ANTICHI RIMEDI ALLE MALATTIE

da "Usi Abruzzesi" di A. De Nino (1881)

RISIPOLA (infiammazione della pelle)

Con la penna della gallina nera si unisce una fronda d' ulivo e tutte e due si intingono all' olio, con cui si unge la resipola; e poi:
"Quande Giesù Criste jieve pe llu monne,
La resibbola je va 'ncontre.
Resibbola, andove vajie?
Vajie all' osse de lu cristiane
Pe fall' abbjà com' a 'nnu cane.
Pietre, ammazze choste...
Maestre, 'nnè m' ammazzà,
'Na bella cose te voglie 'mparà:
La fronna de lla live,
La penne de lla calline.
La resibbola se ne va vije.

Quando Gesù Cristo andava per il mondo, la resipola gli va incontro. "Resipola, dove vai?" "Vado alle ossa dell' uomo per farlo abbaiare come un cane." "San Pietro ammazza questa..." "Maestro, non m' ammazzare, una bella cosa ti voglio insegnare: La fronda dell' ulivo, la penna della gallina nera, la resipola se ne va via."



SCOTTATURE

In mancanza di cera vergine, si unge la scottatura con olio e sale sbattuto.


DOLORI REUMATICI

Orazioncina:
Chiesa, chiesa che stai ben piantata,
Levame sti lombi, cha so selombate.

Levami questi lombi, o meglio questa lombaggine, che sono slombato.

SANGUE AL NASO

A chi esce il sangue dal naso, si legano, con refe bianco, nella seconda falange, i diti mignoli. Ma se l' emorragia si vefifica in una sola narice, la legatura si fa soltanto nel dito mignolo che corrisponde alla narice sanguinante.

LA DONNA GRAVIDA

"Guai se si desse un calcio al maiale! La creatura avrebbe un russare porcino"
"Neanche può passare sotto un filo teso dalle due estremità, nè sotto un braccio teso... Mamma mia se non ci bada!"
"E tu non ti ricordi, quando facesti il circolo di stoppa, mettendo in mezzo una pallottola anche di stoppa e poi gli desti fuoco? La pallottola di mezzo si bruciò... Dunque ti spetterà una femmina."

L' OPERAZIONE DEI BECCHI

La donna ha finalmente partorito, ed il neonato si crede morto; ma le nostre levatrici sanno un nuovo modo per farlo risuscitare. La levatrice si fa così portare una gallina nera. Il neonato è messo a bocconi; e si introduce il becco della gallina dove si soffiano le noci. (Anche in uso mettere un cannello agli orecchi e soffiare).
Dopo pochi minuti, la gallina è morta. Si porta un' altra gallina e subito il solito becco al solito buco. Dopo tre o quattro gallinicidi, se il bambino dà segni di vita, s' è fatto il becco all' oca; se no, addio mio bene!

LA DONNA ALLATTA

Il latte non può mancare alla puerpera; perchè, fin da giovanetta, portò appeso alla spalla sinistra la medaglina di Sant' Agata e il "lattarolo" (un acino di vetro o argilla verniciato e forato).
Ma, se per caso o per disgrazia, mentre ella comincia ad allattare, la gatta fa lo stesso ufficio con i suoi micini, oh, allora stia attenta! Il cibo che avanza alla puerpera, non lo deve toccare, nè gatta nè cagna che allattino. Non ci vorrebbe altro per far seccare il latte della padrona! Che se la gatta o la cagna, avesse cominciato a mangiare i residui dei cibi della puerpera, si faccia cessare subito, e la donna mangi quel che ancora resta.
Nell' allattare, badi la madre a non far cadere qualche stilla di latte sul fuoco: le sue mammelle si seccherebbero.
Se la puerpera non vuole più dare il latte al bambino, ricorra all' essicazione: unga di olio le mammelle e mangi per più giorni di seguito le lenticchie; bagni il petto con acqua di lenticchie e il latte cesserà.

COME NASCONO I PORRI

Nella puerizia, e anche in qualunque età della vita, talvolta si vedono spuntare sulle dita quelle note escrescenze che si chiamano porri. E per sapere come e perchè nascono non c' è bisogno di ricorrere alla patologia.
Il primo che vede un arcobaleno e l' addita meravigliato agli altri, quel primo si vedrà spuntare i porri sulla mano. E quando, a notte serena, quell' altro si mette a contemplare le stelle, e ne novera le innumerabilità, e si dà dei pizzichi alle mani, stia pur sicuro che, poco dopo, le mani gli si empiranno di porri.

CORPO ESTRANEO AGLI OCCHI

Se al fanciullo entra qualche porcheria nell' occhio, accorre subito la madre, gli soffia forte e più volte alla pupilla, e dice:
"Santa Lucia che vai a cavallo,
Piglia sta porcheria e mandala abballe.

TERZANA(febbre malarica)

Hai per disgrazia la terzana? O devi bere il liquido che esce da te subito, o corri a visitare un sambuco e digli all' orecchio:
Buon giorno, signore sammuco:
La terzana a te l' adduco,
Te l' adduco e te la lasso,
Me la ripiglio quanno repasso.

SE C' E' IL MALOCCHIO

Nel caso si sospetti che una persona sia stata colpita da tale maleficio, con il pollice, sulla fronte si fa per nove volte il Segno della Croce. Poi si prende una bacinella con dell' acqua, dentro la quale si fa cadere una goccia d' olio.
Se l' olio si spande nell' acqua vuol dire che il malocchio non se ne è andato: bisogna quindi gettare l' acqua in una strada dove la gente passando la calpesti e bisogna inoltre ripetere lo scongiuro fino a quando l' olio non si spande più nell' acqua, segno evidente che la persona è stata liberata.

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