Il Convivio
Silvano Messina |
Il figlio strano Dio, sei un vecchio babbo con la barba bianca e lunga e i capelli canuti che mi accoglie in casa sua per quante volte io possa scappare mi accogli sempre perché sei là ad aspettarmi le persone del mondo non mi potrebbero perdonare ma tu sì mi accompagni in cammini di solitudine per stretti sentieri erbosi in mattini rugiadosi e umidi grigi di nuvole cani mi abbaiano contro, a frotte su di me per impaurirmi ma io ho te e non ho paura persone mi guardano male e mi minacciano ma io non temo la morte né le loro ferite, né i loro giudizi perché ho te e faccio quel che mi illumini per quante volte io possa scappare, Padre dal tuo Regno tu mi accogli sempre per quanto gli uomini mi odiassero tutti e mi uccidessero io non li temo perché sei con me. Sono il tuo figlio che fugge spesso dalla tua Casa o Signore ma torno a te per quanti sforzi faccia il maligno d’impossessarsi di me sono il tuo figlio strano il mondo deve sopportarmi per quanto non vorrebbe ch’io fossi così deve guardarmi perché io ho la mia parte di mondo ch’è il mio corpo e la mia mente non sono isole private né fabbriche ma ho la vita e per quanto a nessuno piaccia la gente deve vedermi così come sono affinché gli uomini sappiano che quel che fanno li tiene lontani da te affinché nessuno possa gloriarsi d’aver fatto ciò che ha fatto nel mondo ma abbia la sua parte di disperazione. Per me tutto il mondo già non esiste Padre, tu m’hai detto che i rimasugli d’esso sprofonderanno nell’Inferno e chi l’ha fautorizzato brucerà eternamente con esso la tua volontà e il tuo Regno sono per me la sola volontà di vivere il mondo per me non esiste e faccio la tua Volontà. Silvano Messina, amico del Convivio, ha di recente ottenuto prestigiosi successi, tra cui il sesto premio ex aequo “Giovanni Gronchi” per la sezione poesia edita: concorso letterario internazionale svoltosi a Pontedera (PI) il 17 novembre 2002. |