Ne esistono di tipi, conformazioni e materiali diversi.
Su di essa va montata l'ancia, anch'essa di gradazione di durezza variabile,
per cui dalla combinazione di questi fattori, ovvero conformazione e materiale
dell'imboccatura e durezza dell'ancia montata ognuno può trarre
il proprio personale suono.
Nondimeno questa ampia possibilità di combinazioni è
motivo di confusione per il principiante, per questo si consiglia agli
inizi una imboccatura cosiddetta media.
In commercio esistono imboccature fatte con diversi materiali, ognuno
aventi prezzo, estetica e, soprattutto, risposta e sonorità diverse.
Eccone alcuni: __Ebanite: uno dei materiali
più diffusi. Si presenta nero lucido, senza imperfezioni.
__Tonolite: poco diffuso, bianco lucido.
__Metallo: diffuso al pari dell'ebanite, forma e colore variabili in funzione
del tipo di lega e della rifinitura (grezzo, argento, oro)
__Legno, vetro: molto usati in passato (le prime imboccature erano in legno),
sono caduti ormai in disuso, almeno per il saxofono.
Le imboccature in ebanite, in linea di massima, danno un suono più
morbido, pastoso, versatile in termini di intonazione e di adattamento
ai vari stili musicali.
Quelle in metallo un suono più graffiante, brillante, nonché
più potente.
In realtà poi questo e relativo in quanta la qualità
di un suono dipende molto anche dal grado e dal tipo di ancia usata, dal
modo di imboccare lo strumento, cosa molto personale, e ovviamente dalla
qualità dello strumento vero e proprio ( ma questa è un altra
storia ).
Tra le marche più note troviamo Ottolink, Meyer, Selmer (le
più diffuse grazie ad un buon rapporto qualità prezzo), quindi
Brilhart, Berg Larsen, Vandoren, Yamaha, Rico, Bari ed infine le più
costose e professionali Dukoff, Guardala, Beechler e Ponzol.
Molte di queste ditte producono modelli in ebanite ed in metallo.
Le varie parti dell'imboccatura hanno i seguenti nomi:
Il materiale è importante ai fini dello formazione del suono
ma, a tal riguardo, fattori veramente determinanti sono il tipo di curva
e la forma interna della camera.
Del primo aspetto parlerò nel prossimo capitolo dedicato all’apertura.
Per quel che riguarda la camera bisogna sostanzialmente prendere in
esame la conformazione del tetto.
Imboccature con il tetto alto hanno un volume più contenuto
ma un suono più tondo, consentendo una maggiore precisione ed intonazione.
Questo perché il suono ha il tempo di formarsi all’interno della
camera, ed è in questa fase che risente delle sue caratteristiche
del materiale del quale l’imboccatura nel suo insieme è composta
(FIG. 5a).
Quando, invece, il tetto è molto basso, abbiamo un suono aggressivo,
graffiante e molto potente ma anche più difficile da controllare,
specialmente sulle note basse.
Questo perché il suono, al contrario di prima, non ha il tempo
di formarsi nella camera ma viene proiettato subito nel collo dello strumento,
con un effetto Jet causato dalla strozzatura che il tetto basso crea con
l’ancia(Fig.5b)
E’ evidente quindi che il suono risente meno del materiale del quale
l’imboccatura e’ composta tant’è vero che la differenza tra una
imboccatura di ebanite e una di metallo si sente molto di più nelle
imboccature con tetto alto che in quelle con tetto basso.
Personalmente ho avuto modo di provare delle imboccature Dukoff in plastica,
estremamente ribassate, che avevano un suono esageratamente aggressivo,
ai limiti del sopportabile.
L’imboccatura rappresenta un punto nevralgico dello strumento anche
per quel che riguarda l’intonazione in quanto, spostandola lungo il collo,
si possono ottenere differenze di oltre un semitono.
Entrando nel particolare ipotizziamo di emettere, ad esempio, un "La
": se introduciamo l’imboccatura più dentro il collo, il nostro
"La" tende a salire ! !
Ciò è spiegato dal fatto che agendo in questo modo noi
abbiamo accorciato, seppur di poco, la colonna d’aria messa in vibrazione
dall’ancia e di conseguenza otteniamo che lo strumento tende a "crescere",
come si dice in gergo.
Il contrario accade se estraiamo l’imboccatura dal collo, ovvero lo
strumento tende a "calare".
L'apertura
L'apertura è la distanza che c'è tra la punta e la prosecuzione
del piano, ovvero, in pratica, tra la punta e l'ancia.
Viene misurata in inches ma commercialmente le varie ditte costruttrici
usano dei simboli, lettere e/o numeri, che ne danno indicativamente l'entità.
La Selmer usa lettere e simboli:
B* C C* C** D E F G H
<-chiuso-----aperto-->
La statunitense Ottolink usa numeri e simboli:
4* 5 5* 6 6* 7 7* 8 8* 9 9* 10 10*
<--chiuso----------------aperto-->
La Meyer usa solo numeri:
5 6 7 8 9 10 11 12
<-chiuso--aperto->
Le tre marche sopra citate sono quelle più commercializzate.
Ma l'apertura non basta per definire completamente le qualità
di una imboccatura: è molto importante anche la progressione della
curva per cui due imboccature di marche diverse, a parità di apertura
e di ancia montata possono avere risposta, timbro e durezza diversi in
virtù del fatto che potrebbero avere uno la curva più ripida,
l'altro più degradante.
Per misurare il tipo di curva si usano 5 lamine di metallo (calibri)
di spessore standardizzato, ovvero 0.0015-0.010-0.024-0.034-0.050 inches.
Si pone l'imboccatura su di una superficie perfettamente piana, sulla
quale è disegnata un scala in millimetri, con la punta sullo zero,
dopodiché, uno alla volta si inseriscono i calibri, dal più
sottile al più spesso.(Fig. 6)
Annotando la distanza dalla punta alla quale ognuno dei calibri si
ferma avremo una idea precisa del tipo di curva dell'imboccatura.
Il punto di arresto del primo calibro, quello da 0.0015 inches, ci
dara il punto di inizio della curva, ovvero la sua lunghezza.
Nel fare questa operazione avremo anche un idea precisa della simmetria
esistente tra i due "baffi" per cui se il calibro giunto a battuta si pone
in maniera non ortogonale all’imboccatura e alle linee di riferimento sul
piano vuol dire che i due "baffi" hanno una curva diversa tra loro, e questo,
ovviamente, compromette le prestazioni della nostra ancia.
Ad esempio i parametri del bocchino Selmer C* sono i seguenti :
Apertura 0.060 inches
Calibro da 0.0015 a 38 mm (inizio curva)
=
0.010 a 29 mm
=
0.024 a 17 mm
=
0.034 a 12 mm
=
0.050 a 6 mm
Aggiornato il 05/01/2000