Sardigna Natzione - Indipendentzia

pro s'indipendentzia de sa natzione sarda - Logu web uffitziale de S.N.
Home ] Su ] Lampadas 2001 ] Triulas 2001 ] Agustu 2001 ] Capidanni 2001 ] Santugauni 2001 ] Santandria 2001 ] [ Nadale 2001 ] Jannargiu 2002 ] Frearzu 2002 ]

 

MENU DE PAZINA punghide supra su numene pro intrare in sa pazina chi bos agradat

Pazinas disponibiles

ditzionariu.gif (2174 byte)

 

TOTU IMPARE PRO SA INDIPENDENTZIA DE SA NATZIONE SARDA

Est arribada s'ora de cumintzare sa bardana pro torrare sa Sardigna a sos Shardanas

Sa tzerachia batut miseria sa suverania batut prosperidade

Tzeladu su ventu sardista si pesat su ventu de s'indipendentzia

  novas/attividades

torra a buscadore

Comunicados de Nadale 01

 

 

COMUNICATO STAMPA 27/12/01 

CONSIGLIERI REGIONALI, FINALMENTE UNITI IN UNA NOBILE CAUSA -   LA DIFFESA DEGLI INTERESSI DEI SARDI MA SOLO SE CONSIGLIERI REGIONALI

I preti della politica, per respingere le ricorrenti illazioni sulla loro incapacità ed inefficienza, hanno deciso, all’unanimità, di portare a termine almeno un provvedimento di legge; hanno aumentato il loro stipendio e quello dei loro portaborse.

Questi signori, sono datori di lavoro di se stessi, chiedono un aumento di stipendio e loro stessi se lo concedono, da novelli feudatari del popolo sardo non si creano scrupoli se ciò comporterà un aumento delle decime che i sardi dovranno pagare, sono i nuovi “caddos de istalla”.

Adesso è tutto chiaro, anche se non c’è maggioranza la regione non andrà in crisi, i consiglieri non si dimetteranno, c’è un forte collante che lega tra di loro gli esponenti della pretesa maggioranza e quelli della finta opposizione, la difesa dei privilegi personali. 

Gli indipendentisti di Sardigna Natzione, che la politica se la pagano da soli, esprimono con forza il loro sdegno per l’affronto fatto ai lavoratori, ai disoccupati ed ai pastori rovinati dalla lingua blù ed anche perché dovranno pagare un ulteriore balzello per foraggiare e impinguare i tzeracos dei partiti italianisti.

Per ultimo; Ci piacerebbe sapere come hanno votato i signori (Fantola ed altri ) che nella scorsa legislatura si erano fatti promotori di un referendum proprio sulla riduzione degli stipendi ai consiglieri e assessori regionali.

 

Nugoro 27/12/01                                               Bustianu Cumpostu

                                                            Coordinadore Natzionale de Sardigna Natzione

INTERVENTO 19/12/01

 

IL VERO TRENO DELLA SOVRANITA’ SARDA NON E’ L’ASSEMBLEA COSTITUENTE

 

Il dibattito aperto dall’On. Soddu ripreso dagli on.A. Cabras, P.S. Scano, M. Melis e G. Sanna pone con forza le questioni Assemblea Costituente e federalismo come problemi centrali della politica sarda. Come indipendentista, impegnato nel riscatto del popolo sardo, sono d’accordo sul livello di importanza che viene dato alle suddette questioni ma mi trovo distante da loro sia nell’inquadratura, all’interno della quale è circoscritto il dialogo, che nelle finalità che essi si propongono.

Sia i sostenitori dell’Assemblea Costituente, che i sostenitori della via Parlamentare non solo vogliono arrivare alla riformulazione dello Statuto Sardo senza mettere in discussione l’italianietà dei sardi e dunque senza prima passare per il riconoscimento dello status di nazione al popolo sardo, ma vogliono continuare a giocare la partita del federalismo nel ristretto campo italiano non considerando che ormai la vera partita si gioca nel campo europeo.

La loro impostazione ripropone, quasi fosse una nemesi storica di sudditanza, la fallimentare iniziativa degli stamenti sardi che nel 1793 portarono al cospetto del re piemontese la petituria dei famosi 5 punti, con l’illusione, ieri come oggi, che uno stato oppressore possa andare contro i propri interessi e favorire le condizioni per far crescere la volontà di riscatto di un popolo in sudditanza.

Qualunque riscrittura dello  Statuto e qualunque proposta di federalismo che non riconosca al popolo sardo lo status di nazione diversa da quella italiana ed il suo diritto a costituirsi in stato, sarà una mera riverniciatura  dell’attuale trattato di sudditanza.

E’ inutile illudersi che lo stato italiano possa concedere ai sardi qualcosa di diverso dalla dipendenza. Una contrattazione bilaterale tra una nazione senza stato e uno stato-nazione non porterà mai alla soggettività della nazione impedita. Difficilmente gli stati-nazione come l’Italia, la Francia, la Spagna e l’Inghilterra cederanno alle pressioni, anche armate, esercitate dalle lotte di liberazione nazionale delle nazioni senza stato.  La Sardegna sta nella stessa barca della Corsica, dei Paesi Baschi, della Catalogna e di tutte le nazioni senza stato d’Europa, è più probabile una soluzione complessiva in sede europea piuttosto che in seguito ad una trattativa di petituria del popolo oppresso con il potere oppressore.

Solo se la classe politica sarda sarà in grado di guardare più a Bruxelles che a Roma e di correlarsi con le altre nazioni senza stato potremo entrare da protagonisti ed essere determinanti nella costruzione dell’Europa dei popoli piuttosto che degli stati. Devo dire anzi che la Sardegna ha tutte le caratteristiche per assumere un ruolo centrale nell’organizzare, in ambito europeo, le nazioni senza stato al fine di contrastare lo strapotere degli stati-nazione ed avere un’adeguata voce in capitolo nella predisposizione della futura costituzione europea.  Bisogna avere il coraggio di pensare in grande, ne abbiamo la possibilità e c’è l’occasione, altrimenti, come oggi siamo il fanalino di coda dell’Italia domani lo saremo dell’Europa e ci allontaneremo sempre di più dalla agognata soggettività politica, che la maggior parte dei sardi considera ormai indispensabile.

Bisogna comunque riconoscere che la proposta di Assemblea Costituente presenta degli aspetti indubbiamente positivi:

Ha reso evidente che la volontà di impegnarsi per una maggiore sovranità del popolo sardo non è ne di destra ne di sinistra ma sta permeando tutti gli schieramenti politici e sociali.

Ha costretto i centralisti pan-italiani a venire allo scoperto e ha reso evidente che anche i nemici della nazione sarda sono disposti ad unirsi e fare fronte unico senza fare distinzione tra destra e sinistra.

Ha creato un’aspettativa di dignità e un ritorno di orgoglio nei figli della Sardegna. Nella proposta di assemblea costituente molti sardi hanno visto un’occasione di sfida e di ribellione nei confronti del strapotere italiano, un possibile spazio di autogoverno non mediato dal governo regionale che vedono ormai sempre più incapace di governare e sempre più organico ai casati italiani più che al popolo che lo ha eletto.

E’ questa aspettativa di dignità e l’occasione di sfida e di ribellione che,  se ci saranno le condizioni, potranno creare delle sinergie tra gli indipendentisti ed il fronte per l’Assemblea Costituente.

Nessuna sinergià sarà invece possibile se a gestire l’iniziativa dell’assemblea costituente saranno forze politiche o persone che continuando a fare i vassalli di Arcore o di Roma, pretenderanno di interpretare il ruolo di vice re e contemporaneamente anche quello di promotori dei moti antifeudali. Nessun ruolo, nella formazione dell’Assemblea Costituente, dovranno avere i partiti politici nella loro veste istituzionale, come nessun ruolo dovrà avere il Consiglio Regionale ed i rappresentanti dei poteri locali. In questo sono di parere contrario a quello dell’on. Soddu in quanto ritengo che nessuno di essi abbia avuto dai sardi deleghe da costituente e che il loro mandato sia limitato alla esecuzione di un programma di governo e non a rappresentare il popolo sardo in una vertenza costituzionale con lo stato italiano. Quasi tutti, consiglieri regionali e  rappresentanti degli enti locali sono stati eletti in quanto rappresentanti di partiti politici, per il 90% italianisti, e non in quanto espressione degli schieramenti trasversali che sulla questione si stanno formando e che saranno i veri protagonisti dell’assemblea costituente. A mio parere deve essere anzi introdotta una norma di regolamento che preveda l’incompatibilità tra alcune cariche politiche e la eleggibilità nell’Assemblea Costituente.

Lesiva della dignità dei sardi, succursalista e arrogante è invece la proposta della via parlamentare avanzata dagli opposti estremi italianisti, essa mira a far diventare la nazione sarda una anonima minestra del minestrone italiano e a dare un colpo di acceleratore al processo di integrazione dei sardi nella nazione italiana, togliendo di mezzo anche le ultime parvenze di particolarità che lo satus di Regione Autonoma ci riconosce. Anche nella proposta Parlamentare vi è comunque un aspetto positivo, ha reso evidente che, le parvenze di sardismo che alcuni partiti si sono dati sono solo strumentali infingimenti, che si può essere rivoluzionari in casa d’altri e imperialisti in casa propria e che i partiti italiani tengono in Sardegna proconsolati di destra e di sinistra.

L’assemblea Costituente può essere un’occasione di riscatto della nazione sarda ma non è il vero treno della sovranità sul quale bisogna avere il coraggio di salire.

 

Bustianu Cumpostu

 Tel. 339/4232098

COMUNICATO STAMPA  7/12/01

 

COMMANDO AMSICORA NUOVAMENTE ALLA SBARRA, VERRA’ PROCESSATO IL 10/12/01 A SASSARI PER AVER DENUNCIATO LA DISPARITA’ ENERGETICA IN SARDEGNA - LE DEPOSIZIONI SARANNO IN SARDO

 

Adesso è ammesso da tutti lo stato italiano ha commesso un reato nei confronti del popolo sardo, imponendo la disparità energetica ai sardi ha impedito le pari opportunità per lo sviluppo dell’isola, ha tarpato le ali al nostro settore produttivo e ha pesantemente gravato sulle famiglie e su singoli cittadini della Sardegna.  Si è arrivati a questo riconoscimento perchè Sardigna Natzione, mediante un commando di propri militanti il 20/10/97 con una azione non violenta occupava la centrale di fiume santo e ne manteneva l’occupazione per 6 ore. La disparità di costo dell’energia tra Sardegna e zone metanizzate dello stato italiano aveva ormai superato il 40%, l’iniziativa di S.N. era l’unico mezzo per superare la barriera di disinformazione narcotizzante della politica italianista e portare  il problema all’attenzione di tutto il popolo sardo.

La disparità è stata ammessa anche dallo stato italiano che dopo l’azione di S.N., per attenuarla almeno parzialmente, ha approvato una riduzione di 200 lire al litro del costo del gasolio per riscaldamento e ha riconosciuto una riduzione dei costi energetici per le industrie sarde non metanizzate.

Gi otto patrioti  di Sardigna Nazione, non hanno dunque commesso nessun reato, hanno piuttosto difeso i diritti del loro popolo da un reato subito, eppure il 10/12/2001 verranno processati dalla giustizia dello stato italiano, dello stesso stato che ha commesso il reato di far pagare ai cittadini sardi costi energetici superiori a quelli pagati dagli altri cittadini della stessa repubblica .

Sardigna Natzione il 10/12/2001 non solo chiederà che ad essere processato sia lo stato italiano ma avendo ottenuto riconosciuto, nella seduta processuale del 30/11/2000, il diritto dei propri militanti ad esprimersi in sardo coglierà l’occasione per porre un’altro importante problema che interessa il popolo sardo, quello della lingua e dell’applicazione della legge statale n.  482 e regionale n. 26 e della necessità di adottare uno standard linguistico, che senza voler togliere niente alle varianti locali, permetta di stilare atti ufficiali validi in tutta la nazione sarda.

Sardigna Natzione,  certa che i sardi ritengano giuste e necessarie le azioni per cui vengono processati i propri militanti, continua la sua lotta, si mobilita a sostegno dei suoi militanti sottoposti a processo e invita tutti  i sardi che vorranno manifestare la loro solidarietà ai patrioti di Sardigna Natzione a presenziare al processo che si terrà il 10/12/01alle ore 9.30 presso il tribunale di Sassari o di inviare un messaggio di solidarietà  ai fax 0784/415239  - 0784/39188 o un Email a sardignanatzione@tiscalinet.it .

NUORO 7/12/01                                                                   IL COORDINATORE NAZIONALE

                                                                                                             Bustianu Cumpostu

 

                            AL  SIG. PREFETTO DI SASSARI 2/12/01

QUESTIONE BAGAGLINO – PUO’ DIVENTARE UN CASO DI ORDINE PUBBLICO -  CHI NON HA FATTO IL PROPRIO DOVERE DEVE ESSERE INDIVIDUATO E RIMOSSO DALL’INCARICO.

 

·         Il 10/10/98 Sardigna Natzione, in seguito ad un sopralluogo in incognito e verifiche cartografiche, a Porto Torres in una conferenza stampa, denunciava gli abusi della Bagaglino nella lottizzazione punta Su Turrione e faceva partire un esposto denuncia a tutti gli enti di competenza,(Al Presidente della Giunta Regionale, All’On. Assessore all’Urbanistica e p.c. Alla Procura della Repubblica  di Sassari, All’Ufficio Tutela del Paesaggio di Sassari, All’Assessorato all’Ambiente della Regione Sardegna, Al Corpo di Vigilanza Ambientale di Sassari, Al Servizio di Vigilanza Edilizia di Sassari, Al ministro della Giustizia, Al Ministro dell’Ambiente, All’Intendenza di Finanza di Sassari, Ai Capigruppo del Consiglio Regionale.

·         Il 13/07/00 S.N. ha dovuto presentare un ricorso-diffida  contro l’approvazione, da parte del comune di Stintino, di una variante di assestamento relativa alla lottizzazione Punta su Turrione, assolutamente illegittima (Il ricorso è stato respinto e la variante è stata approvata ).

·         Il 19/10/2000 due dirigenti di S.N. hanno presentato denuncia penale alla Procura della Repubblica di Sassari per sospetto di omissione di atti d’ufficio, verso i responsabili provinciali dei UFFICIO TUTELA DEL PAESAGGIO di Sassari, il SERVIZIO DI VIGILANZA   IN MATERIA DI EDILIZIA di Sassari, UFFICIO TECNICO  e SINDACO  del comune di Stintino.

·         In altre occasioni S.N. ed altri hanno segnalato alla stampa la continuazione degli abusi e le inadempienze nei confronti delle maestranze.

La nostra azione di denuncia, che si aggiungeva ad altre portate avanti da associazioni e da privati, non è riuscita a scalfire il fronte di coloro che non solo non sono voluti intervenire ma hanno tenuto il sacco ed hanno aiutato i saccheggiatori a fare razzia delle nostre risorse ambientali, a continuare con gli abusi e con le truffe nei confronti delle imprese e dei lavoratori impegnati nella costruzione del villaggio Punta Su Turrione.

Solo con l’intervento della Procura di Brescia è stato possibile mettere la Contry Village  del Geom. Bertelli di fronte alle proprie responsabilità e a rendere conto delle proprie malefatte.

 

Con la presente il sottoscritto Cumpostu Sebastiano nato a Bitti il 20/6/50, Coordinatore Nazionale di S.N., per nome e per conto del proprio partito, informa la S.V. di quanto sopra riportato affinché voglia, accertare se vi sono state connivenze da parte di funzionari pubblici, anche di sua diretta competenza, individuare le loro responsabilità e fare i passi necessari per la rimozione degli stessi dai loro immeritati incarichi.

I responsabili regionali, comunali, dei vari organi e corpi di tutela ambientale che non hanno fatto il loro dovere devono essere rimossi e chiamati a rispondere del loro operato, solo in questo modo si potrà impedire che arrivino in Sardegna altri speculatori come la Bagaglino-Bertelli.

Il sottoscritto aggiunge anche che, il suo intervento, Sig. Prefetto, è necessario e doveroso in quanto la situazione che si è venuta a creare, banche, imprese e lavoratori truffati per miliardi di lire, può portare a delle reazioni non facili da tenere sotto controllo e non sempre legali e alla luce del sole.

Certo che questa volta la denuncia non rimarrà inascoltata come le altre le ho chiesto anche di essere ricevuto di persona, insieme ad una piccola delegazione di S.N. e di lavoratori che hanno subito la truffa, al fine di illustrarle meglio i termini della questione e i danni che la lottizzazione Punta su Turrione ha causato ai sardi ed al loro patrimonio ambientale.

 

La saluto con cordialità

Il sottoscritto   BUSTIANU CUMPOSTU ( Coordinatore Nazionale di S.N.)

Allegati

Copia delle varie denunce ed interventi fatti da S.N.

Sassari …………………