Gli Albanesi e gli asini di Cagliari

di Alberto Areddu

 

 

E' capitato un po' a tutti di trovare un telefonista dalla còcina esotica, recentemente poi ho avuto il piacere di parlare con una ragazza timidissima (ho riconosciuto l'accento, era quello albanese: si riconosce per la -r- intervocalica che è molto dolce quasi schiacciata, che solo tra i Veneti troviamo in Italia), che mi chiedeva se ero soddisfatto per il servizio e mi invitava, con la timida gentilezza di questo popolo, a dire se mi avessero ritelefonato, che ero soddisfatto, facendo il suo nome che era XXX.  Tutto ciò succede perché oramai i nostri predatori industriali dove avere delocalizzato un bel po' di fabbriche (per il costo del lavoro, alto da noi, e anche per non pagare tasse) ora si son dati a togliere ai ragazzi italiani quelle poche speranze che avevano, tra cui quella di lavorare per qualche anno interinali in un call-center e poi venire assunti a TI. La delocalizzazione in Albania avviene perché un alto numero di giovani e meno giovani locali mastica piuttosto bene l'italiano (seguendo forse Berisha che confessò di averlo imparato seguendo il TG1 premanzoliniano). Orbene, secondo invece un cialtrone che ama furoreggiare sul web, circondato dalla vanagloria dei suoi numerosi eteronimi, magari pensandosi Pessoa (quand'è un Nientoa),

 

Per parlare, anche in modo superficiale, del caso SKY, bisognerebbe infatti porsi alcune domande, la prima delle quali potrebbe essere: come mai il più grande call center italiano di SKY è finito proprio a Sestu? Una risposta, tra le tante, potrebbe essere: perché i call center conviene farli nei posti da morti di fame! Non sarà elegante, sarà poco rispettoso di noi poveri isolani, però è proprio così, tant’è vero che la notizia dell’evaporazione dei posti di lavoro è associata a quella del probabile trasferimento degli stessi in Albania (che quanto a morire di fame si difende benissimo!).

 

Insomma secondo questa NULLITA'campidanese, dal finto nome di Gabriele Ainis, che deliba sul suo blog immondizia intellettuale, dunque il trasferimento sarebbe addebitabile al fatto che gli Albanesi son dei morti di fame, non delle persone che fatican per imparare (sperando che gli possa servire) un po' di italiano. Non solo, egli aggiunge:

 

La Sardegna è in competizione con l’Albania per l’assegnazione di 1200 posti di lavoro: c’è qualcuno che davvero ha voglia di parlare in questi termini? C’è qualcuno cha ha voglia di ricordare esplicitamente a tutti quanti che stiamo parlando di uno dei lavori intellettualmente meno qualificanti che si possano immaginare? Che ad essere in competizione con l’Albania significa confrontarci con uno dei paesi più micragnosi e sottosviluppati del nostro immediato vicinato?

 

Probabilmente il nostro vermifugo della Gaya Scienza, non è a giorno del fatto che l'Albania ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, che tutti gli indicatori economici la indicano come paese dal grosso ulteriore potenziale sviluppo (che diversamente dalla Grecia non ha uno stratosferico debito pubblico), e che ci soffierà il posto delle agognate vacanze. Forse il nostro Asino non sa neppure che, per una qualche bacchetta magica o dotazione della natura, gli Albanesi risultano in testa in Europa alle statistiche per QI.

 

 

(http://mt.iq-test.eu/stats/)

 

Chissà a che posto stanno i cagliaritani, come Ainis. Ma via, è tempo di terminarla con questo mio articolo: perché mai son dovuto intervenire per prendere posizione contro uno o tanti (di cui l'unica sicurezza è che è legato ad ambienti universitari mafiosi) che vilmente si celano dietro vari nicknames e pur prendendone tanti, imbecille/i e segato/i alla nascita, sempre riman/e/gono? Mah a volte non mi capisco, ai posteri, comunque, la non ardua sentenza.