ARCHIVIO ILLIRICO

 ILLIRIA: LA SARDEGNA COME NON L'AVETE MAI LETTA

 

Ancora sul nome Sardegna

di Alberto Areddu

 

"Noi linguisti dobbiamo pure riconoscerlo francamente: talvolta o forse spesso le nostre ricostruzioni etimologiche di toponimi non sono altro che altrettanti “romanzi”, in massima parte fantasiosi e solamente in parte sostanziati di fatti reali" (Massimo Pittau)

 

Aurea confessione del cattolico Pittau, che ha avuto una vita per confessarsi e solo alla soglia dei 90 ci ammannisce questa sorta di testamento dei propri studi. Il bello è che anche grazie a queste amenità etimologiche il Nostro ha fatto carriera, ha ricoperto la carica di Preside della Facoltà di Lettere dell'Università Turritana e invece di mettere a exergo tale affermazione come bussola nei suoi libri, in questi come nei suoi articoli ha sempre bellamente giganteggiato nei termini della modestia, con espressioni tipo "come mi faccio merito di aver dimostrato" "come mi fregio di aver spiegato", e in realtà ben sapeva di non aver spiegato un tubo. Ultimamente Pittau ci ha risfornato la sua sulla interpretazione al nome Sardegna (lat. Sardinia, greco Sardò). Esso viene attribuito, come ovvio per lo studioso nuorese, ai Lidi e tratto dal nome della loro capitale Sardis. Orbene fatto presente che nessuna convergenza lessicale frappante è stata mai riscontrata tra paleosardo e lidio (l'unica invero è mia: la parola mulaghe), e detto che l'unica cosa che condivido è l'esistenza di una uscita tronca in -ò nel paleosardo, rilevo che attribuire ai Lidi, oramai chiamati per farceli alla mano, Sardiani, tale uscita, è un pio desiderio. Non esiste alcuna parola o morfema aggettivo-sostantivale lidio che termini in -ò (cfr. il compianto Gusmani), indi è puramente arbitrario attribuire a una lingua ciò che non ha motivazioni per esserle attribuito; sappiamo invece che l'uscita in -ò è in greco un'uscita marcatamente femminile (e questo spiegherebbe perché si è poi detto Sardinia e non *Sardinium), probm. perché le isole (he nesos) sono nell'immaginario greco più spesso femminili che non maschili; secondo lo Chantraine l'uscita, che appare con finalità esornative, ipocoristiche o derisive (es. morphò 'la bella', Deò per Demetra, akkò 'la vecchiaccia, lo spaventapasseri') e freqm. nei nomi propri femminili, è spiegabile all'interno del greco; al contrario per il Gusmani essa appare giungere dal sostrato (detto pelasgico, che diversi interpretano come illirico ante litteram). Ad abundantiam Pittau sostiene che Sardara e Serdiana si chiamerebbero così in ragione dell'insediamento, quindi come come toponimi etnici, di Sardi della Sardi di Lidia; sorprende però che se approdati nel xii o nel ix secolo (Pittau oscilla sul quando questi ipotetici Lidi si sarebbero paracadutati sull'isola non ancora in -ò) non abbian preso denominazione di Sard-, contrade costiere ma due bei centri dell'interno, per i quali e per i loro dintorni il Pittau non ha mai rilevato una differenziazione linguistica rispetto alle altre parti dell'isola, come a lume di logica dovrebbero palesare, seguendo la sua impostazione. Come già dissi se fossero, questi ipotetici micrasiatici, giunti molto dopo il vii secolo, non avrei ulteriori motivazioni linguistiche per non dire "è una possibilità, remota, ma una possibilità". Ma se son venuti prima, se pure si ricollegano ai Shardana mercenari, allora le cose non filano proprio, perché il nome di Sardis era SFardis (almeno fino al v secolo), (una specie di 8 era il grafema utilizzato dai Lidi per F) che non può essere andato perso, ma deve essersi conservato spirantizzato in qualche Sfardis, oppure despirantizzato in qualche *Spardis; i Persiani rendevano il nome della città come Sparda-, gli aramaici come Sprd; senza dire che Giovanni Lido afferma che l'autentico nome indigeno della città era Xyaris, e altri replicano che Hyde era l'antico nome. Sul perché i Greci l'abbiano deformata in Sardis ne parla il Sommer in un suo saggio, che non mi è accessibile. Riguardo a sardin che varrebbe 'anno' in lidio, di cui dice il Pittau, si tratta di una parola persiana quindi assunta in epoca bassa, secondo il Kretschmer e il Gusmani, per cui la identificazione ciclo= sole= sardo è del tutto ipotetica, se non fantasiosa. Dunque prove che rimandano la Sardegna alla SFardis lidia ? Zero. Cosa proporre dunque in alternativa a tutta questa nullità?

Orsù guardatevi intorno e contatevi quante terme ci sono in Sardegna. Poche ce ne sono poche: una è proprio nel territorio di Sardara, ove in antico sorgevano le Aquae Neapolitanae. Non vi suona un po' troppo casuale che anche la Serdica/Sardica di Tracia (oggi Sofia) fosse ricca di terme? E che dire dello stagno di Serdiana, non vi pare che potrebbe essere alla base delle denominazione del suo territorio? E che dire del microtoponimo di sa tuerra de Sardori (Teulada) 'acquitrino di Sardori' ?  Vi aggiungo che il suffisso -ara è diffuso in area illirica, quanto quello in -ana, -ena, mentre non vi è traccia in Lidia; -ore è terminazione frequente in albanese (collettivi)

Ecco fatevi quattro conti, ragionate, inferite, deducete, bypassate i prestigiatori e gli incantatori di serpenti, quelli che scrivono sulle rivistine sarde (dove precludono l'accesso ai loro contestatori) e vorrebbero fagocitarsi lo spettatore ingenuo pure sui blog, dove ogni tanto intervengono per impedire la nostra voce e la libera verità sui loro protetti-ladri, quelli che vi infialettano le loro speranze retrospettive; inizierete così solidamente a pensare che Sardò/Sardinia altro non era allora che "la nera, la putrida" per paludi e residui termali, sulla base del già qui citato illirico sardos 'nero', poi lo sarebbe diventata per i suoi abitanti.

 

Areddu A.G., Le origini albanesi della civiltà in Sardegna, Napoli 2007

Areddu A.G., http://web.tiscali.it/sardoillirica/sardoillirica/QUEI%20SORDIDI%20INSETTI%20DEGLI%20SHARDAN1.pdf

Chantraine P., La formation des noms en grec ancien, Paris 1933

Gusmani R., Lydisches Wörterbuch, Heidelberg 1964

Gusmani R., Lydisches Wörterbuch, Heidelberg 1980 (Ergänzungsband)

Gusmani R., "I nomi greci in -", in Rendiconti dell'Istituto Lombardo 96 (1962), pp. 399-412

http://it.wikipedia.org/wiki/Sofia

http://www.termedisardara.it/ita/itinerari.html

Kretschmer P., Einleitung in die Geschichte der griechischen Sprache, Göttingen 1896.