Il Convivio Poesia & musica: l’ultima opera di Giovanni Di Girolamo (Cantagallo, Pescara 2002)  
Giovanni Di Girolamo

Con il volume “Poesia & Musica”, la produzione letteraria di Giovanni Di Girolamo si arricchisce di un nuovo titolo. Ci siamo occupati più volte dello scrittore abruzzese e abbiamo avuto modo di riflettere sulla sua duttilità artistica, che, se osservata nel più ampio contesto bibliografico, configura una poliedricità d’ingegno mai disgiunta da una tensione all’impegno contenutistico. Con questo libro, per la prima volta, Di Girolamo si misura con il dialetto (ancorché certuni componimenti siano in italiano, e tenendo presente che altrove si è cimentato con il romanesco e il napoletano), ottenendo uno fra i migliori risultati della propria esperienza artistica. Abbiamo apprezzato che il rispetto dei criteri metrici, dei quali è uno strenuo sostenitore, e l’osservanza delle esigenze proprie del vernacolo non limitano la fluidità e la resa espressiva dei testi musicali. I quali testi hanno anche dovuto tener conto della destinazione musicale, curata da Di Girolamo (autore delle musiche di tre brani) e dai musicisti Vincenzo Pallozzi-Lavorante e Francesco Pincelli, i cui spartiti occupano buona parte del volume. In questa nuova fatica Di Girolamo ha saputo mantenere la sfera creativa distinta, ma non distante, dalle norme tecniche e dai modelli strutturali. È forse questo il motivo che consente di partecipare al microcosmo interiore dell’Autore, che, confor-memente ai propri trascorsi, parla d’amori perduti o mai nati, d’affetti e sentimenti, di ricordi che stemperano o ravvivano attimi di solitudine, d’immagini passate e quant’altro possa annoverarsi nel bagaglio intimo d’un uomo intensamente immerso nella vita, sensibile ed attento ad essa, consapevole e presente a se stesso anche nel dolore, e tuttavia mai privo di speranza. I testi musicali raccolti nel libro, dunque, pur differendo dalla poesia propriamente detta (i due generi sono distinti: da ricordare, in tal senso, una notazione di Vito Moretti, il quale, in un accurato saggio su Guido Giuliante, scrive che “non è mai lecito accostare un testo per canzone come fosse una poesia”), rivelano una propria componente poetica, poiché Di Girolamo vi ha riversato il suo essere poeta, infondendo all’insieme un importante sovrappiù artistico. Dissentiamo da Michele Ursini quando nella “Presentazione” ravvisa una non totale “abruzzesità” del libro, perché se è vero che gli Autori si sono nutriti anche di “altre culture”, altrettanto lo è che l’opera possa rappresentare un’ipotesi di confronto fra generazioni, atteso che il patrimonio musicale di una terra – analogamente a tutto il resto – non tollera modelli definitivi. Ecco perché, di contro, concordiamo con lo stesso Ursini quando scrive che “gli autori di questo libro sono i continuatori dei grandi artisti di ieri, di F. P. Tosti, di T. Bruni, di G. Albanese, di C. De Titta, di A. Di Iorio, di L. Dommarco, G. Sigismondi”. “Poesia & Musica”, che in forma differente ha avuto un precedente in “Canzoni & Canzoni”, un opuscolo pubblicato da Di Girolamo nel settembre scorso, vede accresciuto il proprio valore da un’ultima affermazione del professor Ursini, laddove afferma che “chi vorrà scrivere una storia della canzone abruzzese, non potrà non passare, per ottenere una certa completezza, da questo libro”.

Simone Gambacorta


 

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