Da "TESORI NASCOSTI E STREGHERIE"

di G. Finamore

A ponte Marmone, presso San Valentino, anticamente si batteva la moneta, e vi è un tesoro, che basterebbe non si sa quanti secoli.
Sono più di quattordici milioni!
Certi di San Valentino, con uno che scongiurava, andarono a prenderlo. Ci voleva coraggio e stare zitti.
Scavarono, scavarono e penetrarono in una lamiata (grotta a volta). Vi erano tre gruppi di monete, uno d' oro, uno d' argento ed uno di rame; una statua d' oro giusto nel mezzo; ed una chiocciola con i pulcini d' oro.
Visto quel ben di Dio, uno della compagnia disse: "Oh, San Valentino mio! Ti farò una chiesa a mie spese".
Là vi sono tre diavoli che guardano la moneta. Sentito il nome del Santo, danno addosso ai malcapitati. Lo scongiuratore salta fuori per primo gridando: "Si salvi chi può", e gli altri appresso.
L' ultimo a venir fuori portava una moneta nella scarpa, entratagli per caso in quel tafferuglio. Le bastonate fioccavano, senza che si fosse veduto chi le dispensava, e il poveraccio era per restarne morto, quando sentì che ne toccava per via di quella moneta nella scarpa. La cavò subito di là, e le bastonate cessarono.
Intanto uno degli altri spiriti andò ad avvisare la Corte di San Valentino che al Ponte di Marmone c' era gente per prendere il tesoro. Ma i cercatori furono più solleciti e la Corte non trovò nessuno e terreno ripianato come se non fosse stato toccato.
Un' altra volta, circa trenta anni addietro, un' altra comitiva riprovò. Quello che scongiurava, con una bacchetta che aveva in mano, fece tanti segni e poi indicò il sito in cui si doveva scavare. Raccomandò ancora una volta di non avere paura, e poi si misero a scavare.
Intanto la terra tremava e rumoreggiava. Scavarono un poco, ed ecco venir fuori un rospo grossissimo. Lo posero in un canestro ed andarono a gettarlo nella Pescara. Tornarono e trovarono un altro rospo che empiva tutto lo scavo; e la terra tremava e rumoreggiava sempre di più. Posero anche quel rospo nel canestro e giù nella Pescara. Ritornarono, ancora un rospo smisurato in quella buca; e la terra più che mai a tremare e rumoreggiare.
A questo punto, mezzi morti dalla paura, smisero ed andarono via. Mentre si allontanavano gridò uno spirito: "Questo tesoro non è per voi! E' per uno di Lanciano, che non è nato, nè stà per nascere", e richiuse lo scavo.



LA NOTTE DEI DEFUNTI

Una antica diceria Sanvalentinese voleva che, se una persona, a mezzanotte in punto della notte del primo Novembre, si fosse recata da sola presso un crocevia situato a monte del paese, avrebbe potuto vedere la processione dei defunti sfilare tristemente con dei ceri in mano.
La vista di tale spettacolo avrebbe però comportato la morte immediata dello sfortunato osservatore, o al più nello stretto giro di un anno.

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