"I festaiuoli girano pel paese con la banda musicale, distribuendo pani e fave lesse, che hanno avuto già la benedizione.
Ai campagnoli si distribuisce anche un panello bruno, che va a finire dentro lo stomaco del cavallo, della mula, del somaro, del maiale, della pecora, ec.; affinchè Sant' Antonio scampi questi animali dalle disgrazie.
Finito il lungo giro la folla si ferma alla porta della chiesa, dove sono schierati parecchi tavolini. I devoti hanno già fatto omaggio al Santo con molti e vari doni.
Sui tavolini si vedrà piatti di maccheroni con galline in umido, fritti, pizze e pizzelle, taralli, torroni, canestri di fagioli e fave; pendenti nella facciata, serque di cipolla, di agli, di spighe di granturco, fili di salsicce, prosciutti. Per terra si vedrà qualche maialetto, e talvolta qualche giovenco. E tutto si vende al maggiore offerente ed ultimo oblatore. Un croccante, anni addietro, fu venduto 45 lire!
Il pagamento non si fa lì per lì, perchè non tutti potrebbero pagare. Ogni cosa si nota in un registro e, nel mese di agosto, si gira per riscuotere."