MENU DE
PAZINA punghide supra su numene pro intrare in sa pazina chi bos
agradat
Pazinas disponibiles
TOTU
IMPARE PRO SA INDIPENDENTZIA DE SA NATZIONE SARDA
Est arribada s'ora de cumintzare sa
bardana pro torrare sa Sardigna a sos Shardanas
Sa tzerachia batut miseria sa suverania batut
prosperidade
Tzeladu su ventu sardista si pesat su ventu de
s'indipendentzia
novas/attividades |
| |
OLBIA CRONACA
lunedì 15 gennaio 2001, S. Efisio
«Albergo diffuso e agriturismo»
Sardigna Natzione, no al piano
paesistico regionale
OLBIA. Non piace a Sardigna Natzione il nuovo disegno di legge urbanistica regionale
presentato dagli assessori regionali Sergio Milia e Pasquale Onida.
«La dotazione di un unico piano paesistico - sostiene il responsabile dell'Ambiente Nando
Cocco - non sposta di una virgola la continua ricerca dei nuovi padroni del consiglio
regionale di fornire gli strumenti che consentono agli imprenditori stranieri di
continuare la cementificazione slvaggia della Sardegna. Gli attuali inquilini di
maggioranza, che dell'ambiente e della tutela delle coste avevano fatto il loro cavallo di
battaglia nella passata legislatura, con questo nuovo piano non fanno altro che continuare
a tutelare interessi e speculazioni che continueranno a passare sulla testa dei sardi, e
che niente di buono porterà all'economia dell'isola».
Secondo l'esponente di Sardigna Natzione «i progetti, in attesa di potersi sviluppare le
proprietà dei terreni in cui si insedieranno i nuovi alberghi e le seconde case, sono
totalmente in mano a società il cui unico interesse è fare moneta infischiandosene
altamente della salvaguardia del territorio e della specificità in cui esso si
diversifica da altre realtà, tipo la costa adriatica o la costa americana in cui svettano
grattacieli a diversi piani».
Cocco ricorda qual è la posizione di Sardigna Natzione sulla pianificazione territoriale:
«E' necessario che la Regione si doti di un piano urbanstico che blocchi completamente la
cementificazione delle coste per almeno trent'anni, in considerazione del fatto che le
strutture già esistenti sopperiscono all'attuale offerta turistica. Bisogna porre fine -
conclude Nando Cocco - alla creazione di nuovi villaggi-dormitorio che si animano solo due
mesi all'anno. Noi siamo per la progettualità dell'albergo diffuso e dell'agriturismo,
che non deturpano l'ambiente. Anzi, in questi casi l'ambiente viene esaltato, con una
ricaduta economica non indifferente a beneficio delle popolazioni residenti».
NUORO CRONACA
domenica 14 gennaio 2001, S. Felice
SARDIGNA NATZIONE
Solidarietà ai lavoratori della
Mazzoni
NUORO. Una delegazione di Sardigna Natzione, guidata dal coordinatore nazionale Bustianu
Cumpostu, ha portato la solidarietà del movimento indipendenttista ai lavoratori della
"Mazzoni", ex Alcatel, che da giorni mantengono un presidio in piazza Italia.
«Sardigna Natzione - è scritto in un documento - che con propri militanti parteciperà
al presidio, condivide pienamente la lotta di questi lavoratori, e ritiene che la
Provincia e la Regione si debbano attivare affinché i 188 operai specializzati non si
aggiungano alla già rilevante massa di disoccupati presenti in Sardegna».
«Sardigna Natzione - prosegue la nota - ritiene che la prima responsabile di tale
situazione sia la Telecom. Insieme ai lavoratori della "Mazzoni" si farà
promotrice di azioni di lotta, pacifiche, che tocchino gli interessi dell'ente telefonico:
pubblicità contraria, boicottaggi e disdette di abbonamenti, al fine di rendere evidente
che i lavoratori sardi non sono disposti ad essere le prime vittime delle ristrutturazioni
clientelari».
PRIMO PIANO
giovedì 11 gennaio 2001, Battesimo
di Ges
Lucio Congiu padre dei
gemelli contesi In attesa della risposta della Cassazione ha tenuto una conferenza stampa
e oggi incontrerà Luigi Manc
La Cassazione vuole il parere
del tribunale dei minori
Caso dei gemelli contesi
Rinvio di qualche mese
di Gianni Bazzoni
ROMA. Igiudici della prima sezione della corte di cassazione hanno aperto, e subito
rinviato a nuova data, l'udienza in programma ieri mattina per discutere il ricorso
presentato dai legali di Lucio Congiu, l'operaio di origine sarda (oggi nuovamente
cittadino italiano dopo una lunga parentesi francese) che combatte la sua battaglia
giudiziaria per il riaffidamento dei figli Antonin e Charles, che oggi hanno quattro anni.
I giudici della Cassazione hanno assunto la decisione sostenendo che dell'istruttoria deve
fare parte anche il contraddittorio con il pubblico ministero del tribunale dei minori di
Sassari, il dottor Antonio Amoroso, che si era occupato della vicenda dei gemellini
contesi nel mese di aprile dello scorso anno. La causa sarà iscritta, quindi, a nuovo
ruolo e l'udienza dovrebbe svolgersi, presumibilmente, fra un paio di mesi.
Gli avvocati Claudio Mastandrea e Antonio Secci, che difendono Lucio Congiu, fin
dall'inizio della vicenda, hanno accolto con esito positivo la richiesta dei giudici della
corte di cassazione. E, naturalmente, vista la delicatezza del processo hanno ritenuto
opportuno non rilasciare altre dichiarazioni preferendo attendere il pronunciamento finale
della Cassazione.
Un riferimento «storico», però, può essere fatto. E forse aiuta a spiegare il perchè
dell'attenzione che anche i legali Mastandrea e Secci (e lo stesso Lucio Congiu) ripongono
sulla decisione dei giudici della prima sezione della corte di cassazione: il pubblico
ministero del tribunale dei minori di Sassari, infatti, dopo avere promosso il
procedimento (quando venne ipotizzato il rapimento internazionale dei gemellini da parte
del padre), si era successivamente opposto alla richiesta di rientro in Francia dei
bambini, sulla base dell'applicazione della convenzione dell'Aja.
Lucio Congiu, seppure contrariato per il rinvio dell'udienza, ha compreso fino in fondo
l'importanza dell'evoluzione della vicenda. Ieri sera ha tenuto una conferenza stampa nel
centro sociale dei sardi «Brancaleone», accompagnato da una delegazione di Sardigna
Natzione e da altri amici. Ha ricostruito il drammatico percorso fatto finora e ha
rinnovato la voglia di continuare a lottare con forza, con civiltà, con passione per
riavere in affidamento i bambini che ormai non vede e non sente più da otto mesi.
Questo pomeriggio, alle 15, Lucio Congiu incontrerà a Roma il senatore dei Verdi Luigi
Manconi.
lunedì 21 agosto 2000, S. Pio
X
Città Mercato, Sardigna Natzione
attacca il sindaco
'Caro Campus, sii coerente'
SASSARI. «Come sempre accade, si grida allo scandalo da parte di tutti, politici e
rappresentanti di categoria, quando i buoi sono scappati dal tancato». Lo afferma Nando
Nocco del direttivo provinciale di Sardigna Natzione, a proposito dell'autorizzazione
edilizia per il raddoppio di Città Mercato.
«Oggi, purtroppo, il sindaco Campus afferma che la licenza è un atto dovuto- prosegue la
nota di Nocco- Marras, dall'opposizione parla invece di un blitz estivo da parte del
sindaco. La Confcommercio afferma giustamente che quell'area era destinata ad attività
produttive, artigianali e industriali. Dove erano, allora, questi signori quando le
precedenti amministrazioni, attraverso deroghe, inserivano le attività commerciali? La
verità vera è che ancora una volta si vuole pescare nel torbido e che ancora una volta
l'elettorato è caduto in trappola e questa volta quella tesa da un centrodestra che in
quest'avvio di legislatura sta mostrando dei limiti a dir poco insopportabili, quale
appunto il raddoppio di Città Mercato».
Sardigna Natzione si chiede se «anche per l'uso del carbone a Fiume Santo, il sindaco
Campus dirà che quell'autorizzazione è un atto dovuto. Se così fosse ci si chiede
dov'è finito quel senatore sempre presente in tutte le manifestazioni allorchè
dissentiva totalmente da quello che il centrosinistra programmava?»
Sardigna Natzione invita Campus a «mantenere gli impegni presi e non a limitarsi a dire
arrendevolmente che sono atti dovuti».
«Non si può governare una città come Sassari, capoluogo di provincia e di un vasto
territorio- conclude la nota di Nando Nocco- limitandosi alla semplice ordinaria
amministrazione».
domenica 23 luglio
2000, |
|
Il padre dei
gemellini rapito a fin di bene
Incontro con Lucio Congiu
e i suoi protettori indipendentisti
«Sto vivendo nel terrore, se torno in Francia mi chiudono in cella e nessuno si
ricorderà di me»
di Gianni Bazzoni
SASSARI. Bermuda, nuovo taglio di capelli, un po' abbronzato. Viene quasi difficile
riconoscerlo, Lucio Congiu, nel luogo dove avviene l'incontro tra il cronista e i
patrioti-indipendentisti che da qualche giorno gli danno ospitalità e sostegno. È
latitante per scelta, ancora indeciso se costituirsi ai francesi oppure no. Parla poco,
pensa ai suoi bambini lontani. Ma non rinuncia alla sfida.
Un viottolo di campagna, ancora un po' di strada. Un segnale che significa via libera:
quindi l'accoglienza, prima diffidente e scarsamente collaborativa, poi decisa e attenta
anche ai movimenti. Avanzano in tre, indossano il passamontagna per non farsi vedere in
viso: un accorgimento semplice, tipico di altre situazioni, che si rende necessario
perchè sono uomini che lavorano, che hanno una loro vita normale: per questo preferiscono
mantenere l'anonimato. Non per paura.
«Lucio è momentaneamente nostro ospite - dice uno di loro, che accetta anche di farsi
fotografare per lasciare un segno concreto dell'incontro - e può rimanere anche a lungo,
finchè lui vuole. Siamo un gruppo di indipendentisti sensibili alla politica di Sardigna
Natzione, ma liberi. Ci battiamo per difendere i diritti dei sardi. La storia di
quest'uomo ci ha colpito per la sua drammaticità, per la determinazione con cui viene
perseguitato dalle autorità francesi. Non lo lasceremo solo». Ci sono cose che nascono
sul momento, altre che hanno una origine legata ad amicizie che si incrociano, a persone
che si ritrovano e decidono di fare muro per tutelare un uomo.
«Abbiamo deciso di strapparlo a qualsiasi tentativo di speculazione propagandistica -
dicono gli indipendentisti - e rigettiamo la sentenza che autorizza l'estradizione di
Lucio: l'assenso di uno Stato (italiano) colonialista che accetta l'ordine di un'altro
stato colonialista (francese)».
Parole chiare, affermazioni precise, movimenti con le braccia per dare maggiore forza ai
concetti che vengono espressi: «Se davvero vogliono tutelare Lucio, lo lascino libero
fino a quando non sarà discusso il ricorso presentato dagli avvocati in Cassazione. Se
tenteranno di arrestarlo dovranno considerarci colpevoli di favoreggiamento, dovranno
prendere anche noi».
Quel noi non sta per tre persone: «Siamo trenta, un gruppo che comprende anche donne e
bambini. Ci prendano tutti insieme a Lucio».
E lui, padre che combatte per cercare di riavere i suoi due gemellini - Antonio e Carlo
che ora hanno 4 anni -, li guarda quasi ammirato questi uomini di una Sardegna che in
tanti anni vissuti in Francia forse aveva un po' dimenticato.
«Come faccio a credere nella giustizia? - dice Lucio Congiu - Hai visto quanti
provvedimenti contro di me, come mi hanno tolto i bambini... Sto vivendo nel terrore, ho
paura che se torno in Francia mi chiudono in una cella e poi nessuno si ricorda più di
me, che mi trattino come un delinquente e non mi facciano più vedere i miei figli».
Pacche sulle spalle, frasi di consolazione ma anche di sostegno vero per una battaglia che
non è mai stata facile.
«Lucio ha toccato con la sua azione (portando i bambini in Italia) personaggi potenti del
panorama politico francese - dicono gli indipendentisti - non glielo perdoneranno. Noi
saremo al suo fianco, con azioni non violente ma eclatanti. Anche in Francia».
La vicenda assume una colorazione politica. «Cogliamo la solidarietà di Sardigna
Natzione - sottolineano i patrioti - e chiederemo al coordinatore nazionale Bastiano
Cumpostu, ma anche a Gavino Sale, responsabile dei rapporti internazionali, di coinvolgere
il parlamentare basco a Bruxelles e gli indipendentisti corsi e catalani». È molto
probabile che della vicenda dell'emigrato di Ozieri si parli anche al raduno
internazionale degli indipendentisti in programma dal 4 al 6 agosto a Corte.
L'incontro finisce così come è cominciato. Anche se la diffidenza lascia spazio al
rispetto. Il massimo della confidenza è una stretta di mano, e l'invito a «non
dimenticare la storia di Lucio». Poi la polvere della stradina, una nuvola che sembra
inghiottire tutti. Voltarsi non serve, non c'è più nessuno.
|
sabato 22 luglio 2000,
S. Maria Maddalena |
|
|
|
Gemellini contesi
Indipendentisti
a protezione
di Lucio Congiu
di Gianni Bazzoni
PORTO TORRES. Ufficialmente introvabile (anche se finora non risulta che in Italia lo
stiano cercando), «coccolato» da un gruppo di indipendentisti sardi che si sono presi a
cuore la sua situazione, Lucio Congiu - l'operaio originario di Ozieri, padre dei due
gemellini affidati alla ex compagna francese - si costituirà fra qualche giorno, con una
azione clamorosa, alle autorità giudiziarie transalpine.
Dal suo rifugio, in una località dell'isola, rilancia concetti che ha ribadito fino alla
nausea senza trovare alcun accoglimento. Si sente un perseguitato dalla giustizia, in
particolare da quella francese. Dati alla mano è stato raggiunto, finora, da cinque
provvedimenti: dal 28 settembre del 1999 la giustizia francese gli ha tolto i figli
affidandoli alla moglie, poi gli ha revocato la patria potestà, ha emesso un mandato di
cattura internazionale. In Italia ha subìto una sentenza del tribunale dei minori che ha
accolto la richiesta della ex compagna affidandogli definitivamente i bambini, mentre la
corte d'Appello di Sassari ha ratificato la richiesta di estradizione. Anche i suoi
avvocati, Antonio Secci e Claudio Mastandrea, che hanno presentato ricorso in Cassazione,
sostengono che il trattamento riservato al loro assistito è singolare: «Sì, ha commesso
un reato - dicono - quello di eccesso di affetto verso i propri figli. I francesi hanno
sollecitato, formulando una accusa che da noi prevede una condanna al di sotto dei due
anni e nessun provvedimento restrittivo». Non ha neanche ritirato la notifica che
annuncia l'accoglimento dell'estradizione Lucio Congiu. Se n'è andato in isolamento, a
confrontarsi con gli indipendentisti. La sua intenzione è quella di tornare in Francia
per costituirsi. Perchè i figli sono lì. La battaglia è appena cominciata».
|
|
|