Il Convivio Rosarita Berardi, problemi esistenziali in Navigando da riva a riva, (Ed. Tracce, Pescara 2001).  
Rosarita Berardi

In un periodo che si snoda intorno a problemi esistenziali che naturalmente convergono nell’intimo della sua anima complessa, l’autrice affronta, con risentimento a volte ma sempre con decisione, gli aspetti molteplici dell’esistenza. Metafore, analogie, stati d’animo che oscillano tra il buio e la speranza, raccoglimento interiore in cerca di un sorriso, il tempo impassibile che scorre e lascia i suoi segni inde-lebili dentro e fuori di noi, rassegnazione alla vita che offre come piacevole alternativa solo l’evasione nei sogni... «Pensare pensieri / e rincorrerli ripetutamente» sfuggendo alla realtà e aggrappandosi alle illusioni... Questi i temi precipui. E poi quadretti idillici, giochi di parole, riflessioni, esplosioni d’affetto, fughe sotterranee per ritrovare se stessi... Molti i parenti o gli amici menzionati ai quali dedica versi. E l’amore?... La poetessa vi inciampa di frequente. «La lingua batte dove il dente duole»: è il suo punto debole, come per ogni donna... “Per un uomo”: «Appartengo solo alla sera / quando mi affaccio sulla mia anima / e con la mano saluto il mondo». La donna si scrolla di dosso l’invadenza di lui e reclama il suo diritto di libertà, non libertà d’arbitrio ma preminenza al divino dello spirito. In “Ti amo”: amore profondo, immenso, struggente, per il suo uomo: «La tua assenza / è troppo mia: morirò». In “Caparbia”: «Mi manchi, ma t’aspetterò...». La Ballata di Cappuccetto Rosso è la ballata dell’amore: «Quanto suadente è / la tua voce adorata / quando sussurri. T’amo / ad una vita inventata, / ad una vita sognata...». E infine in “Eva e la mela”: Eva, affamata d’amore, morde la mela, tutta, fino ai semi, e rinasce Fenice.

Antonia Izzi Rufo