Sardigna Natzione - Indipendentzia

pro s'indipendentzia de sa natzione sarda - Logu web uffitziale de S.N.
Home ] Su ]

 

MENU DE PAZINA punghide supra su numene pro intrare in sa pazina chi bos agradat

Pazinas disponibiles

BoeM
AsproniM
Remunida imprenta

ditzionariu.gif (2174 byte)

 

TOTU IMPARE PRO SA INDIPENDENTZIA DE SA NATZIONE SARDA

Est arribada s'ora de cumintzare sa bardana pro torrare sa Sardigna a sos Shardanas

Sa tzerachia batut miseria sa suverania batut prosperidade

Tzeladu su ventu sardista si pesat su ventu de s'indipendentzia

  novas/attividades

  Torra orta                                        Attividades5

Volantinu de Sardigna Natzione  

SIT-IN PER I  DIRITTI DEI CARCERATI  E SITUAZIONE A BADU DE CARROS

DAL 9/2/02 ORE 9 A NUORO DI FRONTE AL CARCERE MANIFESTAZIONE E SIT-IN AD OLTRANZA

Sardigna Nazione, che fa parte del comitato internazionale per la difesa dei carcerati politici e comuni, in altre occasioni, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità preposte, ha promosso una manifestazione sit-in di fronte al carcere di Badu de Carros ed una conferenza stampa di denuncia a sostegno dei diritti  dei carcerati sardi e dei loro familiari che vengono continuamente violati dal mancato rispetto dell’art. 42 della  legge 354\ 75 e dell’art. 61 del DPR 3/6/2000 n. 230 che sancisce il diritto di essere detenuti nel carcere più vicino al luogo di residenza dei familiari.

Ad un anno dalla mobilitazione, nonostante la delibera in favore dell’iniziativa approvata dal consiglio comunale di Nuoro e da molti altri comuni della Sardegna, nulla è cambiato, anzi al mancato rispetto delle suddette leggi si sono aggiunti ulteriori disaggi per i carcerati, e ulteriori proposte ed iniziative che messe in atto non solo le aggraverebbero condizioni delle carceri isolane ma creerebbero nuove servitù nel territorio nazionale del popolo sardo.

Facendo anche riferimento ai risultati della Commissione Permanente di INDAGINE SULLO STATO DELLE CARCERI IN SARDEGNA in particolare per il carcere di Badu De Carros come per la maggior parte delle carceri sarde si denuncia il permanere di;

-           Mancanza di un direttore stabile; il continuo alternarsi di direttori con incarico temporaneo impedisce una programmazione adeguata della gestione del carcere. Ciò comporta un continuo rinvio della soluzione dei problemi.

-           Carenza di educatori; ne consegue la inconsistenza del trattamento rieducativo dei carcerati, la impossibilità di relazionarne i progressi e dunque di accedere agli spazi di reinserimento sociale previsti dalla legge, permessi premio, affidamento prova ai servizi sociali, semilibertà ed altro.

-           Impossibilità di svolgere attività sportive e ricreative. Ozio obbligato per tutto il giorno.

-           Carenze di assistenza sanitaria e impossibilità di seguire corsi di formazione e di conseguire licenze scolastiche.

-           Impossibilità di assicurare una adeguata igiene personale e un minimo di privacy a causa della mancanza di servizi igienici e docce separati e appartati per tutte le celle. Nelle celle femminili mancano i bidet ed in alcune celle il bagno alla turca non ha neanche un muretto di separazione.

-           Distruzione della Comunità “Carcere”;  con il trasferimento di carcerati sardi e con la loro sostituzione mediante detenuti estranei alla nostra cultura, si sta di fatto distruggendo un tessuto di relazioni sociali, di solidarietà, di accoglienza, di comunitarismo, di informazione, che ha fatto diventare i carceri sardi piccoli paesi di uomini e donne che pur provenienti da diverse comunità della Sardegna si ritrovavano in una dimensione sociale non traumatica, simile a quella vissuta da liberi e anzi più adatta al loro recupero in quanto arricchita da nuove interrelazioni e socializzazioni.

Riteniamo che, siccome sono stati lesi diritti fondamentali sanciti dalle vigenti leggi e non legati alla discrezionalità dell’amministrazione carceraria o di chiunque altro,   lo stato stia commettendo dei veri e propri reati nei confronti delle persone detenute.

Per denunciare tale ingiustizia, Sardigna Natzione con la collaborazione di altri movimenti sensibili ai problemi dei carcerati e di alcuni familiari di detenuti ha indetto un sit-in ad oltranza di fronte al carcere Badu De Carros e organizzera una serie di altre iniziative ( conferenze stampa, tavole rotonde) tendenti a mantenere un adeguato livello informativo sulla condizione dei carcerati e per far crescere il sostegno e la solidarietà verso questi nostri fratelli che se pure hanno commesso degli errori non possono essere privati dei loro diritti fondamentali e ostacolati nel percorso di reinserimento nel loro ambito familiare e sociale.

Nugoro 8/2/2002                                               BUSTIANU CUMPOSTU

                                                         Coordinatore nazionale di Sardigna Natzione

 

 

PER IL DIRITTO DI AVVICINAMENTO DEI CARCERATI SARDI

 

MANIFESTAZIONE DI FRONTE A BADU DE CARROS IL 17/2/2001 ALLE ORE 09:00.

Sardigna Nazione, che fa parte del comitato internazionale per la difesa dei carcerati politici e comuni, indice una manifestazione sitin di fronte al carcere di Badu de Carros in solidarietà dei carcerati sardi e dei loro familiari che vengono continuamente violati dal mancato rispetto dell’art. 42 della  legge 354\ 75 e dell’art. 61 del DPR 36\2000 n. 230 che sancisce il diritto di essere detenuti nel carcere più vicino al luogo di residenza dei familiari.

Il mancato rispetto di dette leggi comporta grossi sacrifici personali e  finanziari da parte dei familiari che devono affrontare lunghi viaggi e permanere fuori dal luogo di residenza per vari giorni.

Non volendo entrare nel merito della colpevolezza dei carcerati riteniamo che il mancato rispetto dei loro diritti fondamentali non faciliti assolutamente il loro recupero e il loro reinserimento nella società e che comunque nessuna colpa abbiano i familiari per essere privati del diritto ad assistere e mantenere rapporti con i propri parenti carcerati.

S.N. chiede che i diritti di legge vengano rispettati e che tutti i sardi detenuti nelle carceri esterne alla Sardegna vengano immediatamente trasferiti nelle carceri isolane.

Setzis totu cumbidados a fagher parte de sa manifestada pro sos dirittos de sos frades presos de Sardigna.

Nugoro 15/02/2001                                           Coordinamento provinciale di Nuoro