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  A QUINTILIOLO UN GRANDE VUOTO

- ricordo di  Pino  Marini -

Pino era un uomo sempre sereno, intelligente, buono, disponibile in ogni momento e per le occasioni più varie.Possiamo dire, senza retorica, che è stato un modello di uomo, di padre, di cristiano, di francescano.Chi l'ha conosciuto sa che stiamo dicendo la verità, senza esagerazioni.L'Ordine francescano secolare di Tivoli, di cui Pino faceva parte dal marzo 1998, ha perduto uno dei suoi elementi migliori. Il suo cuore generoso è stato stroncato da un infarto il 18 agosto 2003.Innamorato della Madonna, era uno dei più assidui frequentatori del santuario: immancabile, insieme alla moglie Marcella, alla Messa domenicale, agli incontri di preghiera dei francescani e del gruppo di P.Pio, alle riunioni ordinarie e straordinarie dell'Ordine francescano secolare, di cui era consigliere saggio e discreto.Sentiva come un dovere e un onore curare il decoro del santuario: organizzava i gruppi per la pulizia settimanale della chiesa, si prodigava per la preparazione dell'infiorata ad agosto e per la via crucis annuale dall'Arco a Quintiliolo, si prestava volentieri ogni volta che i cappuccini lo chiamavano per qualche emergenza o per risolvere difficoltà di vario genere.Un uomo dinamico, capace e disinteressato che metteva entusiasmo nelle cose che faceva tanto che spesso sorridendo ripeteva: "Io penso che un giorno così non ritorni mai più". Spiritualmente impegnato, univa in sé interiorità e dinamismo pratico: durante la preghiera ad esempio, per quanto seguisse con devozione, era attento ad un eventuale cenno del sacerdote, interveniva rapido e silenzioso se una lampada era spenta, se il microfono non funzionava bene, se squillava il telefono o suonavano alla porta del convento

         Nel 2000 Pino ha scritto una breve testimonianza sul suo cammino di fede:

"Ho ancora il ricordo vivo di quando bambino, poi ragazzo, frequentavo la chiesa, dandomi sempre serenità e pace. Questo era il ricordo che serbavo negli anni da adulto, avendolo lasciato per altre vie e altri interessi.

Poi un giorno avendo avuto un decesso importante in famiglia, cominciai ad andare in chiesa tutte le domeniche, a piano a piano  sentii di ritrovare  quella pace e  quella serenità  che provavo un tempo.

Avvertii sempre di più il richiamo di quel posto, dove riuscivo a trascorrere ore in preghiera e nel raccoglimento, tanto che entrai a far parte di quella grande famiglia del Terz' Ordine Francescano, spinto da qualcosa superiore alla mia volontà, e cercai di approfondire la conoscenza della vita di Gesù, della vita di quei santi che della vita di Gesù hanno fatto la loro vita, verità e via.

Avverto ancora la sensazione di vedere Gesù nei fratelli e maggiormente in quelle persone che soffrono. Oggi sono felice di aver intrapreso questo cammino di fede e cercherò di por tarlo avanti. Se questo in minimissima parte significa aver incontrato Cristo, allora io l'ho incontrato.

In quel triste avvenimento è cambiata la mia vita, quel fatto ha contribuito alla mia conversione.  Quando ho cominciato i  miei primi  passi di  conversione, ho chiesto a Gesù di poter aiutare i miei fratelli, di amarli e di servirli.

S. Francesco ci ha indicato la via maestra per assolvere questo compito: conservare lo spirito nella preghiera, perché è nella preghiera soprattutto che lo Spirito Santo crea l'intimità con Dio".

 Grazie, Pino, della tua amicizia, grazie del tuo esempio, delle parole sempre tendenti a creare armonia ed a sdrammatizzare le tensioni, grazie di tutto il lavoro svolto con sacrificio ed entusiasmo. Per la tua famiglia, per i cappuccini, per l'Ordine francescano secolare, per tante e tante persone sei stato un uomo meraviglioso. Non ti dimenticheremo mai. Lo smarrimento e la tristezza di oggi sono mitigate dalla certezza che ora sei con la tua "Madonnina" e con Gesù, che hai amato sinceramente e servito con fedeltà, con gioia. Restiamo uniti in Lui.

Giancarlo  Fiorini