Il Convivio A mio padre di Anna M. Greco  
Anna Maria Greco

Un’accorata elucubrazione evocativa per la perdita del babbo, una commovente esternazione che dice quanto grande sia il dolore di chi perde una persona cara. Quegli attimi, gli ultimi, restano incisi nella memoria malgrado tutto. Sono i ricordi di quei momenti che si stampano nella mente... «quando, vicino al letto / per l’ultimo saluto / pativo vedere forzato distacco». Assistere ad un’agonia di un genitore è quanto mai traumatizzante; nel caotico sovrapporsi di pensieri si cerca di respingere quella realtà incombente ed allora gli occhi lasciano scendere lacrime amare, rese ancor più cocenti dalle parole che il morente pronuncia per incoraggiarci ed alleviare il nostro strazio. Ebbene, quelle lacrime diventano l’emblema di una realtà che ci accompagna ogni qualvolta tornano alla mente quegli attimi fatali. Il pianto resta a colmare quel «gorgo di vuoti», ossia quel senso di solitudine che resta per sintetizzare due eventi di per sé antitetici in cui ci si viene a trovare. «Tu nella morte io nella vita...». Sono versi ispirati da un cuore sensibile ed affranto di chi vive intensamente questi eventi.

Pacifico Topa