La festa di Santa Maria Carcaxa

Per la seconda domenica di settembre è in programma la sagra campestre di Santa Maria Carcaxa (dal nome di un antico insediamento abitativo dei pressi di Mogoro).
Il sabato sera il simulacro della Santa viene trasportato su un carro, trainato da un giogo di buoi, nella piccola chiesetta. La processione viene accompagnata da una sfilata di numerosi trattori bardati a festa e dai fedeli che decidono di intraprendere un viaggio a piedi di circa 6 chilometri. La domenica, nella località di Carcaxa, si svolge un'altra processione molto suggestiva, attraverso il verde dei rigogliosi vigneti della zona. Capita spesso che numerose famiglie e compagnie di amici decidano di fermarsi a pranzo presso gli "stazzi" (bar improvvisati) preparati per l'occasione. Una curiosità, gli anziani del paese ricordano questa festa con il nome di "Santa Maria de is pinnigosus" (Santa Maria dei cazzotti); il che era probabilmente dovuto al fatto che in quest'occasione le risse erano molto frequenti. La tradizione vuole che per il "rientro", il simulacro di Santa Maria Carcaxa, giunga alle porte dell'abitato il lunedì al calar della prime ombre della sera. La processione del "rientro" del simulacro è preceduta da un suggestivo spettacolo di fuochi pirotecnici e viene accompagnata da gruppi di ragazzi sulle loro bici e moto bardate a festa per l'occasione.

La chiesa.

A pochi chilometri dall'abitato di Mogoro, vicino alla Cantina Sociale "Il Nuraghe", ad occidente de Rio Mogoro, nei pressi della SS 131, in una località chiamata Carcaxa, troviamo una chiesetta dedicata alla Madonna dell'Assunta.
La costruzione, molto semplice, pare risalga al XII secolo, come testimoniano i conci e l'abside rotonda sul fondo. Nel periodo medievale sorgeva intorno ad essa un fiorente villaggio, Carcaxa, che faceva parte della curatoria di Bonorcili.
Di questo villaggio oggi non rimane che la chiesetta che è stata però interamente ricostruita nel 1922. Di questa infatti non restano che i muri laterali, che intorno alla fine del XVIII secolo vennero demoliti per costruire il ponte sul Rio Mogoro.