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TOTU IMPARE PRO SA INDIPENDENTZIA DE SA NATZIONE SARDA

Est arribada s'ora de cumintzare sa bardana pro torrare sa Sardigna a sos Shardanas

Sa tzerachia batut miseria sa suverania batut prosperidade

Tzeladu su ventu sardista si pesat su ventu de s'indipendentzia

  novas/attividades

torra orta

 

                            AL  SIG. PREFETTO DI SASSARI

 

QUESTIONE BAGAGLINO – PUO’ DIVENTARE UN CASO DI ORDINE PUBBLICO -  CHI NON HA FATTO IL PROPRIO DOVERE DEVE ESSERE INDIVIDUATO E RIMOSSO DALL’INCARICO.

 

·         Il 10/10/98 Sardigna Natzione, in seguito ad un sopralluogo in incognito e verifiche cartografiche, a Porto Torres in una conferenza stampa, denunciava gli abusi della Bagaglino nella lottizzazione punta Su Turrione e faceva partire un esposto denuncia a tutti gli enti di competenza,(Al Presidente della Giunta Regionale, All’On. Assessore all’Urbanistica e p.c. Alla Procura della Repubblica  di Sassari, All’Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari, All’Assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, Al Corpo di Vigilanza Ambientale di Sassari, Al Servizio di Vigilanza Edilizia di Sassari, Al ministro della Giustizia, Al Ministro dell’Ambiente, All’Intendenza di Finanza di Sassari, Ai Capigruppo del Consiglio Regionale.

·         Il 13/07/00 S.N. ha dovuto presentare un ricorso-diffida  contro l’approvazione, da parte del comune di Stintino, di una variante di assestamento relativa alla lottizzazione Punta su Turrione, assolutamente illegittima (Il ricorso è stato respinto e la variante è stata approvata ).

·         Il 19/10/2000 due dirigenti di S.N. hanno presentato denuncia penale alla Procura della Repubblica di Sassari per sospetto di omissione di atti d’ufficio, verso i responsabili provinciali dei UFFICIO TUTELA DEL PAESAGGIO di Sassari, il SERVIZIO DI VIGILANZA   IN MATERIA DI EDILIZIA di Sassari, UFFICIO TECNICO  e SINDACO  del comune di Stintino.

·         In altre occasioni S.N. ed altri hanno segnalato alla stampa la continuazione degli abusi e le inadempienze nei confronti delle maestranze.

La nostra azione di denuncia, che si aggiungeva ad altre portate avanti da associazioni e da privati, non è riuscita a scalfire il fronte di coloro che non solo non sono voluti intervenire ma hanno tenuto il sacco ed hanno aiutato i saccheggiatori a fare razzia delle nostre risorse ambientali, a continuare con gli abusi e con le truffe nei confronti delle imprese e dei lavoratori impegnati nella costruzione del villaggio Punta Su Turrione.

Solo con l’intervento della Procura di Brescia è stato possibile mettere la Contry Village  del Geom. Bertelli di fronte alle proprie responsabilità e a rendere conto delle proprie malefatte.

 

Con la presente il sottoscritto Cumpostu Sebastiano nato a Bitti il 20/6/50, Coordinatore Nazionale di S.N., per nome e per conto del proprio partito, informa la S.V. di quanto sopra riportato affinché voglia, accertare se vi sono state connivenze da parte di funzionari pubblici, anche di sua diretta competenza, individuare le loro responsabilità e fare i passi necessari per la rimozione degli stessi dai loro immeritati incarichi.

I responsabili regionali, comunali, dei vari organi e corpi di tutela ambientale che non hanno fatto il loro dovere devono essere rimossi e chiamati a rispondere del loro operato, solo in questo modo si potrà impedire che arrivino in Sardegna altri speculatori come la Bagaglino-Bertelli.

Il sottoscritto aggiunge anche che, il suo intervento, Sig. Prefetto, è necessario e doveroso in quanto la situazione che si è venuta a creare, banche, imprese e lavoratori truffati per miliardi di lire, può portare a delle reazioni non facili da tenere sotto controllo e non sempre legali e alla luce del sole.

 

Certo che questa volta la denuncia non rimarrà inascoltata come le altre le ho chiesto anche di essere ricevuto di persona, insieme ad una piccola delegazione di S.N. e di lavoratori che hanno subito la truffa, al fine di illustrarle meglio i termini della questione e i danni che la lottizzazione Punta su Turrione ha causato ai sardi ed al loro patrimonio ambientale.

La saluto con cordialità

Il sottoscritto   BUSTIANU CUMPOSTU ( Coordinatore Nazionale di S.N.)

Allegati

Copia delle varie denunce ed interventi fatti da S.N.

Sassari …………………

 

INTERVENTO

QUESTIONE BAGAGLINO – ANCHE I CEMENTIFICATORI POSSONO ESSERE DEMOLITI

 Sardigna Natzione il 10/10/98 dopo una conferenza stampa indetta a Porto Torres aveva indirizzato una denuncia ufficiale a tutte le autorità di competenza in cui venivano elencati tutti gli abusi che il gigante della cementificazione mascherato in un incastro di società ma facente comunque capo all’impero Bagaglino-Bertelli, aveva fatto e stava impunemente continuando a fare nella lottizzazione Punta su Turrione nel comune di Stintino. A quella denuncia era seguita una diffida al sindaco, in cui lo si diffidava, vanamente, dall’approvare una variante alla suddetta lottizzazione in quanto si configurava come una sanatoria di reati edilizi assolutamente non sanabili, ed una denuncia alla magistratura dell’Ufficio Tutela di Sassari che sulla stessa variante aveva espresso parere positivo . Non si è mosso niente finchè non abbiamo spedito un circostanziato dossier al ministro Bordon e alle nostre denuncie non si sono aggiunte quelle di altre organizzazioni e di privati cittadini che avevano subito angarie , danni materiali e finanziari da parte dei cementificatori. Adesso sembra che il gigante di cemento stia mostrando le sue fondamenta d’argilla e stia per crollare, le società di Bertelli fanno acqua sia a Stintino che in Costa Smeralda e sembrebbe che il crollo possa portare disastro economico il padrone e le sue società.

Sardigna Natzione non è tanto certa che ciò possa avvenire in quanto la conformazione dell’impero Bertelli è conformato in modo il proprio patrimonio non possa mai essere intacato.

Da una nostra indagine risulta infatti che l’impero Bertelli è racchiuso in circa 24 società, ciascuna socia dell’altra che fanno capo ad una finanziaria della famiglia Bertelli.

Queste 24 società si possono dividere in quattro gruppi: a) quelle da mandare allo sbaraglio facendole fallire a fine lavori dopo averle caricate di debiti, b) quelle dove viene convogliato il patrimonio man mano che si realizza, c) quelle di gestione, d) le finanziarie.

Nel caso di Punta su Turrione alcune società del tipo a) hanno dato i lavori in appalto ad imprese artigiane e altre, ipotecando i terreni della lottizzazione, hanno ottenuto 300 miliardi  dalle banche, con il fallimento della Italcase Bertelli Costruzioni, le tratte degli artigiani e i crediti delle banche saranno carta staccia. L’impero del cementificatore rimane comunque inattaccabile in quanto nel mentre il patrimonio è stato trasferito alle società del tipo b) e successivamente a quelle di tipo c) , società di gestione. Queste ultime sono quelle più lontane dai creditori, inattaccabili e senza responsabilità alcuna per i fatti pregressi.

Le società finanziarie, tipo d) sono di supporto a tutte queste operazioni con il movimento di danaro Italia-Estero.

Tutto questo gioco, che alla fine porta alla rovina di molti artigiani sardi ed alla cementificazione delle nostre coste, gode di protezioni molto forti ma anche molto facili da individuare  in quanto necessariamente annidate nei punti nodali dell’iter che le prtaiche edilizie di tale genere devono seguire.

Per il cementificatore , Punta su Turrione non è stato sicuramente un fallimento in quanto ci risulta, da un raffronto tra costi e incassi l’attivo sia stato di almeno 400 miliardi, che non ci sono nelle casse della società dichiarata fallita.

Se non vogliamo che ancora una volta a pagare siano gli artigiani sardi, bisogna subito intervenire sindacalmente e politicamente presso gli istituti di credito affinché le esposizioni delle imprese, vengano dichiarate “ a sofferenza” e applicati ad esse gli interessi di legali semplici e non qielli di contratto, successivamente bisogna mettere sotto sequestro cautelativo tutte le società dell’impero ed anche il patrimonio personale della famiglia Bertelli.

Sardigna Natzione sta lavorando ad altri dossier dello stesso tipo, quando avrà gli elementi sufficienti per procedere non esiterà ad inoltrare altre denuncie e sciogliere i piedi di argilla di altri giganti di cemento.  

Nugoro 21/6/2001   IL COORDINATORE NAZIONALE     Bustianu Cumpostu

                                                                                   

Al sig. Sindaco del Comune di Stintino

Oggetto:  Ricorso avverso la variante di assestamento, relativa al complesso Il Borgo della lottizzazione “Punta Su Turrione”, presentata dalla Countrj Village.

 

I sottoscritti, Sebastiano Cumpostu e Gavino Sale, in qualità di dirigenti del partito politico Sardigna Natzione, intendendo tutelare gli interessi del popolo sardo e combattere la speculazione edilizia e la cementificazione delle nostre coste, diffidano codesta Amministrazione comunale, ed in particolare il Sindaco dal procedere al rilascio della concessione relativa alla variante di cui all’oggetto.

Riteniamo infatti che la approvazione di detta variante sia illegittima in quanto ci risulta:

1)      che le concessioni edilizie relative al progetto principale ed alle successive varianti sono state rilasciate in assenza del parere della Soprintendenza,

2)      che i fabbricati edificati o in corso di realizzazione non sono conformi a quelli descritti nei progetti originali e nelle varianti presentati dalla società, come si evince anche dagli accertamenti fatti dai Carabinieri del NOE.

3)      i lavori proseguono nonostante la sospensione n. 01/2000 del 03/02/2000.

I sottoscritti, qualora nonostante la diffida, l’amministrazione proceda al rilascio della concessione, se dalla documentazione acquisita, da quella che chiederemo in copia a codesto Comune e dai sopralluoghi nel sito risulterà provato quanto ci risulta, procederemo ad una denuncia di tipo penale nei confronti degli amministratori e funzionari responsabili ed in particolare nei confronti del Sindaco.

I sottoscritti chiedono che se quanto riportato nei punti 1-2-3 risultasse vero, l’amministrazione, in base alla legge 47/85, capo primo art. 2-4-6 comma1- 6 comma 2 ed art. 16 comma 1, proceda al sequestro dei fabbricati non conformi ed all’acquisizione degli stessi al patrimonio comunale .

 Sassari 13/07/00

I Sottoscritti

Sebastiano Cumpostu ( Coordinatore nazionale di S.N.)

Gavino Sale                 ( Coordinatore provinciale di S.N.)

 

COMUNICATO STAMPA

QUESTIONE BAGAGLINO – UN SACCHEGGIO, CHI HA TENUTO IL SACCO DEVE PAGARE.

Il 10/10/98 Sardigna Natzione, in seguito ad un sopralluogo in incognito e verifiche  cartografiche, a Porto Torres in una conferenza stampa, denunciava gli abusi della Bagaglino nella lottizzazione punta Su Turrione e faceva partire un esposto denuncia a tutti gli enti di competenza,(Al Presidente della Giunta Regionale, All’On. Assessore all’Urbanistica e p.c. Alla Procura della Repubblica  di Sassari, All’Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari, All’Assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, Al Corpo di Vigilanza Ambientale di Sassari, Al Servizio di Vigilanza Edilizia di Sassari, Al ministro della Giustizia, Al Ministro dell’Ambiente, All’Intendenza di Finanza di Sassari, Ai Capigruppo del Consiglio Regionale.

A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE) . In altre occasioni ha segnalato alla stampa la continuazione degli abusi e le inadempienze nei confronti delle maestranze. Ultimamente, con la pretesa di approvazione di una variante di assestamento assolutamente illegittima, la questione era diventata talmente paradossale che S.N. ha dovuto presentare un ricorso-diffida  contro l’approvazione della stessa da parte del comune di Stintino ( Il ricorso è stato respinto e la variante è stata approvata ). La nostra azione di denuncia, che si aggiungeva ad altre portate avanti da associazioni e da privati, non è riuscita a scalfire il fronte di coloro che non solo non sono voluti intervenire ma hanno tenuto il sacco ed hanno aiutato i saccheggiatori a fare razzia delle nostre risorse ambientali. S.N. chiede che, in base alla legge 47/85, capo primo art. 2-4-6 comma1- 6 comma 2 ed art. 16 comma 1, si proceda al sequestro dei fabbricati non conformi ed all’acquisizione degli stessi al patrimonio comunale . Chiede inoltre che coloro che hanno tenuto il sacco ai saccheggiatori ed hanno permesso la distruzione di almeno 20000 ginepri, l’interramento di tre laghetti ed un’infinità di altri abusi, vengano costretti alle dimissioni dai loro incarichi.

L’intervento del ministro, che per noi indipendentisti è un’ingerenza nella sovranità del popolo sardo sul proprio territorio nazionale, dimostra che i vari uffici di tutela, gli enti locali e la regione Sardegna sono in mano a funzionari e politici più sensibili agli interessi degli speculatori che a quelli del nostro popolo.

Nugoro 31/9/2000                                                                IL COORDINATORE NAZIONALE Bustianu Cumpostu

 

 

Al Presidente della Giunta Regionale

All’On. Assessore all’Urbanistica

e p.c.     

A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE

Oggetto - Lottizzazione Punta Su Turrione, della società Countri-Bagaglino,  nel comune di Stintino – Denuncia di ulteriori abusi edilizi e di distruzione ambientale.

In seguito a nuova segnalazione giunta a telefono pulito, istituito da S.N. per ricevere, da parte dei cittadini le segnalazione di abusi, S.N. denuncia un’ulteriore abuso commesso nella lottizzazione Punta Su Turrione. Di proprietà della Country-Bagaglino

Nonostante la nostra denuncia del 10/10/98, inviata a tutti gli enti competenti e resa pubblica mediante conferenza stampa, sembra che la Contry-Bagaglino continui impunemente ad arrecare gravi danni all’ambiente.

Nella zona interessata dalla lottizzazione vi erano vari laghetti naturali, alcuni sono stati già prosciugati e usati come discarica per inerti. Ritenendo che ciò costituisca un grave danno ambientale, speravamo che dopo la nostra denuncia, le autorità di competenza avrebbero provveduto a fermare lo scempio. Vana speranza, dalle foto giunte a telefono pulito, tutto fa pensare che la Contry-Bagaglino stia continuando ad usare impunemente i laghetti come discarica per inerti. S.N. non riesce a capire come mai quelle stesse autorità che erano state tanto sollecite nel multare pesantemente i pastori, che si erano permessi di arare il terreno in prossimità delle sugherete,  non intervengano per fermare i ben più gravi abusi che S.N. sta segnalando.

Le foto verranno consegnate a mano da persona autorizzata.

Sassari 18/4/99                                                                                                                                                                                                                               Bustianu Cumpostu Coordinatore Natzionale di Sardigna Natzione

 

Al Presidente della Giunta Regionale

All’On. Assessore all’Urbanistica

e p.c.     Alla Procura della Repubblica  di Sassari

All’Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari

All’Assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna

Al Corpo di Vigilanza Ambientale di Sassari

Al Servizio di Vigilanza Edilizia di Sassari

Al ministro della Giustizia

Al Ministro dell’Ambiente

All’Intendenza di Finanza di Sassari

Ai Capigruppo del Consiglio Regionale.

A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

Oggetto - Lottizzazione Punta Su Turrione, della società Countri-Bagaglino,  nel comune di Stintino – Denuncia di probabili abusi edilizi e di disrtuzione ambientale.

In seguito alla segnalazione giunta a telefono pulito, istituito da S.N. per ricevere, da parte dei cittadini le segnalazione di abusi, una delegazione del movimento, in incognito, recatasi presso la lottizzazione Punta Su Turrione, della società Countri- Bagaglino,  nel comune di Stintino , ha voluto accertare la veridicità dei seguenti abusi :

 

1) Presenza di una sbarra e di una cancello ad ostruzione del passaggio  di accesso alla lottizzazione il quale secondo convenzione dovrebbe essere pubblico.

La convenzione, all’art. 2 , riporta infatti la seguente disposizione in merito: “ I lottizzanti costituiscono con il presente atto, senza diritto a compenso alcuno, servitù perpetue di servizio pubblico sulle aree destinate, nel piano di lottizzazione a strade e parcheggi e passaggi pedonali, a spazi pubblici attrezzati per parco etc. “ .

Presenza di un custode che impedisce il passaggio ai cittadini che vogliano usufruirne per scopi diversi da quelli connessi all’attività della società titolare della lottizzazione.

 

2) Presenza , in prossimità della sbarra, di una costruzione in legno poggiante su di una fondazione in calcestruzzo, priva di concessione edilizia e a circa 90 dal lago antistante, invece che a 300 metri.

 

3) Distruzione di boschetti di ginepri secolari, mediante abbattimento degli alberi o ricoprimento degli stessi con il materiale di risulta degli scavi.

 

4) Creazione di discariche abusive con materiali inerti provenienti da scavi e demolizioni, utilizzo degli stessi per falsare le quote di progetto, prosciugare due laghetti e ricoprire le essenze arboree di cui sopra.

 

5) Inglobamento di parte delle sedi   stradali nei lotti da edificare e già edificati, consequenziale mancato rispetto della rete stradale primaria e secondaria prevista nel piano di lottizzazione approvato.

 

6) Presunte varianti abusive, volumetriche e planimetriche, non approvate dall’ufficio tutela e dagli uffici regionali. Alterazione delle curve di livello modificandone le cifre che riportano le quote isometriche e variandone il tracciato sulle cartografie allegate ai progetti esecutivi.

 

7) Prosciugamento di due laghetto e spostamento di un altro. I tre laghetti figurano nelle mappe dell’ IGM ma sarebbero scomparsi o in posizione diversa. Tutto ciò al fine di poter realizzare un campo da Golf o per spandere il materiale scavato e non doverlo conferire in discariche autorizzate.

 

8) La Countri-Bagaglino avrebbe movimentato più di 140.000 mc di materiale proveniente da scavi e neanche un mc di tale materiale sarebbe stato conferito presso discariche autorizzate. Il materiale sarebbe stato invece utilizzato all’interno della lottizzazione per coprire i boschetti di ginepro, per prosciugare i laghetti e per falsare le quote del piano di campagna preesistente.

 

9) Il campo da Golf ricadrebbe in parte nella zona “1” ed in parte nella zona “2a” , individuate dall’art. 10, comma 1 lettera c della legge regionale 22/12/1989, n. 45 come zone a “ conservazione integrale”.

Le zone “1” sono le aree che presentano eccezionali caratteristiche dal punto di vista naturalistico, storico, archeologico, scientifico, non ammettono alterazioni allo stato attuale dei luoghi sono suscettibili di quei soli interventi , volti alla conservazione, alla difesa, al ripristino, al restauro ed alla fruizione della risorsa, che sono espressamente e tassativamente indicati nei Piani Territoriali Paesaggistici.

 

10) Le vasche del depuratore verrebbero usate come serbatoi di acqua per i lavori edili e per innaffiare i prati ed il campo da Golf. La lottizzazione sarebbe quindi priva di impianto di depurazione e le acque reflue delle ville abitate non si sa dove vengano scaricate.

 

11) La strada che fiancheggia lo stagno Casaraccio sarebbe stata abusivamente allargata mediante lo spargimento di materiale proveniente dagli scavi. Detto materiale avrebbe parzialmente invaso lo stagno nelle zone limitrofe alla strada.

 

Il sopralluogo è stato effettuato in data 29/9/98. La delegazione di S.N., composta dal coordinatore nazionale Bustianu Cumpostu e da Antonello Salis e Nicola Succu, membri del coordinamento nazionale, ha potuto accertare che;

·          l’accesso alla lottizzazione è effettivamente impedito da un cancello e da una sbarra e che il custode cerca con insistenza di dissuadere eventuali estranei dall’accedere all’area interessata. (La delegazione di S.N., con la scusa di voler cercare una zona adatta alla pesca sportiva, ha comunque, dopo qualche insistenza, potuto accedere alla lottizzazione .)

·          in prossimità della sbarra vi è effettivamente una costruzione in legno su platea di cemento. L’edificio in questione non ha l’aspetto di un baraccamento da cantiere e non rispetta  la distanza di 300 da lago antistante.

·          si è assistito al ribaltamento di materiali inerti su un boschetto di ginepri ed altre essenze arboree del luogo. Ciò veniva fatto per ampliare lo spiazzo antistante una villa in costruzione. Considerato che gran parte delle ville sono realizzate allo stesso modo e che la vegetazione finisce proprio in prossimità delle scarpate degli spiazzi, si ha ragione di credere che il bosco preesistente sia stato distrutto mediante taglio o sotterramento.

·          le quote del piano di campagna sono state certamente alterate in quanto alcune ville sono state costruite in scavo ( quota abbassata artificialmente) ed altre in rialzo ( quota rialzata artificialmente) al fine di assicurare ad ognuna una visuale non impedita. Soluzione architettonica accettabile ma a quanto ci risulta non prevista in progetto.

·          le sedi stradali della rete principale e secondaria sono troppo strette e bisogna accertare se corrispondono a quelle previste in progetto.

·          un laghetto che figura nella carta IGM non è stato possibile localizzarlo sul posto e c’è ragione di credere che sia stato prosciugato. Un altro laghetto sembra non trovarsi nella posizione in cui è indicato nella cartografia. 

·          il campo da golf ricade in zona di “ conservazione integrale”.

·          non è stato possibile localizzare le vasche del depuratore e non si è potuto verificare se sono funzionanti o adibite ad altro.

·          La strada che fiancheggia lo stagno Casaraccio è stata allargata mediante spargimento di materiale proveniente dagli scavi ed in parte detto materiale è andato a finire dentro lo specchio d’acqua.

 

Con giustificata preoccupazione , per la tutela degli interessi del popolo sardo e per la salvaguardia del suo territorio nazionale Sardigna Natzione  CHIEDE  l’intervento immediato, ciascuno per le proprie competenze, degli enti a cui la presente denuncia è diretta, al fine di accertare se quanto segnalato corrisponde al vero.

Qualora, in seguito ad accertamento, risultino abusi, distruzioni ambientali, varianti non autorizzate, occupazione indebita di aree, mancato rispetto delle zone a conservazione integrale S.N. chiede la revoca delle concessioni, la demolizione delle opere abusive o non conformi ed il ripristino dei luoghi.

 

Sassari 10/10/98                                                                                                  PER SARDIGNA NATZIONE

                                                                                                                           

Bustianu Cumpostu _________________

 

Antonello Salis _________________

 

Nicola Succu _________________