La festa di San Bernardino

Il 20 maggio si festeggia San Bernardino da Siena, patrono del paese; a lui è dedicata la chiesa parrocchiale. La cerimonia inizia il 19 con il vespro e il giorno dopo vi è la festa vera e propria, con la solenne processione, alla quale partecipa una folla di fedeli provenienti anche dai centri vicini e dagli emigrati che fanno rientro in paese per l'occasione. Per questo motivo la festa di San Bernardino viene ricordata come "sa festa de is istrangius" (la festa dei forestieri). La processione, che attraversa le vie del paese, si apre con i cavalli riccamente bardati, seguono i gruppi folk, la banda musicale di Mogoro, i "cunfraras" (confraternita), le "priorissas" ( ), la statua del santo ed a seguire la folla di fedeli. 
I riti religiosi si accompagnano con festeggiamenti popolari, con rappresentazioni di gruppi folk e musicali, commedie ecc. I festeggiamenti popolari e gli spettacoli pirotecnici si tengono al campo sportivo. Non mancano le bancarelle dei torroni e delle noccioline, dei giocattoli, della "carapigna" (sorbetto al limone) ed i vari giochi che occupano lo spazio antistante il campo sportivo. Per l'occasione vengono allestiti gli "stazzus" (bar improvvisati) ai quali ci si può sedere per sorseggiare in compagnia il buon vino di Mogoro.
La cerimonia si conclude il 21 maggio.

La chiesa di San Bernardino

La chiesa di parrocchiale, dedicata a San Bernardino da Siena, è situata quasi al centro del paese. Essa è ad una sola navata, con otto cappelle laterali fra le quali spicca, entrando in chiesa sulla sinistra, la seicentesca statua della Madonna del Rosario poggiata su un altare in legno dorato del cinquecento. Lo stile della chiesa è barocco-romanico, ha una lunghezza di oltre 25 metri ed una larghezza di 15.
Nella chiesa non ci sono opere d'arte di valore se non una croce processionale che la tradizione popolare ritiene provenisse dalla vicina Bonorcili, portata a spalla dalla devota zia Giuanna Zonca, a seguito delle incursioni dei mori saraceni. In effetti la croce fu fatta fabbricare nel 1603 dal Rettore Spiga.
La navata è stata affrescata nel 1933 dal pittore Bacciccia Sacano con scene che raccontano la vita di San Bernardino. Dietro l'altare maggiore, in una nicchia, è sistemata una statua lignea del santo patrono di Mogoro. La statua viene tenuta per sei mesi all'interno della nicchia, dove viene collocata in occasione della festa di Tutti i Santi (S'Inserru) e per sei mesi viene esposta alla devozione dei fedeli al centro della chiesa. Non si conosce l'origine di questa consuetudine.
A sinistra dell'altare maggiore, molto bello, in marmo bianco, nero e giallo, vi è la reliquia del miracolo eucaristico, avvenuto a Mogoro il 15 aprile 1604. quel giorno due uomini indegni si avvicinarono all'altare per ricevere la comunione, ma fecero ciò per dileggio alla religione e sputarono l'ostia sacra che cadde sui gradini di marmo, lasciandovi un'impronta indelebile, tra lo stupore di tutti i presenti che constatarono il miracolo.
Il sacerdote che distribuiva la comunione era il parroco Salvatore Spiga e tale scena fu fissata in un dipinto su tavola che ancora si conserva in sacrestia. Quel pezzo di marmo con il segno indelebiledell'ostia è conservato come una santa reliquia in una piccola teca in metallo dorato e ogni anno, il lunedì di Pasqua, con una breve processione si ricorda questo evento miracoloso.
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