.), quando venne anche
distrutta la grande Chiesa che i Cristiani avevano costruito Nicomedia. In
quale di queste persecuzioni Santo Strato subì il martirio? Non se ne ha alcuna
notizia. È diffusa l'idea che esso sia avvenuto durante la persecuzione di
Diocleziano, del quale Santo Strato sarebbe stato un pretoriano (cioè un
soldato della guardia imperiale), ma di ciò non c'è alcun cenno nelle fonti.
Al 303 fissa il martirio del Santo il Martyrologit Universale del Castellano, ma
non si sa con quale fondamento. Un elemento può essere forse il fatto che
nell'elogio del Santo sopra citato, governatore della provincia è indicato col
titolo di "praeses" (presidio che fu introdotto con la riforma di
Diocleziano). Come è arrivato a Posillipo il culto di S. Strato?
Ciò
fu opera di un gruppo di greci di Nicomedia che emigrarono in occidente portando
con sé la devozione al martire loro compatriota. Una tradizione narra che nel
1266 tre greci, dopo aver raccolto il denaro necessario ed esibendosi come
giullari nell'odierna piazza Castello, fecero costruire a Posillipo, sulle
rovine di un tempio pagano, una piccola cappella dedicata al Santo. La cappella
fu ampliata e trasformata nei secoli fino a che venne eretta parrocchia nel
1597. |