Frammenti
non restano che frammenti iatromantici
incisi nella roccia restituiti
emersi dalle sabbie
dalla notte dei tempi
Ogni sillaba è seme
che attende d’essere assorbito
racconto di viaggi mai avvenuti
ma appena sussurrata
può cambiare il corso di una vita
l’ultima parola è la prima
la prima è l’ultima
chiude il cerchio s’avvolge su se stessa
ed è così che inizia un nuovo ciclo
ciò che vediamo è solo un’illusione
ciò che tu afferri è privo di sostanza
uscito dalla rete che lo avvolse
torna all’acque profonde della notte
‘ichtis’ risorge ancora
e sempre a nuova vita.
«Chi, dall’arte del linguaggio, si attende
soltanto dilettevoli giochi di parole e di
immagini, meglio farà a neppure
iniziare la lettura di questi testi. Eraclito,
Parmenide e Talete ci hanno insegnato
la sacralità della parola-seme di pensiero
e di vita. Giovanni si è fatto nunzio del
‘Logos’. Chi, dopo i 25 anni d’età,
intende continuare ad essere poeta, non
può sottrarsi all’imperativo che vuole la
Poesia nutrita d’un fondamento
filosofico-religioso (orfismo)». |