Il Convivio Realtà-Sogno-Speranza di Antonina Pace  
Antonina Pace

Un titolo emblematico che sintetizza egregiamente il contenuto della composizione. Con una versificazione ritmica l’autrice esprime il sogno naturale di chi è alla ricerca di un amore intenso. L’imprevedibile predomina l’introduzione della poesia “Io t’ho presente mentre mi fuggi”. C’è qui tutta l’evanescenza di un affetto che sfugge. «Come in un sogno tu mi svanisci...», è l’istintiva conclusione di chi, fugacemente, incontra l’amore. L’istinto acceca ogni prudenza, ma l’ansia di un sollecito ritorno accentua il pathos affettivo. «Ma pur io spero che un dì verrai / per dirmi: “Ecco ti voglio amar”». Ma come in tutte le cose belle esse hanno una fine; una partenza, un distacco, situazione drammatica, angosciante che cela un nuovo incontro. «Io ti risposi: “Amor vienimi a trovar”». Ma con l’allontanamento subentra la preoccupazione, l’atroce dubbio: «Mi scorderai?». Il dubbio dell’oblio è assillante in chi ha riposto tutto il suo affetto nell’incontro. La fantasia allora si sostituisce alla realtà, le congetture più ottimistiche emergono per placare l’ansia che sconvolge. «Ti penso e dico: “Chissà! c’incontreremo?” Ti penso e a Dio domando: “Ci sposeremo?». Antonia Pace ha percorso, versificando, l’iter terreno di chi soffre le pene d’amore e lo ha fatto con tanta schiettezza e naturalità da coinvolgere.

Pacifico Topa