Sardigna Natzione - Indipendentzia pro
s'indipendentzia de sa natzione sarda - Logu web uffitziale de S.N.
|
MENU DE PAZINA punghide supra su numene pro intrare in sa pazina chi bos agradat Pazinas disponibiles
|
Torra a Buscadore Litteras de su gheneru de zia Grazia Marine (Seq. Melis) PRO SOS DERETTOS DE SOS FRADES PRESOS Orgosolo 03/09/2001 - Mario Congiu
Ai Direttori dei giornali; Alle Segretene dci Partiti SARDIGNA NATZIONE Il tribunale di
Lanusei li ha ritenuti responsabili di questo orribile reato. Noi siamo qui a gridare la
loro innocenza e l'assoluta estraneità ai fatti loro addebitati. Le accuse sono state
confezionate su misura contro delle persone che si vuole a tutti i costi far marcire in
galera per il semplice fatto che sono abitanti di Orgosolo Paese evidentemente ritenuto da
taluni inquirenti e magistrati, che nutrono dei pregiudizi nei confronti della comunità
Orgolese, ritenendolo un covo di delinquenti e di banditi, criminali e sequestratori Ed è in
quest'ottica che negli ultimi anni è in corso, da parte di alcuni inquirenti, una
continua persecuzione, fatta di sentenze "esemplari", sempre dai contorni molto
dubbi e da indagini superficiali e insufficienti, Azioni mostruose che tendono
spudoratamente a ricercare tutti i responsabili dei sequestri di persona esclusivamente a
Orgosolo, e che dimostrano un odio smisurato nei confronti della nostra comunità ,quasi a
volerla eliminare dal contesto civile e democratico. Nonostante la grande disponibilità
di uomini, di mezzi e di strumenti sofisticati a disposizione degli inquirenti, e l'enorme
quantità di risorse economiche, non si poteva non giungere ad un unico e prevedibile
risultato: individuare i colpevoli a Orgosolo, per continuare l'opera di pulizia nel covo
dei criminali. Relativamente alle
indagini: Primo indizio, nel
periodo di prigionia che va dal 16 marzo 1997 al 5 giugno dello stesso anno, la
sequestrata parla di rintocchi di campane, svuotamento dei cassonetti dell'immondizia,
serrande che si aprono e si chiudono. le campane ( che si sentono distintamente in almeno
tre quarti della città ), stranamente non sono del paese di Orgosolo, ma della parrocchia
di San Giuseppe in Nuoro, guarda caso a poche decine di metri dall'abitazione del defunto
marito della Sig.ra Grazia Marine, che vi abita con discontinuità, preferendo alla casa a
Nuoro la casa di Orgosolo dove risiedono i figli. Quale punto più interessante per
concentrare le indagini? Vengono sentiti
tutti gli abitanti del quartiere intorno alla parrocchia per capire se avessero notato
qualcosa di sospetto che potesse ricondurre alla Sig.ra Marine e famiglia, ma nessuno ebbe
a riferire alcun particolare di rilievo. Non vennero però ascoltati gli abitanti di casa
Marine, perché probabilmente si mirava da subito alla loro presunta
colpevolezza. Dopo gli ennesimi interrogatori delle persone del quartiere, l'attenzione
degli inquirenti si concentra su una giovane di origine Cilena, vicina di casa della
Sig.ra Marine (la poco orfana dei genitori, dal carattere molto fragile e dalla
personalità incerta, "fidanzata" con un giovane di Nuoro, conosciuto alle forze
dell'ordine come un "delinquentello" che vive di espedienti, entrambi con seri
problemi a sbarcare il lunario. E' in questo contesto di disagio sociale e di bisogno che
gli inquirenti tentano di aprire una breccia" ricostruendo e collocando il
cosiddetto "buco nero"di cui parla la sequestrata, proprio in Via Trento 19 in
Nuoro, in casa della Fam. Marine. Infatti la ragazza
Cilena nonostante gli interrogatori precedenti non avesse mai riferito nulla che potesse
ricondurre alla casa in oggetto, improvvisamente riferisce agli inquirenti elementi che
riconducono con certezza alla casa della Sig.ra Marine come possibile prigione della
sequestrata Sig.ra Silvia Melis. E' chiaro che a
seguito di pressanti, mirati e incisivi interrogatori nei confronti della ragazza, alla
quale è stata promessa protezione e l'elargizione di un compenso fisso quale
collaboratore di giustizia, nonché l'interessamento, affinché il fidanzato potesse
essere sistemato assumendolo in un' azienda regionale, quest'ultima è diventata
improvvisamente il maggior capo d'accusa dei nostri familiari. Racconta, fra tante
contraddizioni, imprecisioni, ritrattazioni e tentennamenti, che un preciso giorno di
giugno del 97 alle ore 23.30 ( come avrà fatto a distanza di quasi due anni a ricordarsi
un giorno preciso e un 'ora precisa in cui sentì il rumore di un'auto che la svegliò?? )
"fu svegliata dal rumore di due auto col motore accesa molto accelerato, che
sostavano davanti all'abitazione della Sig.ra Grazia Marine, dalla quale due individui
portavano fuori una donna e la caricavano su una delle due auto, che ripartivano a grande
velocità". Intanto la cosa
molto strana è che a questo avvenimento abbia assistito e sentito solo Lei, e nessun
altro vicino, visto che il rumore creato dalle auto e il trambusto furono così grandi e
visto che la Via in questione è al centro di Nuoro e molto popolosa. Inoltre la Sig.ra
Silvia Melis colloca l'uscita dal "buco nero" alle 21.15, non sente
assolutamente nessuna auto su di giri, né si ricorda, una volta caricata sull'auto, di
una partenza a forte velocità. E' possibile che dei sequestratori, spettacolarizzino il
trasferimento dell'ostaggio in questo modo? Neanche il più imbecille dei criminali
avrebbe portato a compimento un' azione così delicata che per cautele e l'istinto di
conservazione avrebbe imposto procedure e modalità tutt'altro che rumorose. Se è vero
quello che afferma la Sig.ra Melis, indicando l'orario di uscita dal" BIJCO
NERO" alle 21.15 del 5 giugno, sembra alquanto improbabile che, con il via vai di
gente che c'è a quell'ora d'estate in una via al centro della città, dei sequestratori
possano azzardarsi a fare quello che ha dichiarato la "supertestimone". Questo e1>iso(1io
è stato la base di tutta l'accusa e l'unica prova "diretta" e
"schiacciante" a carico della Sig.ra Grazia Marine, di suo figlio e di un altro
coimputato, che si sono visti infliggere dal tribunale di Lanusei 25 anni la prima ,30 il
secondo e 26 il terzo coimputato, queste dichiarazioni sconclusionate e imprecise, sono
state considerate la PROVA PILASTRO dell'impianto accusatorio, senza che nessun altro
vicino o dirimpettaio che in egual misura avrebbe potuto benissimo vedere o sentire
l'episodio raccontato dalla teste, non ha potuto avallare minimamente ne Altro fatto
inquietante é relativo a un foglio di servizio compilato da una pattuglia della Polizia,
che durante un posto di blocco sulla Nuoro-Orgosolo, avrebbero fermato Antonio Maria
Marini con il Sig. Pasqualino Rubanu per un normale controllo, nella stessa data e ora
stampati su di uno scontrino fiscale, che In sequestrata ricorda aver rinvenuto dentro la
busta della spesa, con alimentari a Lei destinati. Il foglio di servizio in oggetto é
pervenuto nell'aula del tribunale in fotocopia e con un evidente correzione della data in
cui é avvenuto il controllo della Polizia. Nonostante le ripetute richieste da parte
degli avvocati difensori non é stato mai possibile visionare in alcun modo il foglio
originale di servizio di cui sopra, che avrebbe dimostrato la non coincidenza di quella
data con quella dello scontrino. Quali sono i motivi
che non hanno permesso la visione del documento suddetto? E' stata fatta una
battaglia smisurata per impedire che l'originale pervenisse in aula, o quanto meno
giungesse il supporto magnetico in essere presso la Banca Dati del Ministero dell'interno.
E' possibile che in un'aula di un Tribunale, di uno stato democratico ,possa essere presa
per buona una volgare fotocopia anziché l'originale di un documento accusatorio? Questi, Signori,
sono gli unici indizi e capi accusatori sulla base dei quali tre cittadini della
Repubblica Italiana sono stati condannati per sequestro di persona!! 'fante altre
contraddittorietà sono emerse durante il dibattimento e per poterlo capire meglio Vi
invito a leggere gli atti processuali o visionare i filmati dell'emittente "SARDEGNA
I TV" che ha ripreso quasi integralmente un anno di udienze, all'interno dei quali la
Sig.ra Grazia Marine viene descritta "come criminale incallita
dedita solo a delinquere". Per la prima volta a Orgosolo una madre di famiglia viene
accusata di simili reati. Una madre che ha lavorato tutta la vita come una schiava per
tirare su 10 figli, facendo i lavori più umilianti e duri, il suo attaccamento al lavoro
di donna instancabile, è unanimemente riconosciuto da tutta la comunità orgolese e anche
dai suoi vicini dell'abitazione di Nuoro9 ma tant'é, il parere degli abitanti di "un
simile paese" non può essere ascoltato perché sicuramente tende a coprire dei
criminali. Oltre 20 anni fa
rimase vedova e dovette sobbarcarsi l'onere di tirare su la famiglia da sola, senza
scoraggiarsi, ma rimboccandosi le maniche e lavorando sodo, come ha fatto sempre fin da
bambina. lì giorno prima che venisse arrestata stava lavorando presso un ristorante di
Orgosolo. Per lei non sono mai esistiti giorni (estivi ne ferie. A noi tutti, figli,
generi e nipoti, ci ha sempre profuso l'onestà, l'educazione, il rispetto del prossimo;
Mai avrebbe pensato che dopo una vita di enormi sacrifici e rinunce, la sua
esistenza e quella dei suoi familiari, fosse infangata e umiliata in questo modo. Da circa ventisette
mesi si trova rinchiusa in carcere senza sapere perché, non sa darsi pace, pensando
continuamente alla famiglia e al dolore dei figli che si sono visti oltraggiati e umiliati
nel vedere la madre rinchiusa in carcere con un' accusa così pesante e infamante, il
regime di carcere duro a cui è sottoposta la sta minando nel fisico e nel morale,
nonostante le sue precarie condizioni di salute, è sofferente di cuore, di calcoli renali
e di pressione bassa gli sono stati negati gli arresti domiciliari, nell'ultimo colloquio
(30 agosto 2001) avuto con i propri familiari vi era una donna incapace quasi di reggersi
in piedi aveva difficoltà a parlare, faceva fatica a concludere un discorso Pareva sotto
l'effetto di dosi elevate di tranquillanti o psicofarmaci, evidentemente è l'unica cura
che gli viene somministrata, capace di "guarire qualsiasi malanno", nonostante
il suo evidente malessere fisico continuava a incoraggiarci e ci invitava a non perdere la
speranza nella Giustizia che sicuramente anche questo terribile incubo sarebbe finito,
certamente. Lei non è un personaggio importante e conosciuto e che possa godere di
amicizie importanti, che quando malauguratamente in casi rarissimi finiscono in galera,
anche solo per un semplice raffreddore gli vengono concessi gli arresti domiciliari,
evidentemente è considerata persona capace di tornare a delinquere o esserci pericolo di
fuga!!! Chissà in quale paese lontano e sicuro da estradizioni si sarebbe rifugiata,
oppure quale altro progetto criminale potrebbe organizzare!!!! Le indagini, che dovrebbero
essere improntate alta ricerca della verità e all'individuazione CERTA dei colpevoli,
sono state fatte con accanimento e odio ,mirate a individuare i capri espiatori a tutti i
costi, se questi poi sono di Orgosolo tanto meglio, tutto diventa più credibile. L'accanimento
smisurato dimostrato dai P.M. e dagli investigatori da Loro dipendenti nei confronti degli
imputati e il modo in cui venivano interrogati i testimoni a difesa dalla quale si cercava
in tutti i modi possibili di screditarli, quasi ad additarli come possibili complici,
tendendo a sminuire e ritenere non veritiera la deposizione resa in favore degli imputati,
questo atteggiamento ostile denotava l'intento persecutorio ostentato nei confronti di
coloro che li si vuole ritenere colpevoli ad ogni costo I testimoni e quindi le
testimonianze, siano esse di accusa o di difesa dovrebbero essere rese in piena autonomia
e prive di condizionamenti o pressioni di alcun genere, ascoltate valutate e se il caso
cercare i riscontri necessari, non cercare con accanimento di screditare la persona per il
solo fatto che quella deposizione può essere favorevole agli imputati. Un Magistrato, sia
esso inquirente o giudicante, rappresenta lo Stato, nello svolgere le sue funzioni deve
innanzi tutto essere imparziale e obiettivo, privo di condizionamenti e pregiudizi nei
confronti di chicchessia, sia esso una singola persona o i cittadini di una determinata
area geografica, certo il dovere di un Magistrato è quello di perseguire i reati,
svolgere le indagini atte a perseguire e individuare i colpevoli, cercando e raccogliendo
prove e testimonianze che siano attendibili e certe, genuine e prive di qualsiasi
forzatura, durante lo svolgersi e l'evolversi di un anno di dibattimento tutto questo a
nostro modo di vedere non vi è stato, si è voluto a tutti i costi far passare per
veritiera la testimonianza della cosiddetta «supertestimone", che di super aveva
l'instabilità nell'esporre e riepilogare fatti e circostanze, in modo incerto e
traballante fra ritrattazioni dubbie e probabilmente abilmente studiate, ammissioni
contraddittorie e incerte, e l'insicurezza dimostrata durante la sua deposizione
nell'esporre un presunto episodio che sicuramente non ha mai assistito (a questo proposito
sarebbe utile, per dare la misura dell'attendibilità della teste rivedere i filmati di
quelle udienze). Noi non vogliamo
perdere la fiducia nella Giustizia e nella verità, ne nello Stato, ma la dura e ingiusta
sentenza del tribunale di Lanusei ci ha lasciati sconcertati e addolorati, mai avremo
potuto pensare che una condanna potesse basarsi su indizi così incoscienti. (Ci auguriamo
che la Corte d'Appello, alla quale faremo ricorso, sappia giudicare con oculatezza e
serenità, e soprattutto sulla base di prove certe e inconfutabili A Voi Signori delle
redazioni giornalistiche in indirizzo, Vi invitiamo a seguire il A Voi Signori
Deputati e Senatori affinché vigiliate sull'applicazione delle leggi in un paese
democratico, e di uno Stato che la popolazione di Orgosolo ha ancora bisogno e che ancora
non conosce se non attraverso gli esattori, le divise dei Carabinieri e della Polizia. Infatti la presenza
di forze dell'ordine a Orgosolo in rapporto agli abitanti (4500) è una delle più alte
d1ltalia. Nonostante tutto, del tutto ingiustificata è tale concentrazione di uomini e
niezzi1 visto che in altri centri d'Italia la situazione è ben peggiore. Avremo voluto
che lo Stato fosse presente anche sotto altre forme per aiutare le nostre zone a emergere
dalla recessione economica cronica, per dare risposte concrete ai problemi occupazionali e
sociali e non solo per esigere, ordinare e reprimere, (li mostrandosi debole con i forti e
forte con i deboli, non emettendo sentenze affrettate e sbrigative, pur di avere dei
colpevoli ad ogni costo da immolare sull'altare della Giustizia per dare all'opinione
pubblica l'immagine dell'ottimo funzionamento della macchina giudiziaria. Non vorremo essere
fraintese e non vogliamo creare polemica alcuna, nessuno e contro le forze dell'ordine o
la Magistratura, tutt'altro, abbiamo stima e rispetto per chi opera per l'osservanza il
rispetto e all'interno delle leggi dello Stato per un comune vivere civile e democratico,
ma vorremo sentirei meno assediati, vorremo sentirei cittadini uguali a tutti gli altri. E
forse sarebbe anche il momento che questo Stato ci desse più fiducia, perché tanto
ancora si deve fare per le zone interne della Sardegna. Cordiali Saluti
Mario Congiu Via del Lavoro 4 Orgosolo li
03/0912001 |