Il Convivio


Il figlio strano

Dio, sei un vecchio babbo
con la barba bianca e lunga
e i capelli canuti
che mi accoglie in casa sua
per quante volte io possa scappare
mi accogli sempre
perché sei là ad aspettarmi
le persone del mondo
non mi potrebbero perdonare ma tu sì
mi accompagni in cammini di solitudine
per stretti sentieri erbosi
in mattini rugiadosi e umidi
grigi di nuvole
cani mi abbaiano contro, a frotte
su di me per impaurirmi
ma io ho te e non ho paura
persone mi guardano male e mi minacciano
ma io non temo la morte
né le loro ferite, né i loro giudizi
perché ho te
e faccio quel che mi illumini
per quante volte io possa scappare, Padre
dal tuo Regno tu mi accogli sempre
per quanto gli uomini mi odiassero tutti
e mi uccidessero io non li temo
perché sei con me.
Sono il tuo figlio che fugge spesso
dalla tua Casa o Signore
ma torno a te
per quanti sforzi faccia il maligno
d’impossessarsi di me
sono il tuo figlio strano
il mondo deve sopportarmi
per quanto non vorrebbe ch’io fossi così
deve guardarmi
perché io ho la mia parte di mondo
ch’è il mio corpo e la mia mente
non sono isole private né fabbriche
ma ho la vita
e per quanto a nessuno piaccia
la gente deve vedermi così come sono
affinché gli uomini sappiano
che quel che fanno li tiene lontani da te
affinché nessuno possa gloriarsi
d’aver fatto ciò che ha fatto nel mondo
ma abbia la sua parte di disperazione.
Per me tutto il mondo già non esiste
Padre, tu m’hai detto che i rimasugli d’esso
sprofonderanno nell’Inferno
e chi l’ha fautorizzato brucerà
eternamente con esso
la tua volontà e il tuo Regno
sono per me la sola volontà di vivere
il mondo per me non esiste
e faccio la tua Volontà.

Silvano Messina, amico del Convivio, ha di recente ottenuto prestigiosi successi, tra cui il sesto premio ex aequo “Giovanni Gronchi” per la sezione poesia edita: concorso letterario internazionale svoltosi a Pontedera (PI) il 17 novembre 2002.