ASSOCIAZIONE SCACCHI TERMOLI
Opinioni


La valorizzazione dei giovani emergenti
Abbandonato l'orto, cogliamone i frutti!

xxxxPeriodicamente, nel panorama dello scacchismo nostrano, si osservano giovani in evidente ascesa.
xxx Questi ragazzi hanno alcune cose in comune: sono giovani tra i 18 ed i 24 anni di età; hanno acquisito una generale indipendenza dalla propria società scacchistica; hanno impegni extra scacchistici notevoli, ma ancora compatibili -sebbene a tempo determinato- con periodi di agonismo e studio degli scacchi.
xxx La loro età, nel quadro del movimento scacchistico italiano, crea loro dei problemi aggiuntivi ai già numerosi ostacoli che trovano di fronte. C'è infatti in Italia una delicatissima e grave spaccatura organizzativa tra i campionati giovanili (sino ai 16 e sino ai 20 anni) ed i campionati italiani assoluti. Manca insomma un fondamentale tassello di ordine strutturale tra queste due manifestazioni, già di per se lacunose in quanto non costituiscono ne sostituiscono le necessarie strutture organizzative.
xxx I giovani di cui parliamo di solito non sono più under 20 e, sebbene siano in piena fioritura, non sono abbastanza maturi da emergere tra i primissimi in campo nazionale. Questo li emargina dai pochi e mirati sostegni della F.S.I. e quindi dagli appuntamenti internazionali di ordine istituzionale. Cosa, questa, gravissima. I giovani emergenti nostrani sono frutti di un orto selvatico! Non avere neppure il riflesso di coglierli rivela una ostentata indolenza.
xxx Abbandonati a se stessi, nonostante la passione e gli sforzi dei quali si fanno protagonisti in prima persona, perdono il momento "magico" e non vanno oltre il traguardo tecnico della investitura di maestro o maestro FIDE. Davanti ai primi risultati non proprio brillanti, all'assenza di occasioni per una esperienza "di spessore", all'incalzare degli impegni di studio prima e di lavoro poi, abbandonano la disciplina scacchistica o la coltivano hobbysticamente.
xxx Fu il caso (per citarne uno con il quale abbiamo avuto una esperienza diretta nella nostra aria geografica) di Eugenio Capuano, oggi Maestro, che nel '96 era un 16enne di grande talento, già candidato maestro e tra i primi dieci in lista Elo sotto i vent'anni, che non poté cogliere il momento "magico" ed oggi coltiva solo marginalmente gli scacchi. Da annotare che Capuano fu regolarmente segnalato (e di persona) a Walter Ravagnati...
xxx Non tutte le società scacchistiche italiane hanno una sede. Poche sono quelle che hanno una attività didattica. Rare quelle che ne hanno una di qualità e di natura continuativa. Siete a conoscenza di associazioni dotate di strutture e formatori in grado di seguire un giovane sino al suo ingresso nell'agone internazionale?
xxx Nessuna anomalia nel fatto che i giovani emergenti non abbiano nel proprio circolo un punto di riferimento fondante, utilizzabile come trampolino di lancio tecnico ed agonistico.
xxx C'è poi un punto sul quale non è possibile sorvolare. I campionati giovanili, al pari del campionato a squadre, vengono organizzati dalla federscacchi con inspiegabili contenuti amatoriali. In queste due popolarissime ed importanti manifestazioni nazionali non sono ammessi ne passaggi di categoria ne variazioni di punteggio.
xxx A parte la scarsa dignità sportiva così concessa ai pur notevoli contenuti agonistici espressi da questi tornei, si deve capire che in questo modo si vengono a colpire proprio i maggiori stimoli dai quali i giovani sono attratti. Perché un giovane di talento dovrebbe preferire di militare nella massima divisione piuttosto che in serie B o C? per ragioni di denaro mi risponderete voi. Non vi pare poco? Sembra evidente che partecipare al C.I.S. sostenuti da forti giocatori, potendo scontrarsi con GM E IM (piuttosto che fare la star in un girone della serie B) non è un fattore irrilevante per un ragazzo in fase di maturazione.

xxxxÈ il momento di proporre subito idee e prospettive compatibili col presente e l'immediato futuro.
xxx Innanzitutto una riforma che porti C.I.S. e CI16 ad una appropriata dignità sportiva già a partire dal 2002. Un C.I.S. dove le rappresentative sociali siano composte da almeno 5 giocatori, uno dei quali, per regolamento, sotto i 16/18 anni (cosa che già accade in altre parti d'Europa, dove anche per questo sono maturate grandi comunità, movimenti scacchistici di massa ed espressioni agonistiche a livello mondiale). Con i cinque elementi non si intaccherebbero le attuali formazioni, ma si valorizzerebbero gli sforzi didattici delle società impegnate, stimolando le altre a darsi da fare. Inoltre si forzerebbe l'inserimento dei giovani nel gruppo dei "maestri" del circolo!
xxx In secondo luogo un osservatorio permanente che segnali i giovani in evidente ascesa (non è affatto difficile rilevarli). In questo senso, anche alcuni dei nostri ottimi organizzatori di torneo potrebbero contribuire.
xxx Con gli stessi fini, ma con un'azione più burocratica, che coinvolga e responsabilizzi le singole società (questo è fondamentale per non addossare alla F.S.I. insostenibili pesi), creare risorse e progetti comuni tra la F.S.I. ed i circoli che vogliano (e possano) segnalare giovani emergenti tra i propri tesserati.
xxx Queste alcune proposte, semplici perché immediatamente attuabili

xxx Facciamo, in questo stesso contesto, alcuni nomi. Giovani che segnaliamo solo perché sono passati sotto il nostro naso:
xxx Pierluigi Piscopo di 18 anni (LE); Duilio Collutiis (PZ) che in un semestre è passato ampiamente sui 2300 punti necessari alla nomina a maestro FIDE, ed ha 25 anni. Protagonista di una notevole serie di primi piazzamenti tra gli italiani, in diversi tornei internazionali; Il 23enne Michelangelo Scalcione (BO), anche lui passato in quest'ultimo semestre oltre i 2300 e protagonista di un torneo di Arco nel quale oltre al magnifico piazzamento, ha messo a segno una patta con Godena ed una vittoria su Borgo col nero in 28 mosse. È questo un risultato non occasionale, visti gli esiti della sua partecipazione al più recente torneo di Genova.
xxx È certo che i nomi di questo momento non si esauriscono con i tre qui citati, e tutti questi giovani hanno evidente bisogno di prospettive e forti stimoli da subito, ora, oggi! Si tratta, in definitiva e dal loro punto di vista, di farli divertire.


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Francesco Falcolini

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